G8 a Genova

 

Di Norma Bertullacelli

Genova si sta 'facendo bella' per accogliere, nel luglio prossimo, i padroni del mondo.
Ma numerosi gruppi e singoli cittadini si stanno organizzando per contestare quelli che considerano gli autori ed i garanti di un ordine mondiale profondamente ingiusto.Tra questi la 'rete controg8' (http://controg8.8m.com)- per la globalizzazione dei diritti che si propone di '...bloccare in maniera nonviolenta ma determinata i g8 per far fallire il loro vertice e in ogni caso rendere visibile il dissenso'.Il dibattito in città e già molto vivace, con prese di posizione di Baget Bozzo, di Alessandro Zanotelli , di don Andrea Gallo e di molti altri. Proponiamo perciò all'Espresso di dedicare spazio a questo argomento.

Norma Bertullacelli
del Centro Ligure di documentazione per la pace
(aderente alla rete contro g8)

 

RETE CONTROG8

(PER LA GLOBALIZZAZIONE DEI DIRITTI)

I G8 pretendono di governare e di fatto governano il Pianeta senza alcun mandato e senza che il loro diritti a farlo sia stato legittimato da alcun trattato o accordo internazionale. I G8 rispondono solo a se stessi e si autolegittimano, nonostante la crescente opposizione dei popoli.

I G8 riuniscono i paesi più potenti del Pianeta (Canada, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Italia, Russia e Stati Uniti), in accordo con l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) coadiuvati da il Fondo Monetario Internazionale (FMI), la Banca Mondiale (BM) e l'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). Applicano ed esportano politiche subordinate alla dittatura del mercato che stanno creando profondi scompensi tra paesi e ceti sempre più ricchi e paesi e ceti sempre più poveri. Per mantenere l'egemonia, si potenziano tutti gli apparati militari; in questa logica si spiegano la politica militare russa e la nuova impostazione aggressiva della NATO che ha esteso il suo teatro d'operazioni a tutto il mondo, ed ha recentemente coinvolto in modo attivo anche l'Italia in una guerra offensiva, inutile e ingiustificabile.

Il nostro rifiuto del governo mondiale dei G8 parte dall'analisi delle dinamiche prevalenti tra i paesi più ricchi e potenti che tentano di governare la globalizzazione. Un sistema che, seppur a parole sensibile alle istanze dei paesi più poveri (molti vertici dei governi più potenti del mondo si sono conclusi con affermazioni di generica sensibilità a queste istanze), nella realtà dei fatti si è tradotto nel consolidamento e nello sviluppo di un sistema oligarchico, dissipativo, sperequativo e profondamente ingiusto. E se i paesi più poveri sono oppressi dalla fame e dalla miseria, fame e miseria esistono anche nei cosiddetti paesi ricchi.

Il processo di globalizzazione della finanza, delle industrie, dei mercati, delle infrastrutture di informazione e comunicazione che sta configurando un mondo sempre più integrato e interdipendente è una realtà sotto gli occhi di tutti. Esso implica da parte dei governi e dei popoli delle scelte precise nei settori dell'economia, della giustizia sociale, dei diritti civili, nell'assetto e nella ridefinizione dei poteri delle istituzioni. In questi ultimi 20 anni il processo di globalizzazione ha visto l'affermarsi di un modello dominante, profondamente autoritario e aggressivo, di convivenza tra le nazioni e nelle nazioni basato sulla competitività, che ha consentito il consolidarsi di una società diseguale e squilibrata sia nei confini interni dei vari paesi che su scala planetaria.

I popoli del mondo hanno assistito in questo periodo a un trasferimento, considerato ineluttabile, della sovranità dai poteri pubblici, che per quanto carenti sono sottoposti al controllo da parte dei cittadini, ad attori privati non trasparenti e socialmente non responsabili. In questo quadro le esigenze di una società globale sostenibile, equa, solidale, pacifica e democratica sono state poste con urgenza e determinazione dalla rete globale delle organizzazioni formali e informali di rappresentanza dei diritti dei cittadini del mondo.

COSA CHIEDIAMO

In questo scenario ogni persona è chiamata a scelte chiare che implicano la ricerca della cooperazione e della collaborazione e il ripudio degli squilibri economico-sociali all'interno dei singoli stati e su scala planetaria, dello sfruttamento incontrollato delle risorse ambientali, delle attuali politiche imperiali, coloniali e patriarcali, e della guerra come strumento per risolvere le controversie tra le nazioni.

E' per questo che, in occasione del vertice dei G8 a Genova, chiediamo che la nostra città venga trasformata nel punto di incontro del movimento dei diritti civili che rivendica innanzitutto il riconoscimento e la garanzia degli stessi diritti per tutte e per tutti, a partire dal diritto ad una vita dignitosa, alla parola, alla libertà di espressione e di movimento, contrapponendo alla globalizzazione dei capitali la globalizzazione dei diritti.

Tra le altre cose rivendichiamo:

· il rispetto delle norme fondamentali definite dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro contro ogni forma di sfruttamento dei lavoratori e del lavoro minorile;

la predisposizione e l'applicazione di politiche che riconoscano il diritto alla libera circolazione delle persone e il diritto d'asilo per i rifugiati, portino all'abolizione dei "centri di permanenza temporanea" e alla regolarizzazione sociale e politica degli immigrati, attraverso l'esercizio pieno dei diritti civili e sociali;

· la riforma di organizzazioni e istituzioni sovranazionali come l' Organizzazione Mondiale del Commercio, il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale che porti ad un radicale ripensamento del ruolo di questi organismi e a rendere effettivo il controllo democratico della comunità mondiale;

· il rilancio della funzione delle Nazioni Unite, come espressione più alta del confronto democratico e cooperante tra i popoli, e la revisione delle sue procedure decisionali per coinvolgere equamente tutte le sue componenti;

· il riconoscimento che i trattati multilaterali sull'ambiente, lo sviluppo, la salute, il lavoro e i diritti umani rettificano le legislazioni commerciali, e hanno chiaramente prevalenza sulle decisioni dell'Organizzazione Mondiale per il Commercio e sugli accordi in essa definiti;

· la non brevettabilità della vita in tutte le sue forme e delle conoscenze fondamentali per il bene dell'umanità;

· il pieno riconoscimento del principio di precauzione e dei Protocolli sulla biosicurezza in materia di manipolazione genetica e di produzione di OGM;

· l'impegno fattivo per la cancellazione immediata dei debiti bilaterali e per la cancellazione del debito multilaterale per le nazioni più povere;

· di combattere la speculazione finanziaria anche con la definizione di un'imposta del tipo Tobin Tax che consenta di applicare un prelievo limitato a tutte le transazioni finanziarie da investire in politiche

nazionali e internazionali di sostegno economico e occupazionale;

· la sostituzione della forza militare per la risoluzione dei conflitti con l'istituzione e il rafforzamento di strutture e organismi di diplomazia popolare, di prevenzione, di mediazione e di interposizione non armata.

LA RETE CONTROG8

I padroni del mondo possono essere contestati: per questo, organizzeremo fin da ora manifestazioni nonviolente e di massa con l'intenzione di:

· bloccare pacificamente ma con determinazione i G8 per far fallire il loro vertice e in ogni caso rendere visibile il dissenso

· ampliare al massimo la controinformazione denunciando anche l'imposizione che la città dovrà subire.

E ci appelliamo a tutti i cittadini e le cittadine e alle organizzazioni,

tra cui anche le istituzioni, perché manifestino con noi.

RETE CONTROG8

Hanno aderito a tutt'oggi, 24 settembre 2000:

AGESCI settore PNS toscano - Amandla Bergamo - Ambiente PRC -ARCI "l'Osservatorio" di Pozzuoli Na - Associazione culturale Mignanego - Associazione culturale Punto Rosso di Massa Carrara - Associazione degli operatori di cooperazione allo sviluppo - Associazione per la pace - Rete Lilliput del Trentino Luca Bernini - Gianlivio Bertoli - Cristina Boati - Cristina Bregoli - Gesualdo Cantella - Casa dei diritti sociali di Roma - on. Pier Paolo Cento - Centro delle culture di Milano e di Roma - Centro Ligure di documentazione per la pace - Centro sociale La strada - Centro sociale Zapata - Emanuela Chinchella - Edda Cicogna - Città Aperta di Genova -Cooperativa Il Ponte -Mario Di Marco - Legambiente Genova centro - Comitato del JVP Sri Lanka in Italia - Comunità di San Benedetto al porto di Genova - Consorzio CTM altromercato - Controsenso - Coordinamento lombardo nord sud del mondo - Mauro Cristaldi - Maria Debarbieri - Mario Di Marco -Giovanni Fromato- -forum ambientalista - Dino Frisullo - Don Andrea Gallo - on Giorgio Gardiol - Cristiano Grattarola - Giorgio Grimaldi - Legambiente Liguria - Lega Obiettori di coscienza - Eugenio Leonardo - MAG4 Piemonte Adriano Mantovani- Anahi Mariotti - Claudio Mariotti- Roberto Marchetta -Alberto Martano - Medici per l'ambiente - Fabio Mirandola - Luisa Morgantini - UCODEP Movimondo - Francesco Natolo - Ilario Nocentini - Beppe Pavoletti - Francesco Porta - Progetto Continenti - Proscenio - Laura Pucci - Rete Lilliput del Trentino -Sen. Natale Ripamonti - PRC S. Benedetto del Tronto - Elvira Russo - Stefano Sardo - Servizio Civile Internazionale - Aldina Schiaffino -Sinistra verde - Igor Stramignoni - TATAVASCO - Adriana Torsegno - Tiziano Tissino - Maria Luisa Torre -Mariano Turigliatto (sindaco di Grugliasco) Un ponte per.... -Carmelo R.Viola- Gianfranco Zavalloni, - padre Alessandro Zanotelli - Massimo D'Andrea del giornale Namir.

attendiamo altre adesioni a: controg8@libero.it+

 

oppure a: cerchiodig8@egroups.com

visita il sito: http://controg8.8m.com

(27.10.2000)