Le mani nelle tasche altrui.

Rosario Amico Roxas

Mettere le mani nelle tasche altrui non può essere considerato come una distrazione, poiché contiene, implicitamente, una volontà criminale o, per non esagerare, delinquenziale.

Molto spesso si tratta di furto, ma il legislatore ha voluto premiare la professionalità di chi compie tale gesto, nobilitandolo con l’attribuzione “con destrezza”. Riconoscimento di una professionalità conquistata con dedizione, allenamento, anni di esercitazione per riuscire a sottrarre alla sfortunata vittima il portafogli; tranne a quella signora cui venne sottratto, nella calca di un autobus di città, il portamonete che teneva gelosamente conservato nel reggiseno; al carabiniere sbigottito che raccoglieva le denuncia e che chiedeva come mai non si fosse accorta di nulla, rispose beatamente… “me ne sono accorta, ma credevo che…!”.

Ora veniamo martellati dall’affermazione che “non saranno messe le mani nelle tasche dei cittadini”,  come se si trattasse di un regalo o del mantenimento di una promessa.

Ma leggo nei quotidiani siciliani che verrà imposto il pedaggio sull’autostrada Catania- Palermo e sulla Palemo-Mazzara del Vallo, nonché sulla tangenziale di Catania.

Non capisco come si potrà fare a pagare tale balzello, che sarà anche piuttosto oneroso, senza mettere le proprie mani nelle proprie tasche.

Così ho capito…!

Questo governo promette di non mettere le sue mani nelle nostre tasche, limitandosi a provvedimenti che ci obbligheranno a mettere le nostre mani nelle nostre tasche; così è più chiaro, ma sempre di furto si tratta, che non sarà magari “con destrezza”   ma certamente “con annessa menzogna.”

Rosario Amico Roxas