-----Messaggio originale-----
Da: Luca Varrese <
luca127@interfree.it>
A:
giornale@namir.it <giornale@namir.it>
Data: martedì 19 novembre 2002 19.27
Oggetto: Gli arresti

In questo mio piccolo intervento non discuterò se le persone arrestate siano o meno colpevoli : non ho alcun elemento per giudicare, tanto più che le prove stesse che hanno giustificato l'arresto non sono affatto chiare. Inoltre ogni accusato dovrebbe essere presunto innocente fino alla sentenza.
  Discuterò invece di qualche altro aspetto.   Prima di tutto alla prevedibile reazione della sinistra e dei non global la destra ha avuto buon gioco a dire "ecco, voi siete forcaioli solo coi nemici politici, coi vostri siete garantisti". Quest'accusa ha una parte di verità; troppo spesso si è dimenticato che anche per Berlusconi, Previti & co una cosa è la condanna politica o morale di certi atteggiamenti un'altra provare al di là di ogni ragionevole dubbio che abbiano commesso dei reati o dire che nessuno "poteva davvero" votare per persone del genere (si è visto come poi la gente ha votato...) Però qualche differenza fra il caso dei no global e quelli dei "perseguitati" di destra c'è. Prima di tutto per almeno un processo Berlusconi è stato condannato e non perseguito solo perchè il reato era caduto in prescrizione; il suo status giuridico è dunque del tutto diverso da quello di persone che sono solo state arrestate e mai processate. In secondo luogo è pur vero che certi tribunali hanno colpito in primo grado esponenti di destra e altri tribunali li hanno poi assolti in appello come nel caso dei non global alcune procure avevano ritenuto non esserci elementi contro di loro e quella di Cosenza sì; ma comunque nel caso dei no global si tratta di valutare se esistano prove sufficienti per procedere, non per condannare. Si puà supporre che in questo secondo caso ci sia un grado di discrezionalità maggiore del giudice, che può spiegare il diverso trattamento da parte di varie procure senza bisogno di ricorrere alla magistratua politicizata, alla corruzione o a chissà che altro e senza screditare l'intero sistema giudiziario. In terzo luogo la natura del reato contestato è diversa, anzi per i no global è tale che mi sono stupito che si potesse, in un paese decmocratico, accusare qualcuno di reati come quello di "associazione per contrastare l'attività di governo" o simili. In questo bisogna dire che persino Bossi ha criticato simili reati (che del resto sono stati usati spesso , ed in modo abbastanza arbitrario, contro esponenti del suo partito). Insomma se in America è legittimo persino bruciare la bandiera non vedo come certi reati siano ammissibili; altro, ovviamente, è se si dimostra che gli accusati spalleggiavano o almeno favoreggiavano la frange violente. Ma se l'accusa è quest'ultima non era bene chiarirlo subito ? Se quindi non ci sono prove o almeno fondati sospetti di attività violente dirette o indirette (complicità e simili) è assurdo anche solo che restino un singolo giorno in carcere.   Tuttavia, se fossi in loro non mi rifiuterei di rispondere (come pare facciano gli accusati) : è un loro diritto,certo, ma "suona" sempre male alle orecchie del pubblico: per molte persone è come ammettere di avere qualcosa da nascondere e che si spera comunque di uscire perchè la polizia non riuscirà a trovare le prove.   Oggi è poi giunta la notizia della condanna in appello ad Andreotti: anche qui non ho abbastanza elementi per giudicare, anche se sembra perlomeno strana una sentenza che condanna il mandante ma non il tramite e nemmeno l'esecutore materiale (di modo che, se la sentenza rispecchiasse la verità, bisognerebbe ammettere che Andreotti stesso ha contattato le cosche o ha usato altri intermediari e che inoltre l'esecuzione materiale è stata affidata a chissà chi). Anche in questo caso appena giunta la notizia si è parlato di sentenze politiche e di rifondare del tutto il sistema giudiziario, mentre l'accusato stesso si esprimeva in modo certo amareggiato ma anche pacato e dichiarando di avere fiducia nei giudici.   Certo alcune riforme si possono (e forse si devono)  fare, ma la sfiducia totale verso il sistema giudiziario mi pare poco civile e comunque non porterebbe lontano il paese.  

Cordiali saluti  

Luca Varrese