L'ARCHITETTO

«Incredibile, una tragedia peggiore di ogni incubo. Non riesco a credere a quello che è avvenuto». La reazione è di Aaron Swirski, uno degli architetti che hanno ideato il World Trade Centre di New York, le Torri gemelle crollate oggi dopo gli attacchi terroristici che hanno sconvolto l'America.

Wirski, che vive a Gerusalemme, ha rilasciato un'intervista radiofonica alla redazione online del Jerusalem Post, nella quale non ha saputo effettivamente spiegare come mai i grattacieli siano crollati dopo l'impatto con i due aerei. «I grattacieli erano stati progettati tenendo conto dell'ipotesi di un incidente, di un grande incendio, anche dell'impatto di un aereo. Non capisco cosa sia successo. Forse 30 anni fa gli aerei erano più piccoli, ma la struttra era stata pensata per resistere a un'eventualità del genere».

Anche l'evacuazione degli edifici era stata considerata, secondo Wirski, nel progetto. «Ogni piano era un'unità a sè stante, gli edifici sono stati concepiti come dei tubi: un buco in un tubo non dovrebbe compromettere l'intera struttura. Per questo non posso spiegare cosa sia successo alle torri». L'architetto ha sottolineato un particolare importante, cioè che il numero delle persone che lavoravano al World Trade centre sarebbe potuto essere molto più alto di 50.000 per ogni edificio: la capienza degli edifici sarebbe stata di quasi mezzo milione.

 

 

 

 

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