PROIBIZIONISMO O ANTIPROIBIZIONISMO PER LE DROGHE ? PERCHE' NON SCEGLIERE LA TERZA STRADA : LA MEDITAZIONE TRASCENDENTALE-

Periodicamente nei vari giornali , si parla di liberalizzazione o meno delle droghe, del parere dei vari magistrati , politici e responsabili di comunità Terapeutiche. In questi giorni ad animare il dibattito politico si è aggiunto il ministro della Sanità che ha esposto la sua visione in merito. Leggendo le varie prese di posizione dei fautori della liberalizzazione della droga , e dei proibizionisti , emergone delle verità a favore sia di una visione che dell'altra. Lo scrivente è uno psicologo che ha lavorato in una delle prime Comunità per tossicodipendenti in Italia ( Piccola Comunita di Don Vian a Conegliano TV ) e nelle sezione di Alcologia-Tossicodipendenza di Auronzo di Cadore ( BL).
I responsabile delle Comunita' Tepapeutiche C.T. affermano che sono necessarrie piu' strutture terapeutiche , che è necessario un intervento di prevenzione primaria, e la liberalizzazione della droga è dannosa. Verificando i risutati ottenuti dai soggetti che hanno frequenato le Comunità per Tossicodipendenti, si vede pero' che i risultati non sono quelli aspettati, ed il problema delle ricadute è sempre presente. Inoltre la cura contro la droga lascia molto spesso il tossicodipendente libero di potere fumare e-o bere , non favorendo un intervento integrato contro tutte le dipendenze, ma attuando solo un intervento parziale ( nei confronti della droga ) .
D'altro canto chi promuova la liberalizzazione delle droghe ( leggere ) riporta come esempio gli esperimenti che sono stati effettuati in Svizzera o i Coffe-shops Olandesi . Seguendo questa linea di pensiero , si eliminerebbe tutta la criminalità legata allo spaccio di sostanze stupefacenti . Ma anche in questo caso , non esiste a monte una politica comune a livello europeo , e quindi si rischierebbe di creare delle isole di drogati o dei ghetti ove i drogati si rechino per fare uso di sostanze. Le esperienze effettuate hanno dimostrato che anche in questo caso si innesca un mercato di vendita di droga .
In base alle mie esperienze vorrei proporre una terza via, sperimentata da diversi anni. Questa soluzione si chiama meditazione trascendentale M.T. di Maharishi .La meditazione trascendentale M.T è una tecnica mentale, che si pratica comodamentre seduti per 15-20 muniti mattina e sera , tutte le persone possona apprendere tale tecnica . La M.T. è stata introdotta in varie strutture ed i risultati sono incoraggianti, dal 1971 sono state effettuate piu' di 600 ricerche scientifiche in 217 Università di Ricerca nel mondo.Durante la pratica della M.T. il corpo ottiene un profondo riposo e la mente rimane vigile. Trascendere vuole dire andare al di là , e durante la meditazione , la mente raggiunge senza sforzo uno stato di tranquilla e riposata vigilanza. IL tracciato elettroencefalografico EEG evidenzia una ipersincronia cerebrale tra i due emisferi cerebrali . Questa tecnica permette di eliminare lo stress radicato profondamente della fisiologia dell'individuo .Quello che si è visto con i soggetti tossicodipenfdenti o alcoolisti, è che dopo un breve periodo di meditazioen trascendentale, gli stessi abbandovano l'uso della sostanza in maniera spontanea e senza sforzo. E' già stato appurato scientificamente che gli animali da laboratorio sotto l'influenza dello stress preferiscono bere alcool che acqua, mentre in condizioni normali se possono scegliere preferiscono l'acqua all'alcool. Questa terza via ha i seguenti vantaggi : 1) efficacia dei trattamenti 2) economicità degli stessi 3) risultati comprovati da 30 anni di ricerca 4) praticità ed elasticità della tecnica ( puo' essre introdotta ovunque - anche in Carcere ) .
In questo senso varrebbe la pena di spostare l'accento da proibizionismo-antiproibizionismo, a liberalizzazione del potenziale mentale dell'individuo eliminando lo stress individuale. Il mercato della droga esisete, come dice la parola stessa, da chi vende e da chi compre. Nel momento in cui la domanda viene a mancare allora anche il mercato non esiste piu' , e con esso tutta la diatriba tra proibizionisti ed antiproibizionisti.


Rossano dr. Maset psicologo - psicoterapeuta della famiglia -