VITTORIA dell'avamposto degli incompatibili.

IL TEMPO DELL'URGENZA

oltre il LETS. oltre il commercio equo e solidale, oltre la banca Etica,
oltre la Banca del tempo, oltre i nostri castelli di carta, oltre le nostre
parole, oltre i nostri silenzi, oltre il tempo liberato.C'è un un vento che
ci soffia sul collo il suo alito pressante: il vento del tempo dell'Urgenza.
Il tempo dell'Urgenza col suo vortice violento ci sbatte in faccia
l'ineluttabilità e la necessità della rivoluzione.

Mattanza: parola che significa strage, sterminio, morte indiscriminata;
certo ora acquista anche un ulteriore significato quello di follia diffusa.
Le parole col tempo si arricchiscono, si stratificano di significazione.

Questa è l'era della Gran Mattanza.

La merce da feticcio da adorare dismette le vesti del vitello d'oro e ci
presenta la sua carcassa purulenta.

Si diffonde la paura della merce, questa è un'occasione da non perdere!; le
cose più rassicuranti, quelle più ovvie, anche quelle fondamentali hanno il
teschio sull'etichetta: pericolo di morte!

La mucca ci guarda, la testa fra le assi che sono la sua o la nostra gogna?
E il suo occhio annacquato ci dice non c'è scampo, tutto ciò che vive è
merce: esseri viventi animali e vegetali, semi, acqua, aria e anche tu uomo
sei merce fra la merce. E anche tu finirai nella gran mattanza.

Qualcuno si illude, riformisti di ogni risma, che sia possibile correggere
il sistema, che sia possibile aggiustarne le storture, il Tempo dell'Urgenza
ci mette sotto gli occhi che questa si è un utopia, malefica pure.

La terza guerra mondiale è già in atto e pochi di noi , cosiddette
avanguardie, ne hanno coscienza: una guerra nucleare "dolce" si estende sul
pianeta dall'Iraq ai Balcani, passando per il Kurdistan e la Palestina,
visto che anche gli Israeliani sono dotati di armi all'uranio e a questo
punto: perché plutonio no? E i Turchi visto che sono armati dagli Amerikani
non avranno queste armi?La guerra si fa anche con altri mezzi, con dighe che
assetano territori, per esempio, e con il disastri ambientali,che succedono
a getto continuo. Con la desertificazione che avanza e con tutto quello che
di disperante abbiamo davanti a noi.

Vecchia storia dice qualcuno, è sempre stato così, da centocinquanta anni a
questa parte. Se quelli che dicono è sempre stato così non riescono a vedere
la differenza fra la catena al piede e il braccialetto elettronico, se non
riescono a vedere  gli alchimisti del duemila che ci preparano un futuro di
cloni animali o umani che ,chi avrà i soldi, porterà al guinzaglio, se non
riescono a vedere che presto, proprio a causa della BSE, metteranno nel
Computer dei computer i nostri DNA per sapere se siamo geneticamente portati
ad avere o no questo "morbo", se non riescono  a vedere queste differenze
che sono sostanziali, e che si sta arrivando a un punto di non ritorno: cosa
si può dire loro? Volete continuare a segnare il passo colla testa voltata
all'indietro?  Non si può: senso vietato! e anche qui la parola senso ha più
di una significazione è il "vietato" non vuol dire che te lo vietano, anzi
gli fa un gran piacere che stai col collo torto, ma significa che il "senso"
lo vieta.

Qualcun altro propone di creare "isole liberate", poi voi dategli il nome
che volete : LETS, TAZ , Banche Etiche, Banche del Tempo, società del
Baratto, Commercio equo e solidale, monete antagoniste: dategli tutti i nomi
che volete ma "isole" sono e a volte pure comici "paesi dei balocchi",
quando non sono delle vere e proprie truffe: perché qualcuno dovrà pure
spiegarmi come fa il commercio ad essere "equo e solidale" quando c'è
qualcuno che parte sempre in posizione di sottomesso, quando c'è chi produce
merce e chi la mette nel ciclo di distribuzione, come qualcuno dovrà pure
spiegarmi come fa una Banca ad essere Etica: per essere Etica non dovrebbe
avere danaro e allora che banca è? Oltre tutto costoro dicono che a tutto
questo caos si può benissimo porre rimedio scambiandosi e barattandosi
servizi e saperi: ma non è quello che dice sempre quell'angioletto della
Melandri? A parte  il fatto che ridurre a merce l'umana compartecipazione  e
gli umani saperi e l'umana solidarietà è nella logica del sistema che tutto
mercifica.   Anche qui: non si può: senso vietato!

Ci sono tante voci che non giungono alle orecchie di Internet e di chi
frequenta Internet, eppure queste voci rimbombano nella mia testa e
straziano la mia anima: a volte le captiamo da qualche comunicato che è un
SOS lanciato nella rete, una bottiglia che vaga nel mare delle informazioni,
eppure quelle voci sono fatte di carne e sangue: i disoccupati aggrediti,
gli scioperi soffocati, la notizia dei migrati che vengono a morire sulle
nostre coste, chi ancora sputa il sangue curvo sul campo di pomodoro o di
carciofi donna o senegalese che sia non si sente in rete, come non si sente
il ragazzo italiano o cinese che si avvelena nella fabbrica di scarpe
clandestina. Non si sente il barbone, né Mamma Roma.  Si tanti clandestini
ci sono nel mondo reale.

Il tempo dell'Urgenza, questa bora indomabile, butterà all'aria i nostri
castelli di carta e tutte le nostre belle o brutte o dotte o sciocche
parole.

Il Tempo dell'Urgenza deve farci capire che il rifiuto del lavoro è
improcrastinabile, continuare a soggiacere alla produzione di "queste" merci
vuol dire essere corresponsabili della catastrofe che incombe sull'intero
pianeta. E questa Urgenza che fa uscire dall'utopia la richiesta del reddito
di cittadinanza. E' evidente che per uscire da un ciclo di produzione che
produce morte, bisogna avere reddito indipendentemente dalla prestazione
d'opera: solo così sarà possibile attuare il "controllo" sulle merci
prodotte. Solo così potrà essere posto il gran rifiuto, solo così chi
fabbrica armi potrà dire non ci sto, non le faccio;solo così il soldato
potrà dire chi me lo fa fare?; solo così chi è addetto agli allevamenti
potrà dire questo modo di procedere non va,è contronatura;solo così gli
addetti dei supermercati potranno dire questa merce non può essere venduta;
solo così, cioè col reddito in tasca, liberi dal bisogno, la gente potrà
dire:alt da qui le petroliere non passano, qui è senso vietato! e in questo
caso senso vietato, vuol dire proprio senso vietato.

Il Tempo dell'Urgenza ci fa capire che un grosso business si sta preparando
con i prodotti biologicamente sani, quanto sani poi bisogna vedere, visto
che falde e terra e mari sono inquinati; e che le  merci avranno la scala di
purezza come i diamanti, e che naturalmente per disoccupati, vecchi con la
pensione sociale, ospizi, atipici e precari  ci sarà a disposizione solo
l'immondizia, mica penserete che bruceranno tutte le merci,no? Per non
parlare di quelli del terzo e quarto mondo che finalmente potranno riempirsi
la pancia, o con la carne matta o con le farine più matte della carne: tanto
loro , morire di fame, di Ebola, di HIV, di Lebbra, di Enterocolite, di
Bronchite o di BSE che differenza fa?

Il Tempo dell'Urgenza, deve farci smettere di essere professionisti
parcellizzati di campi specifici. Perché a furia di non essere
rivoluzionari, ma di essere antagonisti, è successo che ciascuno vede un
solo aspetto del problema totale dell'Impero totale, e quindi chi vede gli
OGM, chi la migrazione, chi la guerra chi il problema del lavoro ecc..in
pratica ci succede come ai dottori che, essendo frammentati nella
specializzazione, non vedono l'uomo nella sua totalità, così noi non
riusciamo più a vedere il disastro totale del Capitale.

Il Tempo dell'Urgenza ci fa capire che è l'ora di dissotterrare l'ascia di
guerra. Il reddito di cittadinanza è un strumento per la rivoluzione:
pretendiamolo; non ce lo daranno: allora facciamo la rivoluzione! Perché il
tempo dell'Urgenza ci ricorda l'ammonizione di Marx : se lasciamo che il
Capitale imploda per le sue contraddizioni, travolgerà tutto e tutti nella
sua implosione.

IL SILENZIO E LA TORRE DI BABELE

In merito all'ultimo fatto di cronaca "nera" che poi si è rivelato essere
tutto bianco, è stato detto tanto, sinceramente troppo. Forse bisogna
cercare il silenzio per pensare.
E nel silenzio, mettendo la sordina alla torre di Babele, la prima
considerazione che viene spontanea e vedere come gli schieramenti in campo
si siano fiondati su questa tragedia, che non ha nulla di greco, per la
rispettiva campagna elettorale, naturalmente pure  qualche vescovo e
cardinale ci ha inzuppato il biscotto.
Come sempre il comportamento dei politici di professione è la chiave di
lettura dell'accadimento, sorge spontanea la domanda: ma dove è finito il
rispetto?
E subito diviene palese che il rispetto non esiste più .
Che senso di rispetto può avere una società che idolatra il vitello d'oro?
Tanto per restare in ambito biblico.
Il sonno della ragione genera mostri, diceva qualcuno, è tocca dire che
aveva colto nel segno.
L'adorazione del vitello d'oro, cioè della merce divenuta feticcio, permea
tutte le società del mondo cosiddetto "civile". Infatti pure la placida
mucca è stata costretta a diventare un vitello d'oro.
Il rispetto nasce dall'imparare il rispetto delle piccole cose e dal
rispetto dei più deboli: le piccole cose sono derise, i deboli sono oggetto
di scherno e di violenza.
Rispettare una pianta, un fiume, un seme, un fiore, i nostri fratelli e
compagni di viaggio gli animali, è un ottima scuola per passare a un grado
ulteriore di rispetto: vediamo che tutte queste creature sono violentate e
costrette a divenire vitelli d'oro. Rispettare i cuccioli umani, le donne, i
popoli oppressi, dovrebbe essere il primo dovere, il dovere dei doveri per
una civiltà che si dice cristiana: Vediamo che i bambini e i fanciulli
diventano vitelli d'oro pure loro e che tramite loro si fanno soldi col
commercio sessuale o con la schiavitù del lavoro minorile. Le donne poi sono
state rigettate indietro di millenni, gli stupri sono all'ordine del giorno
e la violenza in generale contro questo sesso è in continuo aumento, bambine
o anziane non si salva nessuna e come al solito c'è sempre chi dice: che ci
va a fare in giro alle due di notte?, perché alle due di notte una donna
deve dormire e che cavolo! Specialmente se ha una certa età, non lo sa che
il vitello d'oro vuole i suoi sacrifici?
I popoli oppressi poi: milioni di persone non hanno diritto ad una patria
dai Kurdi ai Palestinesi, milioni di persone sono costrette alla fuga per
fuggire alle guerre e alla fame, pure loro sbattuti sulle navi di Lazzaro
sempre per ingrassare il vitello d'oro.Milioni di persone crepano per
embargo ed Uranio.
E allora di cosa meravigliarsi? perché gettare grida e stracciarsi le vesti?
Pensavamo di uscire indenni dal disastro perpetrato continuamente? Eppure la
vecchia saggezza popolare di proverbi in materia ne ha tanti: chi la fa
l'aspetti, tutti i nodi vengono al pettine e tanto va la gatta al lardo...
Nel gran frastuono della torre di Babele, che come al solito viene innalzata
per arroganza e presunzione si è persa l'abitudine all'ascolto delle parole
e dei segni e soprattutto al silenzio della meditazione e del ragionamento.
Ora meditare sulle proprie colpe è doloroso, anche perché non si tratta di
meditare come dei guru, ma di rimettere in discussione tutto e di
capovolgere il dis-ordine esistente. E allora la scappatoia diviene sempre
la solita quella del capro espiatorio: che può essere ora la criminalità,
quella micro, perché quella macro sta nella banche e nelle multinazionali
amerikane, ora l'immigrato, ora il pedofilo, ora la puttana e buon ultimi
sono arrivati i novelli mostri: i figli.
Ma cosa ci si doveva aspettare da dei figli allevati nell'adorazione del
vitello d'oro? amore? benevolenza?
reverenziale attaccamento ai genitori?
A questo punto debbo essere molto chiara, io non sto dando la colpa ai
singoli e specifici genitori, i quali presi in questo meccanismo infernale,
non hanno alcuna colpa perché non riescono più a controllare il meccanismo
in questione. La colpa è collettiva di noi tutti in quanto società che
dovrebbe ascoltare e indirizzare questi giovani
e soprattutto capire anche il loro silenzio. Perché c'è anche il silenzio
negativo dei giovani nelle discoteche assordanti , anche lì a fare gli
adoratori del vitello d'oro e a fornire fiumi di denaro a un divertimento
che divertimento non è,che è illusione di divertimento.
Perché non dirci chiaramente che la famiglia è stata abolita di fatto dalle
discoteche, dai programmi demenziali della TV, e dalla pubblicità?: Ma non
avete mai fatto caso che un qualsiasi film e telefilm  grondante sangue e
coltellate e spari e' intervallato dalla pubblicità della merce? Il
messaggio che passa è : se vuoi queste cose devi guadagnartele col sangue. E
allora sangue sarà, e il vitello d'oro ha il suo sacrificio giornaliero!
Questo è il messaggio culturale che passa ogni giorno e noi sappiamo che i
bambini e i giovani guardano queste cose, anche perché programmi come" C'era
una volta"o" Report"  o"Satiricon"o qualsiasi altra cosa che potrebbe far
pensare e creare dubbi viene data in orario notturno.
Ma questo è proprio quello che si vuole, il silenzio della Ragione e il
trionfo della Torre di Babele.Perché i giovani debbono essere dei "bravi
ragazzi", cioè ispirarsi al modello di Fiorello e del suo cane, anche lui
vitellino d'oro. E si,  i giovani debbono essere "bravi ragazzi", mica degli
scostumati come quelli del 68 e degli anni 70, che invece di prendersela con
mamma e papà se la pigliavano con la società intera e la volevano cambiare,
visto che così non andava proprio. Ora ingabbiare il vulcano di ribellione
della gioventù è la cosa più idiota che si possa fare. Infatti i progressi e
le trasformazioni sono sempre prodotti dalle rivolte giovanili. E' un
processo naturale, ma qui la natura la vogliono negare ad ogni costo! E
allora i giovani debbono intrupparsi e fingere di essere dei "bravi
ragazzi", finché esplodono, naturalmente contro l'obbiettivo sbagliato, non
avendo  strumenti per decodificare la loro insofferenza. E a proposito di
strumenti vogliamo parlare di scuola? che pure lei è diventata una azienda
con tanto di direttore amministrativo, visto che deve preparare non degli
esseri coscienti e critici ma degli adoratori del vitello d'oro per la gran
civiltà della Torre di Babele. E che sia una Torre di Babele la scuola mi
pare evidente, è tanto torre di Babele che gli si sono incavicchiate tutte
le riforme che fanno: le fanno e le disfano in continuazione! La storia non
deve essere più storia cronologica ma tematica, l'italiano non si sa più
cos'è, la maestra sostituita da una truppa di insegnanti, accorpamenti e
scorpamenti, gli insegnati che sono costretti a riempire registri, note,
libelli, schede a fare riunioni su riunioni e dove hanno il tempo di
insegnare e di ascoltare? Però gli daranno il computer fin dalle elementari
ai bambini così smetteranno pure di imparare a scrivere, sempre per
ingrassare il vitello d'oro delle multinazionali informatiche. In più
aggiungiamo che questi bambini e giovani non sono più educati all'amore per
il bello, per l'arte per la musica, per la poesia, non hanno dei panorami
belli da vedere: o discariche e rifiuti;  i più fortunati, cioè i ricchi,
campi da sci e finti villaggi vacanze, gli animali gli vengono dati come
giocattoli, e a questo punto meno male che hanno fatti i cani robot, così
almeno vedrò meno cani abbandonati! Inoltre con loro si passa da un estremo
all'altro e cioè dal permissivismo più lassista alla durezza di reprimere un
bacetto dato in classe: insomma il trionfo della torre di Babele anche qui e
come potrebbe essere diversamente?
Se ordine naturale deve essere sconvolto mi piacerebbe che fosse quello di
genitori e figli che si unissero per lottare contro questa torre di Babele.
Se smettessero di guardarsi di sottecchi ,di spiarsi e di giudicarsi in
silenzio e covare delusioni e rancori reciproci : guardarsi in silenzio per
conoscersi e finalmente uscire dal sonno della Ragione.

MA ALLORA NON SIAMO TANTO GENI-ALI

Finalmente gli scienziati al servizio delle multinazionali americane sono
riusciti a decifrare il "Libro della vita"!!,
Affermano che ormai le famose domande, che qualcuno faceva sul serio,
qualcun altro per scherzo:" chi siamo? da dove veniamo? dove andiamo?" hanno
trovato risposta.
Veramente da dove veniamo l'aveva già detto Darwin, sul dove andiamo dicono
che andiamo "verso maginifiche sorti e progressive". La sorpresa è stata sul
"chi siamo"!!!
In fatti gli stregoni in questione erano convinti di trovare nell'uomo
almeno 100mila geni, ma in vece, sorpresa!, ne hanno trovati 30mila o giù di
lì: un moscerino, quello della frutta, si quello che vediamo abbastanza
spesso, quando abbiamo la rara fortuna di trovare frutta non appestata, ha
13000 geni : quindi per  un uomo ci voglio 2,3 moscerini;
un verme ne ha 18000, quindi per un uomo 1,6 vermi,
l'Arabidopsis thaliana (nome dificilissimo ma comunissima piantina) ne ha
26.000: siamo quasi alla pari!!!
Non si sa quanti geni ha la mucca, che hanno fatto impazzire, mica ne avrà
più dell'uomo?
Forse questo scarto minimale di geni era da aspettarselo visto che tutte le
forme di vita discendono dai batteri, ma si sa l'uomo è un presuntuoso
tremendo!
Di fronte a questa scoperta che vuole, credo, significare alcune cose, la
più evidente che tutti: animali, piante, uomini siamo una stessa famiglia e
stiamo sulla stessa barca, una persona saggia avrebbe detto: alt, facciano
stop, non è il caso di mettere  mani e  bisturi e provette in meccanismo
così delicato e apparentemente troppo semplice e minimale e con uno scarto
cosi ridotto di margine, forse le probabilità di creare un casino della
madonna sono inimmaginabili, visto che non avevamo immaginato questa
semplicità!
Forse di fronte a questa semplicità così complessa una persona saggia si
sarebbe stupita e commossa e avrebbe potuto trovare tante cose da meditare
su quanto poca differenza ci sia fra un bruco  un uomo e una pianta. Tutto
questo se si avesse a che fare con una persona saggia e disinteressata, non
con  servi delle multinazionali. Ma qui si tratta di mettere i geni in
Banca, di farne dono alle multinazionali, e di offrire loro   la possibilità
di avere il brevetto della vita e quindi stabilire il dominio totale su
tutto e su tutti, ripulendogli pure la fedina penale di rapinatori.
Perchè al di là delle urla e grida e pestate di piedi che Dulbecco e
compagni fanno rispetto al loro "diritto alla libertà di ricerca" di questo
si tratta: di consegnare il destino degli esseri viventi nelle mani delle
multinazionali.
Naturalmente dicono che la decodificazione del genoma ci porterà tante belle
cose, ci aiuterà in tanti malanni e sofferenze, sopratutto ai disperati  del
terzo mondo. Non lo sapevate che facevano tutto questo per portare benessere
laggiù? Anche qui certo, ma loro ti mettono sempre davanti la questione del
riso con la vitamina A arricchita che sta sfamando il terzo mondo!
Ma come mai questi servi delle multinazionali che si vogliono far chiamare
scienziati, visto che sono così sensibili ai problemi del terzo mondo, non
si arrabbiamo colla Glaxo per esempio? che tutti sappiamo quello che sta
facendo in Sud Africa, dove i medicinali per l'HIV, per la polmonite, per la
tubercolosi, per il colera per la malaria hanno prezzi alle stelle? Prezzi
imposti dalle case farmaceutiche  incazzatissime col Brasile e la Tailandia
che vogliono fornire medicinali a costi più bassi, tanto da far intervenire
lo zio Sam all'OMC contro il Brasile, perchè no queste cose non si fanno!!
Questa sensibilità tanto sbandierata è veramente pelosa.

Ora Dulbecco sarà una mente eccelsa, pero' ha sempre tanti geni come me,
l'ha detto lui e gli amici suoi, e allora io coi miei geni uguali ai suoi
gli chiedo, in  merito alla sua frase:".....i cibi geneticamente modificati
sono pericolosi, nessuno può negare che un pericolo potenziale ci sia: ma
quanto grande?", scusa ma non toccava ai tuoi geni di stabilire quanto
grandi sono questi pericoli?, visto che i tuoi geni dovrebbereo avere
acquisito questa competenza,
tanto che ti hanno dato pure un Nobel per la competenza dei tuoi geni? e
che? i geni miei debbono fare da cavia ai geni tuoi per far divertire te,
dare prestigio a te e profitto alle multinazionali?
E questa la "libertà di ricerca" tanto reclamata? ma c'è una libertà senza
responsabilità? Questi signori oggi vanno a chiedere libertà senza
responsabilità, bisogna dirglielo chiaro: E non tirassero fuori Galileo e
Copernico perchè con quei due non hanno  nulla che fare nè per la serietà,
visto che quei due  prima sperimentavano, l'ho gia' detto, e poi pagavano di
persona, loro invece vogliono essere pagati facendo esperimenti sulla pelle
nostra.
Per tornare al genoma umano, il progetto che hanno in mente è stato già
detto in "progetto genoma" di mister  hyde: una società stratificata in
competenze, degli esseri umani privi di specificità, facilmente dominabili,
una natura omologata a questa società, il trionfo del Nazismo senza fare la
figura dei nazisti, è tutto questo è stato confermato dall'ultima "scoperta"
e cioè che il fattore dell'evoluzione è tutto nella y che portano i maschi!!
ma guarda un pò tanto progresso scientifico per tornare poi al punto di
partenza, alla costola di Adamo. E poi i retrogradi saremmo noi che siamo
contro le biotecnologie!
E certo che la Natura essendo Madre e quindi donna, va castigata e
duramente, perchè l'hanno detto i capoccioni di "scienziati", che la Natura
è una ribelle tremenda e indomabile, che sputa fuoco dai vulcani, che si
incazza e fa terremoti, e alluvioni e le peggio cose!! Mica gli è vento in
mente che forse se aveva inventato un meccanismo così semplice di geni così
limitati, se l'avessimo rispettata
forse si incazzerebbe di meno. E poi non capisco perchè una se ha i suoi
buoni motivi non si debba incazzare!!!
Forse il motore della trasformazione sta proprio nell'incazzatura.
Ma loro no, hanno deciso che la Natura ha sbagliato tutto e coi lori pochi
geni, vogliono riformare tutto il disegno che Lei aveva intessutto in
milioni e milioni di secoli e mischiare geni animali, vegetali e umani, per
tirare fuori dal cilindro il coniglio delle meravigle!! Naturalmente sul
cilindro c'è un simbolo di dollaro e il conglio ha i baffetti alla Hitler.

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PIERGIORGIO TERENZI

Giovani, la miopia degli adulti
Recuperare le "radici"


Fiumi di parole sono stati versati e tuttora si versano sul pianeta giovani.
Tutte parole assennate ed anche con bravi e solidi fondamenti. Parole
specialistiche di psicologi, sociologi, sacerdoti ed educatori compresi.
L'ampiezza, se da un lato arricchisce e permette la focalizzazione delle
varie facce del diamante, alla fine rischia di scoraggiare anche il più
dotato di metodo, pazienza e buona volontà. Come uscire dalla strettoia
nella quale, senza colpa, siamo?
Unica pista, almeno ipoteticamente parlando, è quella del recupero serio
delle "radici". A questo, pur in poche righe, vorrei mirare.
Sempre di più succedono fatti che sconcertano. Episodi che hanno come
protagonisti dei giovani che, con apparente illogicità, sconvolgono, anzi
negano schemi di valori o di comportamento cosiddetto "civili".
Il punto interrogativo che ne nasce, è anche stizzoso, quasi risentito. E'
premessa logica e psicologica di una risposta non solo violenta, ma persino
dittatoriale.
"Oggi hanno i soldiŠ e noi non li avevamo! Hanno tempo per divertirsiŠ e noi
solo in certi periodi dell'anno. Vanno quasi tutti a scuolaŠ e noi a
lavorare duro! Cosa cavolo vogliono di più dalla vita? Il vero male è che
'hanno troppo'! Andava meglio quando andava peggio!". Potremmo continuare.
Tali giudizi hanno una logica ed una loro credibilità. Sono fondati. A mio
parere, il difetto più grande che presentano è quello di essere "miopi"!
Vedono bene e chiaro da vicino, ma non riescono a cogliere con lucidità "il
contesto".
Contesto non colto perché di questo essi stessi sono prigionieri. Lo
considerano dogmaticamente "normale".
Il vero punto critico da esaminate meglio è proprio il normale.
Normale non tanto in se stesso, ma "perché pacificamente e tacitamente
accettato". Potremmo definirlo il "dogma" inamovibile della nostra cultura.
Dogmi identici a destra come a sinistra. Cambia solo l'indicazione
dell'idolo davanti al quale prostrarsi.
Però, alla fine del nostro discorso, potremo ripetere con sicurezza: "L'uno
o l'altro per me pari sono".
La radice di tutto, in termini psicoanalitici, si chiama "sindrome da
onnipotenza". In termini mitici si chiamava più semplicemente "pietra
filosofale". E' la ricerca spasmodica della "chiave" in grado di aprire
"tutte le porte".
Per possedere, o meglio per conquistare questa chiave (messianismo) occorre
essere disposti ad uccidere anche la propria madre (vedi ultimo episodio).
Come si chiamano tali chiavi magiche? "Mercato", "Collettivismo", "Scienza e
tecnica", "Medicina", Š a voi il compito di completare.
Spesso l'irrazionalità oggettiva dei loro comportamenti è dura denuncia
della follia storica, oltre che teorica, delle mete e dei valori che ci
muovono non solo in chiave personale, ma anche politico-sociale.
Bisogna riconoscere che per "curare" i giovani, dobbiamo fare una seria
autoanalisi ed una severa terapia di noi "più adulti".
Facile rendersi conto che l'analisi e la terapia proposte non sono di
"nostro pieno gradimento". Alla fine, però è così.

PIER LUIGI BAGLIONI

La strage di Novi Ligure

Nella ‘strage di Novi Ligure’ l’opinione pubblica è deviata dalla piena comprensione del terribile fatto dagli astratti discorsi che ascolta in televisione dalle bocche dei soliti addetti come Matone o Slepoj, Crepet e Bruno. Difatti io ritengo che se, all’omicidio di una mamma e di un fratellino con 90 coltellate compiuto da figlia e amichetto, si tolgono i due unici fattori scatenanti, droga o follia, il ‘caso’ diviene inestricabile.

Allora ricostruiamo scarnamente la vicenda basandosi esclusivamente su fatti dimenticando completamente le dichiarazioni degli accusati e dei protagonisti dell’ inchiesta stessa. Al centro c’è Erika. Una ragazzina di buona famiglia, normalissima, ben educata; senza apparenti problemi di studio o esistenziali. Una mamma moderna, disponibile, molto attaccata ai figli (si licenzia alla nascita del secondo figlio); forse irrequieta soltanto rispetto al problema della fede. Un fratello dodicenne che ha tolto ad Erika le attenzioni prima riservate esclusivamente a lei, facendola alquanto ingelosire. Ma questo succede in tutte le famiglie col secondogenito, che diviene il cocco della famiglia, quindi naturalmente integrato maggiormente in essa. Il capofamiglia, direttore di azienda, è il classico ‘uomo di carriera’; serio, affettuoso, volitivo, ma che considera la casa il sicuro porto di attracco. Ha piena fiducia di essa: non lo può tradire, la cosa è scontata e assoluta.

Con questi presupposti il gruppo familiare dei quattro vive felicemente e sarebbe vissuto così nel futuro verso gli sviluppi normali della vita: matrimonio dei ragazzi, pensione tranquilla degli adulti.

Invece interviene qualcosa di traumatico a infrangere l’equilibrio. Erika incontra sulla sua strada la droga, o le droghe secondo le varietà oggi introdotte sul mercato. Lascia le vecchie compagne e si accompagna ad un ragazzo probabilmente conosciuto nell’ambiente. Le sue nuove frequentazioni ruotano intorno alla stazione ferroviaria, luogo ovunque caratteristico di quella circolazione.

La vita ed il carattere di Erika cambiano radicalmente, ma madre, padre, e professori di scuola non se ne accorgono. Lo sanno invece amici ed amiche che non la vedono più avvicinarsi a loro e la considerano una ‘Jack Frusciante’ uscita dal gruppo. A raccordare l’ignoranza degli adulti con la sapienza dei giovani è il fratellino interno all’ambiente giovanile. Quando lo viene a sapere, lo dice alla mamma e da quel momento esplode il conflitto tra le due donne. La madre Giusy crede di far bene prendendola di petto, limitandole la libertà, contrastando la relazione con Omar al quale forse addebita la cattiva strada di Erika (per le mamme le colpe sono sempre degli altri). La figlia subisce questa stretta come affronto e si ribella, accumulando un forte odio verso ‘la vessatrice ’.

E poiché il fratello si schiera con la mamma (d’altronde è stato proprio lui a ‘fare la spia’) l’odio lo coinvolge con la stessa esagerata (ma tipica dei tossici) irrazionale esasperazione.

Se questa ricostruita situazione è reale, per non esplodere abbisognava di una gestione molto accorta che la famiglia (come quasi tutte le famiglie che si ritrovano la droga in casa) non è preparata nè adeguata ad affrontare. Così precipita con una accelerazione che è il vero fatto eclatante degli avvenimenti. Che Erika mediti lo sterminio e lo prepari insieme ad Omar, o che esso esploda in maniere del tutto contingente è di interesse puramente legale e giudiziario. Ai fini della comprensione bastano le ore prima del duplice delitto: La ragazza è in casa col padre che sta per uscire a raggiungere gli amici del calcetto. Appena resta sola chiama l’amichetto ed insieme rovistano la casa in cerca di quattrini (le famose 600.000 lire). A questo punto vengono sorpresi dalla mamma che entra in casa col fratellino. La rissa fatale nasce in questa maniere e porta ai al drammatico incredibile sviluppo che riduce la casa ad ‘un mattatoio’ come dichiara il magistrato dopo l’immediato sopraluogo.

Quello che segue è cronaca alterna, da dimenticare. O le cose sono andate secondo la mia ricostruzione, oppure viviamo in una società impazzita in cui tutto può succedere.

RODOLFO CANALETTI

>
> cosa ne pensi dei macabri delitti che stanno avvenendo in questo mese , di
> chi e' la colpa,  e fanno bene i giornalisti a parlarne in prima pagina per
> settimane ?

Premessa: la stampa, e i mezzi informativi in genere sono una grande
conquista della civilta'.
Quello che occorre invece analizzare e' come questi mezzi vengono
utilizzati, ossia qual'e' il valore, il livello professionale di coloro che
li gestiscono, i giornalisti.
Io credo che un buon giornalista debba dare informazioni, nel modo piu'
obiettivo che sia in grado di ottenere. La sua funzione non dovrebbe essere
quella di influenzare (o, come dice qualcuno, educare) l'opinione pubblica.
Non e' il loro compito e nessuno ha mai dimostrato che ne abbiano la
capacita'.
Questa "stampa" ideale non esiste in nessuna parte del mondo, ma in Italia
son gia' mille e tre.

I giornalisti italiani sono nella loro grandissima maggioranza (la
tentazione di dire totalita' e' fortissima) degli erogatori non di
informazioni, ma di emozioni.
Citare degli esempi e' ridicolo. Basta prendere un giornale e leggerne i
titoli, o accendere la TV e guardare un telegiornale, e magari guardarne due
o tre. Si scopre che i particolari delle notizie differiscono dall'uno
all'altro; quello che non differisce e' il modo fatto per suscitare
emozione, che non cambia.
Non ho esitazioni a dire che il livello dell'informazione giornalistica in
Italia e' infimo, e che di tutti i sistemi al servizio del cittadino,
informazione e giustizia in Italia occupano da tempo e saldamente l'ultimo
posto.

Per quanto riguarda il delitto di Novi Ligure siamo sullo stesso piano. La
notizia che una bambina possa avere ucciso la madre e il fratello e' una
notizia sconvolgente di per se'. Tutti sentono la necessita' di capire
perche' questo sia potuto avvenire. Ognuno formula della sue teorie, ne
parla in casa, con gli amici, sui luoghi di lavoro.
I giornalisti cosa fanno? Non si accontentano di dare la notizia. Vogliono
suscitare emozione, e allora via, col ripetere (magari cambiandolo ogni
volta) il numero delle coltellate - l'importante e' che siano molte, cosi'
la "ggente" si emoziona di piu'; allora via con le ipotesi "forse (notare il
forse!) volevano uccidere anche il padre"; e ancora via con le interviste
con la cosiddetta gente comune "Lei cosa ne pensa?" Mah, chissa' cosa ne
possa pensare! E poi andare a frugare nelle carte, nei piccoli segreti che
un adolescente, tutti gli adolescenti hanno per lanciare ipotesi sulle
motivazioni del delitto "mamma ti odio!" (e chi non l'ha pensato o scritto
nell'eta' dell'adolescenza?), oppure "faceva uso di droghe" (ma quali, con
che frequenza? ha fumato qualche volta uno spinello con amici o era dedita
alle droghe pesanti, era un'assuefatta? Non si sa! Ma allora si tace!!!).
Insomma l'impressione che se ne ricava e' quella di persone (i giornalisti)
che sono preoccupati solo di creare emozione fra la ggente, non di
informarla correttamente.
E questo e' dimostrato anche dall'intensita' con la quale si da'
l'informazione. Non e' un caso che la stessa intensita' sia stata data al
delitto di Novi Ligure e alla "scomparsa" della Vacca Agusta; due fatti di
peso sociale e umano infinitamente distanti. Ma l'importante e' dare
"emozione", e allora giu' con le ipotesi, con i si dice, con i forse. Piu'
racapriccianti sono, meglio e'.
Magari frasi di pura routine, come l'affrmazione che in una perquisizione si
e' trovato materiale "che gli inquirenti definiscono interessante", oppure
"si sta indagando in ogni direzione", oppure "poteva essere una strage",
dette in un certo contesto possono sembrare avvalorare ipotesi
racapriccianti e quindi creare emozioni. E cosi' vengono usate.

In questi giorni si sente molto spesso discutere su valori come "il libero
arbitrio", o "la liberta' di scelta", e quindi attribuire ad una distorsione
di questi valori la causa degli omicidi di Novi Ligure.
Ma questo e' pleonastico.
Quello che occorre approfondire, secondo me', non e' se esista una "liberta'
di scelta" giusta o sbagliata, o se vi e' capacita' di distinguere il bene
dal male. Il problema vero e' che, se esiste una liberta' di scelta, devono
esistere dei valori, al nostro interno, che permettano di fare la scelta; se
esiste la possibilita' di distinguere fra bene e male, occorre sapere che i
concetti di bene o male non sono insiti nell'uomo all'atto della nascita,
non si succhiano col latte materno, ma si sviluppa a poco a poco, e prendeno
la direzione che gli input, ai quali il bambino che cresce e' piu'
sensibile, suggeriscono.

Quali sono questi input? La famiglia dovrebbe esserne la fonte principale;
ma lo e' realmente? La scuola? Quale scuola, nella quale la figura del
"maestro", cioe' della persona che gode della tua fiducia perche' ti da'
cose fino a qual momento da te ignorate e ti fa scoprire orizzonti
sconosciuti, e' praticamente scomparsa, e sostituita da burocrati che come
primo obiettivo hanno quello di calcolare i ponti nelle festivita', o di
consumare i trenta giorni di assenza per malattia? Dal gruppo? ma anche il
gruppo, oltre che creare input, ha bisogno di ricevere input.
Non resta che lo strumento che da' piu' fiducia all'adolescente: la TV. E'
uno strumento perfetto. Non rompe le palle, obbedisce docilmente al
telecomando, e' anonima, da' esempi visibili che si possono imitare senza
tanti problemi, e' comune, cioe' quello che vedo io lo vedono anche gli
altri del gruppo. Strumento perfetto, ma che ha un solo grande difetto: fa
vedere un mondo che non esiste. Tutte le donne sono bellissime, ci sono i
VIP, che si presentano come persone dalla felicita' eterna, (chi non
vorrebbe essere un VIP?), tutto e' magico, desiderabile, emozionante, fa
liberare adrenalina...
E ancora di piu' delle trasmissioni "ufficiali" che presto si impara a
snobbare, intervengono i veri persuasori occulti, i veri creatori di mondi
virtuali, immaginari, scontati come se fossero la normalita' quotidiana: gli
spot pubblicitari. E' vero, ci propagandano una pasta dentifricia, una
macchina, un orologio. Ma ci mostrano anche uno stile di vita, un modo di
essere, o di poter essere, o di voler essere: tutti hanno sempre il sorriso
sulle labbra; tutti sono eroi, guerrieri invincibili, tutti baciano con
passione donne bellissime; tutti fanno guadagni facili, a portata di
click... Con input di questo genere, come sara' poi la scelta fra il bene e
il male? E se l'input dato dalle famiglie e' indebolito, quello dato dalla
scuola divenuto ormai inesistente, che cosa puo' bilanciare questo potente,
categorico, indiscutibile input di falsita'?
Allora se le categorie del bene e del male si vengono a formare in questo
modo, i valori sono questi, beh, da statistico, diciamo che nelle code della
curva di Gauss ci possono stare anche gli omicidi di Novi Ligure.

Basta, sono nauseto.



> RELIGIONE :
>
> E' dimostrato, attraverso i suoi interventi sociali, che la chiesa dal
> giubileo in poi ha attuato un piano di intervento sociale e politico,
> secondo te e' giusto che la religione si intrometta politicamente ?

Il giusto o lo sbagliato sono anch'esse categorie, come il bene o il male.
Certo l'"intromissione politica" e' giusta, per la Chiesa. Essa si e'
largamente dimostrata un'organizzazione economica e quindi di potere; per
essa e' giusto tutto cio' che conserva o accresce patrimonio e potere,
sbagliato cio' che lo diminuisce.
Ormai non c'e' telegiornale che non riferisca, almeno per qualche minuto
qualche "messaggio" del Papa: per la pace, per i poveri bambini del
terremoto, per i poveri carcerati, per le mostruosita' dell'aborto, per i
pericoli della genetica... Pubblicita', e di tipo occulto. I pannolini Lines
fanno bene al bambino perche' lo lasciano asciutto; il papa fa bene
all'umanita' perche' si preoccupa. Comprate i pannolini Linus per i vostri
figli; versate l'otto per mille alla chiesa, perche' e' guidata da un Papa
che si preoccupa. Pubblicita'. Forse quello che dico e' semplicistico, le
cose sono piu' complesse. Ma il segno e' quello.
La Chiesa tuttavia non si intromette nella politica, ma sfrutta la
pubblicita' affinche' siano i politici a farla intromettere. I nostri
politici sanno benissimo che le loro facce non fanno vendere piu' pannolini,
anzi, ne potrebbero addirittura diminuire la vendita. E allora hanno bisogno
di qualche cosa che nell'immaginario della gente sia solido, faccia vendere.
E allora si va alla Chiesa. Non e' la Chiesa che si intromette. Sono i
politici che per ricuperare un po' di credibilita' (che ormai non hanno
piu') corrono alla Chiesa a chiederne la benedizione, l'avvallo, l'appoggio,
pagando tutto quello che c'e' da pagare (ma poi e' chiaro che siamo noi a
pagare!). Come avviene per l'industrialotto siciliano che chiede aiuto alla
Mafia: pagando quello che c'e' da pagare. Il potere ha una logica, e questa
non puo' essere violata da nessuno, tanto meno dalle parole.

Poi ci sara' chi dice che tutto cio' che dico e' vieto anticlericalismo, che
la Chiesa fa del bene, etc. Forse ha ragione lui. Ma io non posso dire che
quello che vedo.



> SCIENZA :
>
> La scienza ha manifestato per poter compiere i suoi esperimenti compresi
> quelli sul transgenico, secondo te e' giusto ?

Tenendo sempre in mente che giusto e sbagliato, bene e male sono delle
categorie, la risposta qui mi sembra semplice e breve.
La scienza e' la risposta a una delle caratteristiche fondamentali
dell'uomo: il mito di Ulisse, la ricerca del nuovo. Nessuno e nulla puo'
impedirla. Ed e' ridicolo provarci, come e' ridicolo pensare di poter
violentare le leggi dell'economia.
Si possono fare leggi, si possono fare manifestazioni di piazza, si possono
mobilitare eserciti. Ma la scienza andra' avanti perche' essa e' la risposta
ad una delle esigenze piu' costanti e impellenti dell'uomo: la ricerca.
Se poi le sue conseguenze saranno catastrofiche o  daranno all'umanita' la
felicita' di cui e' in cerca, questo proprio non lo so, e non lo sanno
neppure gli scienziati, e credo che tutto sommato non gliene freghi piu' di
tanto.
Per esempio la ricerca sul genoma umano: e' gravida di pericoli, tutti ce ne
rendiamo conto. Gli scienziati ci dicono che questo progetto servira' per
guarire malattie oggi incurabili. Ed e' anche vero. Ma gli scienziati,
consapevolmente o no, non fanno il progetto genoma per questo. Lo fanno
perche' e' imperativo conoscere. Poi sperano che venga usato per questi
scopi, e manifestano la loro speranza gabellandola come intenzione, come
scopo della ricerca.
Ma sappiamo benissimo che non e' cosi'. L'importante e' sapere, e la scienza
ha questo compito, farci sapere; non quello di dirci come dobbiamo usare le
conoscenze. E per questo motivo nessuno, sottolineo il nessuno, sara' in
grado di ostacolarla.

CRUCIATA GIUSEPPE

L'uomo è un essere vivente , con certe caratteristiche di esistenza biologica a lui specificatamente proprie , ed un essere sociale , in larga misura plasmato dalla struttura della società in cui vive ,struttura che deve essere quindi analizzata.Ogni tentativo di comprendere una situazione  deve fare i conti  con i bagagli biologico e istintuali, le influenze sociali della società in cui vive , e i problemi etici che sono condizioni di transfert psicologici determinati da condizioni di contesto socio-economico, ovvero il sistema di norme  che è il più adatto per il funzionamento di una data società. Bisogna pure fare distinzione tra soggetti a secondo la età .Nel delitto di Novi ligure , è evidentissimo la mancanza assoluta della presenza nella vita psicologica , nella vita reale di chi non si assoggetta alle regole , a stereotipi imposti da virtuali perbenismi o similari . Il vero dramma attuale , sta nel credere che l'affetto , il dialogo con i figli sia "una merce " , che può essere "comprata " , con adeguate soluzioni "monetarie" . Esiste una marcata incompatibilità tra presenza efficiente  dei genitori , e arrivismo sociale o consumismo galoppante . In uno schema in cui , io genitore, "impongono " figure psicologiche definite , per  condizione di orientamenti propri , e non sento il "polso " , lo stato  dei problemi del giovane ,si apre una conflittuale esistenza , che in condizioni di autentico stato di schiavitù , degenera , perché un essere umano è imprevedibile nelle reazioni , in ultima analisi . Alla domanda del padre di Erika , dove sono stati i suoi errori , si può dare una risposta , apparentemente non ha commesso nessun errore , in quanto seguiva certi "orientamenti " che la società attuale crea artificialmente ; ma era la sua "carriera " , la sua vita ; non era quella della figlia , che nel suo individualismo  ripercorreva con la stessa intensità dei genitori , una ricerca  della affermazione  della propria identità , che gli veniva continuamente negata in quanto ribelle agli schemi che i genitori gli imponevano .Il successo sociale , secondo gli schemi di una società disumanizzata , mercantilmente orientata , spesso  è un insuccesso affettivo . Si potranno usare le più potenti tecniche psicologiche per vendere , far comprare un prodotto, ma nel campo affettivo,dei rapporti umani , "la merce " affetto , non si può comprare nei giovani , bisogna sudarselo .  I figli non sono "cuccioli " da addestrare  secondo le nostre illusioni , pulsioni ; ma esseri umani , con tutte le grandi contraddizioni che porta dentro un essere umano , a cui bisogna dare presenza e spazio , non solo economia .Ma questo  in una società di consumi non importa  , l'importante è ..il profitto ...e la ..produzione . Non credo che hai giovani basti solo il denaro , sentono " la necessità  di essere presenti , non di essere esclusi , e non solo merce per la vendita  , destinatari dei prodotti commerciali. Alienazione, emarginazione umiliazione , sia per giovani che per adulti , questo è lo scenario  in cui è ridotto un essere umano .Ma anche da questo molti......traggono profitti                                     

Il giornalismo e i giornalisti di oggigiorno  ,si ritrovano , sono stati ridotti a "NUOVI SERVI DELLA GLEBA ". Tale viene evidenziato , in maniera palese con il parlare continuamente di un fatti di cronaca, che in ultima analisi sono spesso tragedie personali , esperienze umane personali molto dure per che le vive .Non hanno più argomenti  e quindi insistono su un fatto .Questo esasperare la Notizia , è dovuto principalmente per la mancanza di un contesto socio economica in cui si sono identificati al servizio di questo o quel partito o movimento politico -economico . Infatti in questo periodo storico , non esistono quasi più politici che non sono contemporaneamente proprietari o altro di qualche situazione economica imprenditoriale . L'annullamento delle ideologie , delle idee , ovvero l'appiattimento di una economia basata sul consumismo , di fatto genera una scarsa   presenza di notizie , ovvero il tentativo di zittire o di imbavagliare eventi anche sociali ,che sono il dape dei cittadini nella loro vita. I giornalisti , strumenti di quel che De Gaulle espresse ( ciò che conta in politica oggi , è disonorare il nome di cui si appetisce il posto ) sono una massa informe è uniforme di persone che ridotti a escrementi del sistema  aspettano che qualche dittatura , elimini la maggior parte , in quanto è sufficiente un solo mezzo , giornale o altro , per manipolare la gente , per fargli sapere ciò che devono sapere e nel modo che lo devono sapere .Virtualmente si può visualizzare  , la stragrande maggioranza,( alcuni poi sono paradossali) , come gli schiavi che venivano venduti con i piedi incatenati . Giornalismo è giornalisti ?? Sarebbe meglio dire scribacchini e scagnozzi .


 La società tecnetronica è la società del futuro, ma la gente avverte un pericolo determinato dai principi ispiratori del sistema. Questo sistema attuale si fonda  su due principi fondamentalmente:  a) la massima che una cosa deve essere fatta perché tecnicamente possibile , quindi se è possibile "costruire " prodotti  transgeneci  bisogna  "produrli" ,  se è possibile "clonare"  bisogna clonare , anche se questo potrebbe portare a conseguenze non conosciute . Se si accetta il principio  che qualcosa va fatto  perché tecnicamente possibile , tutti gli altri valori vengono messi da parte e lo sviluppo della tecnologia , in senso lato , diventa il fenomeno dell'etica. b) Il principio della massima efficienza e della massima produzione , porta come conseguenza ala richiesta della minima individualità; ovvero uomini ridotti  a unità puramente  quantificabili.  A questo punto è evidente che , in un sistema sociale  in cui si osserva che ogni cosa , per non dire ogni persona , è in vendita ; non solo le merci e i servizi , ma anche le idee , l'arte , le convinzioni , i sentimenti , tutto è trasformato in merce , ivi compreso l'uomo nella sua interezza , con le sue facoltà e potenzialità ; ha come conseguenza che si riduce , sempre di più , il numero di persone  , di coloro di cui potersi fidare. I comportamenti subdoli  e la disonesta dei grossi gruppi produttivi , come dei piccoli operatori , se uno è in vendita , come può rassicurarci  che domani non sarà in modo in cui non doveva essere    . In un sistema  che crede che l'aumento della produzione , ovvero dei consumi , sia una caratteristica "vitale " del sistema economico-sociale , è un fallimento sicuro , quindi tentativi illeciti per assicurarsi profitti . Gli stessi scienziati sono "Homines Consumens" , uomini il cui scopo  e di avere è consumare di più ; e in quanto ingranaggi  della macchina produttiva , diventano una cosa e cessano di essere un uomini, quale fiducia possono ispirare??? C'è una necessità di certezza . L'uomo non dispone di istinti  che regolano automaticamente il suo comportamento. Egli deve compiere delle scelte in tutte le più importanti situazioni , che porterebbero gravi rischi per la vita per il genere umano ; la certezza scientifica non è una certezza assoluta ,è una certezza incerta, ovvero basata sulla prevedibilità. Che influenza può esercitare l'individuo  ???Il problema non è tanto possibilità di compiere gli esperimenti, ma chi sono ,cosa fanno, quanto valgono , non come scienziati , ma come " Homo Sapiens"  nella direzione della difesa della vita e dignità umana , ovvero nel rispetto della "salute " altrui .  Un uomo è libero  veramente solo a tre condizioni :  a) libertà economica b) libertà intellettuale -un uomo è libero  soltanto quando può scegliere ; egli può scegliere se sa abbastanza per potere fare confronti c) libertà morale - che non significa licenza.   In questo periodo storico , con la umanità ridotta in stato di schiavitu'e servitù , in maniera evidente , gli scienziati devono riflettere più degli altri  e la loro manifestazione è indice di non contare assolutamente niente , come individui , ma sono solo merce, mezzi di produzione , anche loro alienati . Quale fiducia si può porre ?????Nessuna

 

 

 

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