INTERVISTANNAMARIAFARABBI

redazione namir - utenti delle biblioteche.

1) Dalle tue esperienze effettuate con artisti di strada e testi poetici cosa ne pensi di una biblioteca aperta all’arte ?

Vorrei partire da una ridefinizione dello spazio "biblioteca".

Luogo vivo entro cui viene custodito alimentato sollecitato qualunque potenziale artistico creativo, oltre, naturalmente, la sua funzione di cuore della memoria storico/sociale.

Questa mia concezione della biblioteca aperta porta necessariamente ad un significato di interdisciplinarietà, di educazione alla figura del lettore quale individuo che legge gode e acquisisce linfa e strumenti interiori da tutta l’arte intera.

Togliendo le misure tradizionali di arte alta/colta (musica classica…) contro quella ritenuta bassa e popolare (come potrebbe essere l’arte di una canterina o di un mangiafuoco…).

Ponendo massima attenzione nel dare sempre le coordinate storiche e sociali dell’espressione artistica qualunque essa sia. Il LETTORE non può prescindere dal leggere il suo tempo e il suo spazio sociale, né può e deve farne a meno per entrare nell’espressione artistica di un altro individuo.

Mirando a rendere sempre più significativamente evidente l’importanza vitale di un luogo comune, pubblico (che magari accolga in sé collaborazioni economiche e professionali private). Non come tempio retorico e pietrificato ma come organo vivo che faccia respirare e coniugare passato presente e progettualità formativa al futuro.

C’è uno straordinario intervento di Anna Maria Ortese nel suo magnifico ultimo libro CORPO CELESTE che indica la necessità sociale assoluta di educare l’individuo ad esprimersi, ad es/porsi (liberazione e disciplina dentro la propria interiorità) e a sua volta leggere l’espressione dell’altro.

Con le successive risposte tenterò di proporre alcune ipotesi di realizzazione.

2) Di quali testi poetici e quali i poeti consigli di leggere?

Per rispondere a questa domanda dovrei conoscere il referente. A quale pubblico, di quale età, di quale condizione?

In generale partirei senz’altro da una formazione letteraria occidentale, poiché ritengo che la grande apertura debba tenere conto di un’identità propria forte, altrimenti rischia condizionamenti e confusioni. Partirei pure sempre da alcuni contemporanei per poi risalire con un filo rosso a quelli del passato, per indicare la contemporaneità di qualunque grande opera d’arte.

Coglierei la personalità del tale lettore e gli porgerei una sensibilità affine di poeta.

Ma il mio piacere massimo sarebbe quello di leggere qualcosa senza indicarne autore. Fuori dai grandi riconosciuti, ripescando gemme sconsacrate o volutamente sommerse. Stupire. Educare il lettore a leggere profondamente oltre i solchi critici in cui ci hanno abituato.

3) Ti sei occupata anche delle letteratura femminile - in una nostra indagine effettuata l'anno passato intervistando le utenti delle biblioteche abbiamo visto che molte di loro non sapevano nulla del femminismo e la maggioranza lo rifiutava come forma di contestazione - bollandola - passata - cosa consiglieresti di leggere e cosa pensi dell'otto marzo ?

Non proporrei lettura di libri, soprattutto ad un pubblico giovane o giovanissimo di donne. Perché la lettura è faticosa, richiede sforzo maggiore e grande concentrazione intellettuale. E’ attiva, in qualche modo. Crolla alla prima distrazione. Invece farei vedere dei films contemporanei , alcune gemme del cinema passato (Dreyer, Giovanna d’Arco per es.), documentazioni viventi in collaborazione con altre organizzazione come Amnesty International per es., il Telefono Rosa…, tutte proposte in maniera suggestiva e forte. Per esempio un’installazione al buio con immissione sonore di confessioni autentiche (con tanto di riferimenti comprovanti la loro autenticità) di donne stuprate o sofferenti di questo e di quello in fatto di diritti ecc.. Per esempio aprirei per un periodo la propria e-mail di biblioteca per accogliere testimonianze e farvi lavorare per le relative registrazioni l’utenza scettica. …

Se proprio dovrei proporre un testo, prenderei a caso quello di Kate Chopin IL RISVEGLIO di fine ottocento. Editori critici cittadini hanno ammazzata l’autrice per aver scritto cose del genere. Alle stesse ragazzine/donne inviterei ad identificarsi nel personaggio principale affinché dicano la reazione del loro fratello o marito o fidanzato.

L’otto marzo vissuto così è orribile. Consumistico.

4) In Italia leggono sempre meno un libro, quale secondo te la causa e come dovrebbero riproporre la lettura le biblioteche e perché secondo te la biblioteca rimane devitalizzata e ancora isola sterile nella società ....insomma quale e' la tua biblioteca ideale?

Ridefinizione urbanistica e architettonica dello spazio biblioteca. Fuori dal centro storico, totalmente raggiungibile da mezzi pubblici, completamente assente di barriere architettoniche, capillare nel trasmettere informazione sulle proprie attività, propositiva, pronta a cogliere e rimettere in rimbalzo opportunità, occasioni, presenze, mostre ospitate dalla città.

Spazio grandissimo. Multisala. Articolato come vero e proprio pubblico cantiere progettuale. In collaborazione con tutte le organizzazioni socio/culturali possibili. Con scuole e università. Parco attorno con teatro all’aperto, disponibile per accogliere mostre e sculture all’aperto, letture in primavera estate, proiezioni…come un percorso in divenire e trasformabile apertissimo ad ogni tipo di iniziativa.

Apertura a Corsi/seminari (cinema, teatro, scultura…), chiamando artisti - non i soliti nomi - particolarmente sensibili e generosi. In questo caso simili esperienze si distinguerebbero da quelle proposte da centri privati per la loro simultanea interdisciplinarietà. Da un punto tematico, da un argomento precisissimo, diramarlo attraverso altre discipline come forme di arricchimento fino alla lettura di testi a riguardo. Il libro deve essere l’ultimo arrivo a cui giunge il lettore. Non la prima fase e il primo approccio, ma l’ultimo a cui si giunge con preparazione e desiderio. Solo un luogo grande e pubblico come potrebbe essere la biblioteca cuore della città potrebbe verificarsi un’esperienza del genere, in cui si espone l’anima di un fotografo come Giacomelli, per esempio, si proiettano diapositive, si rivedono le interviste fatte a giornali (emeroteca della biblioteca), si riascolta la sua voce da registrazioni radiofoniche (collaborazione con il centro documentazione…), si spiega il suo pensiero la sua idea della fotografia, il suo senso sociale, il senso geografico culturale di un territorio, la territorialità e la storicità di un’artista grande al punto poi di proiettarsi al mondo tutto, si accolgono testimonianze di fotografi a lui cari invitati nella stessa biblioteca oppure rintracciati in altre documentazioni, si usano anche registrazioni telefoniche. Si lavora attorno ad un punto e ai suoi cerchi concentrici interdisciplinari.

I gruppi di lavoro dovrebbero essere condotti da pochissime persone guida. Ma dovrebbe il materiale comporsi con l’utenza stessa, lavorare cioè in un’opera in formazione.

Tutte le esperienze dovrebbe essere documentate e fruibili dal proprio archivio.

Attenzione all’utenza "diversa": ciechi sordomuti…per i primi registrazioni su cassette (collegarsi con la biblioteca di Feltre per non vedenti ma anche provvedere registrazioni su cassette di compagnie teatrali cittadine e con utenza debitamente educata alla dizione; ci sono tra l’altro moltissimi scrittori e poeti - anche notissimi- che abbraccerebbero un progetto di lettura dei propri testi e relativa registrazione. Si potrebbero registrare molte letture pubbliche… Non solo i ciechi hanno bisogno di registrazioni ma un’utenza più grande di quanto si creda.

Apertura orari a tutto tondo, compreso sabato e domenica;

Studio programmatico per l’utenza:

fascia infantile; fascia adolescenziale; maturità; senilità.

Vetrina mensile di testi dischi video cassette siti internet riviste cinema consigliabili e confronto tra l’utenza che ne ha fruito.

Grande attenzione al mondo delle riviste.

Mettere in campo mezzi di comunicazione quotidiani tradizionali come televisione e radio, consigliando motivatamente programmi. O addirittura riproporre registrazioni di quelli ritenuti importanti.

Farsi luogo di incontri sociali tra esigenze di utenza, autori che hanno scritto testi o comunque creato opere che affrontano queste esigenze.

Collegamento assoluto tra le altre biblioteche italiane, soprattutto tra coloro che operano in maniera più professionale e avanguardistica. Anche nella distribuzione di tutte le pubblicazioni promosse dalla biblioteca stessa. Anche con scambio di esperienze direttive.

Pubblicazione di una rivista interna che renda noto il lavoro svolto e i progetti in corso e possibili adesioni per il futuro.

Ospitare esperienze di gruppi studio (si tratta spesso di giovanissimi)che vogliono fare arte.

Collaborazione con librerie…(non c’è concorrenza, se mai completamento), testate di giornali (i cui direttori/giornalisti delle testate regionali potrebbero essere ospitati periodicamente aperti alle domande del pubblico, dal giornalista sportivo a quello interessato di medicina)…

Si potrebbero invitare anche persone auterovoli di varie professioni, dal piscologo al chirurgo specializzato in …, al …,ciascuno proponendo una bibliografia dell’argomento trattato o altre indicazioni del genere.

Insomma biblioteca come cuore della città, organismo vivo dinamico composto e aperto.

La sua progressiva devitalizzazione è stata secondo me per essersi pietrificata in un concetto astratto elitario isolato cartaceo di cultura.

7) Sulla poesia contemporanea cosa consiglieresti di leggere ?

La scrittura di Cristina Campo

Pavese

La scrittura di I.Bachman

M.Moore

Osip Mandel’stam

Il pensiero di Wittgeinstein

Deniki Jiri Orten

F. Scataglini

Amelia Rosselli

Umberto Saba

P.P. Pasolini

A.Zanzotto (Filò)

Vittorio Sereni

Pier Luigi Bacchini

Victor Cavallo

Alda Merini

Daria Menicanti Fernanda Romagnoli Umberto Bellintani

8) Multicultura....cosa puoi dirci ?

Mi sembra di rispondere a questa domanda attraverso tutta la mia intervista. Ogni città ormai è un estuario di autorevoli testimonianze straniere. Occasioni viventi per incontri.

9) In Francia cosi' come in Spagna e in Brasile le biblioteche attraverso personale qualificato fanno indagini sul territorio, ricerche che sostanzialmente cercano di coprire le richieste del cittadino anche quando quest'ultimo non le esplica direttamente - hai rapporti con le biblioteche estere ?

No.

10) Nelle tue esperienze puoi descriverci un fatto che ci può chiarire una direzione da intraprendere con le biblioteche e la cultura?

Tra tanti uno. La Redazione Lo Spartivento di Bologna, nella persona del direttore Gabriele Milli, bibliotecario della biblioteca di Ozzano dell’Emilia (BO) organizzò un ciclo di incontri, così come era solita, in parte nella stessa biblioteca e in parte nei dintorni della cittadina (luoghi /parchi) in cui due artisti si confrontavano con uno stesso pubblico. Un artista "cosidetto colto" come può esserlo un poeta noto che pubblica, e per esempio una canterina contadina, un cantastorie, ballerini popolari locali o di altri paesi. Senza alcuna preparazione all’incontro (non conoscevo mi sono trovata lì a dire i miei testi e a sentire la grandezza di una cultura orale per niente inferiore alla mia. Da cui ho imparato e imparo. Così con degli zingari musicisti che mi facevano da controcanto. Esperienza simile significa che sia gli artisti stessi imparano crescono si innestano reciprocamente. La gente affluiva moltissima. Stupefatta di mondi così vicini e lontani. Educazione alla conoscenza al rispetto alla complementarietà al dialogo con il "mondo altro". Educa ad un fare caldo senza pregiudizi culturali sociali artistici, presunzioni, sia per il pubblico sia per gli artisti stessi.

11) Multimedialità - cd- videocassette - il libro passerà in secondo piano rispetto ai nuovi mezzi di comunicazione?

No. Più strumenti più possibilità di comunicazione ed espressione.

12) Come può essere utilizzato un computer per far conoscere un libro?

Grande l’esperienza della casa editrice Lietocolle la cui fonte principale di conoscenza della propria programmazione avviene su Internet con sito proprio e con con un mondo creato orignalmente di interviste agli autori, approfondimenti dei propri libri, rivista che si apre a dibattiti tematiche a largo raggio aperto a qualunque tipo di utenza anche come collaborazione

Cd rom che propongono vari punti di vista dell’autore o dell’opera

Siti dedicati all’autore stesso.

Ricerca di contatti e-mail su pareri intorno all’opera o all’autore.

Io stessa, con voi, sono una esempio di risposta. E ringrazio il computer.

12) ......Stiamo passando un periodo storico pericolosissimo -  come pensi si possa avvicinare un ragazzo ad internet e comunicare con questo strumento ormai presente in quasi tutte le biblioteche ?

Mi sembra in parte di aver risposto. Ma aggiungerei, visto che i ragazzi di oggi giorno utilizzano il computer per chattare o fare giochini proporrei:

Corsi di formazione alla creatività attraverso il computer. Ci sono molte attività con programmi particolarissimi e dagli obiettivi accattivanti.

Proporrei gare ad eliminazione con giochi tridimensionali culturali in cd rom, ce ne sono in commercio. Oppure organizzati dalla stessa biblioteca su materiale culturale in cd rom. Mettendo in palio: biglietti cinema teatro … (sempre in collaborazione con la scuola…)

13) Parlando invece di censura - e' bene censurare alcuni libri in rete o siti che trattano argomenti anche estremi ?

No alla censura. Invece rovescerei tutto. Perché non organizzare un incontro facendo in parte vedere il "censurabile" e poi discutere la gravità la portata l’intenzionalità della cosa? Invitando autorevoli persone e l’utenza in un dialogo aperto. Dobbiamo imparare a parlare ad es/porre non a vietare ottusamente. Questo vale anche per programmi televisivi. Proprio in questi giorni si è accesa una ridicola confusione.

14) Come dovrebbero rispondere le bibliotece a domande sociali drammatiche - quali il razzismo - la mancanza della conoscienza storica - le violenze sessuali - il non rispetto dei diritti dell'uomo - la guerra ?

Ho già risposto. La biblioteca fa parte della società tutta. E’ nel mondo. Aperta al mondo con tutti gli strumenti e la fantasia e la passione di coloro che la dirigono.

15) Dai tempi di pasolini e' venuta a mancare una figura importante nei dibattiti per migliorare e crescere la societa' - l'intellettuale-intelligente che fine ha fatto e perche ?

Oggi penso ad un solo nome: Adriano Sofri.

Perché ciascuno è perfettamente integrato al potere in corso, che si trasforma vertiginosamente e allo stesso tempo rimane immobile e onnipotente. Mass media creano rumore e non hanno coraggio di portare una voce originale. Manca la figura del LETTORE con occhio micidiale. Cinico. Ma sempre febbrilmente innamorato. Un coro uniforme. Non è un caso che si parla tanto di multietnicità di apertura di questo e di quello e nessuno coltiva con furore la propria identità, la propria diversità proiettandosi sì seriamente verso l’altro, ma conoscendo sé stesso, la propria memoria.

16) Il libro del futuro?

Vedo da qui le foglie di un albero lontanissimo, futuro . Il vento dentro cui oscillano.

Una strappata mi torna in mano. Leggo le sue vene e sono felice che esista ancora vita in terra nel 4003.

 

 

 

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