Cercasi Governo disperatamente

  167 sono gli articoli che la stampa straniera,  Financial Times in testa, ha dedicato alla crisi della Banca d'Italia, crisi di credibilità che ha coinvolto l'intero paese. E se lo dice nientemeno che  il Ministro del Tesoro e dell'Economia dobbiamo esserne assolutamente certi.

Ma non è l'unico argomento su cui il Paese attende un qualsivoglia atto di governo.

Fin dai tempi delle crisi Parmalat e Cirio si aspetta una riforma della legge sul risparmio che sia rispettosa degli interessi di tutti i cittadini: riforma tentata e che non ha portato a definire i termini del mandato  del Governatore che oggi risulta quasi  inamovibile. Il balletto dei rimpalli sulla posizione di Fazio e sulle sue responsabilità,  ci ha già fatto perdere una credibilità e una stima internazionale che era stata faticosamente, e con tanti sacrifici, raggiunta anche con la ''conquista'' dell'Euro.

Ma i temi su cui si attende (invano) una decisione dell'esecutivo sono molteplici, basti pensare alla regolamentazione del TFR e delle pensioni integrative, alla restituzione delle accise sulla benzina, alla certificazione sull'affidabilità dei vettori aerei, alla fine dell'indecente balletto di cifre sull'inflazione, per cui i cittadini si sentono presi in giro, tra prezzi in libera crescita,  recessione negata fino allo spasimo, ISTAT continuamente messa in discussione. Quando il presidente del consiglio deve essere sistematicamente rincorso nelle sue (o altrui) ville di vacanza, o negli ambulatori tricologici,  per avere un indirizzo di governo, tra le sparate petulanti dei vari ministri e portavoce e i ricatti delle frange più estremiste della compagine governativa, significa che il nostro Paese non ha una guida: né giusta né sbagliata, è semplicemente allo sbando. E questo non possiamo assolutamente permettercelo.  

Simona Giovannozzi