4 febbraio 2000
"Grozny è caduta"
Issata la bandiera russa

GROZNY (Cecenia) - I russi hanno conquistato Grozny issando la propria bandiera sul palazzo presidenziale della capitale della Cecenia. Stando a quanto riportato dall'agenzia di stampa Itar Tass, le truppe federali hanno festeggiato la vittoria sparando raffiche di mitra in aria mentre il tricolore veniva innalzato.

Il palazzo presidenziale è lo stesso edificio colpito da un missile un mese fa e abbandonato da leader separatista Aslan Maskhadov. Allora i ceceni minimizzarono e anche oggi dicono che lasciare Grozny è stata una scelta tattica. La notizia che il tricolore russo sventola nel cielo ceceno l'ha data il generale Vladimir Bulgakov, comandante della piazzaforte di Grozny.

A questo punto, ha sottolineato il generale, la capitale della repubblica ribelle è tornata sotto il pieno controllo delle forze federali. La bandiera russa non sventolava sul centro di Grozny dal ritiro delle truppe russe dalla città nell'agosto del 1996, alla conclusione della precedente guerra cecena.

Stesse considerazioni ha fatto, parlando con un giornalista dell'agenzia Itar-Tass nella centrale piazza Minutka della città, il comandante delle operazioni russe nel Caucaso Viktor Kazantsev. Che poi si è lasciato andare a una stima che, come è sempre accaduto finora, tra qualche ora sarà smentita dal fronte avversario. Il generale Kazantsev ha detto che dagli iniziali 10-15 mila, i guerriglieri ceceni nella capitale "sono ormai ridotti a circa 500" e che la loro totale eliminazione "è solo questione di qualche giorno".

Euforia, dunque. Al punto che la svolta decisiva a favore delle truppe russe, seguita alla fuga del grosso dei ribelli da Grozny, ha indotto il vertice militare di Mosca ad approvare una consistente riduzione delle forze (93 mila uomini) impegnate nella repubblica nordcaucasica.

Le truppe russe continuano a rastrellare la città quartiere per quartiere e cercano di impedire l'accesso dei guerriglieri alle vie di fuga che portano verso nord, direzione che, stando ad alcune fonti militari, potrebbe essere quella più percorribile dai guerriglieri. Rastrellati anche i villaggi vicino alla capitale.

Fonti guerrigliere parlano della perdita di 400 combattenti intrappolati in un campo minato nei pressi di Alkhan-Kala. A questo riguardo, il generale russo Vladimir Shamanov ha affermato in televisione che ad alcuni ribelli era stato detto che i federali avrebbero mostrato loro un corridoio sicuro di fuga da Grozny per 100mila dollari. Poi sono stati sterminati ad Alkhan-Kala. "Onestamente non mi aspettavo che dei banditi, soprattutto figure chiave, avrebbero abboccato all'amo", ha detto il generale. Non è dato sapere se i ribelli avessero pagato la somma richiesta.



12 febbraio 2000
Cianuro nel Danubio
è tragedia ecologica

BELGRADO - Dopo avere seminato morte tra la fauna e la flora lungo corsi d'acqua secondari in Ungheria e Romania, l'onda di cianuro uscita da un impianto rumeno destinato all'estrazione dell'oro ha raggiunto ieri la prima località della Serbia, portata dal fiume Tibisco. E dal Tibisco entrerà inesorabilmente nel Danubio a nord di Belgrado. Sulle rive si sente già un pesante odore di mandorle amare, e sulla superficie delle acque galleggiano una miriade di pesci morti. Almeno 5 tonnellate di questi pesci sono state ripescate nel corso d'acqua, nei pressi della cittadina ungherese di Seged.

Gli abitanti hanno inscenato una protesta, gettando nel fiume corone di fiori in memoria della flora e della fauna perite in questo disastro ecologico, che considerano il più grave mai accaduto in Europa.

Ci vorranno almeno vent'anni, dicono gli esperti, per ristabilire l'equilibrio ambientale. A Kanjiza, oltre il confine jugoslavo dove la chiazza sta transitando, un gruppo di scienziati si è riunito per esaminare i possibili metodi di bonifica. Si spera nella diluizione dovuta ai numerosi affluenti del Tibisco, tributario del Danubio, la più importante via acquea dell'Europa centro-orientale.

Il disastro era stato causato il 31 gennaio scorso dal disgelo delle nevi attorno alla miniera d'oro di Aurul (di proprietà romeno- australiana), che ha provocato la rottura di una diga usata per smaltire il cianuro utilizzato durante i processi di estrazione. Circa 100.000 metri cubi di acqua fortemente inquinata si sono così riversati prima nel fiume Lapos, quindi nel Samos e infine sono confluiti nel Tibisco. Nei pressi della zona del disastro la flora rivierasca è stata letteralmente annientata. Dall'Ungheria e dalla Romania, il Tibisco torna verso la Jugoslavia per poi imettersi nel Danubio. Le sue acque, dunque, fanno uno strano giro. Partono dai monti ungheresi al confine rumeno, e, attraverso il grande fiume blu tornano in Romania per sfociare nel Mar Nero.

Un amministratore di Kanjiza, cittadina che si trova a 150 chilometri a nord di Belgrado, ha detto che le autorità locali hanno diffuso avvisi alla popolazione a non mangiare pesce e a non utilizzare l'acqua del fiume per gli animali. Stando al settimanale Nin e ad altri media belgradesi, un'altra fuoriuscita di cianuro si sarebbe verificata nello stesso impianto il 6 febbraio. Almeno 100.000 metri cubi di acqua fortemente inquinata si sarebbero riversati sui fiumi, distruggendo lungo il percorso ogni forma di vita.

La vicepresidente dell'Unione europea, Loyola De Palacio, ha parlato di "catastrofe continentale", e ha invitato i paesi colpiti a presentare il conto ai responsabili della miniera, di cui è comproprietaria l'australiana Esmeralda Ltd.


28 febbraio 2000
Boom delle donne soldato
in 6500 per fare le top-gun

GUIDONIA (Roma) - Al concorso per allievi ufficiali dell'Aeronautica si è rivelata, nella geometrica evidenza dei numeri, la svolta storica per le Forze Armate italiane: tra gli 896 aspiranti che si sono presentati oggi, 511 sono uomini e 385 donne. E' la prima giornata della selezione pubblica per l'ammissione a un'accademia militare aperta anche all'altro sesso e ha avuto un numero di domande impressionante. Quelle valide sono state 12.513 e circa il 51% sono al femminile; altre 600 domande sono state scartate per mancanza del titolo di studio richiesto (il diploma superiore) e l'età (tra i 17 e i 25 anni, ma tra le aspiranti ce n'era anche una di 46).

Circa 13 mila domande, dunque, per un totale di 136 posti, di cui solo 28 a disposizione delle donne. Le aspiranti allieve ufficiali, in totale sono circa 6.400 per 16 posti da pilota, 2 da navigatore, 4 per il ruolo delle armi, 4 per il Genio e solo due per il commissariato. Proprio quest'ultimo ruolo amministrativo ha fatto segnare il boom delle domande femminili: circa 2 mila, vale a dire mille per ogni posto a disposizione. Le prime prove del concorso - test di cultura generale e psicoattitudinali - si protrarranno fino al 3 marzo.

Per conoscere i primi risultati, espressi in sessantesimi, basteranno un paio d'ore. Le schede coi quiz vengono infilate in due lettori ottici, gestiti da un computer, alla presenza di sei candidati scelti a caso. Un sistema a prova di errore, che finora è solo l'Aeronautica a utilizzare. Secondo l'ordine di graduatoria saranno 240 le donne ammesse a partecipare ai successivi accertamenti sanitari. I requisiti fisici saranno stabiliti con un apposito decreto, ma già si sa che l'altezza minima è in generale di 1 metro e 61 centimetri e di un metro e 65 solo per piloti e navigatori. Proprio questo limite d'altezza, sembra, è stata la causa di una consistente defezione tra le aspiranti top gun: oggi i candidati che non si sono presentati sono stati circa il 30 per cento, "una percentuale - spiegano allo Stato maggiore dell'Aeronautica - che è comunque fisiologica". Gli accertamenti sanitari cominceranno per gli uomini il 12 marzo e per le donne a maggio; il 24 maggio ci sarà, poi, la prova scritta di italiano e, successivamente, il tirocinio in Accademia, in contemporanea per uomini e donne. Date di incorporamento saranno il 24 agosto per piloti e navigatori, il 15 settembre per gli altri ruoli.