MINISTRO BRUNETTA alcune risposte

 

  Caccia Grossa!


L'intervento prende spunto dalla riapertura della superficiale caccia al "fannullone vulgaris della PA", decisa dal Ministro di turno, ma si tuffa subito in un tema oltremodo profondo: l'incoerente presenza di progressisti, o dichiaratisi tali, all'interno di una organizzazione così retrograda come la Pubblica Amministrazione.

Posti i progressisti pubblici dipendenti a vita di fronte alle loro pure evidenti responsabilità, l'intervento si conclude con la presentazione di una strategia che essi potrebbero usare per portare il Paese a fasti mai raggiunti prima e per ritrovare quella loro dignità andata persa durante la loro permanenza in un sistema così corrotto.


http://Caccia-Grossa.hyperlinker.org


Buon divertimento!


Danilo D'Antonio
Laboratorio Eudemonia

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SONO SEMPRE STATA UNA STATALE: MURST(per chi non lo sapesse, Ministero dell?Università e della Eicerca...la S e la T in sigla che vogliano dire  Stato?) Sono una governativa in pensione e quindi una mangia pane ad ufo nel passato e nel presente...sono pensionata e non mi decido a morire....   Le lezioni universitarie per ogni corso prevedono un minimo di 60 ore,,,ergo un professore universitario lavora 60 ore in un anno, se ha un solo corso...quindi tanto tempo da dedicare ....alla politica. Ci si dimentica che deve preparare tali lezioni, che non sono canzonette, lee stonature gli studenti le avvertono e te le fanno pagare,  tenersi aggiornati, quindi frequentare biblioteca, leggere, ragionare, scrivere articoli, partecipare a conferenze, seminari, poi ricevere gli studenti , ma non per giocare a ramino, correggere tesi, discuterle, partecipare a Consigli di Facoltà, almeno ogni quindici giorni, partecipare a Commissioni didattiche e di ricerca, a mi dimanticavo! fare esami e quindi correggere elaborati e se non si è  stupidi avere la pazienza che lo studente possa radunare le proprie idee e non risponderti come un CD.    Mi trovavo all'Università alle 8.30/9 del mattino, non rientravo per il pranzo e ritornavo a casa sulle 19 e spesso dopo cena studiavo, perchè queello era il momento più calmo...attività professionale molto poca, non perchè non fossi esperta nella mia materia (Assicurazioni, Finanza), ma perchè non avevo le entrature giuste e non mi volevo piegare a cercarle, ...etica? stupidità? utopia?   Ora parlo sul tuo argomento, dovevo prima denunciarmi per essere credibile: ho guardato su internet la biografia di Brunetta- Biondina, perchè si è fatto diverse tinture a mio avviso, ed ho commentato sul suo sito la sua biografia c qui sotto ti riporto il commento:     "A conti fatti Lei Ministro si sarà al massimo laureato negli anni settanta, forse 1974?
Dalla Sua bibliografia non emerge la sua attività di docenza, ma entro circa 10 anni dalla laurea Lei è stato decorato per servizi al di fuori degli Atenei...Forse faceva parte di quei miei colleghi che mai si facevano vedere ad un Consiglio di Facoltà, ad una Commissione, ecc. perchè impegnato politicamente o in attività professionale più lucruosa e il prof. davanti al nome faceva "fino"? Forse la sua cattedra era dotata di un vasto gruppo di ricercatori che La sostituivano?
Abbia la compiacenza per noi poveri mortali di farci sapere quali corsi ha tenuto, in quale Università si è laureato, in quale Università ha fatto attività di docenza ed altro: non 60 ore ,,,, ma ricerca, ricevimento studenti, correzione tesi e quali e quante, tempo pieno o tempo limitato (Lei sa cosa vuol dire!)
Questa mia purtroppo non sarà pubblicata...offensiva...
Cordiali saluti
Angela Bonora
docente a riposo( per malattia non riconosciuta dallo Stato) Ripeto docente di Matematica Finanziaria e Matematica Attuariale ( contributi lavorativi compresi...) all'Università di Bologna "

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Cara De Rossi,
i problemi sono tanti, ma se non si individua la CAUSA, se si spara a
casaccio, i problemi persisteranno e peggioreranno.
Le cause della maggior parte dei mali della nostra società (crisi
economiche, povertà, disoccupazione, ecc... e perfino molte malattie) sono:
1. il signoraggio delle banche centrali;
2. la riserva frazionaria delle banche.
conseguenze:
3. TUTTI i parlamentari e i partiti sono finanziati da banche e case
farmaceutiche;
4. lo stato è diventato l'esattore dei banchieri e i politici sono i loro
SERVI;
5. la moneta e la ricchezza circolante viene continuamente risucchiata dalle
tasse;
6. le tasse vanno, per la maggior parte, nelle tasche dei banchieri;
7. la moneta e la ricchezza circolante viene continuamente risucchiata dai
debiti bancari;
Cordiali saluti.
Alberto R. Mondini
Presidente della Federazione Italiana
per la Libertà di Scelta Terapeutica
www.aerrepici.org

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Sono un docente universitario che lavora circa 50 ore alla settimana, al
servizio degli studenti e della ricerca universitaria, come una buona
parte dei miei colleghi, docenti, tecnici e amministrativi. Sono offeso
dalle accuse infamanti del ministro a tutti i dipendenti pubblici.
Cominci da se stesso !!!
Cari saluti
Franco Previtali, Università di Milano Bicocca
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E' sempre più evidente tanto l'accaparramento dei ruoli e poteri pubblici da parte delle sempre stesse persone quanto la commistione esistente tra pubblico impiego e mondo della politica.

Si noti che gran parte degli elementi che formano un governo sono infatti pure dipendenti pubblici a vita. In questo modo vi è un accaparramento dei pubblici ruoli e poteri da parte delle sempre stesse persone. Logico che nasca in ogni persona per bene un desiderio di generale rinnovamento.

Ora: noi non possiamo far nulla per cambiare i politici regolarmente eletti. Non possiamo far granché per cambiare direttamente il mondo della politica. Tuttavia molto è in nostro potere per cambiare regolarmente i pubblici dipendenti.

Infatti, pur venendo ancora oggi i ruoli del Pubblico Impiego assegnati a vita a pochi eletti, trattandosi di risorse appartenenti all'intera comunità, per loro stessa origine e definizione di pubbliche attività, questo non dovrebbe avvenire. Palesemente, non è possibile che la cosa pubblica sia di fatto di proprietà esclusiva di alcune persone. Pertanto qui si auspica venga presto, effettivamente e finalmente, reso pubblico il Pubblico Impiego, attuando una equa, sana rotazione tra tutti coloro che volessero svolgerlo ed avessero i requisiti necessari.

In questo modo anche i governanti, anche l'intero mondo della politica, cambierebbe regolarmente. Perché parte consistente del bacino di voti di un politico è proprio l'audience e la clientela che gli viene dall'incarico pubblico. Rimuovendolo da questo lo si rimuove inevitabilmente anche dalla carica di governo.

Se si fosse d'accordo con questa analisi e relativa strategia, gioite anche voi con noi della gioia per un:

http://Equo-Impiego-Pubblico-a-Rotazione.hyperlinker.org

Per eliminare l'accaparramento dei ruoli e poteri pubblici, per rinnovare PA e mondo della politica insieme, non v'è nulla di meglio!

I migliori saluti,

Danilo D'Antonio
Laboratorio Eudemonia

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nel tuo ultimo intervento l'oggetto delle tue attenzioni è il ministro
Brunetta. La circostanza è coincisa con un'analoga attenzione da parte
dei sindacati della polizia che sono venuti a sapere, poi la notizia è
stata smentita, di un "libro nero" sull'assenteismo dei poliziotti.
Posso dire che non conosco il percorso accademico dell'economista
Brunetta anche se non sono mancati in passato, come studioso di
economia, i suoi interventi e persino critici nei confronti
dell'attuale ministro dell'economia Tremonti. Con tutta franchezza
devo dire che gli è stato affidato un compito ingrato e che il
pubblico impiego ha bisogno di un'attenzione particolare ma la cura
che il ministro propone è di quelle da "cavallo" e l'adotta per tutti,
buoni e cattivi, sani e malati, esasperando gli animi di chi ha sempre
fatto il suo dovere e rischia di non centrare l'obiettivo con gli
altri.  Sta di fatto che mettere un economista liberista (considerando
la sua collocazione politica) alla guida della funzione pubblica per
me significa una sola cosa: l'intento di privatizzare le attività che
realizzano profitti e lasciare alla cosa pubblica tutte le passività.
In questo modo il polverone che si sta sollevando è solo un pretesto
per nascondere il vero obiettivo che è decisamente diverso da quello
di un migliore funzionamento della macchina pubblica, nel suo
complesso. Su questo tema io mi soffermerei  non tanto sui meriti o
demeriti accademici del Ministro ma sui risultati che intende
ottenere. Se fosse toccato a me fare qualcosa per migliorare l'assetto
pubblico io avrei cominciato con il prendere in mano la legge sul
pubblico impiego e stimolato i sindacati a lavorare insieme per
ammodernarlo. Nello stesso tempo avrei esaminato con più cura i vari
comparti del pubblico impiego che per le loro funzioni e attribuzioni
presentano un mondo altamente variegato: ministeriali, periferici,
dipendenti delle amministrazioni locali, militari, poliziotti,
amministrativi ecc. Mi sarei chiesto, ad esempio, perché si deve
essere tanto severi con gli assenteisti ( e si fa bene ovviamente) ma
nello stesso tempo non si pagano gli straordinari ai poliziotti. Mi
sarei chiesto perché in qualche settore vi è esubero di personale e in
altri le carenze sono diventate croniche (pensiamo agli infermieri ma
anche al personale della giustizia). Mi sarei chiesto perché taluni
servizi sono affidati alle agenzie (come quelli per la riscossione
delle multe e delle imposte) per poi ritrovarci con le cartelle pazze
e accusare del disservizio le strutture pubbliche. Dobbiamo, quindi,
arguire che anche i privati concessionari non fanno il loro dovere e
anche per costoro dovrebbero fioccare le contestazioni e le diffide
fino alla revoca del mandato. Alla fine mi chiedo se è proprio
necessario scomodare un economista per tutte queste faccende o sarebbe
bastato un esperto del settore? E' questo il punto probabilmente.
Cordialità


Riccardo Alfonso