=============== PAGE 12 =========== fa dopo una discussione con un Agente della Intelligence Francese. E’ tutto vero." E sospetto che pure Ben-Elissar ci fosse arrivato. C’è una sola possibile ragione se lui ha interrotto lo Shabbàth, per andare all’ albergo: per incontrare qualcuno. Ma nessun reporter ha raggiunto tale ovvia conclusione, pertanto nessuno domanda chi l’ Ambasciatore abbia incontrato nel suo ultimo mattino. Chiunque fosse, o era ospite nell’ hotel dell’ Ambasciata d’ Israèl, o era abbastanza al corrente delle abitudini dell’ Ambasciata da sceglierlo per un fatale incontro. Stante la povertà di notizie disponibili, ecco lo scenario più sensato. Almeno un funzionario della Intelligence Francese ha soffiato: il suo Governo aveva aiutato a assassinare Yitzhàk Rabìn, al fine di mettere nell’ ufficio del Primo Ministro d’ Israèl Shimon Peres, loro agente. A Ehùd Baràk giunse voce che Ben-Elissar era stato informato della verità, e lo richiamò a casa. Per evitare sospetti, eglirichiamò in simultanea sei altri diplomatici.Ma nei suoi ultimi sei giorni a Parigi, Ben-Elissar aveva continuato a mettere i fatti insieme. Ben-Elissàr fu attirato nell’ albergo con la promessa di ulteriori prove, e gli fu detto che doveva arrivare senza gorilla. Una volta lì, l’ "informatore" gli ha ben condito il cafè, o ha usato un altro mezzo per causare un arresto cardiaco mortale. Un altro influente personaggio che sapeva troppo sull’ assassinio di Rabìn mordeva la polvere. E quando si smetterà? °°°° La mia esperienza personale dà la misura del panico per bloccarfe l’ emorragia di notizie su Rabìn. Il mese scorso si è attentato alla mia vita, sabotandomi l’ auto. L’ indomani ho avuto un lungo colloquio col perito della mia assicurazione, che mi ha spiegato dettagliatamente come era stato attuato il trucco. Due giorni fa, l’ assicurazione ha mandata una lettera, spiegando che l’ incidente fu dovuto a un guasto meccanico. Ho telefonato all’ assicuratore chiedendo il rapporto del perito. Non è arrivato. Le foto dei danni alla vettura, spedite la settimana scorsa da Bet Shèmesh a Bet Shèmesh, non sono arrivate. Né posseggo foto della Polizia che mi circonda a un comizio, a Tel Avìv, speditemi da un corrispondente. Non sono arrivate. Jeri mattina han bussato alla mia porta. Ho guardato dal buco della serratura: un giovanotto grande e grosso. Chi è, ho domandato. ============ PAGE 13 ========== "Un amico" ha risposto. "Che amico?. Poi è corso via. Ho aperta la porta pochi secondi dopo,e non se ne vedeva l’ ombra. La verità deve emergere prima che siano assassinate altre persone incluso il sottoscritto devotissimo vostro. =============== PAGE 14 ========== I BROGLI ELETTORALI DEL 1999 LE ELEZIONI IMPONGONO IL SILENZIO La campagna elettorale d’ Israèl perde colpi, non si rischia nulla a chiamarla la più nojosa a memoria d’ uomo. I motivi sono due: il pubblico è stufo dei politicanti, e i mass media hanno usato ogni potere per imbavagliare i temi veri. I seguenti esempi (tre frasi di due parole mai discusse in pubblico) forniscono un saggio di come la pubblica opinione venga lasciata ammuffire.
== =========PAGE 16 =========== Poi la pioggia anzi l’ inondazione di denunce contro il Likùd. Il Ministro della Giustizia, Tzahi Hanegbi, e il Ministro degli Esteri, Ariel Sharòn, si sono ritrovati sulla soglia della incriminazione per bustarelle -nel caso di Sharòn il presunto crimine sarebbe stato consumato nel 1982- mentre l’ ex massimo collaboratore di Netanyahu, Avido Lieberman, veniva accusato d’ avere minacciato l’ onesto lavoro della Forza di Polizia coi suoi discorsi razzisti e irti d’ istigazione contro tale lavoro. Tre personaggi influenti di fila erano stati destituiti dall’ Attorney General, e i mass media Israeliani non vogliono andar a guardare se sia una coincidenza, o se, per caso, il giudiziario venga sfruttato per influire in qualche modo sull’ esito delle elezioni Soltanto in seguito all’ enorme pressione del pubblico, è stato alfine incriminato o quasi Avishai Ravìv, agitatore della Shabàk, il quale era stato usato dall’ establishment politico di sinistra per garantire la vittoria dell’ allora Primo Ministro Yitzhàk Rabìn… Dovrà andare a processo, ma non per istigazione all’ assassinio, soltanto per non avere fatto abbastanza per prevenire un omicidio. E l’accusa, patetica finchè si vuole, per volontà del potere giudiziario sarà discussa in processo dopo il 6 Luglio, ben dopo che Baràk sarà stato messo al potere, solidamente. E’ proprio necessario farlo notare qui? L’ incriminazione di Ravìv è stata un sol giorno sui giornali, una notiziola, e non sulle prime pagine a lungo, come meritava. Il che ci porta a un’ altra frase di due parole che i media,e tutti i partiti politici, non hanno mai pronunciata, manco una volta. 3.L’ assassinio di Rabìn: se Rabìn fosse stato davvero assassinato da un fanatico di destra, i Laburisti e il Meretz (Partito Socialista già Mapàm) sarebbero corsi come pazzi di qua e di là per dare alle destre tutte la colpa dcel crimine. Ma loro sanno, così non fu. E sanno che il Likùd si libererebbe da ogni pietoso freno, se le sinistre osassero sfruttare la morte di Rabìn nella campagna per il Parlamento. Risultato: i mass media hanno dimenticato Rfabìn, e, triste a dirsi, io pure sono tra le vittime del bavaglio. Il segreto più gelosamente nascosto dai mass media: la versione in Ivrìth, in Ebraico, del mio libro CHI E’ L’ ASSASSINO DI YHITZHA’K RABI’N ? è tra i bestseller nella sua prima settimana di vendita. Da fonti attendibili ricevo le informazioni seguenti: Il libro càusa profonda costernazione nel campo Laburista/Meretz, e proprio perché il volume documenta che le persone dietro all’ assassinio di Rabìn vengano dal campo loro. Goccia che ha fatto traboccare il vaso, una pubblicità d’ un terzo di pagina comprata dall’ Editore, Gefen Books. La stessa famiglia Rabìn ha data la parola d’ ordine, i mass media dovevano ignorare il libro. Nessuno doveva discuterne i contenuti, menzionare il titolo né il mio nome, sulla carta stampata, né elettronicamente, in eterno secondo la loro idea.Politici d’ alto bordo, e ufficiali militari, sono stati arruolati per instillare tale idea, presso redattori ============= PAGE 17 ============ e proprietari. Nessun problema per convincerli, c’ era il rischio che il mio libro influenzasse le probabilità di vittoria di Ehùd Baràk. Queste prossime elezioni del 1999 in Israèl sono una immensa manipolazione dei media, caratterizzata non da ciò che essi riferiscono, bensì da quanto essi tacciono. Proprio come piace a Ehùd Baràk. =================PAGE 18 ============ La campagna elettorale si trascinava, e si sono verificati due avvenimenti che avrebbero potuto mutarne i risultati, ma non è stato loro consentito di mutare nulla. Il 10 Marzo un gruppo di 20 cittadini ha presentata alla Polizia di Tel Aviv una denuncia, con 30 elementi di prova, chiedendo la riapertura delle indagini sull’ assassinio di Rabìn, in base a inoppugnabili perizie mediche, e dei laboratori della Polizia: dimostrano che Yigàl Amìr non potè avere sparato i colpi fatali a Rabìn. Poi, il 29 Aprile 1999, a Gerusalemme, Gefen Books ha pubblicato il mio libro CHI E’ L’ ASSASSINO DI YITZHA’K RABI’N? in Ebraico. Contenente i documenti consegnati alla Polizia il mese precedente. Ecco i nomi di alcuni dei giornalisti che, constatata l’ importanza dei fatti, avevano cominciato a redigere i loro servizi: Yehudìt Yeheskieli --YEDIO’T AHRONO’T Pearly Shahàr - Canale Uno TV Immanuèl Halperin - Canale Uno TV Sheike Rosenblat - Radio Kol Chai Dror Skornick - Makòr Rishòn Limòr Shmùel -Yerushalayim In ogni e ciascuno dei casi, i loro capi redattori, e gli editori e o produttori o proprietari, hanno impedita la pubblicazione o la diffusione dei pezzi. Il pubblico non è stato autorizzato a sentire la verità sull’ assassinio di Rabìn, e oggi, andando alle urne, il pubblico non conosceva quelle cose. Le avesse sapute, l’ esito sarebbe stato diverso, si può sperare, perché nessuno avrebbe deliberatamente messo gli assassini al potere, così almeno preferisco credere. Quantunque il blackout abbia operato, migliaja di Israeliano hanno letto il mio libro, e in Ebraico, e in Russo, nelle settimane scorse. Tante persone han preso contatto con me, comunicandomi d’ aver deciso di cambiare il loro voto, dopo aver letto il libro. Se il libro fosse arrivato a conoscenza del gran pubblico, il cambiamento sarebbe stato più vasto. Invece, poteri forti hanno fatto in modo che il grande pubblico non ricevesse accenno. Nessuno doveva saper niente di quanto doveva essere l’ argomento centrale di questa campagna elettorale: il comportamento del precedente governo laburista, e il suo ruolo nell’ assassinio di Rabìn. Vari lettori riferiscono del regno del terrore imposto contro gli oppositori degli "Accordi di Oslo", e sottolineano: l’ assassinio di Rabìn non si sarebbe potuto consumare senza la diretta conoscenza , e connivenza, di Shìmon Peres, leader del Partito Laburista,e di Ehùd Baràk, Capo di Stato Maggiore delle IDF. I miei venticinque lettori possono testimoniare. Sinora mai avevo fatti pubblici commenti su tale osservazione. Come se ciò portasse giovamento alcuno alla verità. Ci ritroviamo Ehùd Baràk nuovo Primo Ministro. E Shimon Peres, numero due della lista Labor, sarà probabilmente Ministro. Reprimeranno le investgigazioni sull’ assassinio di Rabìn con tutto il cuore, con tutta l’ anima, con tutte le forze. Forze tanto, tanto più poderose di quelle che già ebbero nei tre precedenti anni, dal 4 Novembre 1995, da quando pochi, coraggiosi ricercatori sono stati autorizzati a chiedere giustizia sulla base delle inconfutabili prove da loro messe insieme, sul coinvolgimento ufficiale d’ alto livello nell’ assassinio di Rabìn, e nelle istigazioni che lo avevano preceduto. Uno di tali ricercatori è il giornalista Adìr Zik, il quale mi ha detto:"Stavolta non ripeteranno gli stessi errori. Chiunque metta bastoni nelle loro ruote sarà arrestato, persino se ciò comportasse la creazione di campi di detenzione per tenerceli tutti". Può essere utile procurarsi una copia del libro CHI E’ L’ ASSASSINO DI YITZH’AK RABI’N ? Prima che la scure su abbatta su di esso, e su di me. Mik sto preparando per qualche tipo d’attacco contro il mio libro. Se la volta scorsa è un valido precedente, una velenosa campagna di calunnie dai mass media sarà seguita da violenza diretta. Chiunque si faccia sentire o vedere troppo, per la indignazione di vedere Israèl svenduta, non si dovrà sorprendere nel consatatare sin dove essi siano pronti a arrivare per perseguire i loro scopi. Arieccoli. Arieccoli. Il Signore ci protegga. Oy Vavoy Lanu. ================ PAGE 21 =========== I S E G R E T I D E L G O L A ‘ N E DEL KKL Nel Gennaio 1996, due mesetti dopo l’ assassinio di Rabìn, il supplemento illustrato del quotidiano di Tel Aviv GLOBES pubblicò in due puntate un reportage. Rivela fatti d’ importanza profonda che erano stati inspiegabilmente ignorati. Israèl ha tutti i diritti di possesso e su gran parte delle Alture del Golàn, e sulla Siria Occidentale. Intorno al 1890 il Barone Rothschild acquistò 20.000 acri di terra Siriana, allora appartenenti all’ Impero Turco Ottomano. Nel 1942, il Governo Siriano illegalmente confiscò quelle terre. Il Barone trasferì gli atti al Jewis National Fund, JNF o KKL (Keren Kayèmeth LeIsraèl), nel 1957. Nel 1992 gli atti furono trasferiti all’ Ufficio del Primo Ministgro d’ Israèl, dove dovrebbero essere conservati oggi. E ben custoditi. Letto il reportage, ho chiamato una mia amica al KKL, Bunny Alexandroni, del dipartimento relazioni pubbliche RP. Mi ha detto che, fatte le ricerche, mi avrebbe richiamato. Chiarto subito di non poter fare commenti su GLOBES, ma mi ha chiesto di andare a incontrarla nel suo ufficio. Fissato un appuntamento, mi ha detto che il suo capuff, il direttore del suo dipartimento, mi avrebbe parlato ove avessi accettato di non farne il nome. Ciò pattuito, sono entrato nell’ ufficio di lui. Lui mi ha invitato a sedermi, e ha spiegato: "L’ articolo del GLOBES era sostanzialmente esatto. Non precisissimo sul luogo della terra di Rothschild. E’ parte nel Golàn,e gran parte nel Horàn, proprio nello Stato della Siria sorto in modo singolare nel 1925, e similmente da qualcuno riconosciuto nel 1941. Io ho informato il GovernO: gli atti sono un’ ottima carta per le trattative con Damasco, ma il Governo si rifiuta di giocare tale carta. Ho le mani legate. Mi hanno date istruzioni, non devo portare avanti il discorso." QUELLO E’ IL SEGRETO MASSIMO DEL GOLA’N: il Governo d’ Israèl a pieno titolo è proprietario del Golàn e oltre, e nasconde i fatti al pubblico. La prima domanda, naturale,è: PERCHE’ ? Segue la tabella cronologica, la spiegazione di come vennero in essere i correnti "Colloqui di Pace" Israèl-Siria. Per chiunque non si ritenga in grado di riassestarsi drammaticamente il senso della realtà, è semplicemente consigliabile di smettere di leggere ============== PAG 22 ===== e di lasciar perdere la conoscenza sul titolo di proprietari della terra. A loro basti sapere che Israele sulle Alture del Golàn rimane. Quanti invece siano disposti a incassare traumi, continuino pure a leggere. Dicembre 1990 - Il Presidente Gorge Bush Sr invita la Siria a aderire alla coalizione delle forze pronte a combattere l’ Iràq. La Siria si dice disposta a accettare una sola offerta in cambio: gli Stati Uniti d’ America useranno il loro potere per mandar via Israèl dalle Alture del Golàn. L’ Amministrazione Bush ha già segretamente trasferiti CINQUEMILIARDIEMEZZO DI DOLLARI USA AL DITTATORE IRAQENO SADDAM HUSSEIN, E E’ IN CONTATTO CON LUI. Prima che sia sparato il primo colpo della Guerra nel Golfo, Saddàm accetta di bombardare Israèl coi missili Scud. In cambio, Saddàm riceve la promessa: qualunque sarà l’ esito della guerra, non verrà rovesciato, né Israèl risponderà agli attacchi. Alla Siria Bush Sr promette: un bombardamento dimostrerà al popol d’ Israèl che i Territori non lo proteggono, nell ‘ era dei missili. Successivamente l’ America prenderà per il collo il Governo Shamìr, per convincerlo a mollare il Golàn. Damasco accetta, e aderisce alla coalizione pro-Kuwait. Estate 1991 - A Madrìd Gorge Bush Sr organizza una Conferenza che esercita sul Governo Shamìr pressione internazionale affinché lasci il Golàn. Shamìr si rifiuta di cèdere. Bush incontra Hafèz Al-Assad, presidente Siriano, a Ginevra. Lì Al-Assàd dice a Bush d’ aver persa la pazienza, e minaccia di farsi giustizia da sé avanti le imminenti elezioni Americane. Bush promette d’ usare tutta la Sua Potenza per allontanare Shamìr dal potere, e per dare a Israèl un Governo più compiacente. 23 Giugno 1992 - Ha successo la strategìa di Bush, sottrarre garanzie sui prestiti, e demonizzare Shamìr. Yitzhàk Rabìn diviene Primo Ministro. Bush chiede l’ immediato ritiro d’ Israèl dal Golàn, e Rabìn spiega: per la mia politica non se ne parla nemmeno. 10 Settembre 1992 - Shimon Peres, Minstro degli Esteri d’ Israèl, a Parigi incontra il Presidente Francese, François Mitterrand, e Roland Dumas, Ministro degli Esteri. E decide di promuovere il totale ritiro dal Golàn. Vuole incontrare, immediatamente, Farouk Shamar, Mnistro degli Esteri della Siria. Peres torna in Israèl, e Rabìn corro all’ aeroporto Ben Guriòn per raccomandargli di stare alla larga dai Francesi. A voce alta li chiama "I più grossi bastardi". ============ PAGE 23 === Troppo tardi per Rabìn. Due giorni dopo Dumas comincia una spola fra Damasco e Il Cairo, per coordinare il ritiro di Peres dal Golàn. 17 Settembre 1992 - Rabìn è chiamato a rapporto nel Maine, a Kennebunkport, dove Bush Sr, nervoso, detta legge. Ordina a Rabìn di neutralizzare il "Binario Francese" di Peres, e di preparare il Popolo d’ Israèl "Per ritiri dolorosi". Prima dal Golàn, e poi dalla Sponda Occidentale, e da Gaza. Il ritiro dal Golàn, chiede umilmente Bush, va coordinato con un obbediente capo militare, Ehùd Baràk. Capo di Stato Maggiore delle IDF, Israel Defence Forces. Rabìn torna in Israèl, e annuncia il suo "Piano di Pace", la Siria per prima. 23 Settembre 1993 - La nuova Amministrazione Carter rimanda la Siria in seconda fila. Tocca alle trattative con l’ OLP. Come Rabìn più che firmare decìde di prefatàre un accordo con Arafat, la Casa Bianca scatena la campagna sua per un trattato sul Golàn. Per tenere bene sui binari questi negoziati, organizza un incontro fra Ehùd Baràk e Al Gore, Vicepresidente degli Stati Uniti d’ America. 12 Novembre 1993 - Parte la gara internazionale, chi sarà il primo della classe nel tirar giù Israèl dal Golàn? Nello stesso giorno nel quale Rabìn è a Washington, accompagnato segretamente da Arièl Sharòn, Shimon Peres è in Francia e incontra il collega Alain Juppe. L’ incontro negli States va storto. Ostacolo principale: Damasco esige che, nell’ ambito d’ un Accordo di Pace, Israèl rinunci al suo piano di armi nucleari. Rabìn e Sharòn si rifiutano di accontentare la Siria, ma Peres non manifesta compunzioni. 6 Dicembre 1993 - Warren Christopher, Segretario di Stato, vola a Damasco, incontra il Vicepresidente Siriano, Hassàn Habibi, e molto significativamente il capo di HAMAS in Giordania, Ibrahìm Rusha. E’ la Siria che detta Legge. I Francesi han fatta un’ offerta migliore, e a meno che gli USA spingano Israèl nella stessa direzione, la Siria promuoverà il rovesciamento del regime campagna atta a rimuovere Rabìn dal potere, in favore di Peres. Christopher riferisce a Clinton le minacce, e per il mese successivo è organizzato un incontro tra Hafèz Al-Assàd e il Presidente USA. Gennajo 1994 - Al-Assad e Bill Clinton s’ incontrano a Ginevra. Arafat, informato del complotto contro di lui, corre a Ginevra, dove le Autorità Svizzere si rifiutano di concedergli il Visto d’ ingresso. Clinton promette ============= PAGE 24 ============ a Hafèz Al-Assàd il totale ritiro dal Golàn, e Rabìn reagisce con furore. Ogni accordo sul Golàn, annuncia, sarà sottoposto a un rfeferendum. Pubblico. E incarica Motta Gur, viceministro della Difesa, di presentare alla Knesset la Legge sul Referendum. Maggio 1994 - Shimon Peres ordina al suo personale del Ministero degli Esteri di preparare un piano per l’ evacuazione degli Ebrei dal Golàn, e di presentarlo a Mitterrand, con richiesta d’ immediato incontro coi Siriani. Ora Damasco vuole che Rabìn sparisca, e che sia Peres a comandare. E pianifica una strategìa onde raggiungere tale scopo. Luglio 1994 - Al-Assàd finalmente prende le redini nelle proprie mani, e ordina di far saltare in aria con le bombe l’ Ambasciata d’ Israèl a Buenos Aires. Muovono oltre cento Ebrei. Due giornalisti Argentini provano le responsabilità della Siria. Il veicolo-bomba era stato preso in affitto con danaro proveniente da Damasco. Rabìn riceve ordine dai suoi boss Americani di covedr-up il ruolo della Siria nel crimine, e Israèl scarica la colpa sull’ Iràn. 17 Ottobre 1994 - Le ripercussioni della strage di Buenos Aires non piegano Rabìn, e così la Siria ordina di colpire più vicino alla sua casa. Un autobus esplode a Tel Aviv, 25 ammazzati. Lo stesso giorno una radio Palestinese a Damasco fornisce pieni dettagli sulla metodologia dell’ attentato, e due giorni dopo la Polizia Israeliana conferma l’ esattezza delle notizie. Novembre 1994 - La Siria mantiene le minacce per rovesciare Rabìn, e Bill Clinton avvia la spola fra Damasco e Gerusalemme. Invece di lasciarsi ammorbidire lai massacri di Ebrei, Rabìn è sempre più infuriato, indurisce la sua posizione specie verso la Siria. Clinton finalmente coglie la sfumatura,e decide di rimpiazzare Rabìn con un cavallo più obbediente, punta tutto su Ehùd Baràk. Dicembre 1994 - Peres fa un grande balzo in avanti nella sua attuazione del "Piano di Pace per il Golàn", e chiede alla Germania e al Giappone di mettere truppe loro sulle Alture dopo l’ attuazione del ritiro. Gennaio 1995 - Ehùd Baràk lascia il suo incarico di Capo di Stato Maggiore delle IDF. Un mese dopo a Gerusalemme incontra Warren Christopher per programmare il suo futuro. ============== PAGE 25 =============== Marzo - Giugno 1995 - Ehùd Baràk vola a Washington, e subito avvia negoziati con la delegazione Siriana ai "Colloqui di Pace". Se diventa Primo Minstro, promette Baràk, farà il ritiro totale dal Golàn. Trascorre il resto del viaggio preparando l’ accesso al potere, e studiando il ruolo suo come previsto dal CFR. Tiene incontri coi capi del CFR: Henry Kissinger, Lawrence Tisch, Edgar Bronfman… S’ impegnano a finanziare la sua campagna. Baràk annuncia: il Triumvirato ha deciso di finanziare la sua nuova carriera "in affari" al ritmo di 30 Milioni di US$. Luglio 1995 - Baràk torna in Israèl, e Rabìn lo nomina Ministro degl’ Interni. Motta Gur è morto, si dice per la depressione causata dal cancro. Dice il suo medico: impossibile, la malattia regrediva, egli aveva ogni buon motivo per vivere. 20 Ottobre 1995 - Il CFR ha ricevuta una soffiata, c’è un piano Francese per assassinare Rabìn, e per rimpiazzarlo con Peres. Decidono di dare a Rabìn un’ ultima possibilità. Alla cerimonia per il Compleanno 50 delle Nazioni Unite, Warren Christopher, e il consigliere speciale Dennis Ross, Ricordano a Rabìn: tu hai promesso il ritiro sino alle sponde del Lago Kinnèret (o Mare di Tiberìade). Vogliono che incontri Shara, e mantenga la promessa. Rabìn perde le staffe, e glie ne urla di tutt’ i colori. Ricorda di aver detta una frase sarcastica sul Kinnèret, e loro due, Warren e Dennis, lo sanno. Minaccia di ritirarsi dall’ intero "Processo di Pace". Uno dietro l’ altro i capoccia del CFR: Bronfman, Kissinger, e Clinton, cercano di riportarlo sulla retta via. L’ indomani Rabìn dà la sua risposta dal podio delle NU, dicendo all’ Assemblea: "Vengo da Gerusalemme, Capitale non divisibile d’ Israèl. Il vero problema della Regione non è l’ ostinazione d’ Israèl, ma il terrorismo Arabo". L’ indomani vola a Washington, e fa da supervisore alla approvazione di due Leggi al Congresso, le quali praticamente neutralizzano il "Processo di Oslo". Una Legge dichiara: Gerusalemme non sarà mai divisa. L’ altra: gli ajuti Americani all’ OLP saranno tagliati, se l’ OLP proclama uno Stato. Gli Americani decidono di tenere Rabìn all’ oscuro del piano Francese per copparlo. Comunque toccava a Peres, prima che Baràk potesse succedere a Rabìn. 7 Novembre 1995 - I dirigenti dei regimi Anglo-Americano e Europeo calano sui funerali di Rabìn. Al sicuro nella tomba, il generale affetto soffocante per Rabìn comincia a neutralizzare la vittoria di Parigi. John Major, e il Prìncipe Charles, organizzano a Peres un incontro alla Orient House ========================= PAGE 26 ========== per negoziare direttamente con Al-Assàd per telefono. Peres declina l’ incontro. Ma a Clinton aveva promesso l’ immediato ritiro dal Sud Libano, dalla Zona di Sicurezza. E dimenticando il periodo di lutto per Rabìn il Presidente degli Stati Uniti d’ America manda Ross a fare la spola fra Al-Assàd e Peres. Il Leone di Damasco respinge la limitata offerta di Peres, e Clinton umilmente domanda una grossa concessione: il nuovo Primo Ministro Peres accetta di nominare proprio successore quale Ministro degli Esteri il suo arcirivale Ehùd Baràk, che diventa pure direttore della campagna per le prossime elezioni nazionali. Gennaio 1996 - Il segreto sul Golàn più gelosamente custodito da Rabìn arriva sulle pagine del GLOBE, quotidiano d’ economia e finanza. Israèl ha titolo legale su 20.000 acri di territorio Siriano, e parte di esso è sulle alture del Golàn. Ai mass media viene impartito il consiglio d’ ignorare lo scoop. Febbraio- Maggio 1996 - Baràe e gli Americani sabotano la campagna elettorale di Peres, tramite una miscela di deliberata incompetenza, e di attentati, più una mini-guerra in Libano, che a Peres fa perdere il voto degli Arabi Israeliani. Peres perde. Milioni di dollari sono donati a Baràk perché divenga il leader del Partito Laburista. Così vince le elezioni Netanyahu. Immediatamente viene montato uno scandalo, e Bibi deve cominciare a far le valigie. Ma lo scandalo è infondato, Bibi Netanyahu sopravvive, e congela il ritiro dal Golàn. Finchè gli Americani non investono i loro talenti per garantire l’ elezione di Baràk nel Maggio 1999. Novembre 1999 - Nel quarto anniversario dell’ assassinio di Rabìn, il pubblico domanda di sapere come veramente sia morto. Decine di migliaja di persone hanno in mano la prova non contestabile chenon fu l’ individuo incarcerato come omicida a sparare le pallottole fatali. Il mio libro coi documenti è il numero tre nella lista dei bestseller. La moglie di Rabìn, e due dei figli, domandano un’ investigazione nuova. Il 65 % del pubblico è favorevole alla richiesta. Serve un fatto impressionante per distrarre il pubblico. La riapertura delle indagini farebbe saltare l’ intero "Processo di Pace", e coinvolgere bbe gli attuali dirigenti in crìmini atroci. Per una settimana funziona bene come distrazione un omicidio-scandalo sostitutivo, che coinvolge l’ editore Ophir Nimròdi, ma urge qualche cosa di più duraturo e devastante. Ci pensa l’ ormai deciso ritiro dalle Alture del Golàn…. Deciso ma non ancora attuato. ======= PAGE 27 =========== IL TUBO SCORSOJO DEL GOLA’N SI STRINGE SEMPRE PIU’ Ormai è accettata comunemente la mia spiegazione sulla gara tra Francesi, e Anglo-Americani, a chi arriva per primo a obbligare Israèl a scendere dalla Alture del Golàn, di grande importanza stratègica. Gara che ha sostanzialmente comportato l’ assassinio di Rabìn. Era una soddisfazione vedere il mio libro tradotto in Ivrìth, e in due giorni vari brani via Internet diffusi dai principali siti. Ma tanti lettori non capivano perché a una domanda non avessi data risposta: per qual motivo c’ è tale e tanta pressione internazionale affinché Israèl si butti giù dal Golàn, e dunque lasci il suo fianco nord esposto a attacchi relativamente facili? I motivi sono tanti, ma il più importante di tutti è questo. Cominciamo con un avvenimento occorso questa settimana, meno estraneo al Golàn di quanto si potrebbe immaginare. Pochi giorni fa Shimon Peres, Ministro per gli Affari della Regione (la Regione del Vicino Oriente) era il motore più acceso in favoe d’ un accordo fra Egitto e Israèl, per costruire sul Sinài un gasdotto, che fornisca a Israèl una garn percentuale del fabbisogno futuro d’ Energia. Massimo beneficiario del finanziamento era una compagnia di engineering, legata a lungo termine con Peres, la MERHAVA, e non è una sopresa, in quanto il Nostro da sempre ha una passione per le condotte. Nel 1985, l’ Iràn bloccò il Golfo (Persico o Arabico, e guai a dire l’ aggettivo sbagliato con le persone sbagliate), e l’ Iràq non poteva esportare via nave il suo petrolio. Nello stesso tempo, la Siria bloccò il suo passaggio via Terra al Mediterraneo. Poiché l’80% del PIL O GNP o Prodotto Interno Lordo dell’ Iràq proveniva dal petrolio, la situazione era grama, costava a Baghdàd sugli OTTANTAMILIARDIDIDOLLARIUSA l’ anno. Per aggirare la cravatta Assirobabilonese o IranoSiriana, l’ Iràq tentò di far fare un oleodotto sino alla Giordania, al Porto di Aqaba, sul Mar Rosso. E prese contatto con l’ Americana Bechtel Corporation, che si dimostrò interessata a fare l’ affare, ma non avrebbe corso il rischio, a meno che il tubo non restasse sicuro in caso di guerra persino. La Bechtel così prese contatto con l’ Attorney- General, Edwin Meese, dollarodotto per convogliare bustarelle a Shimon Peres. Alla finfine Peres accettò di firmare un impegno: mai Israèl avrebbe attaccato l’ oleodotto, manco in una guerra contro Giordania o Iràq. Il prezzo era buono, SETTANTAMILIONIDIDOLLARIUSA L’ANNO PER DIECI ANNI, da versarsi sul Conto dell’ Israèl Labor Party. Ma arrivò a Washington una soffiata su questa costosa polizza di assicurazione con dividendo, e Meese si dovette dimettere da Attorney General, nzomma da Ministro della Giustizia. Ma in Israèl, come al solito, lo scandalo non fece nemmeno il solletico a Shimon Peres. Col blocco del tubo, Baghdàd si trovò a dipendere TOTALmente da Siria e Iràn, per garantire al suo greggio il salvacondotto. Ma c’ era un problemino, no anzi, al contrario una soluzioncina. ============= PAGE 28 ============== Esiste un passaggio alternativo, e quanto mai pratico, e lucrativo. Che però si può aprire se, e soltanto se, Israèl molla per sempre il Golàn. A tale scopo, sei anni dopo Saddàm lanciava i suoi mìssili su Israèl. Eppure, gl’Iraqeni restano un elemento minore nel nodo scorsojo del Golàn. I veri boss rimangono la Bechtel Corporation, e il Governo Francese. Prima la Bechtel. E’ una immensa Engineering Corporation, che tanto tanto tempo fa decise: la strategìa più remunerativa è combinare i guadagni con la GEOPOLITICA. Allo scopo di assicurarsi i più sontuosi contratti per costruzioni, che il Mondo fosse in grado di offrire, la Bechtel sentenziò: il Governo Americano doveva avere libero accesso a qualsiasi parte del Mondo nella quale i capi potessero venire compromessi, e le risorse naturali potessero venir localizzate. Da sempre Bechtel fa sentire la sua voce in favore del LIBERO COMMERCIO. Che in sostanza significa: le Ditte Americane e Europee sono libere di buttar fuori del mercato le Ditte locali, nel Globo Terracqueo tutto. Nella prima metà del Secolo Ventesimo Cordell Hull, Vicepresidente della Bechtel, ebbe il còmpito di vendere, prima la Lega delle Nazioni, e poi le NU, al Popolo Americano. Superfluo a dirsi, tale infelice retaggio permane, vivo e vegeto. Proprio come la Bechtel ha suprema influenza sulla Politica Estera degli USA: strumento per tal fine è un Pensatojo con 3.000 membri, a Manhattan, chiamato CFR, Council on Foreign Relations.Cotanta miniera cotale di cervelloni ha mandato la maggior parte dei Presidenti,e dei Segretarii di Stato a Washington, nelle ultime due generazioni. Qualche recente esempio: Caspar Winberger era VP, Vicepresidente, alla Bechtel Power Corporation. Gorge Schultz ha fatto per un po’ da Presidente della Compagnìa. Quando la Bechtel è a corto di executives che direttamente gestiscano la politica Americana, essa ne rècluta altri, con la promessa di ricchezze. Esempio: Henry Kissinger decide di non servire più il Pubblico, preferendo il settore privato. E Bechtel diventa subito il primo e più munifico dei suoi clienti. Un balzo indietro nei Sècoli sino all’ era di Cordell Hull. Nell’ Anno di Grazia 1917, le Forze Britanniche travolsero i Turchi Ottomani, e se ne misero in tasca l’ Impero. Nel 1923, i Britanni lottizzarono il Vicino Oriente, lasciando qualche scampolo agli Alleati Francesi. Dopo aver setacciata la Siria, trovando petrolio soltanto nel Nord, nella regione di Mosul, la Pèrfida Albione decise di cedere le Alture del Golàn, "prive di valore", ai Parigini. Avessero fatto ricorso a qualche lungimiranza geologica, i Britanni sarebbero stati ben più riluttanti a mollare tanto tesoro. Balziamo al 1942. Ben consigliato da Hulle Bechtel, Roosevelt trascina l’ America nella Seconda Guerra Mondiale. Ce ne vuole di petrolio =============== PAGE 29 ============ per vincere una guerra, e da alcuni decenni i prospettori Americani e Europei hanno scoperto che almeno metà delle riserve mondiali è sepolta sotto alle sabbie attorno al Golfo (Persico o Arabico, attenti a dire l’ aggettivo giusto con le persone giuste). L’ Arabia Saudita fa la parte del Leone. I nazisti minacciano il Canale di Suez. Alle superpetroliere non si può ancora pensare. Far giungere tale oro nero agli Alleati in Europa è faccenda estremamente rischiosa. Hull però ha una soluzione: costruire un oleodotto Transarabico, dal Golfo al Mediterraneo. E metà del petrolio del Mondo fluirà in Europa sicuro e con poca spesa. E per costruire la condotta, chi è più adatto della sua Ditta? Con rapidità inusitata in tempo di guerra persino, la ARAMCO (Arab American Company) dà la commessa alla Bechtel, costruire il tubo. C’ è un ostacolo sulla via del completo controllo sull’ afflusso di greggio del Golfo: i Francesi. Per mandare il petrolio al Mediterraneo, la rotta ideale è il Golàn con le sue Alture, e poi la Natura, la Forza di Gravità, lo porterà giù a livello del Mare.Però i Parigini hanno l’ egemonia legale sul Golàn, così ARAMCO e Bechtel non hanno scelta, devono spartire i profitti con loro. Tale accordo fu confermato come parte integrante della partenza della Francia dalla Siria nel 1946, proprio l’ anno nel quale l’ oleodotto fu completato. Venne poi la Guerra dei Sei Giorni. Col 1967 Israèl liberò le Alture del Golàn, e gli Stati Arabi chiusero i rubinetti, fino al giorno nel quale nessun Ebreo calcherà più col suo piede tali ubertose plaghe. All’ inizio, la politica Americana approfittò del controllo Sionista sul Canale di Suez di nuovo liberato, e sulle Alture del Golàn, guadagnando forte sul business delle superpetroliere. Ma la politica a lungo termine era buttar fuori Israèl da ambo i posti. Della sua sicurezza chi se ne impipa. Caspar Weinberg, membro del CFR, sistema con Meese la bustarella a Peres, sotto il Presidente Ronald Reagan. Mentre col Presidente Bush Senior, il suo Gorge Schultz, membro del CFR, viene incaricato di sloggiare Israèl dal Golàn. Ho già spiegato in dettaglio come la Guerra del Golfo fu creata a tal fine. Veloce la Siria aderì alla coalizione di Bush contro l’ Iràq, in cambio della promessa: Washington avrebbe spinto fuori del Golàn l’ entità Sionista, e intanto l’ Iràq avrebbe ammorbidito Israèl coi suoi attacchi missilistici, dimostrando che i Territori significano poco nell’ era degli Scud. Il Primo Ministro Shamìr si rifiuta di piegarsi, dopo la Guerra del Golfo, alle domande di ritiro dal Golàn? No problem. Bush si avvale di tutti i poteri del suo Governo, per buttare fuori lui, e rimpiazzarlo con un cliente più rispettoso, Yitzhàk Rabìn. Tutti contenti, anche per i Parigini l’ ascesa al potere di Rabìn è una gioja, il cui factotum a lungo termine Shìmon Peres ormai è il secondo nei Posti Di Comando quale Ministro Degli Esteri. Ora del Settembre 1992, Peres aveva promesso ai Francesi che avrebbe arrangiata la discesa d’ Israèl dalle Alture. La promessa scatenò una spola fra il Cairo e Damasco da parte del Ministro degli Esteri Roland Dumas, con grande aperto disgusto di Rabìn. O descritta la gara fra Anglo-Americani e Francesi per diventare il primo della classe a scacciare Israèl dal Golàn, ma non avevo ancora spiegato: primario scopo era far fluire il greggio della Bechtèl al Mediterraneo dai giacimenti dell’ Iraq, dell’ Arabia Saudita, del Golfo…. E’ primaria considerazione diplomatica: col petrolio del Golfo che scorre indisturbato fino al Mediterraneo, quanti hanno le dita sui rubinetti saranno nella posizione di dosare ridurre controllare le disponibilità di petrolio nel Mondo intero. Non ci sono eroi Israeliani nella triste svendita del Golàn, ma va notato che Rabìn manifestò grande coraggio nel sostenere un compromesso che avrebbe almeno lasciate le truppe d’ Israèl, su un asse strategico delle Alture. Ciò gli è costata la vita. Con Peres deciso a svendere ogni pollice della sicurezza settentrionale d’ Israèl, i Francesi decisero d’ incassare la loro percentuale di profitti dell’ oleodotto Transarabico, mettendo al potere lui. Sfortunatamente per loro, un assassinio da balordi è stato reso noto almeno al pubblico d’ Israèl, e mette a repentaglio, non soltanto la loro fetta di guadagni, ma pure l’ avvenire politico di Peres, e dell’ intero Movimento Sionista Laburista. E’ in atto una corsa a perdifiato in Israèl per salvare i congiurati, ma va loro sempre più di traverso. Agiron o da soli i Parigini per "rimuovere" Rabìn ? Sinora la pista che porta all’ Eliseo è soverchiante. Per citare due soli nomi, il capo allora dei Servizi Segreti, Carmi Gillòn, era all’ ombra della Tour Eiffel la sera dell’ assassinio a Tel Aviv, e il fatale comizio dove Rabìn cadde fu organizzato e pagato dall’ alleato Francese di Peres, il magnate schivo dei mass media Francesi Jean Frydman. (((Nel 2001 Peres ha nominato Gillon Ambasciatore d’ Israèl in Danimarca-Nota del traduttore))). Ma nessuno deve dimenticare che la Bechtel e certi Americani han ricevuto grande giovamento dalla scomparsa del recalcitrante Rabìn, e poi dall’ ascesa al potere del loro cliente Ehùd Baràk. Come minimo, le prove sinora dimostrano: loro non hanno fatto nulla per ostacolare l’ assassinio. Rabìn si rifiutò di obbedire alla Bechtel, e se ne dovette andare. Ora nessun politico d’ Israèl mette le ruote fra i bastoni della loro segreta svendita delle Alture del Golàn. ==================PAGE 31 ========== LA FORMULA PER IL DISASTRO Pochi giorni prima che USA e EU collettivamente mobilitassero la NATO e mandassero le loro fortezze di guerra contro la Serbia, Binyamin Netanyahu, Primo Ministgro d’ Israèl, era a Berlino a incontrare i leader dell’ Unione Europea. Voi penserete: con l’ imminente attacco ai Balcani, erano troppo occupati per in piccolo tete-a-tete con lui. Ma no, gli organizzarono il più fatale dei loro incontri con un leader Israeliano dall’ inizio dell’ Unificazione del Continente. Gli dissero di non rompere le scatole alla formazione d’ uno Stato dell’ OLP, con Gerusalemme Est sua capitale. Altrimenti guarda…. Lo spettacolo didattico era il Kosovo. Netanyahu colse la sfumatura, e come Milosevic, Presidente jugoslavo prima di lui, corse in Russia per cercare un contrappeso. Ecco strabiliate, il Cremino lo accolse come un Re. Conclusa la visita, Bibi e Boris decisero di diffondere un comunicato congiunto "Contro il fanatismo Islamico". Ma ciò che intendevano senza poterlo dire, è che tanto Israèl quanto la Russia erano stufe delle congiure del NOM o NWO o Nuovo Ordine Mondiale contro di loro, e che stavano formando una -probabilmente futile- piccola alleanza contro la Trilateral Commission, e contro il CFR, e contro il Gruppo di Bilderberg, e contro quanti stavano surriscaldando la Cecenia, i Balcani, la Turchia e tutti i luoghi ove le tensioni etniche potessero venire trasformate in massacri. Boris e Bibi senza dubbio conoscono il metodo. Prendi un autobus, carico di bambini Libanesi Cristiani. Fallo saltare per aria, dà la colpa all’ OLP, e presto avrai un po’ di Cristiani perfettamente civilizzati che assetati di sangue uccidono i Musulmani. Oppure prendi un villaggio Serbo, parecchi se necessario, manda qualche Musulmano Bosniaco a uccidere ogni essere vivente in vista,e in un attimo otterrai furia selvaggia di pari tipo da parte dei Serbi. Poi fa’ dei Libanesi Cristiani i cattivi, con una bene orchestrata campagna mediatica, che li presenti come fascisti, assetati di sangue, decisi a cancellare i Palestinesi sventurati e innocenti che tentavano di farsi il loro feudo in un angolino del Libano. Applica la stessa ricetta ai Curdi, ai Tutsi, agl’ Israeliani…. La =========== PAGE 32 ============ cosa importante è appoggiare dittatori, possibilmente Musulmani contro democratici, Cristiani e Ebrei. Non appena il Mondo è stato indottrinato, al punto di pensare che si debba affrontare un problema del giusto contro l’ ingiusto, si mandano gli aeroplani, seguiti dalle Truppe di Terra dei Servizi Armati del Nuovo Ordine Mondiale o NOM. Una volta che i cattivi Cristiani e Ebrei sono privi d’ ogni potere in Africa, diventa così facile assumere il controllo delle ricchezze e delle risorse d’ un intero continente. Basta metter su altri dittatori,sfruculiare guerre, diffondere epidemie di morbi incurabili, ecco altri pomi facili da raccogliere. Intorno al 1992, il CFR decise di avviare una campagna di "Processi di Pace" a livello mondiale, tutti formulati per risultare in guerre orrende. E manipolando la caduta dell’ Unione Sovietica pochi anni prima, innumerevoli opportunità li aspettavano, dietro alla ex Cortina di Ferro. Dopo che personalità del Nom quali Henry Kissinger e Lord Carrington hanno eliminato gli ultimi bastioni del benessere e della sicurezza in Africa, è stato facile come bere un bicchier d’ acqua, per loro, avviare sanguinosi conflitti, in Somalia e in Rande per esempio. Presto i programmisti del NOM concentreranno l’ attenzione su altri "Processi di Pace" da loro avviati nell’ Irlanda del Nord e in Israèl, ma per prima hanno sistemata la Jugoslavia, dove ora trionfano la non violenza e la DUDU, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Tutto cominciò attorno al 1990, quando il CFR mandò il partner della Kissinger Associates a Belgrado, per corrompere e farsi strada strisciando come un verme fra i dirigenti della Jugoslavia. Comprò per i suoi boss la quota di controllo della più grande banca del Paese, introdusse persino in America l’ auto Yugo, mettendo sul suo ruolino paga una grande catena di rappresentanti. Una volta corrotte le classi dirigenti, furono impiegati i metodi standard per scatenare le rivalità etniche, e per forzare la mano ai Serbi. Come al solito, persone che erano giunte a rivoli in terre storicamente Serbe per cercarvi opportunità economiche migliori, sono state riempite di propaganda e surriscaldate al punto di volere dichiarare stati secessionisti più che indipendenti. Nessuna Nazione sovrana può accettare ciò, e come i Russi in Cecenia, o come gl’ Israeliani a Gerusalemme, i governi non hanno avuta scelta: tirare le somme per salvare l’ anima delle loro Nazioni. E così era necessario finanziare le sfide organizzate contro i Governi. E come l’ OLP, e gli Afgani, e una mezza dozzina di gruppi ribelli dell’ America Latina prima di loro, ecc etc ecc, il traffico Europeo della droga è stato spalancato all’ Esercito per la Liberazione del Kosovo. Oggi la NATO sta combattendo a nome e per conto di uno dei massimi rifornitori d’ eroina all’ Europa Occidentale. Ma è normale per il corso del NOM. =============== PAGE 33 ============== Una volta cominciati i combattimenti, sono arrivati i Pacificatori del NOM: Cyrus Vance, Warren Christopher, Holbrooke, la Albright…ciascuno di loro un leale membro del CFR. A imporre condizioni che nessun Serbo mai avrebbe potute accettare. Netanyahu ha ricevuto il messaggio. Se non sta al loro giuoco, il Mondo verrà istigato a odiarlo, e interverrà l’ Aviazione del NOM. Se non dà all’ OLP il suo Stato, su territori storicamente Ebraici, e questo anno 2.000 , ecco quanto accadrà. L’ OLP proclamerà unilateralmente uno Stato. Israèl annetterà i pochi Territori della Sponda Occidentale che rimangono in suo controllo. Un’ ondata di terrorismo Arabo obbligherà Israèl a fare rappresaglie. Comincerà un ciclo di violenze come in Jugoslavia. Arriveranno i "Pacificatori" del NOM, insisteranno che Israèl accetti ogni clausola degli "Accordi di Oslo", rinunci alla sua storia e alla sua tradizione, concedendo tutto all’ OLP, e dividendo Gerusalemme. Quando Israèl si rifiuterà di cedere completamente, sarà rappresentata come pericolo mortale per la Pace del Pianeta. E al fine di "salvare Israèl da se stessa" le forze del NOM attaccheranno, imponendole le sue soluzioni. E alla maggior parte dei cittadini del Mondo, gli eventi che comporteranno tale guerra parranno del tutto logici. E come oggi in Kosovo, i mass media condiranno bene ogni passo della guerra. E il Mondo, sotto anestesia televisiva, crederà a quelle emittenti, a quei generali, a quegli analisti militari. Poi al risveglio cambierà canale. ================= PAGE 34 ============ I NON-EBREI DIETRO AL KOSOVO La squadra Americana dietro alla guerra di Jugoslavia ha nomi Ebraici, e facce molto Ebraiche. E’ un fatto triste e umiliante… e non impiegheranno molto gli antisemiti prima di fare un po’ di associazioni, e di raccontare che lo spargimento di sangue nei Balcani è una congiura Ebraica. Però, se un complotto esiste, viene manovrato proprio dall’ antitesi stessa dell’ Ebraismo, da quanti hanno abbandonato l’ Ebraismo per sempre.
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