CULTURA ROSSA IN ITALIA

di Luana

Molti di voi, da quella che era stata un mia libera LETTERA espressiva e di GIOIA, e neanche tanto idiota, rispetto alla vittoria delle sinsitre nelle tre grandi citta', mi hanno accusato di essere superficiale.... e lo hanno fatto, dimenticando quanto in realta' in tutto questo periodo io mi sia sforzata, in INTERNET come nella vita, di inviare semplici righe in email ai tanti che da tempo sonnecchiavano una riflessione senza avere mai la possibilita' di partecipare ad un dibattito vivo e diverso.......questa vostra critica, come tutte le critiche che mi vengono poste, mi ha fatto scaturire una piu' vasta riflessione sulla cultura di sinistra, la serieta' impregnata in essa cosi' come anche nella sua storia.


Come avviene nelle cose della cultura, una libera critica ha stimolato ripensamenti e nuove iniziative, come si deve fare in un paese civile. In un paese LIBERO le opinioni contestabili, appunto, si contestano, ferma rimanendo la distinzione fondamentale tra CONTESTAZIONE e CENSURA.....La seconda e' inutile ricordare che e' sempre operata dal potere. Naturalmente chi critica deve avere l'autorità morale e culturale per rendere la sua critica efficace e queste sono decorazioni che si acquistano sul campo, nel tempo e non cadono con qualche secchio d'acqua o con qualche scivolone.... si acquistano insieme ad un'attiva capacita' di saper provocare criticamente e costruttivamente. Un testo scolastico, ad esempio, per difettoso che sia, interagisce con l'autorità dell'insegnante e con notizie che i ragazzi ricevono ( specialmente oggi ) dai tanti altri canali della comunicazione.

Oggi un ragazzo, sa poco dell'Italia che lo ha preceduto, a leggere i giornali e ad ascoltare i discorsi politici ( se lo fa ) si convince che dal 1946 a Tangentopoli l'Italia e' stata governata dalle sinistre, le quali avendo le leve del comando hanno instaurato una loro egemonia culturale, i cui effetti nefasti si avvertono ancora oggi. Bisogna dire a quei giovani che in quel periodo il nostro paese e' stato governato dalla Democrazia Cristiana, la quale controllava saldamente il Ministero della Pubblica istruzione, che esistevano fiorenti case editrici cattoliche, come la Morcelliana - SEI - Studium - Cinque lune - che la Rizzoli era di ispirazione conservatrice, che non erano di sinistra Mondadori - Bompiani - Garzanti e altre e che l'editoria scolastica di Le Monnier - Principato - Vallardi - non era governata da membri del partito comunista, e che anche i grandi settimanali dell'epoca non erano marxisti - la domenica del corriere - Epoca - Oggi - Tempo - e neanche i grandi quotidiani, escluso L'Unita'.

e soprattutto .... bisogna dirgli... che quasi tutto cio' che ho elencato, tranne le edizioni storiche, hanno un solo superpadrone OGGI - Berlusconi, colui che con un partito dal nome fazioso e' riuscito a saldare i militanti DC persi nella piazza in una fuga generale dalle manette di tangentopoli.

Fruga fruga e scopri che l'unica casa editrice di sinistra era l'Einaudi, e con grandi discussioni interne, tanto e' vero, che nel 1948 ha pubblicato il primo libro sul materialismo dialettico sovietico, ma scritto da un gesuita. Feltrinelli viene dopo e si afferma pubblicando Il Gattopardo e il Dottor Zivago, tanto per essere comunisti.

Quella che oggi, quindi, viene sbrigativamente chiamata - cultura di sinistra - era in verità cultura laica, liberale, azionista, persino crociana ( intelligente ). L'università ad esempio, era governata da due grandi gruppi che si dividevano i concorsi..... i cattolici e i laici, e tra quest'ultimi ci stavano tutti, anche i pochi studiosi marxisti di allora.

Si e' stabilita una egemonia della cultura laica, perché la Democrazia Cristiana al potere non l'ha contrastata non lo ha fatto perché non e' riuscita a opporre il fascino di Diego fabbri a quello di Bertol Brecht e non per una ampia e serena tolleranza. C'e' stato semmai un accordo tacito : Lasciate a noi il controllo dell'economia, degli enti pubblici, del sottogoverno, e noi non ficcheremo il naso più di tanto nelle attività culturali, giudicate da sempre superflue e inutili da tutti i governi. La filosofia cattolica degli anni 50-60 si divideva, tranne in pochissime eccezioni come gli esistenzialisti cristiani, tra neotomisti e spiritualisti di origine gentiliana e di li' non si muoveva, mentre la filosofia laica metteva in circolazione non tanto Marx, perché in quel periodo nessuno leggeva i Grundrisse, ma il neopositivismo logico, l'esistenzialismo, Heidegger, Sartre, o Jasper, la fenomenologia, Wittgenstein, Dewey e questi testi, li leggevano anche i cattolici.....per nostra sfortuna.

Questa cultura laica insomma, si espandeva ormai anche in opposizione all'idealismo crociano e tra gli stessi. La Democrazia Cristiana lo aveva capito e può essere accusata di scarsa fiducia nella circolazione delle idee, di aver pensato che contava di più controllare il telegiornale che non le rivistine d'avanguardia. Cosi', dopo più di 25 anni di egemonia politica si e' ritrovata tra le mani, la generazione del 68 -le minigonne e tanti magnifici sogni che hanno cambiato la quotidianita' squallida, aprendo conflitti di interesse culturale indimenticabile......quindi anche se non era colpa sua, perché il 1968 accadeva in tutto il mondo, ha adottato la politica della pazienza - lascia fare calma e gesso - nel giro di due decenni tutti questi giovani contestatori finiranno in comunione e liberazione o da Berlusconi.... E COSI' E' STATO.... ed ora certo non può lamentarsi della sottocultura che circola nelle sue file, nella sua tela a macchie non più unita.

Il PARTITO COMUNISTA a differenza della Democrazia Cristiana, ha investito moltissimo nella battaglia culturale, anche commettendo l'errore di fare alcune discussioni assurde sul socialismo reale - pubblicate in Rinascita e il Contemporaneo, in cui criticava il Metello di Pasolini e l'autore stesso.

Cosi' ragazzi, non si tratta di EGEMONIA MARXISTA, la sinistra ha ancora, semmai, l'egemonia del pensiero critico cioè del futuro della vita sociale, dell'attivismo.....mancante di progettualita'. Questa egemonia non la si giustifica con la politica del consociativismo, con cui la vecchia Democrazia Cristiana a cercato di compromettere e con successo l'opposizione in responsabilità di sottogoverno. Non si giustifica neanche con l'opportunismo di molti intellettuali che si sono buttati a sinistra quando sembrava che nel sottogoverno consociativo si creassero occasioni favorevoli, cosi' come ora si buttano a destra per le stesse ragioni.

Nella seconda meta' del secolo, quella cultura critica di SINISTRA e' stata più sensibile allo spirito del tempo e ha giocato alcune carte vincenti, costituendo dal basso e non dal vertice, movimenti spontanei, che non servivano ad alleanze tra partiti che andavano dai comunisti ai repubblicani. Se l'egemonia culturale si valutasse a peso ci sarebbe l'impressione, oggi, che la cultura dominante, fosse mistica, neospiritualista, New age, revisionista, visto anche che la televisione di Stato dedica molto più spazio al Papa che a Giordano Bruno, a Fatima che a Marzabotto, a Padre Pio che a Rosa Luxemburg e che nei mas media circolano più templari che partigiani. La cultura quindi, e' ancora di sinistra, per la storia elencata e per la distrazione ricevuta da chi sempre e' stato al potere, ed e' proprio dalla cultura, da questa sconfitta ricevuta dagli anni ottanta, dalle tv CAROSELLO dalla potenza passata ed esposta in immagini di SUPERDONNONEFELLINIANE spruzzate fuori anche dal dentifricio, che bisogna ricostruire l'attenzione per poter tornare ad avere un partito UNITO Comunista forte come negli anni sessanta settanta, piu attento e ragionevole culturalmente come deve essere in questa quotidianita' piatta.

Ma fatemi anche dire, che la cultura di sinistra espressa in questo decennio, deve uscire dalle giacche e dalle cravatte, dal buonismo e dal centrismo, cosi' come quella precedente e' dovuta uscire dalle riflessioni troppo accademiche e dagli scritti dogmatici che il popolo non riusciva piu' a leggere, lasciando ad altri il potere della comunicazione pacchiana, cioe' semmplicemente chic, ma che giungeva a tutti, alla maggioranza TELENOVELLAS.......insomma impariamoci a festeggiare quando bisogna farlo, e a lottare seriamente....quando bisogna LOTTARE , non invertiamo cioe' la diagnosi e l'analisi, essere seri quando c'e' da saltare di gioia, non vuol dire piu' COMUNISTA - ma IDIOTI.

si puo fare secondo voi ?

caaaarsonkit@katamail.com

attendo risposte....