petrolio e intrighi

petrolio e intrighi

Recentemente a multinazionale BP ha annunciato la chiusura dell'impianto di estrazione di prudhoe bay in Alaska.

La motivazione sono le cattive condizioni delle condutture dell'oleodotto che da prudhoe bay porta per centinaia di miglia il petroio fino alla baia di valdez, sulle coste pacifiche dell'alaska.

Sembra che il 73% delle tubature sia stato deteriorato dall'azione di batteri proliferanti all'interno delle stesse, e che questi siano stati favoriti dall'aumento delle temeprature provocate dal riscaldamento globale.

La BP ha dichiarato che ci vorranno svariati mesi per il ripristino del oleodotto.

L'oleodotto di porudhoe bay porta ogni giorni algi stati uniti 400000mila barili di petrolio, pari all'8% del
bisogno giornaliero.

Ora la domanda sorge spontanea, il 73% delle tubature dell'oleodotto si sono corrose tutte in una volta?

Possibile che nessuno alla British Petroelum si fosse accorto dell'azione dei batteri corruttori prima che questirendessero inutilizzabile quasi trequarti della pipeline?

A marzo per colpa di una falla c'era gia stata la fuoriuscita di un milione di litri di petrolio(un cubo con un km di lato).

Come mai allora si è intervenuto cosi tardi in una questione di tale importanza strategica?

Le risposta più comune è i costi.

Visto la gravosa entità dei costi di riparazione la BP vuole aspettare che il prezzo del petrolio salga dimodochè sia il mercato a dargli i soldi per farlo.

Un pò come facevno gli speculatori del passato quando in tempo di carestia accumulavano grano per guadagnare sui rincari.

Un fenomeno che si autoalimenta.

Non è mai stato un mistero che il rialzo del prezzo di un bene conviene innanzitutto a chi lo produce e vende.

Per il Canada sono in molti nell'ambiente estrattivo a tifare per l'aumento dei prezzi, cosicchè il petrolio estraibile dai giacimenti di sabbie bituminose diventi economicamente conveniente.

Stessa cosa vale per i produttori medioorientali e arabi:sono i primi a fregarsi le mani quando in zona arie di crisi fanno lievitare i prezzi.

Poi esiste una seconda ipotetica spiegazione,più politica o meglio, militare, e che vede questa interruzione della produzione dei giacimenti come una forma di risparmio delle riserve continentali da parte degli USA in vista del peggiorarsi della situazione.

Una quantità minima di scorte che permetta all'apparato militare un sicuro e continuo approvvigionamento in previsione d'un ulteriore precipitare della situazione
sopratutto in medio oriente.

In ogni caso quale che sia la motivazione sull'improvvisa interruzione delle forniture da proudhoe bay,nessuno crede alle spiegazione della BP, che inspiegabilmente oltre alla chiusura dell'oleodotto ha anche deciso di interrompere totalmente l'attività estrattiva dei giacimenti in alaska.