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testimonianza del team chirurgico che aveva operato Rabìn, trasformando le vertebre in costole.

Sezione Uno, Parte B, paragrafo uno: nella parte inferiore del lato sinistro della schiena sopra la cìntola mancava la pelle nelle dimensioni cm 0, 8 X 1,4 ….nella pelle circostante non c’ era segno di ferite da polvere né di polvere da sparo…"

Significato: al processo Amìr, il Tenente Capo Gladstein testimoniò che, a causa della massiccia concentrazione di polvere da sparo e di altri materiali in questo sparo, egli aveva determinato di sparo a bruciapelo trattassesi. E la piccolezza del foro sottolineata dal Dott. Hiss conferma che a bruciapelo quello sparo fu. E così dove la polvere finì? Restò forse sugli abiti che le impedirono di raggiungere la pelle?

Sezione Due, Parte A, paragrafo due:(Ora il dott.Hiss esamina gl’indumenti di Rabìn): "Sull’ orlo della biancheria intima c’ era uno strappo dalle dimensioni cm 0, 2 X 6… attorno allo strappo non c’ erano segni di bruciature da polvere, né di polvere da sparo….".

Significato:Il Tenente Capo Gladstein ha descritto lo strappo di 6 cm, e ha spiegato che soltanto uno sparo a bruciapelo può averlo causato. Quando la canna di un’ arma è sulla pelle, i gas nella cartuccia non hanno alcun posto dove fuggire. Ciò causa un’ esplosione sulla pelle, che lacera la stoffa. E il Tenente Capo Barùch Gladstein ha testimoniato: lo strappo negl’ indumenti di Rabìn conteneva quantità concentrate di polvere da sparo e di altri materiali.

Così, perché il Dott. Hiss non li trovò? O, più probabile, perché li fece sparire? Forse perché Amìr non sparò mai a bruciapelo o quasi; e perché si doveva fare in modo che le prove dimostrassero che era stato proprio Amìr a sparare a bruciapelo o quasi ?

Una delle massime svolte nell’ investigazione sull’ assassinio di Rabìn

Sezione Due, Parte B , Paragrafo tre (il dott. Hiss sta esaminando la camicia di Rabìn): "Nel davanti della camicia, sul lato sinistro, nel terzo inferiore, c’è un buco tondo del diametro di cm 0,6".

Sezione Due, parte C, paragrafo 3:( il Dott. Hiss sta esaminando la canottiera di Rabìn).

-"Quanto al foro nel davanti della canottiera, non siamo riusciti a trovare alcuna possibile lacerazione nella stoffa in grado di renderne conto."

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Significato: La versione governativa ufficiale vuole che a Rabìn sia stgato sparato alla schiena DUE VOLTE. Ecco qui. Sì dà per scontato che non esista alcuna ferita anteriore. Al cuore della mia affermazione: NON FU AMI’R A SPARARE LE PALLOTTOLE MORTALI A RABI’N sta il fatto che letteralmente ogni mèdico, e ogni infermiera, che curò Rabìn, o entrò nella sala operatoria, ha constatata UNA TERZA FERITA, DAL DAVANTI. Ma Yigàl Amìr, secondo il Kempler film, e secondo ogni testimonianza, NON sparò MAI dal davanti, né ebbe la possibilità di farlo.

COSI’ QUELLA TERZA FERITA FU FATTA SPARIRE DAI RAPPORTI UFFICIALI SULL’ ASSASSINIO DI RABI’N.

E ora abbiamo l’ ufficiale rapporto di patologìa su Rabìn, scritto dal Patologo dello Stato. Registra che la camicia e la canottiera di Rabìn AVEVANO DAVANTI UN FORO DELLA DIMENSIONE DI UNA PALLOTTOLA.

Nessuno stupore se tale rapporto è stato messo al bando. Manda in frantumi la versione del Governo. Mi sono seduto in autorevole compagnìa, insieme con due giornalisti veterani,e con un accademico. Abiiamo cercato di mettere tutto insieme in modo che avesse un senso. Perché il Dott. Hiss aveva tanto sfacciatamente fatto il COVERUP sulle ferite di Rabìn per l’ intero rapporto, pure mettendo a rapporto il più dannato fatto di tuitti, cioè che era stato colpito dal davanti?

L’ accademico osservò: il rapporto doveva essere stato censurato,e stilato in differenti versioni, con ogni probabilità sotto i vigili occhi di qualche Ufficiale della Shabàk in preda al pànico. Quanto al Kempler film, i censori della Shabàk semplicemente non avevano l’ esperienza necessaria per purgarlo dell’ intera verità. Il giornalista giunse a una conclusione differente. CON OGNI PROBABILITA’ SI E’ SPARATO ALLA CAMICIA DOPO CHE RABI’N ERA MORTO, NEL TENTATIVO DI FAR QUAGLIARE QUEL FORO COL VERISSIMO BUCO AL PETTO DAL DAVANTI.

Il Dott. Joshua Backon ha condotte ampie ricerche sul significato di tale rapporto,e ha concluso:

"Tutte le prove forensi dimostrano che soltanto una ferita in entrata può creare un foro tondo. Le ferite in uscita sono frastagliate irregolari e asimmetriche. Questo che Hiss ha messo a rapporto è uno sparo anteriore."

ALTRI RECENTI NUOVI SVILUPPI

Il Gilion Nitùah

Ero convinto che il Rapporto del Patologo fosse ormai l’ ultimo doc<umento medico recuperato. Poi, il 30 Dicembre 1999, il Dott. Bronstein mi faxò il "Lilion Nitùah" scritto dal Dott. Mordechài Gutman circa mezz’ ora dopo aver completate le sue ormai famose "Note del Chirurgo", con tanto di rapporto sulla ferita anteriore al petto, proseguita sino alla spina dorsale a frantumare le VERTEBRE D5-6 .

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Un po’ di retroscena. Ci sono stati vasti tentativi di negare l’ importanza delle note del Dott. Gutman, tirandole fuori dai rapporti quali errate. Per esempio, su Ha-Aretz Tom Segev ha scritto:"Barry Chamish, come riconosciuto, presenta un documento molto peculiare, stilato da un chirurgo che riferisce di una ferita dal davanti al petto di Rabìn. La conclusione più comune è che tale medio si sia sbagliato". Segev non fa lo sforzo di menzionare che altre otto persone, fra medici e infermiere, hanno riferita la mesma ferita.

Per me la più sorprendente è stata la mossa del Dott. Davìd Chen, per minimizzare l’ importanza della ferita anteriore. Mi ha domandato.

"Perché sottolineare quella ferita, quando hai tutte le prove necessarie per la ferita alla bassa schiena? Shamgàr ha concluso che Amìr sparò dall’ alto giù verso Rabìn. Eppure questa pallottola si muove orizzontalmente dalla cintola, alla milza, al diaframma, al polmone. Nessuna pallottola sparata all’ ingiù può intraprendere una svolta laterale a 90 gradi. Queste sono tutte le prove di cui hai bisogno che Amìr non potè sparare le pallottole fatali a Amìr. Non c’ è alcun bisogno di confondere il pubblico con una ferita anteriore al torace.

"Io ho parlato coi chirurghi di Rabìn. Il Dott. Gutman, mi dicono,ha compiuto uno sbaglio, quando ha scritto che il projettile uscì dal polmone verso la spina. Intendeva scrivere che il projettile era entrato nel polmone. Era frastornato. Tutto qui. Non ci arrivi? Mica ti entra in testa?"

Forse mi era entrato in testa, finchè non ho ricevuto il "Lilion Nitùach". Questo documento era stato scritto ben dopo l’ operazione, quando il Dott. Gutman poteva sorbirsi il caffè dietro la sua scrivanìa. E Gutman riferisce nella seconda pagina del "Giliòn Nitùach":

"La lacerazione nel polmone porta a D5-6-7, schiacciando e frantumando la spina dorsale".

Il Dott. Gutman, non soltanto conferma le sue note originali. Egli aggiunge anche un’ altra vertebra frantumata in D7. Potrebbe essersi sbagliato una volta, ma non può aver compiuto lo stesso errore due volte.

I MALI DI TESTA DEL DOTT: GUTMAN

Uno dei più intrepidi cercatori della verità è Asher Zuckerman, redatore del giornale religioso "Kol Hashavùah". Nel Novembre 1999 egli fece conoscere lo sconvolgente rapporto sulle condizioni del capo della squadra chirurgica che aveva compiuto l’ intervento su Rabìn, il Dott. Mordechai Gutman.

Nelle precedenti cinque settimane era rimasto incarcerato nell’ Ospedale Tel Hashomèr, con mal di testa che ne avevano quasi bloccata ogni capacità. I suoi medici hanno mandato i risultati dei test su di lui compiuti a Ospedali del Mondo intero, e non sono riusciti a trovare la causa della sua afflizione debilitante.

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FAR QUAGLIARE I NUMERI DI SERIE

A una recente conferenza una persona del pubblico ha chiesto di parlarmi privatamente, domandando che non rivelassi il suo nome. Ha aperta la versione in Ebraico del presente libro alla pagina nella quale presentavo il rapporto del laboratorio balistico della Polizia sulle armi di Hagai Amìr. Hagài era stato incarcerato per aver tenuto un arsenale di armi, e per aver dato a suo fratello Yigàl le pallottole che si presumeva avessero ucciso Rabìn. L’ armamentario comprendeva una pistola, il cui numero di serie era stato annotato.

Quella persona ha estratta la pistola sua, e mi ha chiesto di leggere il numero di serie. Era proprio il numero della pistola di Hagài Amìr. Come era possibile? Io domandai. Lui spiegò:"La sera dopo l’ assassinio, la Shabàk ha fatta irruzione in casa mia prendendo la mia arma, e le pallottole. Le avrebbero dovute consegnare alla Polizia, affermando che in realtà appartenevano a Hagai Amìr. Poi sono state restituite a me."

IL FOGLIO DELLA CANZONE INZUPPATO DI SANGUE

Ricordate il foglio della canzone inzuppato di sangue, tenuto da Eitan Haber al funerale di Rabìn? La settimana dopo l’ assassinio, un giornale locale di Ashdòd intervistò un operatore ospedaliero, il quale ha insistito: aveva visto il foglio della canzone cadere fuori dalla tasca della giacca di Rabìn, e non c’ era sangue su di esso. L’ implicazione è: dopo che Haber se la fu svignata dall’ Ichilov con il foglio, il sangue fu deliberatamente messo sulla carta.

Più recentemente, nel 2000, due squadre televisive al lavoro sull’ assassinio di Rabìn sono riuscite a filmare il foglio della canzone a Gerusalemme, negli archivii del Primo Ministro. Ricordate la macchia tonda nera della dimensione d’ una pallottola, nel foglio della canzone tenuto al funerale di Rabìn da Eitan Haber, che gli scriveva i discorsi? Bene, il foro è sparito. Non esiste più nel foglio della canzone, che il Governo custodisced nei propri archivi.

IL PROCESSO DI AVISHAI RAVI’V

Finalmente, dopo vari rinvii, Avishai Ravìv andò a processo a Gerusalemme nel Febbraio 2000. Ma l’udienza fu chiusa, al pubblico, e alla stampa. Il processo finì senza praticamente nessuna notizia disponibile per il pubblico su quanto fosse emerso. Ravìv, che era stato accusato di non aver prevenuto l’assassinio di Ravìv, sostenne la verità, a mio parere, in quanto innocente dell’ accusa a lui mossa. Non sapeva dell’ imminente assassinio di Rabìn, sapeva soltanto di un falso tentativo di assassinio. L’ avvocato di Ravìv domandò alla Corte di fornirgli gli indumenti di Rabìn, onde controllare il raggio degli spari, e le sue lastre ai raggi X per determinare

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quante volte fosse stato colpito, e il foglio della canzone, per controllare se ci fosse il sangue di Rabìn su di esso.

PERCHE’ NON C’ ERA NESSUNA AMBULANZA NEL LUOGO DELLA SPARATORIA ?

Profondo pezzo di lavoro investigativo: il Dott. Davìd Chen scoprì l’ identità di un medico e di due paramedici, che sedevano in un’ ambulanza a tre metri dal luogo nel quale Rabìn fu colpito… dalle finte pallottole di Yigàl Amìr. Come fu udìto il primo sparo, i tre corsero verso Rabìn. Fu loro fisicamente impedito di raggiungerlo, dalle guardie del corpo di Rabìn. Il dottore fu letteralmente steso a terra.

UN AGGIORNAMENTO SUI FRATELLI KAHALANI

Il 6 Dicembre 1999 io sono comparso in un gruppo di discussione, insieme coi molto Onorevoli HK Michael Eitan; Nomi Blumental; e Gideon Ezra, già vicecapo della Shabàk. L’ avvocato Mordechài Mintzer sfidò Ezra a spiegare i dodici anni di galera irrogati ai fratelli Kahalani. Erano pericolosi terroristi,ha spiegato Ezra, i quali preparavano l’ assassinio di massa di tanti Arabi. A Ezra io ho detto:"Ho un rapporto del laboratorio balistico della Polizia fatto la notte prima che le armi fossero trovate in possesso dei fratelli Kahalani. Era la Polizia a avere in mano quei fucili, e pertanto era stata la Polizia a intrufolarli il giorno successivo, non sull’ auto lorfo, bensì in un veicolo appartenente a Yves Tibi, agente della Shabàk. I fratelli Kahalani sono stati incastrati,e io lo posso dimostrare. " Ezra rispose:"Quello è chiaro", e poi rimase sempre zitto. Tirate voi le conclusioni. Per le trecento persone del pubblico non fu difficile.

Nel Febbrajo 2000, i fratelli Kahalani sono stati segretamente scarcerati, con sette anni di anticipo. "per buona condotta". Una volta di più le mie conclusioni si dimostravano azzeccate, e, come al solito, nessuno mi ringraziò.

LA FRENCH CONNECTION ?

Nell’ epilogo della precedente edizione, io ho presentato numerose teorie che erano state pubblicate altrove,a proposito di possibili connessioni internazionali. Eccone una: nell’ assassinio di Rabìn c’ era la mano di Henry Kissinger. Non ho favorito tale teoria, ho meramente offerta pure questa, quale indicazione di quanto pensassero altri ricercatori.

Se una connessione internazionale esiste, e io ne son certo, la pista porta in Francia. Nel Dicembre 1995 Pierre Lucat, giornalista Francese, nel suo giornale studentesco Ebraico ricordò ai lettori che François Mitterrand, Presidente della Francia, una volta si era organizzato il proprio finto assassinio. Lo scandalo, chiamato "Affaire Observatoire", lo perseguitò per tutta la carriera. La solidarietà che gli derivò dal (falso) attentato aveva projettato Mitterrand fino al massimo vertice. Scrive Lurcat: "Peres e Mitterrand hanno discusso sul come fare la stessa cosa per Rabìn, per salvare

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il suo fallimentare "processo di Pace" con l’ OLP. Pierre mi ha detto:Io stavo soltanto usando la mia logica, non avevo alcuna solida prova. Le autorità hanno legnato così forte il giornale e me, che ho capito di aver toccato il nervo giusto. Allora studiavo Legge. Ora sono avvocato,e i mass media Francesi mi hanno trasformato in matto."

A quel punto mi è stato fatto ricordare che l’ alleato di Peres, il riservatissimo magnate dei mass media francesi, Jean Frydman, aveva finanziato il comizio a Tel Aviv dove Rabìn era stato ucciso. E che il capo della Shabàk, Carmi Gillon, trascorse a Parigi la sera della morte di Rabìn.

Tutti lo sapevamo. Tuttavia un corrispondente mi mandò un ritaglio di giornale agghiacciante. Poco dopo la morte di Rabìn, fu domandato a Gillon per qual motivo quella sera egli fosse a Parigi. Egli spiegò di essere andato a far visita in ospedale a Yaacov Perry. Possibile che proprio la fatale sera di Tel Avìv, a Parigi si trovassero i capi della Shabàk in carica, e ex ? Sinora conferme zero. Da allora Gillon si è rifiutato di spiegare la sua decisione di volare a Parigi il 3 Novembre 1995.

Ma nulla può smentire il bizzarro incidente all’ inizio del 1996, quando Jacques Chirac diede in campanelle a Gerusalemme, nella Città Vecchia. Peres aveva mandato Rubìn a fargli da guardia del corpo. Le sue guardie del Corpo francesi gli dissero chi era, e Chirac corse dai più vicini reporter quasi urlando di non avere bisogno di gorilla israeliani. E che si sarebbe sentito più sicuro con guardie Arabe che lo proteggessero. Esistono fotografie di Rubìn dietro a Chirac che confermano l’ incidente.

GLI ULTIMI GIORNI DI RABI’N

Dodici giorni prima dell’assassinio, a Parigi fu firmato l’ "Accordo di Abu Dis", che divideva Gerusalemme in due. Rabìn non ne fu mai informato, perché non avrebbe mai approvato.

Ho ricostruito praticamente ogni momento dell’ ultimo mese di vita di Rabìn e non esistono dubbi:Rabìn trascorse gli ultimi giorni cercando di districare Israèl fuori del "Processo di Pace" che lui era stato costretto a avviare.

Per esempio prendete soltanto tre giorni. Il 20 Ottobre 1995, Rabìn era a New York, per celebrare il 50° compleanno delle Nazioni Unite. Mentre era lì, come riferì Ha-aretz, Warren Christopher e Dennis Ross tentarono di attirarlo in trappola, in un incontro col Ministro Siriano degli Esteri Shara,

per fargli accettare un ritiro d’ Israèl sino alle sponde del Lago Kinnèret, o di Tiberìade. Rabìn si lasciò andare in un urlo di vendetta contro l’ inganno americano, e dichiarò che si ritirava dal "Processo di Pace".

L’ indomani, 21 Ottobre 1995, Rabìn diede la sua risposta alla domanda di ritiro dal Golàn. Dal podio delle Nazioni Unite dichiarò di provenire da Gerusalemme, la eternamente indivisibile capitale d’ Israèl, e che i problemi del Medio Oriente erano generati non dall’ostinatezza d’ Israèl, ma dal terrorismo Arabo.

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L’ indomani, 22 Ottobre, Rabìn volò a Washington, e conl’ ajuto dell’ AIPAC fu supervisore della approvazione di due Leggi al Congresso. La prima dichiarava: gli ajuto Americani all’OLP sarebbero cessati se l’ OLP avesse dichiarato uno stato. La seconda dichiarava che Gerusalemme non sarebbe mai stata divisa.

Rabìn si stava ribellando contro i più Potenti Uomini della Terra, e conosceva il rischio. RABI’N E’ MORTO DA EROE:

LA SORPRESINA FINALE

Tengo per ultima la sorpresa più grande. Tesi mia originale è:la persona che chiuse la portiera della limousine di Rabìn --la quarta persona nell’ auto-deve essere stata l’ assassino. Non posso più dare per certa tale tesi. Con alto grado di certezza, la quarta persona è stata identificata.

Nella Primavera del 1998, ho ricevuto dall’ Inghilterra un videotape. Registrato la sera del funerale di Rabìn. E’ la registrazione d’un talk show di Channel Four (Gran Bretagna). Fra gli ospiti lo studioso Ebreo Hugo Green, e Ned Temko, redattore del "Jewish Chronicle", e una bella regazzola Israeliana sulla ventina, Yifàh Baràk, studentessa a Londra alla Middlesex University.

Il moderatore domanda alla Baràk come ha appreso per la prima volta dell’ assassinio. "Ero seduta a casa quando ho ricevuta una telefonata da Israèl. La mia Mamma ha detto: ‘’E’ stato assassinato’’. Io le ho chiesto chi fosse stato assassinato, e lei ha detto: ‘’Rabìn è stato ucciso. Tutti piangevano, era una situazione terribile."

Il moderatore domanda:"Tu conoscevi persone vicine all’ assassinio, vero?"

"Sì" risponde la Baràk "Un’ amica di mia sorella era nell’ auto che lui stava guidando, e lui è proprio caduto addosso a lei dopo essere stato colpito. Lei ora è in ospedale in stato di shock."

Dopo aver visto questa scioccante intervista, ho telefonato a Londra a un giornalista amico,e gli ho chiesto di rintracciare Yifah Baràk. Lui è andato alla Middlesex University, e ha trovato il suo indirizzo nel registro degli studenti. E’ andato all’ appartamento di lei, e Yifàh gli ha detto che l’amica di sua sorella, che era nella limousine di Rabìn, era la figlia dodicenne dell’ autista Menachèm Damti.

Per un anno sono rimasto fermo su tale notizia, in attesa di trovare qualche conferma della sua veracità. Sino a questo momento non sono riuscito a trovare chi sia Yifah Baràk. Né a sapere come la sua famiglia avesse ricevute informazioni tanto delicate. Nell’ estate del 1999, il produttore TV Jay Bushinsky ha mandata una equipe a Londra a intervistare la Baràk. Lei ha confermato che la figlia di Damti era la quarta persona a bordo dell’ auto, e ha aggiunto dettagli come questo.la ragazza oggi (nel 2000)ha 17 anni, vive nel terrore, e dorme sempre in luoghi differenti.

In primo luogo, la bimba allora di 12 anni, che faceva sulla limousine del Premier?Spiegazione di Jay Bushinsky: lei aspettava che Papà le desse un passaggio a casa. Lui

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ritiene che lei fosse ben nota alle guardie del corpo, e dunque non avrebbe suscitati sospetti sedendo nell’ auto. In breve, era lì per caso. E, per caso, ha assistito all’ assassinio di Rabìn. Ecco perché l’ autista, suo padre, ha impiegato nove minuti per arrivare all’ Ichilov. Una ragazzina in tato isterico doveva essere allontanata dall’ auto, prima che Damti potesse proseguire verso l’ ospedale.

Successivamente, nel Maggio 1999, due squadre televisive, una del Dipatimento Comunicazioni della Università di Tel Avìv, l’ altra dell’ autorevolissima "MG1 Productions", lavoravano sodo alla ricerca dell’ assassino di Rabìn. Le due squadre si erano consorziate per intervistare due persone assai nervose, l’autista di Rabìn, Menachèm Damti, e la sua figlia di 22 anni, Reut.

Damti ha riconosciuto che una delle sue figlie, Reut, era accanto all’ auto di Rabìn, e, sennza dubbi, ella appare nel Kempler film in piedi accanto al Padre. Dopo tutto quel tempo, Damti ha ammesso che sua figlia era sulla scena dell’ assassinio, ma il film dimostra che lei dentro all’ auto NON era.

Finalmente, Reut Damti ha accettato di essere intervistata, e ha aggiunto conferme alle parole di suo padre: lei DENTRO all’ auto non poteva essere, perché FUORI era. Poi le hanno fatta vedere l’ intervista di Yifah Baràk; allora ha ammesso che tante persone sono andate a casa sua la sera dell’ assassinio, per controllare se tutti stessero bene. Lei ha aggiunto che non c’ era nulla di strano se lei si trovava nell’ area sterile,c’erano pure i suoi due zii.

Damti aveva invitata la famiglia a assistere al grande spettacolo del finto assassinio, nel quale egli avrebbe avuto u n ruolo di star. Un’ altra ospite invitata era probabilmen te l’ ALTRA sua sorella, di dodici anni.

Abbiamo telefonato a Yifah Baràk a Londra, per sentire la sua versione. Lei ha confermato quanto sopra, ma ha aggiunto dettagli d’ importanza vitale. Non ha mai detto che Reut Damti fosse nell’ auto. Reut aveva la sua stessa età. E’ stata la sorella più giovane, Karen Baràk, a far visita a casa Damti per avere notizie dell’ altra figlia, che allora aveva DODICI ANNI. E probabilissimamente la piccola Karen è stata la accidentale testimone dell’ assassinio di Rabìn.

Poi ha chiamato il Dott. Michael Bronstein, con informazioni saporite. Ha trovato una parte del Rapporto Shamgàr coi dettagli dell’ attività di Menachèm Damti la swera della morte. Incredibile, dopo avere scaricato Rabìn al comizio, se ne andò via con l’ auto, tirò su la famiglia,e ritornò con due figlie e almeno un fratello nell’ area sterile.

Se questa versione degli eventi è quella giusta, in altre parole, se questa ragazza non era sull’ auto per fini sinistri, che cosa ci rimane? Noi abbiamo dimostrato al di là di ogni confutazione che Rabìn era vivo e vegeto quando fu spinto dentro alla Cadillac. Però giunse allo Ichilov co n due pallottole nella schiena, una delle quali sparata a bruciapelo. Così gli hanno dovuto sparare due volte in auto.

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I passeggeri erano la guardia del corpo, Yoràm Rubìn, e l’autista, Menachem Damti, e sua figlia, e il poliziotto, Pinchas Terem, e Rabìn stesso. Menachem Damti non può aver guidato e, insieme,sparato a bruciapelo. Sua figlia pare essere stata una testimone accidentale; Terem probabilmente è salito a bordo dopo che Rabìn era stato colpito:

Rabìn non può essersi sparato da solo alla schiena due volte…….

========INDICE …….. =============

CONTROCOPERTINA

Chi assassinò Yitzhàk Rabìn, Primo Ministro di Israèl ?

FU UN SOLITARIO FANATICO DI DESTRA….O LA VERITA’ E’ MOLTO PIU’ SINISTRA ?

1-Un film da"dilettanti" sull’ assassinio del Premier d’ Israèl dimostra (e conferma quanto ripetono vari testimoni oculari) che Yitzhàk Rabìn appariva illeso dopo gli "spari" del fanatico Amìr al famigerato comizio "Per la Pace".

2-La stessa videocassetta, benché manipolata, mostra che la portiera posteriore dell’ automobile di Rabìn "vuota" viene chiusa dall’ interno prima che il Primo Ministro sia spinto dentro al veicolo. Chi c’ era a aspettarlo? E che cosa accadde durante il viaggio abnormemente lungo della Cadillac verso l’ ospedale ?

3-Il certificato di morte stabilisce che si sparò al petto, e che la spina dorsale era stata frantumata. Perché dopo i medici hanno mutata versione, mettendola d’ accordo con la versione ufficiale, che vuole che il fanatico abbia sparato a Rabìn alla schiena,e da una certa distanza?

Questa indagine serrata porta le falsificazioni alla luce del sole, e rivela la verità .Prova al di là d’ogni ombra di dubbio l’ esistenza di un tradimento duro a credersi, che ha alterato il volto degli affari dell’ Umanità.

"Nessuno veramente obiettivo può negare che Barry Chamish abbia fatte a pezzi le falsità narrate dal Governo di Israèl, secondo cui Rabìn fu ucciso da un pistolero solitario di nome Amìr. Il volume delle prove messe insieme da Barry Chamish è straordinario. Ora Chamish ha lasciato il suo segno nella Storia".

Joèl Bainerman, autore de "I Crìmini di un Presidente"

Current Affairs $ 15.95

65 NIS Nuovi Shekalìm Israeliani

ZIONIST BOOK CLUB, Jerusalèm ISRAEL

BROOKLINE BOOKS

CAMBRIDGE, MASSACHUSETTS

===Traduzione Di Maritsì & Franco Joseph Arturo LEVI DalMonte MeHar

MOLCA, completata malgrado mille incidenti….tecnici la sera di Sabato 13 Ottobre 2001

27 Tishrì 5762 - MILANO di Sotto GRATOSOGLIO (al confine con ROZZANO)

seguono altri due libri almeno …..