Perché non voto  

Da quasi vent'anni i partiti sono spariti, sostituiti da comitati d'affari che hanno bisogno, non di portatori di ideali ma, di pecorelle da tosare. Da allora, più che al voto ho pensato a difendermi dal ladrocinio generalizzato. Non vedo ragione per votare per il comitato degli affari privati del signor Berlusconi, tanto più che il medesimo è abilissimo di suo. Per contro l'eventuale governo del Cavaliere, al massimo, riuscirà ad instaurare un pseudo peronismo da avanspettacolo (Belusconi: capocomico; Fini: il fine dicitore; Bossi: "vieni avanti cretino"; Casini: la bella sciantosa; ecc.;ecc.), pittoresco, ma non pericoloso per la libertà personale.No ho quindi, alcun motivo per votare per chi lo voglia contrastare. Per difendersi da chiunque vada al potere, basterà stare attenti al portafoglio. Detto ciò: prendiamo atto che stiamo attraversando il periodo forse più felice, della nostra travagliata storia. Siamo in pace, in uno Stato libero e prospero. E' vero, la classe politica è biasimevole, vi sono alcune storture, molte magagne da sistemare. Nulla in confronto con le dittature e la miseria del passato. Rimbocchiamoci le maniche e mettiamo a posto le cose con non funzionano, "in primis" l' attuale classe politica, che andrà sostituita con persone: oneste, competenti e con il senso delle Stato, in una parola "politici" cioè: fautori del bene comune. 

Renato Falla -