DONNE UCCISE IN UN ANNO

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STEFANIA MIGHALI

A 40 anni Pietro Fiorentino ne dimostrava almeno dieci di più, rovinato com’era dall’alcol e da una vitaccia alla quale non era più riuscito a dare un senso da quando fra lui e sua moglie era finita. Lei, Stefania Mighali, 39 anni, lo affrontava come meglio poteva, ma le crisi di quell’uomo crescevano di numero e di intensità e Stefania, per sopportarle, si armava ogni volta di un misto di pazienza e terrore. Finché all’alba del 12 gennaio lui non ha bussato per l’ultima volta alla sua porta, nel rione Palme di Trapani: forse ubriaco, di sicuro furioso. Ha accoltellato Stefania, non ha avuto pietà nemmeno della bimba avuta da lei, Daniela ed ha ucciso anche lei. Poi ha ucciso la suocera, ha dato fuoco alla casa e si e' lanciato dal balcone. Hans il fratello disabile di Stefania portatore di handicap e' deceduto asfissiando tra le fiamme.

SHARNA ABDUL GAFUR

la 18enne originaria del Bangladesh strangolata a Monza nel pomeriggio, in un monolocale di via D’Annunzio. I sospetti degli inquirenti si sarebbero concentrati su un 26 enne connazionale della ragazza, tra i due ci sarebbe stata una relazione.Chi indaga vuole ascoltarlo. Dopo l’omicidio il giovane sembra essere svanito nel nulla, sono in corso accertamenti sui tabulati del suo telefono cellulare. ma l'uomo si è rifugiato in Bangladesh.

GRAZYNA TARKOWSKA

Macerata, 15 gennaio 2012 - Otto colpi di pistolapartiti da una Smith e Wesson calibro 357 che hanno raggiunto la vittima all’addome e l’hanno uccisa sul colpo. A tenere in mano l’arma, suo marito,Maurizio Foresi, 55enne autotrasportatore. E’ morta tragicamente Grazyna Tarkowska, 46enne compiuti lo scorso 9 dicembre, polacca, da anni residente a Civitanova Alta dove viveva insieme con la figlia e il marito in una palazzina di via Repubblica 79, poco lontano daPorta Marina. Il marito l'aveva precedentemente aggredita. Ha confessato tutto - trasferito in prigione... dopo alcuni mesi si è impiccato.

ROSETTA TROVATO

E’ il 24 novembre del 2011 e Massimo La Terra, nel suo italiano precario, sfoga la propria rabbia di uomo infelice su Facebook.Non sa che meno di due mesi dopo per lui si spalancheranno le porte del carcere di Piano del Gesù a Modica Alta, dove è ristretto, da sabato sera, in stato di fermo perché sospettato dell’omicidio, per strangolamento, della moglie, Rosetta Trovato. 41 anni lui, 38 lei, una figlia di 15. Massimo, cioe' il marito di Rosetta Trovato, aveva precedentemente tentato di uccidere il padre e per questo si era fatto tre anni di galera.

ENZA CAPPUCCIO

Ai sanitari aveva detto di aver trovato la moglie morta in casa, Enza Cappuccio, 33 anni, madre di sei figli. È accaduto a Marano, comune di 60mila abitanti in provincia di Napoli. Il marito della donna Salvatore Giuliano, anche lui 33enne, insieme a una sorella e a un amico, entrambi denunciati, ieri ha portato la donna, già deceduta, al Cardarelli. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, ai sanitari ha raccontato di aver trovato la moglie riversa sul pavimento e di essersi recato subito in ospedale. I Carabinieri e i medici hanno pero' costatato che la donna è stata picchiata fino a farla morire. Salvatore è stato subito arrestato l'ha massacrata fino ad ucciderla.

MAURA CARTA

Uccide la madre a pugni. Il 29 maggio dello scorso anno Putzu era stato arrestato per averla selvaggiamente picchiata. In quella occasione la donna era riuscita a salvarsi e a chiamare i carabinieri: soccorsa, era stata poi ricoverata all'ospedale di Isili per traumi al volto. Dopo l'arresto, l'uomo era stato condannato al divieto di dimora e a vivere lontano dalla madre. Così ha trascorso alcuni mesi in vari alloggi fino a trovare ospitalità in una casa protetta di Gergei, che però recentemente ha dovuto lasciare. Per questo, alcuni giorni fa, Putzu è tornato a bussare alla porta di casa e la madre lo ha accolto senza indugio.

FABIOLA SPERANZA

La donna di 45 anni uccisa con sette colpi di pistola nella sua abitazione in contrada Pettirosso ad Atripalda, in provincia di Avellino. Il marito - e padre dei suoi tre figli - Michele Naccarelli, 47 anni, si è costituito ed ha confessato tutto.L’ha fatto al termine di una lite, l’ennesima da qualche tempo a questa parte. Naccarelli, come da lui ammesso una volta arrivato in caserma, ha preso la pistola da lui regolarmente detenuta ed ha aperto il fuoco contro la moglie che, forse dopo aver intuito le sue intenzioni, ha provato a fuggire.Dopo averle sparato fino a scaricare la pistola, l’uomo ha allertato le autorità e si è lasciato arrestare. Il movente è ancora da accertare, anche se si ipotizza che alla base del gesto potessero esserci motivi economici. Crisi economica lui spara a lei, in questo modo non si comprende cosa voleva ottenere, togliere di mezzo la causa delle spese ?

 

ANTONELLA RIOTINO

«Dottor Jekyll e mister Hyde», sospira ancora inorridito l' investigatore, ripensando al cadavere della povera Antonella Riotino, 20 anni, semicoperta di terra e foglie giù nell' uliveto di via Fratelli Bandiera, con la gola tagliata e la testa fracassata. Il suo fidanzato, Antonio Giannandrea, 18 anni, studente dell' istituto industriale Agherbino di Putignano, ha confessato giovedì sera il delitto e ora è rinchiuso nel carcere di Bari, accusato di omicidio premeditato dal pubblico ministero Gianna Nanna. Sembrava tanto un bravo ragazzo, Antonio, agli occhi dei suoi amici: gentile, innamorato, soprattutto inoffensivo. Si dice sempre cosi', un bravo ragazzo, uno mite, i miti che diventano leoni come trovano qualcuno piu' buono di loro, le donne appunto.

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Yuezhu Chen detta Jenny

I carabinieri hanno posto in stato di fermo d'iniziativa un 33enne operaio incensurato di origine egiziana accusato di aver strangolato una prostituta cinese, Yuezhu Chen detta Jenny, il 3 gennaio scorso a Milano. L'uomo, Abdel Azim A.A., viveva al terzo piano del palazzo di viale Jenner 46, dove nell'appartamento al primo piano la donna portava i clienti che adescava in zona via Farini. Il fermato era un cliente abituale della vittima. Il 33enne, in Italia dal 2002 e regolarmente residente a Milano dove lavora come capocantiere in edilizia, ha negato ogni addebito ma non ha saputo spiegare perché era in possesso del cellulare della vittima. Gli investigatori della sezione omicidi del Nucleo investigativo del Comando Provinciale ritengono che l'omicidio (commesso con un laccio) potrebbe essere stato scatenato dalla reazione della donna proprio di fronte al furto del cellulare, commesso appena concluso il rapporto sessuale. Si uccide anche per uno schifoso cellulare, per quale motivo la teconologia deve essere in mano ad una donna e per giunta prostituta ?

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LENUTA LAZAR

Alle 22, a Chiesuol del Fosso, all’altezza dell’ufficio postale, incontra Lenuta Lazar, 31 anni romena, domicilio nel bolognese, da un mese ‘squillo’ tra le vie di Ferrara. La carica sul suo furgoncino bianco. I due cominciano a parlare, poi succede qualcosa che fa precipitare la situazione. Rubini afferra un coltello a serramanico e si scaglia addosso alla ragazza nella parte retrostante del mezzo. La colpisce con una violenza inaudita: 23 le coltellate sul corpo. Il sangue è ovunque. Poi riparte, senza meta, in preda al delirio. Raggiunge la statale 16, arriva a Portomaggiore, si dirige verso le valli di Ostellato. Sul ponte di via Mezzano, accantoal Csm, spoglia Lenuta e scarica il cadavere nel canale Bando Valle Lepri, in una zona dove andava spesso a pescare. Si dirige verso casa, getta gli indumenti suoi e della donna in un qualche anfratto, così farà pure con l’arma del delitto, mai trovata. L’indomani pensa al furgone, lo lava e lo ridipinge all’interno per non lasciare tracce. Ma il rimorso lo assale, progetta il suicidio. Ingoia tranquillanti e si schianta con il furgone nell’Argentano. Non muore, si salva e gli rimane il rimorso... un rimosrso pagato con un altra vita sempre femminile.