Ciao a tutti, molti di voi si chiederanno come starà il Texamilaneromano che attualmente abita e vive a Fort Worth Texas, dopo tutti questi casini che stanno succedendo da queste parti.

Bhè io sto bene, la vita qui continua anche se le cose si stanno complicando sempre di più per noi poveri immigrati.

Attualmente gli aeroporti sono ancora chiusi, non vola nessuno tranne gli F-16 e F-18 che pattugliano regolarmente i cieli Texani, ieri in una moschea di Dallas una persona ha sparato col mitra nessun morto per fortuna, oggi alla scuola di volo di fronte alla mia dove gli studenti sono tutti degli emirati arabi c'è stata una retata dell'FBI, nessuno arrestato. Inoltre tutti coloro che non sono residenti negli stati uniti adesso hanno l'obbligo di andare in giro con passapoto e permesso di soggiorno (un po come gli albanesi in italia) e se sprovvisti c'è l'arresto e magari il rimpatrio, fra le altre cose qui in Texas la polizia ha triplicato le pattuglie e fermano sopratutto stranieri, oggi ho visto alla televisione che hanno fermato 40 persone sospette, di sicuro non ci vanno leggeri da ste parti.

La popolazione è parecchio sconvolta: su tutti i canali musicali ci sono video patriottici e canzoni strappalacrime dedicate alle vittime, sul resto dei canali ci sono solo reportage sullo stato delle indagini, addirittura i cartelli luminosi sull'autostrada hanno scritte che inneggiano all'unità, all'orgoglio nazionale e alla vendetta; dall'11 settembre non si gioca più nessuna partita di baseball football etc. è tutto bloccato.

Domani Bush ha deciso che sarà una giornata di preghiera e cordoglio per le vittime, ma nessuno sa ancora la cifra finale dei morti, e forse in realtà nessuno la vuole sapere.

Gli americani sono parecchio arrabbiati, attualmente senza aerei e in questa situazione di stallo stanno perdendo tantissimi soldi e in una società così capitalista, fondata quasi esclusivamente sul denaro, è perdere tanto, naturalemente in perfetto stile USA cosa hanno deciso di fare??? applicare l'articolo 5 e dichiarare guerra, ma ancora non sanno bene a chi dichiararla.

Comunque a parte tutto 20.000 morti in un colpo solo sono tanti, in tv fanno sentire le telefonate delle vittime, le grida di aiuto e le ultime dichiarazioni d'amore alle fidanzate ed è veramente pesante, penso che anche in italia abbiate visto i video amatoriali della gente, c'è da rabbrividire...

...forse se tutto questo fosse stato raccontato in un film la critica avrebbe detto di sicuro: "la solita americanata", invece è accaduto veramente.

Ciao Sergio NL

REDAZIONE NAMIR - ciao Sergio - certamente l'aria e' pesante in USA - dicci pero' quali prove hanno per attaccare ipotetici colpevoli - che non servono solo ad attaccare colpevoli di comodo.

La domanda è molto secca ma non altrettanto secca può essere la risposta.

Occorre valutare più di una situazione, innanzi tutto è ovvio condannare il terrorismo da qualunque parte provenga e quali che siano le motivazioni, come è altrettanto ovvio che una reazione all'attacco dell'America è inevitabile e giusta, ma quello che più ci si deve domandare è come e perchè, da parte dei terroristi si sia arrivati a tale atroce decisione, come sia possibile non ad una sola mente, il che di per sè sarebbe spiegabile, ma a così tante menti, arrivare ad appoggiare una tale forma di ribellione. Occorre capire cosa ha portato nel tempo tanto odio, quali sono le ragioni più profonde che in ognuno di quegli uomini ha permesso di superare ogni forma di umanità nell'azione compiuta.

Per quanto si possa essere contrari ad un certo tipo di società o di politica, l'avversione che ne scaturisce deve avere radici di una tale profondità che non siamo neanche in grado di immaginare e possono scaturire oltre che da tanta ignoranza anche da tanta disperazione, tanta fame, tanto senso di umiliazione, tanto degrado morale e fisico da annebbiare la mente e cercare in una qualsiasi ragione, religiosa o meno, la spinta ad atti di questa natura.

L'imperialismo americano e con esso qualsiasi altra forma di potenza ha badato, spesso, ad interessi più immediati e più risolvibili, trascurando le necessità primarie di molti paesi e dei loro popoli, considerando con leggerezza le reazioni che da questa mancanza ne derivavano, sottovalutandole e ridimensionandole, vuoi per necessità, vuoi per opportuni disegni governativi, vuoi per l'euforia di un potere che non temeva ostacoli.

L'esasperazione si crea da conflitti materiali e morali a cui non si riesce più a far fronte e quando evolve, guidata da menti allucinate dalla voglia di altrettanto potere che sfruttano l'ignoranza e la debolezza di chi li circonda, può non aver limiti, e così è stato!

Ed è l'euforia di quel potere che non temeva ostacoli che è stata colpita, è la superficialità che deriva da un senso di onnipotenza che è stata debellata superando ogni limite. Aver messo in ginocchio la più grande potenza del mondo può veramente ubriacare!

Aver superato ogni barriera di sicurezza nel paese in cui le security hanno fatto la storia può veramente ubriacare, tanto più se a riuscirci sono Stati (e non un solo uomo!) che vivono spesso in situazioni di estrema precarietà!

Forse non si è cercato abbastanza il dialogo, forse non si è capito abbastanza il disagio, forse occorre fare molto di più per conciliare le nostre vite con quelle del resto del mondo, e occorre farlo subito. Occorre guardare, tutti,di più nell'orto del vicino ed entrare nella convinzione che siamo, tutti, indispensabili gli uni agli altri e che non esistono potenze al mondo che riusciranno mai a soffocare la disperazione dei più deboli, prima o poi si ribelleranno e puniranno le nostre disattenzioni e i nostri egoismi., trovandoci impreparati e alla fine ancora più deboli di chi ci ha colpiti.

silvana

REDAZIONE NAMIR - siamo completamente d'accordo con quanto intelligentemente esponi - eppure si sta facendo una guerra - e allora bisogna porsi altri perche' piu' grandi di quelli legati all'attentato.

PERCHE' IL MONDO RICCO NON TIENE CONTO DELLE NECESSITA' DEL MONDO
POVERO, SPRECA E DISTRUGGE, CREA GUERRE E SI IMPADRONISCE DI TERRITORI
E RICCHEZZE DEL SOTTOSUOLO, SFRUTTA E MORTIFICA GLI ESSERI UMANI... IL
LIMITE E',ORMAI SUPERATO. PURTROPPO SONO SEMPRE GLI INNOCENTI A PAGARE
IL PREZZO PIU' ALTO...

Silvanamaja

REDAZIONE NAMIR - breve ma significativa risposta - come non associarsi ? - purtroppo visto la nuova guerra annunciata la tua denuncia cosi' come la nostra sembra doversi perpetuare.

Non sarà mai più come prima.

Sono sveglio e non sto sognando, non è un incubo, non è un film di Spielberg o di Kubrick, è realtà, una semplice crudele realtà che supera qualsiasi immaginazione, hanno attaccato l’ America. In primo momento mi e’ venuta voglia di stappare una bottiglia di champagne ricordandomi Vietnam, Cambogia, Nicaragua. Ricordandomi il ponte sul Danubio, tutti quei bambini e civili che sono stati bersagli degli aerei che lasciavano cadere le bombe indiscriminatamente. Per tutti quei lavoratori che ancora sono senza lavoro e le loro famiglie sono sul lastrico perchè non ci sono più salari mensili dalla fabbrica di Kragujevac che e’ stata distrutta. Per tutti quelli che sono morti a Srebrenica, Tuzla e Vukovar per colpa del menefreghismo internazionale, per tutti quei piccoli del (come lo chiamano) terzo mondo, che giorno per giorno muoiono per le malattie e per la fame. Ma ho capito che se stappavo quella bottiglia diventavo uguale come quelli che hanno causato questo disastro. Diventavo uguale a quelli che hanno causato la morte di migliaia di persone che non c’entravano proprio niente con tutto quello che era successo in passato.

Ma mi sono reso conto che pure adesso, se c’è la grande tragedia Americana, di nuovo c’è’ pure una grande ipocrisia, tanti di quelli che adesso proclamano cordoglio verso il popolo Americano fino a ieri facevano di tutto per annientarlo, vediamo esempio delle multinazionali di sigarette, delle fabbriche di armi, di tutti quei mercanti d’ armi che sono stati da sempre protetti dalla CIA, armi che sono da sempre state utilizzate contro la gente. Fino ieri facevamo le manifestazioni avanti ambasciate Americane per tutto quello che succede in Palestina, ma chi di noi ha fatto mai tre minuti di silenzio per tutti quelli che sono morti dalle armi che sono provenute per la maggior parte dall’ America? Per me persona morta e’ persona morta, a prescindere in che modo e per quale causa è morta e sono sicuro che ogni madre e ogni padre piange per la morte del suo figlio o viceversa. Cosa che mi fa arrabbiare è che dopo tutto questo disastro,il mondo si è reso conto che esiste il terrorismo, ma ci siamo dimenticati napalm, armi chimiche che gli Americani usavano in Vietnam e i Russi in Afghanistan, quella volta non era terrorismo, secondo me era peggio, se ci siamo dimenticati significa che siamo noi stessi che decidiamo secondo la nostra coscienza quale è guerra giusta e quale è morte giusta e quale quella sbagliata, ma chi siamo noi e chi ci ha autorizzato di fare le scelte di proposito?

Io credo che ogni uno di noi che semina dopo deve pure raccogliere, uno che non ha avuto mai fame non riesce a capire l’ affamato. Tutto quello che è successo ci dovrebbe far riflettere e capire che nessuno di noi è al sicuro in questo mondo, dove ogni volta quando succede qualcosa di grave, ci rendiamo conto quanto siamo deboli. Spero solo che gli Americani e tutti gli altri paesi che con le bombe atomiche dentro i bunker proclamano la pace, si rendano conto che nessuna pace si era fatta con le armi, e per non essere ipocrita devo dire pure questo, che chi è stato a fare questo disastro lo capisco ma non condivido, per un semplice fatto che lui è nessuno e nessuno gli ha dato il diritto di decidere sulla vita altrui, questo vale per tutti quelli che si credono superiori agli altri. Finchè non si capirà questa cosa elementare non sarà mai più come prima.

Toni zingaro

REDAZIONE NAMIR - noi siamo preoccupati per la pace - pensare che essa puo' essere sostenuta da un solo uomo e da un solo bottone - ci fa paura. abbiamo creato armi pericolosissime ormai appartenenti a tutto il mondo. gli occidentali dovrebbero offrire il loro grado di democrazia - mastiamo scatenando guerra per risolvere problemi economici alla base di tutti i nostri drammi storici.

Cari compagni, penso che un po' tutt* ci stiamo chiedendo che sta succedendo e cosa succederà dopo quello che è accaduto ieri.

L'unica certezza è che ciò che è stato spacciato dai maniaci dell'ordine come supersicuro in realtà era violabile, come tutto d'altronde. A questa certezza si accompagna un dubbio: coloro che hanno agito, visto le modalità operative (per quanto si conosce dai mass media), non hanno forse goduto di coperture, appoggi, o altro da parte dei servizi atlantici (il nome a qualcuno di vecchia data ricorderà qualcosa, tipo Piazza Fontana... e poi..)? Certo, si tratta di un dubbio e non di una certezza e come si sa in queste occasioni la dietrologia è perennemente in agguato ed alla lunga produce solo stanchezza e noia. Indipendentemente da questo dubbio, ciò che invece appare sempre più chiara è la gestione imperiale degli eventi di ieri. Il giochetto è ultra conosciuto, insicurezza e ordine! Così i vari ministri degli interni, o per meglio dire i vari governi, si affrettano a precisare che dovremo sacrificare tutti un pezzo di libertà in nome di maggior sicurezza. Scajola, ieri a porta a porta, diceva che sono state ripristinate le ferree leggi antiterrorismo (di Kossighiana memoria) e che ora la partita di Genova deve essere considerata definitivamente chiusa. Pare quasi che la gestione degli eventi di ieri, sia quella di riconquistare credito nei confronti di un modello di globalizzazione devastante per miliardi di esseri umani e per l'eco sistema planetario. Già me li sento i vari centurioni :"guardate dove porta l'odio nei confronti degli USA e di questo modello di globalizzazione. Opporsi all'impero significa essere complici dei kamikaze abbattutisi sulle torri gemelle e sul pentagono". Insomma pare proprio che la società del controllo si prepari a mostrare il volto della fascistizzazione postmoderna (niente a che vedere con quella del ventennio, come spiegavo in un intervento post Genova, reperibile sul portale www.ecn.org/sortal <http://www.ecn.org/sortal>).. E tutt* ora ci domandiamo: quale sarà prossimamente lo spazio per poter continuare a mettere in discussione l'impero, le sue istituzioni, le sue devastanti decisioni, i suoi interessi? E' ovvio che dopo ieri tutto sarà più difficile, come è altrettanto ovvio che tenere aperti gli spazi di espressione, la possibilità di manifestare, la necessità di meritare/conquistare altro rispetto a questo devastante, globale, capitalismo postmoderno (che produce esso stesso episodi come quelli di ieri) è e rimane un terreno ineludibile, da praticare con la moltitudine!

saluti e baci Paolo Punx

LA REDAZIONE NAMIR SI ASSOCIA.

 

 

 

 

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