Campo San Martino, 17 novembre 2003
Relazione dal
SOCIAL FORUM
EUROPEO 2003, a Parigi
dal 12 al 16 novembre
di Lucia
Zanarella,
- per i Volontari dei Comitati comunali di
sostegno alle forze e iniziative di pace delle
province di Padova, Treviso e Venezia,
- per i Cavalieri di San Bovo, per i malgari
del Grappa ed i Cospa del Latte
- per Forum democratico Alto Padovano
- per gli ecopacifisti-verdi della Gironda;
- per le Donne in Nero di Padova e
dell’Alto padovano
- Al Presidente della Provincia di Padova ed
- Ai Sindaci di "Comuni Padovani per la
pace"
- e p. c. alla stampa..
Impossibile descrivere le emozioni vissute nei giorni
del Social Forum di Parigi, impossibile dare un’idea
sui mille incontri che là sono succeduti, la carica di
entusiasmo e la febbre di impegno che migliaia e migliaia
di persone ti trasmettevano. Impossibile ancora non farsi
contagiare e coinvolgere. Vi devo questo rapporto perché
sono intervenuta, senza alcun mandato, a nome dei
Cavalieri di San Bovo, dei "miei" contadini e
malgari veneti che sopravvivono e dei Volontari padovani,
trevigiani e veneziani che resistono in grande solitudine
nella Bosnia Erzegovina, davvero dimenticata.. In 4
angoli di Parigi (La Villette- Saint Denis - Bobigny e
Ivry sur Seine) più di 50.000 persone da tutto il mondo,
(migliaia e migliaia i giovani ed i giovanissimi! ) con
centinaia di relatori, aiutate da più di mille
interpreti volontari, si sono incontrate e confrontate in
55 assemblee plenarie, 160 seminari e più di 100
laboratori. Di Bosnia Erzegovina si è parlato davvero
poco anche al Social Forum e questo mi resta come grande
preoccupazione. Per il resto c’era solo
l’imbarazzo della scelta, pur essendo io determinata
a seguire due questioni in particolare, pace e
agricoltura. E non è stato facile partecipare ai
dibattiti sulla pace con la sofferenza per la strage di
italiani, in Iraq, che mi ricordava, come avessi un tarlo
nel cervello, la debolezza delle parole, la fragilità
delle iniziative politiche di noi pacifisti italiani, la
dura realtà del nostro paese, comunque coinvolto in
tante guerre in casa degli altri…
Sono intervenuta brevemente più volte, con preghiere
e proposte, parlando di Bosnia Erzegovina, della scuola
italiana e della situazione dei nostri contadini.
A Saint Denis una giovane francese mi ha consegnato un
foglio con su scritto il primo articolo della Costituzione
dell’Unione Europea e mi ha pregato di scrivere
il "mio" secondo articolo. Così, su due piedi
ho scritto, in italiano, come vorrei quell’ articolo
2.
"L’Unione Europea è indipendente e sovrana;
Ripudia la guerra e la produzione di armi;
Sostiene la sovranità alimentare a ciclo corto nelle
proprie regioni,
( ma ho anche aggiunto..)
Promuove una nuova organizzazione cooperativa del
lavoro agricolo, nei municipi e nelle comunità montane,
a tutela delle campagne, delle colline, delle montagne,
della terra, dell’acqua e dell’aria;
Incentiva scambi culturali tra i propri giovani con
ogni paese del mondo;
Valorizza il patrimonio storico e culturale di ogni
paese ed aiuta la Bosnia Erzegovina, esempio nei secoli
di convivenza interetnica, nel difficile processo di
ricostruzione e riconciliazione, ostacolato dalle riserve
etniche blindate con gli accordi di Dayton."
Sulla nuova Costituzione dell’Unione europea
c’era molta preoccupazione diffusa per come viene
calata dall’alto e perché prefigura un’Europa
fortezza, militarizzata, poco aperta alle vere emergenze
dei propri popoli e del pianeta terra. Da più parti
veniva un appello per una mobilitazione generale per
imporre dal basso una Costituzione degna di una nuova
Europa possibile.
Pace e Bosnia Erzegovina.
20 marzo, giorno della pace.
In una assemblea plenaria tra i relatori c’era
anche Lidia Menapace, vitale, coraggiosa, come sempre. Vi
si è ribadito che per costruire la pace occorre muovere
le istituzioni, promuovere uno sviluppo sostenibile, sia
economico che sociale, per tutti, difendere ovunque i
diritti umani, praticare l’uguaglianza uomo-donna,
favorire la democrazia, educarci nella comprensione e
nella tolleranza, rivendicare la libera circolazione
delle conoscenze, prevenire le guerre con pace, giustizia
e sicurezza internazionale. Occorre lavorare insieme per
far uscire molti stati europei, asserviti agli USA dalla
logica devastante di guerra permanente come guerra
preventiva contro il terrorismo E occorre nuova
mobilitazione perché nella nuova Costituzione
dell’Unione Europea non si istituzionalizzi la corsa
al riarmo in Europa.
I miei interventi in assemblea hanno ricordato Alexander
Langer, fondatore del Comitato di sostegno alle forze
e iniziative di pace che ancora resiste in Padova, dove
sono attivi centinaia di volontari per costruire ponti di
riconciliazione e di pace tra i popoli dell’Europa .
Ho insistito nella necessità di riattivare una nuova
stagione di impegno del volontariato europeo nei Balcani,
soprattutto in Bosnia Erzegovina dove si può essere
utili per superare le riserve blindate sancite dagli
Accordi di Dayton. Quel patto di Dayton pregiudica
ricostruzione e riconciliazione in una terra ospitale che
era esempio di convivenza interetnica. Ho parlato del
"modello Padova", che si sta estendendo anche
nelle province di Treviso e Venezia, di come i volontari
si organizzano in Comitati comunali per costruire
nuovi gemellaggi tra i nostri Comuni ed i Villaggi di
Gracanica, gemellata con
la provincia di Padova, nel Cantone di Tuzla, affidato al
Veneto durante gli anni della guerra. Adozioni
e gemellaggi dimenticati presto dai nuovi politici
padovani e Veneti che comunque sono continuamente
interpellati e chiamati ad agire con responsabilità
sugli impegni sottoscritti. Per ritessere vera pace in
Europa occorre ridisegnare una nuova strategia di
intervento dei pacifisti europei per costruire mille e
mille gemellaggi tra le municipalità dei Balcani e le
nostre. Ho pregato i tantissimi giovani e persone
partecipanti a costruire, tornati a casa, il proprio
comitato comunale e coordinarsi poi a dimensione
provinciale e regionale, per arrivare in modo sistematico
e continuo a presidiare con intelligenza e umiltà ogni
angolo dei Balcani, per costruire mille ponti di pace con
tutte le Municipalità della Bosnia Erzegovina e delle
altre Repubbliche della Ex Jugoslavia. Ho detto della
necessità di esporre ovunque le bandiere della pace per
facilitare il riconoscimento reciproco di coloro che
vogliono impegnarsi insieme, nel proprio comune e nel
proprio quartiere, per costruire un’altra Europa
possibile.
Scuola. Ho partecipato
solo ad un seminario "per un’altra
educazione". Tra i relatori anche una professoressa
italiana, Loredana Fraleone. Parlavano della centralità
strategica della scuola nella società europea. Una
scuola, dalla materna all’università, pubblica,
laica, aperta, cooperativa e collaborativa, capace di
istruire, educare, di dare vera formazione, attenta a
rispondere alle esigenze dei bambini e dei giovani,
radicata nel proprio territorio ma con gli occhi aperti
sul mondo; uno spazio dove sia possibile crescere e far
crescere uomini e donne sani e motivati, capaci di
assumersi in prima persona la responsabilità di essere
veri cittadini. Si parlava dei tentativi in atto in molti
stati europei di riformare la scuola in funzione
principalmente delle esigenze del mercato e della
competitività tecnica. Sono intervenuta per dire come in
Italia questo riformismo devastante sia attivato non solo
dal Governo Berlusconi ma, che addirittura la Sinistra,
in nome di non so quale "autonomia", nella
scuola pubblica, ha sostituito collaborazione e
cooperazione con competizione e monetizzazione nel lavoro
dei docenti, ha messo in concorrenza le scuole costrette
a misurarsi non sui migliori risultati didattici
possibili ma sullo sforzo di vendere sul mercato una
immagine appetibile capace di rubarsi a vicenda "i
clienti". Da non credere! Ai docenti, privati anche
del diritto di eleggere i vicepresidi ed ora governati da
un "dirigente", resta solo il nome democratico
delle loro riunioni: "collegio docenti e consigli di
classe". Possono solo preoccuparsi di come spuntare
qualche euro di più al mese e poi timbrare il cartellino
aziendale: il massimo di deresponsabilizzazione etica per
un docente! Dal SFE vengono speranze di un futuro
migliore e possibile per la scuola in Europa e
chissà….anche in Italia….
José Bové e la questione agraria.
E’ stato emozionante conoscere Bové e sentire
altri come lui su come si lavora sulla questione agraria
in Europa e nel mondo. Ho parlato con lui prima
dell’assemblea di sabato a Saint Denis. L’ho
ringraziato per il lavoro suo e della Confederation
paysanne. I francesi ci obbligano a non disperare sulla
possibilità di cambiare la PAC per una agricoltura sana,
capace di proteggere la fertilità della terra, il
paesaggio, l’acqua dei fiumi e del sottosuolo. Gli
ho detto che i suoi libri, tradotti recentemente in
Italia da Feltrinelli- "LA TERRA NON è IN
VENDITA" e "UN CONTADINO DEL MONDO", (che
raccomando a tutti di leggere, non solo ai contadini!) ci
hanno fatto bene all’anima e ci costringono a
immaginare possibile una nuova stagione di impegno nelle
nostre campagne, per moltiplicare per mille
l’esempio, più unico che raro, della cooperativa
"Battistei" di Cittadella.
Un tema caldo e urgente è stato quello di OGM,
BIODIVERSITA’ E SEMENTI. Di questo si è dibattuto
in diversi seminari e in questa stessa assemblea plenaria
come emergenza attuale, vero terreno di dibattito e di
scontro per costruire un’agricoltura sana e per
tutelare l’ambiente e la biodiversità.. Vincere su
questo terreno significa fare un passo avanti per la
sovranità alimentare, questione non solo contadina ma
occasione strategica di saldatura fra mondo dei campi e
l’intera società civile di una singola regione, di
ogni stato, dell’ Europa tutta e sull’intero
pianeta.
La sovranità alimentare e il cibo sano a ciclo corto
riguarda tutti, ho poi detto nel mio intervento, cercando
di farmi capire in francese perché, non a caso, in quasi
tutte le assemblee che riguardavano la questione agraria,
la traduzione simultanea in italiano non c’era, non
c’erano relatori italiani e davvero pochissimi
italiani partecipanti. C’erano però Vilmare
Giacomazzi dei Cospa del Latte e Guglielmo Donadello di
Altra-Agricoltura che hanno invitato Bové a Verona, in
febbraio, per essere aiutati a trasformare la resistenza
sulle quote latte in un rivoluzionario cammino che
assicuri sul mercato latte e formaggi a ciclo corto. E
davvero pochi altri su questo tema ma sicuramente saranno
stati altrove. So che solo da Firenze erano arrivate
mille persone!
Nel mio breve intervento ho prima espresso
solidarietà, (conoscendo da anni il profondo e sacro
amore per la natura e l’ambiente degli sloveni,
coltivato anche nelle scuole di ogni ordine e grado) alla
relatrice slovena Anamarija Slabe, dell’Istituto per
lo sviluppo sostenibile di Slovenia, che denunciava gli
effetti devastanti della PAC sulle campagne, sulla
biodiversità e sul tessuto sociale dei contadini. Non
c’era modo e tempo (mi sarebbe piaciuto farlo) per
dirle anche che non solo questa PAC fa loro danno ma gli
Sloveni stessi si stanno facendo male con le sofferenze
assurde che ci provocano sistematicamente alle frontiere
quando si paasa con gli aiuti umanitari per la Bosnia e,
peggio ancora, fanno tanto male dando appoggio servile e
basi militari agli USA, poco imparando dalla loro storia
o dai coraggiosi croati.
Difficile spiegare la grave situazione delle nostre
campagne dove la chimica e gli allevamenti intensivi
stanno consumando la fertilità della terra e dove, per
gli effetti di una mala PAC, si sta espugnando dalle
montagne gli ultimi veri malgari però ho cercato di far
capire quanto, in Italia, gli ultimi contadini siano soli
e indifesi. Ho detto della necessità di diventare tutti
"contadini"-ambientalisti credibili e che
occorre costruire Comitati comunali di sostegno ai
contadini superstiti per costruire insieme quei
cambiamenti necessari, (necessita una vera rivoluzione
culturale e organizzativa!), per poter immaginare prima e
costruire poi, insieme, un’altra agricoltura, una
nuova organizzazione del lavoro agricolo, di vera
cooperazione che crei anche nuovi posti di lavoro
gratificante . Ostacoli terribili sono dati dalle
organizzazioni contadine, sia bianche che rosse ed anche
dalle nuove agenzie, come l’Avepa (Agenzia veneta
per i pagamenti in agricoltura), asservite a questa PAC,
incapaci di proposte utili al minimo cambiamento,
autoreferenziali e capaci solo di mantenere grassi i loro
elefantiaci apparati succhiando solo soldi per le
pratiche dei contributi CEE.
Ho regalato a José Bové il libro dei primi Cavalieri
di San Bovo "I CAVALIERI DELL’UTOPIA"
dicendogli quanto lui sia per noi un "Grande
Cavaliere". Alla grande manifestazione che ha
concluso il Social Forum Europeo ho sfilato accanto allo
striscione della Confederation paisanne, dietro due
vecchi trattori Fiat, uno guidato da una simpaticissima
contadina. Bovè, per le lunghe cinque ore del corteo, è
stato continuamente intervistato da Radio e televisioni
di tutto il mondo. (dall’Italia ho visto solo
operatori e giornalisti di una TV del Lazio!). Quello che
commoveva di più però era la felicità delle persone,
le più diverse, vecchi e giovani, che applaudivano con
entusiasmo al passaggio di Bovè e dei suoi contadini
francesi. E ancora mi sono confermata che un Bové non
può che essere francese, perché, come ho già scritto,
i contadini francesi già nel 1590 avevano capito che per
salvare se stessi e un vita dignitosa dovevano fare
affidamento solo su se stessi. Un cosa tanto elementare
che però noi italiani ancora non pratichiamo per non
fare la fatica di controllare il conto che tutti
paghiamo, sempre troppo caro alla fine.
Donne in Nero e "Josettes
rouges". Non ho potuto partecipare a vere
riunioni o assemblee delle donne però ho respirato un
loro grande entusiasmo, a margine di qualche incontro in
cui sono capitata. Soprattutto piene di vitalità e di
coraggio ho sentito le donne spagnole, basche e canadesi
nell’organizzare "la marcia mondiale delle
donne", il prossimo anno, in Portogallo. Questo
movimento, tra altri delle donne, è nato nel 1996 da una
iniziativa della Federazione delle donne del Quebec (
Canada) e oggi coordina circa 6000 gruppi di donne di 166
paesi del mondo. Tra i loro propositi:
1. costruire solidarietà tra gruppi di base
delle donne di tutto il mondo;
2. promuovere uguaglianza tra le donne, tra
gli uomini e tra i popoli;
3. appoggiare un ampio processo di educazione
popolare sulle cause di ogni oppressione;
4. praticare rivendicazioni e alternative
comuni contro povertà e violenza;
5. esercitare pressione politica per
migliorare la qualità della vita "de las
mujeres del mundo", per il disarmo e la
risoluzione pacifica dei conflitti.
6. contestare le istituzioni internazionali
(FMI, BM, NATO, OMC, ..) che opprimono,
emarginano ed incrementano la violenza contro le
donne e lavorare con proposte internazionali
alternative;
7. Elevare la qualità della vita delle
popolazioni in generale e appoggiare i movimenti
e i settori della società che operano per i
cambiamenti necessari "para mejorar las
condiciones y la calidad de vita de las mujeres
del mundo".
Ad una assemblea plenaria delle donne in nero so che
erano in 2000, da tutto il mondo. Il loro manifesto
aspetta di essere tradotto in Italiano ma già è
possibile leggerlo in francese.
"Les Josettes rouges": una
quindicina di donne parigine, effervescenti, camicia
rossa e vestito nero, giovani e meno giovani, in Piazza
delle Nazioni, al termine della manifestazione di sabato
15, hanno cantato regalando allegria e speranza,. Con il
loro canto, di protesta e di impegno civile, in francese
ed anche in italiano hanno coinvolto in modo troppo
simpatico la gente che arrivava al loro palco, costruito
con arte, su un camion. Ve ne trascrivo almeno una, in
francese, per non rubare, con una brutta traduzione, la
poesia e la dolcezza del testo:Au dessous du pont
Au dessous du pont, juste en dessous du pont / Il y
a des poissons nageant dans la rivière
Au dessous du pont, juste au dessous du pont / Il y
a des oiseaux voletant dans l’air.
Et puis sur le pont, juste assis sur le pont/ Il y
a Marie et iI y a Jean Pierre
Qui parlent d’amour et de papillons./ Se
tenant le main sans en avoir l’air
Qui parlent d’amour e de papillons/ Comme
firent avant eux / D’autres amoureux.
Au dessous du pont, juste en dessous du pont/ Les
poissons sont morts, ils ont le ventre en l’air
Au dessous du pont juste au dessous du pont/
Restent les corbeaux croassnt dans l’air.
Et puis sur le pont, défilant sur le pont/ Et
marchant au pas il y a des militaires.
Pensent a Marie qui est si jolie/ Ils aimeraient
mieux ne pas faire la guerre
Pensent a marie qui est si jolie/ Ils aimeraient
mieux ne pas faire la guerre
Pensent a Marie qui est si jolie/ Ils sont
malheureux/ Comme d’autres avant eux
Au dessous du pont, juste en dessous du pont/ Il
n’y a plus rien, méme plus de riviere.
Au dessous du pont, juste en dessous du pont/ Il
n’y a plus rien, le ciel est un dèsert
A’ la place du pont, juste à la place du
pont/ Il y a un trou et puis un tas de pierre
Et pas loin de là l’enfant pleure tout bas/
Il n’a pas compris il ne sait pas quoi faire
Et pas loin de là l’enfant pense tout bas/
Qu’un jour un autre pont il reconstuirà.
Domenica di pioggia il 16 novembre a Parigi.
Visita alla Shante Chapelle, impossibile entrare al Museo
D’Orsay perché c’è una coda di gente sotto
l’ombrello che non finisce mai e visita alla
Basilica di Notre Dame. Leggo il
bollettino parrocchiale e mi piace come il raccoglimento
che vi si respira.. Decido di ascoltare la messa e
scopro, incredula, che anche un’altra chiesa è
possibile……..
La messa a Notre Dame celebrata da un giovane prete
africano mi ha donato serenità, dolcezza, fiducia negli
uomini. Alla preghiera dei fedeli un prete francese ha
ricordato a Dio gli uomini e le donne del Social Forum
impegnati per costruire un mondo migliore, un mondo
possibile ed ha pregato per i credenti perché si
impegnino insieme per la pace e la giustizia. Ha
ricordato e pregato per i popoli che soffrono nel mondo a
causa delle guerre! Davvero un’altra chiesa rispetto
a quella del nostro vescovo Ruini!
Le mie giornate a Parigi.- Giovedì 13 a Saint Denis.
Ore 9 Assemblea plenaria su "Modi sostenibili
di produzione e di consumo, ecologia e salvaguardia
degli ecosistemi, contro la mercificazione
dell’ambiente, spazio dell’economia sociale e
solidale, la questione dello sviluppo, il commercio equo.
Ore 14. Seminario. Mondializzazione e guerre:analisi
e prospettive di mobilitazione comune.
Ore 15 Seminario. Per una agricoltura durevole e
solidale in Europa, cambiamo la PAC.
Ore 18. Assemblea.Quale futuro per l’Europa
dell’Est e la Turchia? Quale E.
Comune per i Popoli?
Venerdì 14 a Bobigny
Ore 9, Assemblea plenaria. Guerre e logiche di
guerra. Conseguenze sullo stato del mondo attuale.
Responsabilità e costruzione del movimento anti-guerra. (Strategie)
(Intervento di Ismet Bajramovic’, sindacalista
metalmeccanico di Bosnia Erzegovina)
Ore 13. Incontro delle Donne che organizzano la "Marcia
delle donne", nel 2004 in Portogallo
Ore 14 Seminario. Scuola:per un’altra
educazione.
Ore 18 Assemblea plenaria. Costruire la Pace.
Incontro con Lidia Menapace.
Sabato 15 a Saint Denis
Ore 9. Assemblea plenaria. Con Josè Bovè. Per una
agricoltura sostenibile: per la sovranità
alimentare, cambiare la PAC, cambiare le regole del
commercio internazionale agricolo, produrre
un’alimentazione sana e sicura, lottare contro gli
OGM, diritti dei contadini.
Ore 14-20 MANIFESTAZIONE: da PIAZZA DELLA
REPUBBLICA a P.za delle NAZIONI.
E Le canzoni delle "Josettes rouges" .
16-XI-’03 a Parigi domenica di pioggia: in
Francia anche un’altra chiesa è
possibile………….
Traduco, con l’aiuto di Martina, temi di Assemblee plenarie e seminari del
SFE.
1. 13 novembre 2003 Deregolamentazione e
privatizzazione in Europa per la difesa dei servizi
pubblici dell’informazione, della cultura e
dell’educazione.
2. Contributo del femminismo ai movimenti sociali.
3. Per un’Europa dei diritti dei cittadini,
dei diritti democratici, e bilancio critico della
convenzione europea. Ruolo delle istituzione,
democrazia rappresentativa e democrazia
partecipativa.
4. Protezione sociale, sanità, pensioni,
politiche familiari. Modello sociale europeo.
5. Modo sostenibile di produrre e di consumare,
ecologia e preservazione dell’ecosistema contro
la monetizzazione dell’ambiente spazio per
l’economia sociale e solidale, la questione
dello sviluppo, il commercio equo.
6. Contro la guerra globale e permanente.
Mondializzazione e militarizzazione, politica
imperiale, ruolo degli Usa, ruolo del petrolio, ruolo
dell’NATO, diritto dei popoli
all’autodeterminazione e a lottare contro il
loro oppressore.
7. La questione curda, popolo senza stato, popolo
disperso. Apertura sul mondo.
8. Ruolo dell’arte, della cultura e delle
pratiche artistiche nella trasformazione sociale e
nell’emancipazione. Esperienze di autogestione e
autoproduzione culturale.
9. I sans (senza) attori sociali: nuove pratiche
di lotta e nuove conflittualità sociali. Contro
l’esclusione e la grande povertà per
l’esercizio effettivo dei loro diritti.
10. Per dei beni pubblici mondiali:
globalizzazione liberale delle risorse, ruolo del Wto
e delle multinazionali, gestione democratica dei beni
comuni, l’acqua, la biodiversità,
l’energia, i mezzi di finanziamento.
11. Europa-America Latina: accordi economici,
lotte sociali e popolari di fronte alle politiche
neoliberali.
12. Social forum mondiale da Porto Alegre a
Mombai: dinamiche ambizioni del movimento dei social
forum mondiali.
1. i movimenti sociali e dei cittadini/partiti
politici: quale democrazia in Europa e quali
responsabilità dell?Europa nelle istituzioni
internazionali?
2. L’hanicap: quale posto per gli
handicappati in Europa.
3. Relazioni nord/sud: debito, ecologico,
finanziamento dello sviluppo, relazioni
trasantlantiche, colonialismo, riparazione dei
danni.
4. quale futuro per l’Europa
dell’est e la Turchia? Quale Europa comune
per i popoli?
5. Irak: mondializzazione neo liberale,
occupazione e nuovo colonialismo: per sostenere
la società civile irachena per la costruzione
della democrazia.
6. Creare e ripartire la ricchezza in modo
diverso: le politiche monetarie, le politiche
fiscali favorevoli all’occupazione, contro
la pressione fiscale ostacolare la forza dei
mercati finanziari della società transazionali,
responsabilità sociale ed ambientale delle
imprese, ecofiscalizzazione, territori e
mondializzazione.
7. quale controffensiva all’ascesa della
estrema destra del popolismo in Europa?
8. diritti dei bambini.
9. problemi e difficoltà per la
"costruzione di un’altra Europa".
10. il Sahara occidentale: permanenza della
questione coloniale in Africa al giorno
d’oggi.
14 Novembre 2003
11. Diritti indivisibili e sviluppo dei
diritti economici, sociali, culturali ed
ambientali. Carta dei diritti fondamentali,
diritto dei salari, diritto al lavoro e diritto
del lavoro. Cittadini e universalità dei
diritti.
12. Dimensione dell’Islam in Europa:
problemi e difficoltà.
13. Lavoro, impiego capitalismo dominato dalla
finanza: quali risposte? Il movimento sindacale
nella costruzione del movimento globale.
Strategie.
14. Contro l’Europa fortezza: per una
cittadinanza di residenza per tutti, libertà di
circolazione, diritto di abitare, uguazionza dei
diritti sociali, civici e politici. Contro le
persecuzioni, diritto d’asilo, diritto dei
rifugiati (obbligatorietà del permesso di
soggiorno…)
15. Contro la deregolamentazione dei servizi
pubblici, bilancio delle privatizzazioni, legge
della concorrenza, GATS - accordo generale sul
commercio e sui servizi.
16. Immigrati senza permesso di soggiorno:
contro la nuova gestione della mano d’opera,
regolarizzazione per tutti.
17. Guerre e logica di guerra: conseguenza
sullo stato del mondo attuale: responsabilità e
costruzione del movimento anti guerra.
18. Donne e uomini: dall’ineguaglianza
dei diritti all’uguaglianza reale. Contro la
divisione sessuale del lavoro per la libertà
delle donne nella società.
19. Città e campagna, terreno di espansione
del neo liberismo e della resistenza.
20. Politica europea dell’immigrazione:
blocco dell’espulsione, chiusura dei centri
di accoglienza immigrazioni e sviluppo, per un
contributo positivo degli immigrati nei paesi di
accoglienza e di origine.
21. Scienza, ricerca: per una gestione
democratica dello sviluppo scientifico per i
cittadini e le cittadine, contro la
mercantilizzazione della scienza, per una
solidarietà scientifica nord-sud che garantisca
un uguaglianza di accesso al sapere: contro la
brevettabilità degli esseri viventi.
22. contro la concentrazione dei mass media e
la mercantilizzazione dell’informazione,
diritti alla informazione pluralista e diritto ad
informare, per lo sviluppo dei media indipendenti
e alternativi; mas media e guerra.
23. identità culturali e identità nazionali
in Europa.
24. per i diritti nazionali del popolo
Palestinese, per una pace basata sul diritto
internazionale. Responsabilità dell’Europa.
25. Diritto all’educazione per tutti
contro la mercantilizzazione: sistema educativo e
educazione popolare, opzione sociale e
democratica o semplice opportunità economica?
Per un servizio pubblico ed una educazione
pubblica, dalla scuola materna
all’università che assicuri la buona
riuscita per tutti in tutto.
26. movimenti sociali, civili e partiti
politici: l’Europa si confronta con la sua
dimensione sociale: servizio pubblico e stato
sociale.
27. Politica ecologica dell’energia e dei
trasporti: la politica energetica, la questione
del nucleare, la lotta contro la contaminazione,
l’effetto serra, l’organizzazione dei
sistemi di trasporto.
28. Costruire la pace, una cultura di pace,
disarmo globale, diritto internazionale.
29. Europa-Asia: accordi economici, lotte
sociali e popolari difronte alle politiche nei
liberali.
30. Lotte lesbiche, gay, trans: rivendicazione
del diritto all’affermazione
dell’identità: per un’altra
mondializzazione liberata dall’ordine morale
e dall’assegnazione di genere.
31. Migrazioni e lavoro: acesso ai diritti
sociali, mano d’opera, delocalizzazione in
Europa, uguaglianza dei diritti.
32. Africa tra conflitto e sviluppo.
15 Novembre 2003
33. Cecenia: dieci anni di guerra in Europa,
quali giochi, quali vie per uscire dal conflitto,
quale solidarietà?
34. Conflitti di lavoro contro la logica del
conflitto: la lotta contro la pressione sociale e
ambientale, contro la dolocalizzazione, contro la
precarietà. Diritti del lavoro in Europa.
Politiche per l’occupazione in Euopa.
35. L’Europa nella globalizzazione neo
liberale. Ruolo dell’unione europea e
responsabilità degli stati europei
nell’architettura dei poteri mondiali ( VTO,
Banca mondiale, FMI, OIT, OMS, ONU..)
36. Un’ Europa delle libertà e della
giustizia: la politica di sicurezza, politica
penale, spazio giuridico europeo, legge
antiterrorismo e criminalità, gestione
poliziesca e giudiziaria dei quartieri e dei
municipi.
37. Per un’agricoltura sostenibile: per
la sovranità alimentare, cambiare la PAC,
cambiare le regole del commercio internazionale
agricolo, produrre una alimentazione sana e
sicura, lotta contro gli OGM, diritti dei
contadini.
38. per la difesa della diversità culturale e
linguistica in europa, contro la
mercantilizzazione e la liberalizzazione della
cultura nel WTO, per la libertà creativa.
39. Tra precarietà e autonomia: quale
possibilità di emancipazione per i giovani in
una Europa solidale?
40. Donne immigrate: migrazioni e
globalizzazione, statuto autonomo, rapporto
civile e politico delle donne nel paese di
accoglienza, donne vittime dello sfruttamento
sessuale e sessista.
41. Diritto dei popoli e pluralismo culturale.
42. L’Europa spazio per
l’imposizione della mondializzazione
liberale nel mediterraneo. Costruire il forum
sociale nel mediterraneo.
43. Razzismo xenofobia, antisemitismo.
Islamofobia discriminazione stigmatizzazione
degli immigrati, delle popolazioni vittime
dell’immigrazione, dei roms e della gente
nomade; ruolo dei media per il dialogo tra
cultura.
SEMINARI :13 - 14 - 15 novembre 2003
1. Dopo Cancun. I movimenti sfidano
l’agenda dell’UE e del WTO e gli
accordi di libero commercio.
2. Una forza di protezione per la Palestina?
3. Carovana dei diritti: per la giustizia e la
pace. Un Medio Oriente senza guerra e senza
oppressione è possibile!
4. Nel cuore dell’Europa: la sfida dei
Balcani. Bilancio e prospettive dopo la guerra:
guerre etniche, guerre umanitarie,
globalizzazione e balcanizzazione.
5. Diritto di residenza e di cittadinanza in
Europa: lotte, analisi e mobilitazione.
6. Fine dell’occupazione in Irak: il
movimento contro la guerra e la resistenza in
medio oriente.
7. Società, cultura e mondo del lavoro.
8. Quale responsabilità dellUE’ nel
finanziamento allo sviluppo?
9. La politica europea di disimpegno:
Precarietà nel lavoro, nell’educazione e
nel diritto alla vita.
10. "Senza diritti", Emigranti e
rifugiati contro la repressione e
l’espulsione, per la libertà di
circolazione e di residenza.
11. Salari agricoli ed emigrazione: uscire
dalla schiavitù.
12. La zona di libero scambio nel
Mediterraneo, strumento di dominazione europeo:
problemi e prospettive.
13. Come combattere il ritorno
dell’antisemitismo in Francia ed in Europa?
14. Modi di vita e di lavoro, alternativi e
solidali, per un’altra distribuzione della
ricchezza.
15. Le persone di origine africana in Europa:
sfide, strategie e prospettive.
16. Privatizzazione e monetizzazione
dell’educazione. Strategie di opposizione.
17. Esclusione sociale e sofferenze psichiche.
18. Giustizia minorile: no al carcere.
19. Mondializzazione e generi: beni collettivi
e privatizzazione dei servizi sociali.
20. I giovani in Europa prima del GATS e la
scomparsa dei servizi pubblici. Analisi e
alternative.
21. Lottare contro la povertà in Europa.
Quali sono i modi di organizzarsi?
22. Disarmo in Europa e smilitarizzazione
della ricerca.
23. Per un’Europa senza schiavitù.
Dall’Est all’Ovest una nuova battaglia
contro il traffico e la mercantilizzazione degli
esseri umani.
24. Per le politiche economiche alternative in
Europa.
25. Trasformazione del lavoro e processo
costituzionale dell’unione europea.
26. Emigranti: lavoratori transnazionali e
organizzazione sociale.
27. Osservazione e critica dei mezzi di
comunicazione: i media e i movimenti sociali.
28. Il diritto alla salute di fronte alla
globalizzazione.
29. La vita dopo il capitalismo.
30. Lottiamo uniti! Lotta contro le
corporazioni transnazionali all’interno e
all’esterno delle imprese.
31. Medicina: un bene pubblico mondiale da
conquistare.
32. Da dove viene l’anticapitalismo?
Parigi - Mosca 1871, 1917, 1968, 2003?
33. Accesso ai mezzi di finanziamento.
34. Emergenza dei diritti degli omosessuali,
all’est come all’ovest.
35. La tassa Tobin e il finanziamento dello
sviluppo.
36. Che mezzi di comunicazione indipendenti e
quali alternative alla concentrazione di questi
mezzi?
37. Che prospettive per il movimento
altromondista?
38. La lotta per la pace e la giustizia delle
società civili di Israele e di Palestina.
39. Costruire l’Europa che vogliamo.
40. Formazione professionale e
globalizzazione.
41. L’impegno nella globalizzazione:
conflitti e negoziati, sindacati e movimenti.
42. Arte e cultura in situazioni di estrema
violenza.
43. Diritto alla residenza, diritto alla
cittadinanza europea: lotte, analisi e movimenti.
44. Le pensioni sotto la pressione neoliberale
45. Globalizzazione e guerre: analisi e
prospettive di mobilitazione comune
46. Telecomunicazioni : le conseguenze delle
privatizazzione e della liberalizzazione sui
servizi pubblici Tutela del territorio Diritti di
uguaglianza per l’accesso ,relazioni
nord-sud,l’esempio
dell’Africa,etc..Come fare delle
comunicazioni un bene pubblico mondiale? Come
agire di fronte alle multinazionali?
47. Democrazia ,partecipazione dei cittadini e
lotta contro le esclusioni
48. Riuscita degli studenti ed evoluzione.
Qualità ed ineguaglianze sociali
49. Laicità e cittadinanza in europa.
50. Per un’agricoltura durevole e
solidale in Europa cambiamo la politica agricola
comune.
51. Quale cooperazione internazionale per
promuovere l’educazione alla cittadinanza?
52. Energia,bene comune
dell’umanità:territorio ed energie
rinnovabili ,riduzioni delle ineguaglianze per
tutti nel quadro di una politica
euromeditterranea.
53. Il ruolo dei giovani nei paesi
dell’Europa centrale ed orientale dopo la
loro entrata nell’unione europea.
54. Economia sociale e solidale ed alternative
politiche: un dialogo ancora da costruire tra
movimenti sociali ed organizzazione
dell’economia sociale e solidale
55. Sviluppare il settore della finanza
sociale e solidale, creare un sistema finanziario
solidale mondiale.
56. Mondo marittimo: le barche e gli uomini,
diritti e sicurezza
57. Il treno "Cancun" è deragliato:
i movimenti contestano l’agenda
dell’UEE e OMC e gli accordi di libero
commercio.
58. Bilancio delle lotte sociali in Europa e
alleanza con i movimenti sociali
59. Diseguaglianze dei salari in Europa e
strategie sindacali per imporre
l’uguaglianza uomo/donna
60. Summit mondiale della società
dell’informazione (SMSI) e sviluppo: quali
alternative al dogma neoliberale ?
61. Nuovi scenari nella militarizzazione
dell’unione europea e strategie per
un’Europa di pace
62. Presupposti partecipativi per il
rinnovamento della democrazia in Europa
63. Debito ecologico ,contaminazione
sovraproduzione e sfruttamento del territorio e
delle risorse , società del Sud e
dell’Europa dell’Est
64. Per un’Europa di pace
65. Cittadini nell’impresa : quale
diritto di parola per i subordinati?
66. I movimenti alternativi si interrogano
sulle proprie parole d’ordine ,sui propri
simboli e sui propri linguaggi
67. Politiche europee per l’occupazione
.Confronto e analisi della situazione nei diversi
stati membri. Smantellamento dei servizi
all’occupazione a beneficio del settore
mercantile . Quali alternative per un vero
servizio all’occupazione in Europa.
68. Alla ricerca di un mondo multipolare
69. Quali politiche per la piena occupazione
in Europa.
70. Le logiche mercantili nei servizi
pubblici: l’acqua e l’Europa , gli
effetti delle direttive europee ,il ruolo
dell’Europa nel GATS e nell’ OMC
71. Possiamo lasciare la risoluzione del
debito nelle mani dei creditori ? Come modificare
l’economia politica del debito
internazionale ?
72. Scienza geneticamente per i mercanti o
scienza del cittadino ?
73. Conflitti dimenticati nell’Europa
dell’Est
74. Asilo: la deriva isolazionista della
fortezza Europa ,no alla guerra contro i
rifugiati .
75. Nazionalismi :violazione dei diritti
economici, sociali culturali e dell’ambiente
. Relazioni neocoloniali . Sviluppo squilibrato
.Attacchi contro l’ambiente i diritti
sindacali e la sovranità nazionale.
76. Come creare un altro mondo ? Strategie
efficaci e mobilitazione dei giovani .
77. Per la costruzione di una rete europea di
organizzazione e movimenti autonomi
sull’immigrazione .
78. Sanità democrazia e partecipazione.
79. Il movimento americano contro la guerra e
l’occupazione.
80. I diritti economici sociali e culturali
devono essere esigibili e giusti
81. L’apporto dell’UEE nella
costruzione di pace e di democrazia :il caso
dell’America Centrale e della regione andina
82. L’aiuto umanitario e la cooperazione
allo sviluppo nel contesto della nuova lotta
globale contro il terrorismo.
83. Per un controllo dei cittadini sulla banca
centrale europea per un euro al servizio
dell’occupazione .
84. Creare una nuova internazionale per il XXI
secolo, alternativa alla globalizzazione .
85. Palestina : di fronte all’occupazione
e ai muri dell’annessione è urgente far
rispettare il diritto. La responsabilità
dell’Europa.
86. Diversità culturale ,uguaglianze e
pluralismo: per un’Europa senza
discriminazione
87. Diritti sessuali e riproduttivi
88. Assemblea dei "senza voce".
Scambio di esperienze ,obiettivi e lotte comuni
,campagne future . Bilancio da FSE 2003 al FSM di
Mumbai
89. Donne dei quartieri popolari ,donne
immigrate e donne mussulmane .
90. Diritti sociali in Europa per una carta
dei diritti .
91. L’insegnamento superiore e la ricerca
di fronte al processo di Bologna e alla
globalizzizione: confronto ,analisi critiche e
proposte alternative.
92. Diritto all’alimentazione : un
diritto dell’uomo
93. OGM brevetti ,monopoli sulle sementi ,
resistenze e proposte alternative in Europa
94. Basi per un’alternativa. Per una
carta delle produzione sostenibile.
95. Responsabilità sociale e ambientale delle
imprese :etica o farsa . per un controllo
cittadino sulla responsabilità sociale e
ambientale delle imprese europee nelle loro
attività internazionali.
96. Un altro tipo di impresa è possibile .
97. I "Sans Papiers " : conseguenze
della mondializzazione ,terreno di esperimento
della precarietà del lavoro e nuova schiavitù
contemporanea.
98. Uguaglianza dei diritti per i cittadini
stranieri in Europa
99. Esperimenti sugli animali: frode
scientifica, minaccia per l’uomo ,pericolo
per l’ambiente
100. Contadini d’Europa e del Sud di
fronte al mercato mondiale agricolo
101. Resistenza spirituale alla
globalizzazione:Cristianesimo-Islam-Ebraismo-Buddismo.
102. Mercantilizzazione nel servizio pubblico.
103. Quale sviluppo per garantire il diritto
all’acqua per tutti.
104. La ricerca scientifica oggi e domani ,per
chi e in quale Europa ?
105. Di fronte ai licenziamenti quali risposte
?
106. Discriminazione e stigmatizzazione dei
Roms emigranti .Testimonianze e prospettive
107. Migrazioni:per un ruolo positivo degli
emigranti nei paesi di accoglienza e di origine
108. Trasporti-ambiente-sicurezza: lotte
sociali necessarie per socializzare i trasporti.
109. I nostri diritti fondamentali sono
colpiti dalla globalizzazione liberale però essi
sono anche una potente arma di resistenza per i
cittadini.
110. L’Europa esiste però anche la mafia
: occhi aperti per costruire la giustizia .
Superare le discriminazioni razziali. Ed altri 140
temi su cui si è lavorat
|