di Carlo Barni

 

 

E cosi' il Federale fascista della Regione Lazio Storace ha rotto gli indugi. Come primo passo ha deciso che la storia va riscritta e il passo successivo sara' l'imposizione a tutti gli insegnanti dei testi storaciani. Ad appoggiare il fascista Storace nella sua iniziativa totalitarista troviamo il camerata Fini, colui che, facendo boccucce davanti alle telecamere, copre la parte del democratico di destra e che ebbe a dire che Mussolini e' stato il piu' grande statista italiano del XX secolo (per aver instaurato una dittatura, aver mandato a morte nelle guerre  soldati allo sbaraglio, aver ucciso civili per mano delle sue milizie, aver fatto deportare nei campi di sterminio nazisti cittadini italiani, uomini, donne e bambini, e aver distrutto la nazione). Storace ha deciso che questa storia va riscritta. Nella sua nuova versione il 25 Aprile dovra' essere trattato come un incidente di percorso e la sua sara'  la prima edizione delle nuova storiografia di regime dopo una parentesi di 60 anni che prelude ad un regime ancor piu' forte che puo' vantare un duce potentissimo finanziariamente, il pieno controllo dell'informazione, una ideologia risorta (Storace sara' ministro plenipotenziario della cultura) appoggiata anche dagli amici di Ordine Nuovo che si divideranno i compiti di ronde punitive con le camicie verdi.  Verra' istituito il nuovo partito unico ''Eia Italia''.  Per non perdere tempo, Storace ha bandito un concorso per volonterosi in grado di scrivere la novella storia fascista. I nuovi testi di regime saranno distribuiti gratuitamente a studenti e alle famiglie. Il tutto finanziato con soldi pubblici. Prepariamoci al peggio, amici, prepariamoci al ''déjà vu et déjà vécu'', prepariamoci a un nuovo 25 Aprile.

 

Redazione Namir

Se Storace vuole riscrivere la Storia, inserendo con piu' dettagli quella del partito a cui apparteneva, non puo' essere discusso o censurato. Puo' e deve farlo, pubblicando numerosi libri sulla questione, inviarli gratuitamente in tutte le scuole, venderli nelle librerie, darli alle biblioteche. Non possiamo ne bisogna mai censurare qualsiasi forma di espressione letteraria, la stessa liberta' di espressione deve pero' essere lasciata a chi crede ( come me ) che i partigiani in italia hanno combattuto per la liberta'. Costringere i professori ad acquistare questo o quel libro, proprio per la liberta' storica passata espressa e contemporanea, non lo si puo' MAI permettere - contro la censura sempre - sia se fatta da destra sia se fatta da sinistra. La cultura non teme confronti, noi ci dobbiamo solo preoccupare quando questi vengono evitati..... per il resto ogni persona puo' scriversi la sua storia come e quando crede, esiste altro per rintracciarla e non e' mai legata ad una sola verita'. Ecco obbligare a leggere....proprio non e' possibile.