Un racconto delle straordinarie capacità dei nostri governanti



 
                                                                                               Roma, 31/10/2010

Il 25 ottobre la stampa ha dato la notizia che Obama ha autorizzato la costruzione di una grande centrale (quattro gruppi da 250 Megawatt, totale 1000 Megawatt, cioè un po’ più di una normale centrale nucleare, che di solito stanno sui 900 Megawatt) a energia solare in California. Ma neanche il Sole 24 Ore è entrato nei dettagli e non ha istituito il collegamento, che a me pare assai importante, tra questa notizia e la (secondo me) incredibile inettitudine del nostro centrodestra.


Andando a approfondire, ho trovato che come sospettavo, nonostante le foto sbagliate che illustrano i vari articoli, non si tratta del solito fotovoltaico a silicio cristallino (quello che si vede e si trova normalmente in giro) su cui avevo e ho dei dubbi (costa troppo !) e nemmeno del ben più conveniente silicio a film sottile, che solo ora sta entrando in produzione# ma, del cosiddetto solare termodinamico, o a concentrazione, fortemente proposto, nella sua versione attuale, dal premio Nobel Carlo Rubbia. Il quale a suo tempo (2005) è stato cacciato, o costretto ad andarsene, dall’ENEA dal sedicente ingegnere Claudio Regis, insediato all’ENEA nel dicembre 2003 come vicecommissario dalla Lega, su proposta del Ministro dell’Istruzione (Moratti), con il benestare di Berlusconi (che ha firmato il decreto di nomina in cui questo Regis veniva qualificato di “Ing.”). Il commissario era Luigi Paganetto, l'altro vicecommissario Corrado Clini. 


Questo Regis, (ora sparito dalla circolazione), detto al suo paese “Ingegner Valvola” e secondo il quale Rubbia è un asino, è stato poi abbondantemente sputtanato da Gianantonio Stella sul Corriere della Sera del 2/8/2005. Ma la proposta di Rubbia, che aveva avuto un inizio di concretizzazione  con il progetto "ARCHIMEDE" è stata ibernata, fino a poco  tempo fa.


Ora, salta fuori che quella tecnologia proposta da Rubbia nel frattempo è stata utilizzata dalla Millennium Solar AG, società tedesca (gruppo Thyssen), per costruire in Spagna 3 centrali da 50 MW (per un confronto, ARCHIMEDE,è da 5 MW). Queste centrali sono: ANDASOL 1, in esercizio dal dicembre 2008, ANDASOL 2, in esercizio dal 2009 e ANDASOL 3, in costruzione. Un articolo di Repubblica di qualche anno fa dava appunto Rubbia come in qualche modo transfuga in Spagna.


La notizia del 25 ottobre invece si riferisce all'autorizzazione definitiva per la costruzione, presso un posto che si chiama Blythe, in California, appunto di un complesso  di quattro centrali da 242 MW, al costo di più di un miliardo di dollari, da parte della Solar Millennium LLC, partecipata dalla Solar Millennium tedesca, utilizzando appunto la tecnologia del solare a concentrazione, o "termodinamico".
 Per l'utilizzo di questa tecnologia si è anche costituito un consorzio (che si chiama DESERTEC) tra governi nordafricani vari, EDF e altri pezzi grossi, e a cui, se non sbaglio, recentemente e in ritardo ha aderito anche Enel. Lo scopo è quello di costruire centrali in Africa settentrionale e trasferire con elettrodotti l'energia elettrica prodotta in Europa.


Sempre per questa tecnologia c’è anche una richiesta di offerta dalla Cina e una centrale in costruzione in Egitto.
Il tutto come capocommessa se la pappa la Millennium: da noi finalmente è solo andato in esercizio ARCHIMEDE, l’impianto sperimentale di Priolo, da 5 MW, un decimo della spagnola ANDASOL 1.


Ma, e qui viene forse il più bello, il 29/7/2009 il Senato Italiano ha approvato una mozione, presentata da Gasparri e Quagliariello con Dell'Utri tra i firmatari, contro il solare termodinamico ponendolo in contraddizione con l'elettronucleare. Osservo che io a suo tempo nel referendum ho votato a favore del nucleare, come, nelle stesse condizioni, voterei anche oggi. Non entro nel merito delle motivazioni, anche di carattere sanitario, che esporrò a chiunque voglia sorbirsele, ma osservo che:
A) Non siamo nelle stesse condizioni di venti e passa anni fa: la tecnologia si evolve, e a puntare in sostanza solo sul nucleare si sta facendo il solito errore dell'Italia, andata a conquistarsi l'Etiopia alla vigilia della generale decolonizzazione. Il 1935 non era il 1700 e rotti, ai tempi dei conquistatori inglesi in India o giù di lì.


B) Che in Italia ci sia poco spazio per metterci le centrali a solare termodinamico è verissimo: il problema è che l'Italia è, per forza di cose, un paese che deve esportare, e per esportare serve l'industria. L'industria non è solo la moda, anzi, sarebbe anche il costruire all'estero e fabbricare i componenti di centrali situate altrove: e poichè posti dove il problema dello spazio anche relativamente vicino a noi ce ne sono in abbondanza e quindi dove il solare termodinamico conviene, abbandonando una tecnologia in cui eravamo all'avanguardia abbiamo (anzi, hanno) fatto una enorme fesseria.


E' come se al tempo della costruzione della grande diga di Kariba alle ditte italiane fosse stato vietato di occuparsene in quanto per dighe così grandi in Italia non c'è posto. Sta di fatto che nella Solar Millennium il ruolo di capofila è di industrie tedesche, e in Germania, nonostante ci sia un po' di spazio in più, le condizioni di insolazione non sono certo ideali. Questo non ha impedito a industrie tedeschissime e assai importanti di afferrare l'occasione offerta da questa nuova tecnologia.

C) il solare termodinamico sta dimostrando potenzialità tali che, se le cose continuano a questo modo, possono radicalmente cambiare i termini del problema energetico. E' estremamente probabile che per la Svezia convenga continuare ad affidarsi al nucleare, ma noi, situati a latitudini assai più basse e vicini a zone ad alta insolazione e desertiche o quasi, corriamo il rischio di diventare, da dipendenti del nucleare altrui, dipendenti del solare termodinamico altrui.
Bel guadagno !
 
In buona sostanza, prima dell’intervento di questo Regis prima e di Gasparri, Quagliariello, Dell'Utri e C, la leadership ce l’aveva l’Italia: adesso siamo a rimorchio. Una buona (ma non certo grossa come la Thyssen) ditta umbra (Angelantoni, mi pare) si è specializzata a fare degli speciali tubi adatti a queste centrali: speriamo bene, ma comunque la pappa grossa ce la siamo persa. E se le cose continuano a procedere così, si  tratterebbe di una montagna di soldi, in miliardi, tanti, ma tanti, di Euro che andranno a grandi imprese tedesche.

Prima domanda: Gasparri, Quagliariello, Dell'Utri, Regis e tutti quelli che ce li hanno mandati, credono davvero di saperne di più della Thyssen, della Saint Gobain (manco gli specchi, ci faranno fare !), della ABB e dei governi spagnolo, tedesco, cinese e americano ? Ah, certo, se il mondo va male, è tutta colpa di tutti 'sti bolscevichi come Obama, che non danno retta a Gasparri !

Seconda domanda: i soldi che l’Italia poteva guadagnare da questa faccenda (sempre che continui con questo travolgente successo), chi ce li ripaga, la Lega che si perde nelle fesserie come il trasferimento della Consob a Milano, o quel furbone di Berlusconi che sostiene la Lega anche quando si dimostra specializzata nel farsi mangiare il pisellino dalle mosche ? O ce li ripaga il multiforme ingegno della Moratti ?

Terza domanda: ma allora com'è che, a quanto mi pare di avere letto (Sole 24 Ore 22/3/2010 on line), ENEL è recentemente entrata nel consorzio DESERTEC, che per sfruttare questa tecnologia è nato e che senza di essa assai poco potrebbe fare, per astruse, noiose, seccanti ragioni tecniche ?

Dopo le domande, una proposta: perchè i nostri berlusconidi non si occupano solo di privati bunga bunga e altre puttanate a piacer loro, invece di giocare a fare i politici ?


Nota sul solare termodinamico (gli americani usano trough, truogolo, concavità, per la forma delle batterie di specchi).
I raggi solari vengono concentrati su tubi in cui scorrono particolari liquidi (per la precisione, sali fusi) che ben bene scaldati arrivano in uno "scambiatore di calore" dove cedono appunto il loro calore a dell'acqua: il vapore così prodotto fa girare turbine e alternatori come in una qualunque centrale termica a gas o a carbone o a quel che sia. In allegato uno schemino di ANDASOL. Se funziona (e pare proprio che funzioni assai bene) i vantaggi sono parecchi: di costo e di flessibilità, perché mentre coi pannelli fotovoltaici l’energia elettrica la devi smaltire subito, o consumandola sul posto o mettendola nella rete di distribuzione, il liquido caldo va comunque in un serbatoio, dove rimane bello caldo e puoi utilizzarlo al momento più adatto per produrre l’elettricità nella misura che serve meglio. Inoltre gran parte della centrale è fatta di cose (scambiatore di calore, turbine a vapore, alternatori) già fatte migliaia di volte e relativamente assai più a buon mercato del silicio dei pannelli fotovoltaici, almeno per quanto riguarda quelli attuali, non a film sottile.


Anche gli altri componenti per le centrali a solare termodinamico sono assai più facili da fare, per cui una centrale si costruisce rapidamente: in un anno e mezzo o due  dall'apertura del cantiere già funziona. Per una centrale nucleare spesso ci vogliono dieci anni, sopratutto per la pesantezza delle opere civili, fondazioni per reggere l'enorme scatolone di cemento in cui la si racchiude per sicurezza. In Spagna o in California, lavorando per moduli, dopo due anni si ha già un terzo o un quarto dell'intero complesso che produce energia e si comincia a ammortizzare l'investimento. Il che mi pare anche un grosso vantaggio di carattere finanziario.


Il punto debole è lo spazio necessario: Blythe occuperà circa 6000 acri, cioè, se non sbaglio, 2430 ettari. E questa è la ragione dell'iniziativa DESERTEC, per costruire parecchie centrali in Nord Africa: sole e spazio. Ma la tecnologia la poteva e secondo me a norma di statuto dell'ENEA doveva svilupparla l'Italia, che come fornitore di impianti avrebbe avuto anche molti altri vantaggi, oltre la barca di soldi che ci si potevano guadagnare, per trattare poi un po' meno male il povero Pantalone.
 
                                                                Claudio Fornasari