MAFIA GENERA MAFIA

Nel ringraziare di cuore tutti coloro che sono impegnati nella lotta contro la Mafia, un impegno di così gran peso e straordinaria importanza, ci permettiamo di notare quanto grande, nella generazione del cruento fenomeno mafioso, sia l'apporto dell'altra, certo più mite ma non per questo meno malefica, Mafia di Stato.

Esiste infatti una Mafia Pubblica ed una Mafia Privata, l'una e l'altra generandosi e rafforzandosi a vicenda. E per questo non possiamo credere sia possibile liberarci dalla seconda, nè d'altronde ne avremmo diritto morale, senza aver preliminarmente liberato il nostro Paese dalla prima.

A questo proposito occorre riconoscere quale sia l'esatta origine della Mafia Pubblica: il fatto che i ruoli e poteri del Pubblico Impiego sono assegnati a vita. Infatti, inevitabilmente, tra persone assunte a vita all'interno di una organizzazione, tendono facilmente a stabilirsi legami distorti, nel migliore dei casi di tipo parentelare nel peggiore di tipo mafioso.

Di fatto, trascorsi un certo numero di anni, tra i pubblici dipendenti a vita si stabiliscono rapporti che minano la democrazia e realizzano invece una iniqua oligarchia. Se si considera poi che molti pubblici dipendenti divengono altrettanto inamovibili politici proprio grazie alle audience e clientele della PA, si comprende bene come la complessiva Mafia di Stato che ne risulta diviene indispensabile terreno di coltura e sostegno del più truculento fenomeno criminale propriamente noto col nome di Mafia.

A questo punto, però, corre in nostro aiuto l'osservazione che le risorse della Pubblica Amministrazione, ruoli, poteri e redditi, appartenendo esse all'intera comunità per loro stessa origine e definizione di pubbliche attività, non dovrebbero, non potrebbero essere assegnate a vita, poiché in questo modo si rende di fatto la cosa pubblica di proprietà esclusiva di una privilegiata minoranza della popolazione.

Ecco allora che se vogliamo vivere in una vera Res Publica libera dalla criminalità organizzata occorre venga presto, effettivamente e finalmente, reso pubblico il Pubblico Impiego, attuando una equa, sana rotazione tra tutti coloro che volessero svolgerlo ed avessero i requisiti necessari. In questo modo, scomparendo la Mafia di Stato, periodicamente rinnovandosi quindi tanto la PA quanto il mondo della politica, ed avendo noi pure realizzato una società più giusta e partecipativa, anche l'altra grande Mafia Privata si spegnerà, non trovando più i presupposti per perpetuarsi.

Nell'interesse collettivo, umilmente chiediamo allora che ognuno rivolga lo sguardo al rozzo, vecchio ed iniquo ordinamento del Pubblico Impiego assegnato a vita, affinché possa notarne le tristi, spesso tragiche conseguenze e rivolgere così una parte del proprio impegno in favore di una fondamentale sua riforma:

http://Equo-Impiego-Pubblico-a-Rotazione.hyperlinker.org

Senza questa riforma si potrà combattere, si potrà lottare, si potrà morire, ottenendo pure qualche temporanea vittoria. Ma non si potrà MAI definitivamente debellare nè l'una nè l'altra Mafia.



Danilo D'Antonio