| Franco
        Bassanini   
        Nato a Milano
        nel 1940, professore di Diritto costituzionale
        nell'Università di Roma, ha insegnato in precedenza
        nelle Università di Milano, Trento, Sassari e Firenze. 
         
        Dal Maggio 1996 all'ottobre 1998, è stato Ministro per
        la Funzione Pubblica e gli Affari Regionali nel Governo
        presieduto da Romano Prodi. Dall'ottobre 1998 al dicembre
        1999 è stato Sottosegretario alla Presidenza del
        Consiglio nel Governo presieduto da Massimo D'Alema. Dal
        dicembre 1999 al 10 giugno 2001 è stato Ministro per la
        Funzione Pubblica nel secondo Governo presieduto da
        Massimo D'Alema e riconfermato nel successivo Governo
        presieduto da Giuliano Amato. 
         
        Ha pubblicato nove libri e circa 200 articoli scientifici
        su argomenti di diritto costituzionale, diritto
        dell'economia, politica delle istituzioni, diritto
        amministrativo. Ha coordinato la ricerca CNR sulle
        procedure di programmazione finanziaria e di gestione del
        bilancio nei paesi dell'Occidente, pubblicata dalla casa
        editrice "Il Mulino". 
         
        Eletto al Parlamento nel 1979, ha fatto parte della
        Camera dei deputati fino al 1996. Nell'aprile 1996 e nel
        maggio 2001è stato eletto senatore nel collegio di
        Siena. 
          
        Nell’attuale legislatura fa parte
        della Commissione Affari Costituzionale e della Giunta
        degli Affari europei del Senato  e della Commissione
        parlamentare per gli Affari regionali. Fa parte inoltre
        del Direttivo del gruppo DS del Senato ed è capogruppo
        DS in Commissione Affari Costituzionali. 
        Fa parte
        dell’Advisory Board costituito dal Segretario
        Generale dell’ONU, Kofi Annan, per i problemi delle
        ICT, ove si occupa in particolare delle problematiche
        dell’e-government. 
         
        Ha presieduto, dal 1987 al 1990, il Comitato parlamentare
        per il controllo della politica monetaria e di bilancio. 
         
        E' stato presidente del gruppo dei deputati della
        Sinistra indipendente dal 1989 al 1991. Dal 1991 al 1992
        ha fatto parte del "Governo ombra", costituito
        dall'opposizione, come ministro dell'Interno, dei diritti
        civili, della informazione e della pubblica
        amministrazione. Dal 1992 al 1996 ha fatto parte della
        Segreteria nazionale del Pds, come responsabile per lo
        Stato, le Regioni e le riforme istituzionali. Dal 1992 ad
        oggi fa parte della Direzione nazionale del Pds, e poi
        DS. 
         
        Nel 1992 (XI Legislatura) ha fatto parte della
        Commissione bicamerale per le riforme istituzionali,
        nella quale ha svolto le funzioni di relatore per la
        parte relativa alla forma di governo. Con i senatori
        Fisichella e Salvi e con l'on. Urbani ha redatto, nel
        gennaio del 1996, il cosiddetto "documento dei
        quattro saggi" sulle riforme istituzionali.  
         
        Nel Governo Prodi e poi nei Governi D'Alema e Amato ha
        avviato un complessivo programma di riforma del sistema
        amministrativo italiano. Come parlamentare è stato
        membro delle Commissioni Bilancio, Affari Costituzionali,
        Ambiente, e della Giunta del Regolamento. 
         
        Dal 1960 al 1962 è stato presidente della FUCI di
        Milano. Dal 1973 al 1975 è stato Capo di gabinetto del
        ministro per le Regioni. Dal 1975 al 1977 ha coordinato i
        lavori della Commissione ministeriale per il
        trasferimento dei poteri alle regioni e agli enti locali
        (Commissione Giannini). Dal 1975 al 1981 ha fatto parte
        del Consiglio superiore della Pubblica Amministrazione.
        Dal 1979 al 1982 ha presieduto la Commissione
        interministeriale per la riforma dei rapporti fra Regioni
        e Stato, istituita dal ministro Massimo Severo Giannini.
        Esponente della sinistra lombardiana del Psi, ha fatto
        parte, dal 1978 al 1981, del Comitato Centrale e della
        Direzione di quel partito. Ha collaborato alla redazione
        del progetto per l'alternativa di sinistra approvato dal
        Congresso di Torino del Psi nel 1979. Nel 1981 è stato
        espulso dal Psi per aver sottoscritto, con Enriques
        Agnoletti, Codignola, Leon, Veltri, Ballardini e altri un
        manifesto fortemente critico nei confronti della politica
        di Craxi e della compromissione del gruppo dirigente del
        Psi con pratiche affaristiche e clientelari. 
         
        Dal 1990 al 1992 e dal 1997 al 1999 è stato consigliere
        comunale a Milano e ha presieduto la Commissione che ha
        redatto lo statuto del Comune di Milano.  
         
        Ha proposto alcune riforme delle procedure parlamentari
        in buona parte approvate dalla Camera dei deputati: per
        l'istituzione della sessione di bilancio, per il
        controllo della copertura finanziaria delle leggi di
        spesa, per la riforma delle Commissioni parlamentari. Su
        queste proposte è stato relatore a nome dell'intera
        Giunta del Regolamento. E' stato uno dei presentatori
        delle proposte di istituzione delle commissioni di
        inchiesta sulla ricostruzione dell'Irpinia, sulla strage
        di Ustica, sui fondi neri dell'Iri-Italstat. Ha
        presentato numerose proposte di legge in materia di
        riforme istituzionali, informazione, associazionismo,
        volontariato, immigrati extracomunitari, ambiente,
        diritti civili, riforma dell'amministrazione e finanza
        pubblica. Tra queste, le proposte sulla riforma della
        parte seconda della Costituzione, delle leggi elettorali
        per la Camera e i Comuni (elezione diretta del sindaco),
        sulla riforma delle Regioni e del Parlamento (riduzione
        dei parlamentari e Senato delle Regioni), sulla riforma
        delle autonomie locali (Legge n. 142 del 1990), sulla
        riforma del regime dei suoli, sulla promozione
        dell'associazionismo senza fini di lucro, sui diritti dei
        cittadini di fronte alla amministrazione e nei pubblici
        servizi e sulla semplificazione dei procedimenti
        amministrativi (oggi legge 241 del 1990 sul procedimento
        amministrativo), sull'obiezione di coscienza, sulla
        libertà e il pluralismo dell'informazione, sui parchi e
        le riserve naturali, sul recupero dei beni culturali e
        ambientali, sul controllo della spesa pubblica, sul
        commercio delle armi (oggi legge 185 del 1990), sulla
        riconversione delle industrie belliche, sul volontariato
        (legge-quadro n. 266), sulla tutela dell'ambiente
        montano, sulla disciplina delle imprese radiofoniche,
        sulla liberalizzazione delle telecomunicazioni. 
         
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