MANIFESTARE IL 20 OTTOBRE ?

Intanto la scelta dei tempi è “a babbo morto” – come ha giustamente scritto l’ex direttore del «Manifesto» Barenghi, adesso in forza alla «Stampa»: a legge finanziaria già definita, la data del 20 ottobre sembra scelta solo perché è a ridosso della kermesse del partito democratico. Puro politicismo di casta.

L’appello parte con l’affermazione che «l’attuale governo non ha ancora dato risposte ai problemi fondamentali». Stupefacente. L’attuale Governo le risposte le ha date – eccome – in perfetta continuità, o meglio, in evoluzione (in gran parte negativa) rispetto al Governo precedente, questo anche perché l’attuale è piú organico ai centri di comando finanziari (Goldmann & Sachs in primis).

Sulle sette questioni individuate nell’appello:

1. sul lavoro la scelta neoschiavista è confermata (aumento della durata lavorativa, aumento dell’orario di lavoro, addirittura peggioramento, a regime, della “controriforma Maroni”); si è inoltre provveduto a sterilizzare la rappresentanza “sinistra” sindacale.

2. Sul sociale (economico?) non si riesce nemmeno a tassare il capitale per almeno la metà della percentuale del reddito del lavoro (attualmente stiamo a un quarto, vero paradiso dei ricchi, che qualcuno vantava che dovevano piangere); tutto questo con l’autonomia feudale, piena, a Bankitalia e accoliti.

3. Sui diritti civili: vari equivoci in un paese “cattolico e comunista”, dove vige da sempre la doppia morale dei moralisti puttanieri, e questo in un contesto di capitalismo distante, se non opposto, al patriarcato, almeno nei consumi e anche farmacologicamente, assai narcotico o eccitante con sostanze molto disponibili alla bisogna.

4. Sulla cittadinanza, questa è svuotata anche per i “residenti patrioti”; il problema migranti andrebbe riportato alla necessità di una legalità minima nei confronti di un capitalismo barbarico che sfrutta i piú deboli, anche mediante endogeni autosfruttamenti (esempio eclatante, la comunità cinese). 5. Sulla pace, perché solo Vicenza? Quando il problema sono tutte le basi straniere, i trattati segreti bilaterali con il “grande fratello”, la mancanza di autonomia nei confronti di Nato, Comunità Europea, Onu e sue derivazioni (Banca Mondiale, Fmi, Fao, Iaea, Oms ecc).

6. Sull’ambiente, acqua e Tav sono solo marginalmente problemi ambientali, bensí truffe economiche colossali, come i Cip 6 – Certificati Verdi su energia e rifiuti –, come la strategia “logistica” dei rigassificatori e delle turbogas.

7. Sulla legalità democratica, questa andrebbe affermata soprattutto nei confronti delle mafie pubbliche, che sono assai piú pericolose e pervasive di quelle private: in Sicilia la mafia, in Toscana i Ds – non chiedeteci chi ha scelto prima.

Niente sulle nocività, altro che ambiente (a chi interessa l’epidemia di cancro che imperversa? I tumori nei bambini e negli adolescenti cresciuti del 40% negli ultimi 30 anni). Niente sulla sovranità democratica, ridotta a mera fruizione di spettacolo mediatico.

 

Con analisi cosí morbide e buoniste, le firmatarie e i firmatari non andranno da nessuna parte, le richieste, come da loro formulate, sono deliranti, del tutto irrealistiche e di impossibile realizzazione.

Diventa sicuramente piú realista ed efficace Sarkozy, quando contrasta “l’autonomia” della banca centrale europea.

 

Riassumendo: illuse e illusi abbagliati dal loro illusionismo buonista e politicamente corretto.

La gamba “rossa” (“rosa”?) a fianco dell’Italian Democratic Party, in vista della futura “grande ammucchiata” sul modello tedesco, magari con altre caste politiche- economiche.

 

Gente fuori dal mondo. Che tristezza vedere su quel documento firme un tempo assai dignitose.

 

Salute,

 

Michelangiolo Bolognini