Francesco Varesano è nato a Roma il 23.05.1956 dove
vive e lavora. Autore autodidatta poco presente sulla scena pubblica. Ha partecipato alla prima edizione del Premio Internazionale MassenzioArte svoltasi a Roma nel 1995. Sempre a Roma nella cornice delle
manifestazioni svolte per alcune sue opere presso gli ex magazzini di via del Gasometro, ora ISA ( Istituto SuperioreAntincendio ). Successivamente
alcuni suoi lavori sono stati selezionati per partecipare
alla IX edizione del Premio Internazionale
MassenzioArte svoltasi nel novembre Impegnato da sempre nelle arti grafiche, ha sperimentato inizialmente la tecnica ad olio per passare successivamente all’acquerello. A questo periodo ha dedicato molte energie, dove una ricerca minuziosa del “particolare insignificante del quotidiano”e l’attenzione per certi angoli banali e dimenticati hanno caratterizzato il suo lavoro. La
produzione di questo periodo è minima, la minuziosa
tecnica usata non gli permette una grossa
produzione, ma è sicuramente intenso e costante
l’impegno e l’interesse che lo distingue ;
nascono in questa fase i disegni definiti degli intrecci
labirintici, l’osservatore viene attratto dagli
angoli più in ombra e nascosti, vengono messi in risalto
quegli oggetti dove non viene mai posato lo sguardo, i
materiali rappresentati assumono un valore e un interesse
nuovo. Afferma l’autore a questo proposito “osservare
con intensità l’insignificante accumulo dei vari
materiali, mi porta a considerare e pensare
l’essenza stessa della materia, delle molecole,
degli atomi, di noi stessi. Mi attira e mi spaventa
l’infinitamente piccolo, dove il mistero, il caos e
lo smarrimento umano lasciano sgomenti, dove siamo
incapaci di dare risposte”. L’attuale
fase produttiva, definita “assemblaggio del riciclo
artisticoӏ la naturale evoluzione delle precedenti
, più intensa e adulta , evidenzia una maturità artistica
nuova , arricchita da una forte e positiva ricerca in un
campo completamente diverso. Trovare, dichiara
l’autore “trovare materiali nei luoghi più
comuni e banali dei percorsi quotidiani è diventato un
esercizio appassionato. Vedere, negli oggetti
semplici e insignificanti della vita potenzialità
infinite per un nuovo impiego creativo, mi procura
emozioni non sempre spiegabili. Vedere dove la maggior
parte ignora, dove nessuno posa lo sguardo, l’idea
che da un oggetto buttato, rifiutato possa con la
fantasia, la creatività, la manualità, nascere un altro
percorso, anche artistico è entusiasmante. Il recupero
di materiali semplici prodotti e successivamente scartati
dal consumismo, la loro trasformazione forse in poesia mi
pone in relazione di equilibrio e armonia col resto del
mondo e con me stesso”. Osservando gli attuali lavori, si evidenzia una tecnica e una manualità artigiana specifica, che utilizzando svariati materiali, (tutti rigorosamente trovati ) gli fa realizzare opere singolari, che coinvolgono per la loro disarmante semplicità, gli ingredienti che usa sono la manualità, i materiali e la poesia. Sembra che l’autore voglia tracciare col suo lavoro un percorso coinvolgente, dove le emozioni visive possono trasmettere la gioia del fare e del creare, suggerendo sensazioni di appagamento e semplicità interiori. La tecnica usata per la
realizzazione dei disegni è quella dell’acquarello
liquido “ecoline”. La tecnica usata per la
realizzazione delle strutture in legno è
l’assemblaggio,dopo le varie lavorazioni, di
materiali riciclati che l’autore trova e raccoglie
nella sua città, molti dei lavori hanno una
illuminazione interna. |