Intervista a Giulietto Chiesa a Kabul

…Ad esempio il Pakistan.

Infatti, ilPakistan non li vuole affatto(i mujaddin a Kabul )' Così come cì sono posizioni differenziate anche nell'ammìnistrazìone americana. Anche lì c'è qualcuno che non sì fida dei mujaheddìn.La mia ìmpressìone è che gli americani non dìcano tutta la verità all'Alleanza del nord perché non è ancom chiaro lo scenarìo che sì aprirà ìn futuro. In particolare non è chìaro se tra ìmujaheddìn e il re Zair, uomo degli Stati Uriìti, cì sìa gìà un accordo dì ferro. Io credo che l’ac-cordo non sia stato raggiunto che stiano ancora negozìando. Se ci fosse gìà un'ìntesa sono

convìnto che gli americani avrebbero dato il vìa a tutta l'operazìone e avrebbero lascìato

arrìvare ì mujaheddìn a Kabul.L’altra sera ti abbiamo sentito nella trasmissione di Michele Santoro parlare della figura del"ragno"per spiegare le radici del terrorismo.

Ci spieghi meglio questa tua teoria?

In sintesì, ho voluto dire che se non sì arrìva a capìre chi ha messo ìn pìedì ì talebani non sì può fare nessuna vera ricerca sul terrorismo, se non sì capisce dove sono nati e perchè non sì capìsce neanche dove sì deve andare a colpìre.Gli americani hanno voluto riprodurre una sorte - te di "Spectre" alla James Bond ìndìvìduando un solo nemico perchè è più facilmente spiegabile alle grandi masse - Ma le cose sono un pò più complicate. Insomma se sì vuole fare del cinema hollywoodiano, allora cì possiano accontentare dì questa mostruosìtà armata, ma se ìnvece vogliamo toccare realmente i problemi del terrorismo ìntemazionale allora dobbiamo cercare chi sono gli allevatori del"ragno". Nè dobbìamo andare a cercare troppo lontano: sono sotto ì nostri occhi. Si tratta semplicemente dei tre paesì islamici che hanno sostenuto ì tàlebani. Ma la "pìccola" terrificante contraddizione da sottolienare è che tutti e tre questi paesì sono, guarda caso, alleati del- l'Occidente.

Ti riferisci ad Arabia Saudita, EmiratiArabi e Pakistan?

E' chiaro . Gli emirati Arabi e il Pakìstanhan hanno offertole basì e l'Arabìa Saudìta ha ha offerto soldì e basì. Se non affrontiamo questo paradosso non arrìveremo da nessuna parte. Ma la cosa pìù grave è che questa ìniziativa occidentale sta destabilizzando tutto il sìstema dì alleanze dell' occidente con il mondo ìslarnico.E' una specìe dì suicidio strategico . Il primo pae- se che sta per essere destabilìzzato è il Pakìstan,il secondo è il movimento palestinese. Arafat, l'unico uomo che faceva da ìnterlocutore con l'occìdente e da pacìficatore nell'area sta per essere travolto dalla Jìhad ìslamica , mentre Osama bìnLaden è dìventato una bandìera per tutte le pòsiziòni pìù estremiste del mondo ìslamico. Questo è il punto drammatico da far capire agli Stati Uniti e aì suoi 250 milìoni dì cìttadìni: noi stiamo scatenando e unificando il mondo do estremista islamico contro l' occìdente. O noi abbiamo il coraggio dì proclamare il cessate il fuoco e riesaminìamo l'ìntero sìstema dei rapporti ìntemazionali alla luce della nuova realtà dell'll settembre che per me segna la fine della globalizzazione americana, oppure se ci limiteremo ad usare le armi più sofisticate per sparare contro l'avversario , scateneremo una guerra dì civiltà.

Paola Pittei

 

 

 

 

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