================== PAGE 106
============= in una monocoltura, così gettando nella disoccupazione quasi tutti i contadini, che diventano schiavi di piantagioni appartenenti a Ditte appartenenti a solidi gruppi. Il colpo di grazia al Paese arriva al prossimo disastro naturale, o al prossimo crollo sui mercati delle commodities o derrate alimentari. Col controllo dell’ economia della Nazione, il NWO eredita il controllo della sua diplomazia indipendente. In Israèl, nei primi Anni ’80 del Ventesimo Secolo, verso il 1981, il NOM si vendicò contro un onorato e indipendente Primo Ministro, Menachèm Begin, sparando l’inflazione oltre il 450%. Gli uomini che orchestrarono ciò deall’ interno del governo furono Michael Bruno(Chairman della Bank of Israèl) e Yoràm Aridòr, Ministro delle Finanze. Fu Bruno a giustificare la serie di provvedimenti voluti da Aridor, che come garantito in partenza avrebbero scatenata subito l’ inflazione, quale per esempio l’ improvvisa e inspiegata abolizione di quasi tutti i dazi sulle merci importate. Ambo i genii furono benremunerati per il loro tradimento. Aridor, contro ogni logica naturale, fu nominato ambasciatore d’ Israèl alle Nazioni Unite, e Bruno fu assunto vita natural durante dall’ IMF. Nel 1991 il governo di Yitzhàk Shamìr (Likùd) fu costretto a nominare Chairman della Banca di Israèl proprio Yaacòv Frenkel, dirigente della World Bank, con base a Washington, che dal 1967 non viveva in Israèl. Appena presa la poltrona, Frenkel non sprecò tempo, e indebitò enormemente Israèl gonfiando i tassi d’ interesse, e incoraggiando il Governo di Gerusalemme a chiedere 10 Miliardi di US$ alle banche degli USA, prestiti garantiti dal Governo dello Zio Sam. Ufficialmente per assorbire un’ ondata da immigrati dalla ex-URSS che sommerge Israèl. Gli economistìm, col senno di poi, scoprono che i mutui sono disastrosi: costano il triplo della cifra iniziale prima d’ essere rimborsati. Il mandato di Frenkel cessa nel 1996, e l’ allora Primo Ministro, Shimon Peres, non è incline a offrirgli la seconda chance per gestire le finanze della Nazione. Peres muta subito opinione, quando una possente delegazione dal World Economic Forum lascia Davòs, raggiunge Tel Avìv, e dice al successore di Yitzhàk Rabin poche paroline convincenti. ======== PAGE 107 ========== Se mai vi fu dubbio sui rapporti tra Frenkel e il NOM, guardeate la biografia di Frenkel uscita il 27 Novembre 1998 sul supplemento Magazine di Ha-Aretz : "Durante il suo terzo anno all’ Università, Frenkel andò a lavorare per la Histadrùt". E’ la comunista Confederazione Sindacale del Lavoro, primo strumento di ricatto economico sfruttato dal Partito Laburista. "L’ Università di Tel Aviv gloi offrì la possibilità di guadagnarsi una laurea all’ Università di Chicago, per poi ritornare in Israèl a creare una School of Economics". Cari miei, che balzo in avanti, offrire un’ intera School of Economics, una Bocconi, a un operajo della Histadrùt senza laurea né tampoco libera docenza. "Dopo che Frenkel ottenne la laurea nel 1970, Chicago gli offrì un posto di professore. Nel 1973, quando Davìd Rockefeller si ritirò dalla Chase Manhattan, la Banca decise di celebrare l’ opera della sua vita offrendo una borsa di studio in Economia Internazionale. Un Comitato di Ricerca creato dalla Banca scelse la University of Chicago, e affidò la cattedra a Yaacòv Frenkel. " I miracoli di Frenkel: manco tre anni alla "U of C", e Davìd Rockefeller, Presidente del CFR (Council on Foreign Relations) e probabilmente capo del NOM, sceglie Frenkel per coprire la nuova poltrona. "Dice Frenkel:"Era la Mecca dell’ economìa globale. Grande fabbrica di dottori, al servizio di studenti dal Mondo intero, i quali ora ricoprono le più autorevoli posizioni nei loro Paesi." E così Frenkel lanciò la sua rete. Il Mondo pullula di ex studenti che considerano Frenkel il loro guru". Grazied Prof. Frfenkel per quella meravigliosa lezione sulla tattica, e sulla dislocazione, della "Globalizzazione" d’ un certo tipo. Chiaro, Frenkel è ================= PAGE 108 =========== o uno strumento ingenuo del NOM, che infiltra le sue talpe in tutti i Governi del Mondo, o è già un interno, che volentieri fa il suo peggior lavoro sapendo di farlo. "Il seguente episodio, da Frenkel riferito, illustra bene in quale tipo di ambiente egli si muova. Era in Svizzera, a Davos, nel 1991"…. Davos è il quartier generale del Forum Economico Mondiale, WEF o FEM, dove il NOM o NWO concepisce i successivi fiaschi economici internazionali. Nel servizio di Ha-Aretz Magazine, 27 Novembre 1998, Frenkel riferisce: tre dei suoi fan a Davos incontrati presto ricoprirono i massimi posti dell’ economìa governativa in Cecoslovacchia, e gestirono il Paese in base ai principii suoi. Dimentica di citare che nel giro di un anno la Cecoslovacchia si è divisa in due. "Alla fine del 1986, Frenkel fu incaricato dal FMI di creare una struttura con cui coordinare la politica economica internazionale. Quello stesso anno i G-5(successivamente G-7 e poi G-8) decisero di creare un nuovo forum della politica globale, e aggiunsero due nuovi membri. Frenkel accettò il posto, e con tutta la famiglia traslocò in uno dei quartieri più aristocratici di Washington. "Le strategìe di Frenkel ajutarono l’ integrazione dell’ economia del Globo. E l’ apparato di coordinamento internazionale da lui concepito divenne una istituzione prestigiosa, che ha mietuto grandi messi d’ influenza. Frenkel è assurto a Direttore delle Ricerche al FMI, che allora aveva 150 Stati Membri (oggi sono 189), responsabile di generare previsioni e valutazioni dell’ economia mondiale. "Nell’ ambito dei G-7, io sono divenuto lo stretto confidente dei massimi decisori della politica nei Sette Stati, e al livello di Ministri delle Finanze, di Governatori delle Banche Centrali, e dei Capi di Stato. Per poter ottenere i miei consigli, dovevano riporre fiducia completa in me, e aprirmi tutti i loro libri". " Yaacòv Frenkel non è l’ ordinario burocrate, con gli occhiali cerchiati di metallo. E’ ai massimi livelli del NOM, dei suoi amministratori. La sua lealtà va prima a quella globalizzazione, e poi, se càpita, al benessere economico d’ Israèl. Se il Primo Ministro Bibi Netanyahu sbanda troppo dalla =============== PAGE 109 =========== linea dei suoi controllori del NOM, Frenkel gli fa vedere i sorci verdi. I giorni di Begin con l’ inflazione al 450 % sembrano i bei vecchi tempi quando sì che si stava bene. Il Chairman della Banca di Israèl è forse il più pericoloso individuo in Israèl. IN GUARDIA, ARRIVA SHARO’N ARRIVA UN ALTRO RITIRO Reazione generale quando il Primo Ministro Bibi Netanyahu ha nominato Ariel Sharòn Ministro degli Esteri: orrore da parte degli Arabi, e gioja dalla Destra Israeliana. In realtà, gli Arabi avrebbero dovuto accogliere la notizia con gioja immensa, perché ora è certo: Israèl si ritirerà da tanta terra ancora, di vitale importanza, storica e strategica. Sharòn ha ricevuto l’ incarico cinque giorni prima che Bibi Netanyahu partisse verso Wye Plantation, appartenente all’ Aspen Institute del CFR (Council On Foreign Relations) , per essere sottoposto a pressioni affinché concedesse tanti altri territori in cui giuocare al tiranno Palestinese Yasser Arraffato. Suo ruolo: corroborare la volontà di cedere di Netanyahu, e neutralizzare le objezioni della Destra Israeliana. Sharòn ha una storia segreta, o almeno non ancora narrata. E’ stato allevato dalla Sinistra, e a tutt’ oggi è probabilmente il migliore amico di Shimon Peres in Israèl. Sharòn fu invitato a sedersi di fianco a Shimonito durante le feste per il suo 70° compleanno, Nel 1976 Arièl entrò in politica e formò il suo partito, SHALOMTZION, il cui programma era a sinistra del Herùt, e intendeva aderire a un imminente governo Laburista . Falco militare, certo, ma divenne un aperto falco in politica soltanto dopo aver creato il Likùd, che sorprese il Mondo vincendo le elezioni nazionali nel 1977. Due anni fa, Sharòn partecipava a una "economic conference" a N ew York. I reporter allo Sheraton Hotel lo sorpresero mentre usciva da un incontro (segreto nelle intenzioni) con Henry Kissinger: CFR, e quanto ! Sharòn fece un ============ PAGE 110 ================= annuncio sorprendente: "Per la pace si dovranno fare sacrifici". In codice diplomatico chiaro vuol dire sacrifici territoriali. Che può avergli detto Kissinger? L’ indomani ho telefonato a Ra’anan Griffin, portavoce di Sharòn. Mi ha detto tante cose. L’ intera intervista è nel mio libro TRAITORS AND CARPETBAGGERS IN THE PROMISED LAND. Ma spicca una frase:"Mister Sharòn ha incontrato il Dott. Kissinger ogni volta che è andato negli USA negli ultimi 25 anni". Questa settimana vedrà se l’ investimento del CFR su Sharòn è proficuo, con altre concessioni all’ OLP per la "Pace di Oslo", e con tanto di sigillo d’ approvazione dalla Destra Israeliana, targato Sharòn. Triste a dirsi, ma poi i fatti han confermato, l’ autore ci aveva azzeccato. ============= PAGE 111 ===========
ISRAE’L CE LA FARA’ ? Riconciliazione dopo la Verità nascosta su Rabìn Quasi tutti gli Ebrei della Diaspora son tenuti beatamente all’ oscuro: il modo in cui vedono Israèl è prossimo a mutare, per sempre. Mica sono stati informati che Yitzhàk Rabìn fu assassinato non da Yigàl Amìr, bensì da una congiura di "amici" suoi. Attenti però, la pentola bolle sulla stufa, e un giorno ustionerà tutti specie gli Ebrei. Gli Israeliani invece, tutti hanno sentito della cospirazione. Ma’arìv, e Makor Rishòn, hanno svolto sondaggi, che forniscono risultati identici: un 20% degl’ Israeliani ritiene che Rabìn sia stato ucciso da un complotto a vasto raggio; un altro 11% non è sicuro che non sia andata così, insomma sospetta. Già un terzo degl’ Israeliani non crede più alla versione ufficiale sull’ assassinio di Rabìn, e il numero cresce. Già la maggioranza dei Religiosi e della Destra ha perso fiducia nelle conclusioni governative sul crimine, e soltanto gli ostinati mass media della Sinistra tengono fermo il coperchio sul calderone. Durerà, ma non all’ infinito. Soprattutto a causa del pressappochismo con cui la cospirazione fu ordita. La commissione governativa d’ inchiesta sull’ assassinio, presieduta dall’ ex Giudice Capo Meir Shamgàr, ha raggiunte le seguenti conclusioni: Amìr sparò a Rabìn alla schiena, da 50 cm di distanza. Yigàl Amìr fu ============ PAGE 112 ========= fu immediatamente accostato da due Poliziotti, mentre nello stesso istante Yoràm Rubìn, la guardia del corpo di Rabìn, balzò addosso al Primo Ministro, lo gettò per terra, e si sdraiò su di lui. Poi Amìr fece un passo in avanti, sparò all’ ingiù, prima colpendo il gòmito di Rubìn da un raggio di 20 cm, e poi il fianco di Rabìn da una distanza leggermente maggiore. Rabìn fu poi trascinato nell’ auto, dove non c’era nessun altro, e portato di filato all’ ospedale Ichilov, dove morì a causa di due ferite alla schiena. Ecco alcune delle più vistose prove, che fanno a pezzi la versione ufficiale:
========= PAGE 113 ========== E questo è soltanto l’ inizio. C’è l’ intero dossier di Avishài Ravìv, il provocatore della Shabàk(o GSS, General Security Services) e partner di Amìr nelle "Istigazioni".Per oltre due anni prima dell’ assassinio, Rfavìv e Amìr avevano fatto l’ impossibile per far conoscere al pubblico la loro organizzazione, EYAL. Per far sapere a tutti che EYAL era la peggiore, la più nefasta gang di estremisti di destra, che lordasse il Sacro Suolo di Israèl. In occasioni innumerevoli avanti svariate migliaja di persone Amìr e Ravìv snocciolarono i loro "pretesti biblici" onde uccidere Rabìn. Eppure la sera della morte la Shabàk non riconobbe Amìr, e gli permise di sparare tre colpi puliti a Rabìn e a Rubìn. Nel momento in cui lo arrestavano, Amìr disse: "Ma perché mi ammanettate? Io ho fatto il mio mestiere." La Polizia per prima cosa gli ha domandato:"Non è che hai sparato pallottole a salve?".In realtà, tutte le persone incaricate di proteggere Rabìn pensavano che Amìr stesse sparando a salve. Amìr sparò il primo colpo, ma le guardie del corpo lasciarono scoperto Rabìn, né uccisero o comunque spararono a Yigàl Amìr. No, anzi gridarono cose tipo "Salve, sono a salve", "E’ un’ esercitazione", "E’ una pistola giocattolo", "Non è niente, solo tappi e petardi" etc. Leah Rabìn fu portata al Quartier Generale della Shabàk, anziché all’ Ichilov, e là per tutto il tempo le fu detto che suo marito stava bene, che l’ intera faccenda mica era vera. E proprio questo era stato detto ai gorilla: Amìr sarebbe stato preso con le mani nel sacco, nell’ atto di sparare a salve. A funzionari e a ufficiali d’ alto bordo era stato detto che, una volta arrestato Amìr, il Governo avrebbe stretta la morsa contro tutti gli oppositori del "Processo di Pace di Oslo". A quelli di basso rango era stato detto che Amìr avrebbe messa alla prova la prontezza dei massimi responsabili della sicurezza di Rabìn, nel corso d’ una esercitazione Ai livelli massimi, si decise di sfruttare la sceneggiata della finta morte, con quella vera, in auto. Nei loro piani, Amìr era soltanto uno zimbello di bassa lega. Amìr sparò a salve, e la guardia del corpo sistemò Rabìn poco dopo. Questo veramente accadde, e le prove dicono che così andò. Ormai troppi Israeliani hanno analizzati i ========== 114 =========== documenti che i mass media avevano tentato di tener loro nascosti. Alcuni Israeliani influenti pure li leggono, e perdono il sonno. Loro come me ora descrivono una guerra clandestina su tutti i fronti contro gli Ebrei residenti in Giudea, in Samaria, a Gaza. Guerra svolta da una incredibilmente strisciante e raccapricciante unità della Shabàk con sede a Hebròn, chiamata :"L’ Unità Anti-Sovversione Non-Araba", o in breve il "Dipartimento Ebraico". Per rendere i Territori Contestati "Judenrein"(ripuliti dagli Ebrei, secondo il termine nazista), tale Dipartimento organizzò una campagna di criminalizzazione degl’ innocenti; orchestrò provocazioni e crìmini, culminati col complotto del finto assassinio ri Rabìn. Il tutto finalizzato a demonizzare la Destra Religiosa, e a buttarla fuori dai Territori promessi all’ OLP, che vogliono la pulizia etnica, nemmeno un Ebreo, tutto Judenrein. Hebròn: 120.000 Arabi e 400 Ebrei. Troppi. Così le cose sono andate, e gli Israeliani, e gli Ebrei e non solo, ovunque, sono sconvolti man mano che la realtà balza fuori. Lo State Attorney General, Elyakìm Rubinstein, e il Ministro della Giustizia Tsachi Hanegbi, hanno promesso al pubblico che "presto" sarebbe stato denunciato Sarebbe un’ ottima idea, per il bene dell’ unità e della sopravvivenza del Popolo d’ Israèl, se gli Ebrei di tutto l’ arco politico e religioso si preparassero per questa eventualità. Dobbiamo renderci conto: l’ assassinio di Rabìn è, non un atto ideologico, bensì un crimine nazionale, contro il Popolo Ebraico intero. E dobbiamo tenerci preparati in lucidità a distinguere . Un giorno quanti fecero il crimine saranno identificati coi leader del Sionismo Laburista. Ma si dovrà tenere presente, sempre, che la stragrande maggioranza dei Sionisti Laburisti sono persone per bene. E l’ alternativa? Il cover-up dell’ assassinio è in gran parte responsabilità dei leader della Destra di Israèl, ma essi pure non rappresentano la moralità di quel segmento d’ Israèl. Noi, Sinistra, Destra, Religiosi, non dobbiamo aver paura di combiare la nostra prospettiva. In nome della verità, della giustizia, e di una massiccia riforma dei sistemi politico e giudiziario d’ Israèl. In poche parole: la verità verrà fuori, ma non si dovrà, quel giorno, dare spazio all’ odio o alla soddisfazione maligna per l’ insuccesso del nemico. Dobbiamo lavorare tutti insieme per ripulire la casa d’ Israèl, che ha pure il suo porcile, quantunque pochi allevatori di majali abbiano successo in Terra Santa. ========== PAGE 115 ========= ISRAE’L, LE PROSPETTIVE PER IL NUOVO MILLENNIO Meglio non fidarci di ciò che raccontano i mass media più gettonati Non sta a me argomentare, per dare conferma all’ esistenza della cospirazione NOM. Indiscutibile è: letteralmente TUTTI i politici Americani che han lasciata profonda traccia sul Vicino Oriente, su Israèl soprattutto, furono e sono membri del pensatojo di Manhattan, considerato il quartier generale del NOM, il CFR (Council on Foreign Relations). Basta un elenco dei più brevi, i personaggi più illustri. Henry Kissinger e il suo vice Joseph Sisco; Cyrus Vance; James Baker; Warren Christopher; Walter Mondale; Madeleine Albright etcecc etc…. Sotto a questo livello di personaggi noti al pubblico si estende un’ insidiosa cricca di membri del CFR quali Edgar Bronfman (capo del World Jewish Congress-WJC) e Henry Seigman, Chairman dell’ AJC (American Jewish Congress), che esercitano poderosa influenza sui leader d’ Israèl e della Diaspora, e in definitiva sull’ opinione pubblica Ebraica. Tutte le prove confermano: l’ attuale "Processo per la Pace nel MO o Medio Oriente,o meglio Vo o Vicino Oriente)", è stato concepito e covato dal CFR, e viene portato avanti con tutte le armi possibili e immaginabili delle quali desso CFR dispone, parecchie.Cotal "Processo di Pace" è formula a effetto sicuro per la guerra… e presto. L’ anno 2000 vedrà molto probabilmente Israèl e i suoi vicini sprofondare nel caos e nel sangue. GLI ACCORDI DI OSLO, MADE IN NEW YORK Nell’ Agosto 1993, il Governo d’ Israèl, presieduto da Yitzhàk Rabìn, annunciò d’ essere in procinto di firmare un "accordo di Pace" con l’ OLP. Al pubblico Americano fu raccontato che Washington era colta completamente di sorpresa dall’ annuncio, che era offesa per essere stata esclusa dai ================= PAGE 116 ========== negoziati tenuti in Norvegia. Le successive testimonianze da parte delle comparse di Oslo riferiscono una storia tutta differente. Nel Febbraio 1994 intervistai uno dei due negoziatori Israeliani a Oslo, Ron Pundak. Mi disse: "Dal primo giorno del nostro arrivo a Oslo coordinammo le trattative col Dipartimento di Stato. Alla fine delle sessioni ogni giorno tutto veniva riferito a Washington. Warren Christopher era molto scettico all’ inizio, poi si prodigò in ajuti". Agosto 1995, Yitzhàk Rabìn dice al New York Times, al columnist William Safire, di non aver mai voluto essere coinvolto con questo processo di Pace.Ammette di avere ricevuto l’ ordine dal Presidente Gorge Bush nel Maine, durante un incontro a Kennebunkport, nel Settembre 1992. Bush Disse a Rabìn: "prepara il pubblico d’ Israèl a qualche doloroso ritiro". Da ben prima il CFR aveva corrotto Rabìn, in gran parte tramite la sua "amicizia" con Kissinger, e ora tirava le sue reti in barca. Pari processi di incubazione e di ammorbidimento hanno permeato i massimi piòli della scala politica d’ Israèl, incluso il Primo Ministro Binyamìn Netanyahu, che ora si è isolato dal suo Governo, ricominciando lì, da dove Rabìn era stato costretto a iniziare: l’ indebolimento d’ Israèl, verso la sua fine. GLI SCOPI DELLA "PACE" Rabìn fu il piazzista incaricato di vendere Oslo al pubblico Israeliano, ma i fini ultimi di questo "processo di Pace" se li sono sobbarcati Shimon Peres Ministro degli Esteri, e il suo vice, Yossi Beilin. Nota il negoziatore d’ Israèl a Oslo, Ron Pundak: "Beilin non crede ai confini. Ritiene siano la radice, la causa del conflitto, e non gl’ importa se Israèl perde i suoi confini". Shimon Peres ha portati avanti tali pensieri, con un programma da lui chiamato IL NUOVO MEDIO ORIENTE. Nella sua visione, Israèl rinuncerà ai suoi confini attuali, anche alle postazioni della massima importanza strategica. Allo scopo di ================= PAGE 117 ==== entrare a far parte di un’ unione economica coi suoi vicini Arabi. Per assicurare il ritiro d’ Israèl dai presenti confini a quelli del 1948, circa 200.000 Ebrei dovranno essere rimossi dalle loro case. Il Governo d’ Israèl, attraverso Beilin, si è obbligato a realizzare un piano di delegittimazione, in realtà di delegittimazione, contro gli Ebrei residenti nei Territori Contesi, e poi dalle Alture del Golàn, preludio alle future rimozioni forzate. Le clausole segrete dell’ "Accordo di Pace di Oslo" sono state spifferate da un impiegato d’ un ministero del Governo d’ Israèl. Terrorizzato, l’ impiegato ha parlato con Steve Rodàn, reporter del JERUSALEM POST. Dopo tre mesi di controlli, verifiche e prove del nove, il JP ha pubblicati in prima pagina i dettagli meno spaventosi delle clausole segrete. Subito il Governo ha inflitto al JP salate vendette. Grazie a un intermediario, ho ricevuti i dettagli di ciò che il JP aveva evitato di stampare, e lo ho pubblicato nella mia newsletter INSIDE ISRAEL. Il piano Beilin comportava una guerra invisibile contro i "coloni", o Ebrei residenti nei Territori Contesi. Criminalizzare gl’ per instillare terrore e incertezza. Tale piano in ultima analisi ha comportato l’ assassinio di Yitzhàk Rabìn. La prima volta che tali accuse sono state pubblicate, era diffusa l’ incredulità: i dirigenti politici d’ Israèl non potevano essere tanto malèfici. Ma l’ assassinio di Rabìn è un boomerang, e forse un terzo del pubblico d’ Israèl già ha capìto. Nascosta fin che si vuole tale guerra fu scatenata, e va continuando. E’ inevitabile, nel 2.000, o magari dopo, crollerà il cover-up purulento,e l’ assassinio di Rabìn non avrà più segreti per nessuno. Quando uscirà la verità (l’ uomo incarcerato come assassino di Rabìn fu minuscolo zimbello d’ una immensa cospirazione internazionale. I capi dell’ allora Governo Laburista attuarono il colpo), un senso di sgomento assoluto, e di abbandono, eroderà le stesse fondamenta del Sionismo Laburista. Gli effetti saranno profondi, al di là della immediata possibilità di comprensione. Si può soltanto sperare che il ==============PAGE 118 ============ risultato alla fine sarà la profonda riforma del sistema politico d’ Israèl. QUELLI ARRIVATI DA FUORI VOGLIONO QUESTO Nel Luglio 1997 il CFR ha rivelati finalmente i suoi piani per Israèl, nel suo "Middle East Task Force Report", diretto da Henry Seigman. Il rapporto fa svanire ogni dubbio sulle intenzioni del CFR. SI "raccomanda" che Israèl si ritiri alle linee del 1948 (quattordicimila kmq ), che Gerusalemme venga spaccata, e che mezza città sia la capitale di uno Stato Palestinese. Il Mondo ora apprende, dalle parole scritte da loro, quali fossero i fini ultimi della diplomazia dei Clinton e delle Albright, membri del CFR. Il METFR era la formula per garantire GUERRA. E infatti, su un livello globale, ciò che è stato fatto a Israèl non è diverso da ciò che è stato organizzato, e prima e dopo, per la Bosnia, per la Croazia, per il Randa, per la Somalia, per il Kosovo e così via. Nemici giurati sono stati armati fino ai denti, e, attraverso la diplomazia, costretti a collaborare fra loro gomito a gomito. Bastava una scintilla. E’ bastata, per far esplodere numerosi popoli spinti recentemente in tali situazioni, tale scintilla volerà in Israèl durante l’ anno 2000, se non prima. Superficialmente, Israèl non è che una fra le tante nazioni d’ una lunga collana, scelte per il caos che prepari lo sconvolgimento dello status quo internazionale, chiamato NOM o NWO o Nuovo Ordine Mondiale. Ma c’è molto di più in questa faccenda, e si accentra attorno a Gerusalemme. Alla fine del Millennio dilagano i simbolismo su Gerusalemme, e parecchia gente ne vuole una fetta quando le fiamme si placheranno. Vaticano per primo. Scoop realizzato in I TAL YA da LA STAMPA, e poi da SHISHI in Israèl; e poi controllato con fior di documentazione da Ha’aretz nel Maggio 1993. Shimon Peres ha promesso al Papa l’ egemonia sulla Città Antica di Gerusalemme entro la fine dell’ anno 2.000 . E nell’ Ottobre 1998, il Vaticano ha espulsa l’ Università Ebraica da un vasto appezzamento del quale l’ Ateneo è proprietario, e ora vi sta costruendo una Ambasciata da inaugurarsi entro il Millennio. Manco un mese dopo, la Santa Sede ha chiesto di poter dire la sua nello status finale di Gerusalemme, come dettato dal Primo Accordo di Oslo. LA GUERRA DEL MILLENNIO La guerra è quasi una certezza, e numerosi scenarii potrebbero esserne i presagi. Ipotesi più probabile: tutto bolle nella pentola dell’ OLP e delle organizzazioni sue consorelle affinché creino atrocità troppo enormi perché Israèl possa ignorarle. Le truppe tenteranno di stroncare le attività dell’ OLP, e gli Stati Arabi circostanti attaccheranno Israèl coi missili, o via terra, per difendere l’ onore Islamico. Israele, ora che si è ritirata da molte delle sue posizioni difensive più importanti sul piano strategico, e con un esercito di 50.000 "Poliziotti" dell’ OLP di stanza a pochi metri dalle sue città, verrà sopraffatta, e sarà costretta a usare armi non convenzionali. A quel punto le Grandi Potenze e i Poteri Forti interverranno in maniera diretta, mandando in massa truppe straniere (come dire le NU o Nazioni Unite) a "mantenere la Pace", a dittare termini sulla sovranità su Gerusalemme, e per dare al Nuovo Millennio un benvenuto con la griffe del NWO o NOM. ============ THE END Fine del libro ISRAELE TRADITA |