Calabresi: l'omicidio e la strage

 

Carlo Barni

 

Pur prendendo atto della sentenza della Corte di Cassazione che condanna Sofri, Bompressi e Pietrostefani, non si puo' ignorare che le dichiarazioni rese dal pentito Marino non hanno trovato nessun riscontro oggettivo. I giudici hanno scelto di dar credito alle parole di Marino e tanto e' bastato per condannare a 22 anni tre persone che si dichiarano innocenti. E se sono innocenti, altri sono i colpevoli e sono liberi ... Sempre a proposito di Calabresi vorrei ricordare i fatti legati alla strage di fronte alla Questura di Milano. Nel 1973 in occasione della commemorazione di Calabresi (ucciso il 17 maggio 1972) di fronte alla Questura di Milano fu lanciata una bomba fra la folla : ci furono 4 morti straziati e 45 feriti. Fu Bertoli - anarchico ''consenziente'' e quindi ottima figura per il depistaggio (come lo fu Valpreda, ignara vittima), ma anche iscritto negli elenchi segreti di Gladio - l' esecutore materiale, colui che lancio' la bomba in pieno giorno con il chiaro intento di farsi prendere in flagrante, ma dietro all'anarchico Bertoli, agnello sacrificale per il depistaggio, c'erano i soliti terroristi neri con la loro strategia della tensione con la copertura dei servizi segreti compartecipi e corresponsabili delle stragi a tutti gli effetti. Le indagini andarono avanti per anni, caratterizzate dai despistaggi del SID, e dopo 27 lunghi anni e' arrivata la sentenza dell'11 marzo che ha decretato ergastoli ed altre pene di detenzione per gli stragisti neri e per i depistatori di Stato, facendo chiarezza almeno su questa strage. Dietro le stragi eversive si nascondevano poteri forti ed organizzazioni ben finanziate che studiavano a fondo gli obiettivi da colpire, le modalita' degli attentati e i piani dei depistaggi. Queste organizzazioni eversive di destra erano finanziate anche dalla tristemente nota P2 come e' stato chiarito dalla Commissione Stragi. Sappiamo bene che per gli stragisti la vita umana, quella degli altri, non ha nessun valore e che l'unico valore e scopo sono gli obiettivi politici da raggiungere a qualsiasi costo: questi erano la destabilizzazione del paese per favorire golpe di destra. Per la strage in occasione della commemorazione di Calabresi si cercava una copertura anarchica per addossare, come di consueto, la colpa di una strage odiosa su un'altra parte politica. Erano tattiche ben collaudate, proprie della strategia della tensione che operava stragi che sono costate la vita a centinaia di vittime innocenti ed i cui mandanti ed esecutori sono per la maggior parte felicemente liberi in Italia o all'estero. Ricordiamo che Marino si ''penti''' nel 1988, 16 anni dopo l'assassinio Calabresi, e che nel 1973 erano in svolgimento delle indagini. Perche' l'eversione nera scelse l'occasione della commemorazione del delitto Calabresi per lanciare la bomba? Gli attentati di quella portata sono il risultato di piani studiati nelle loro motivazioni politiche e nei minimi particolari. La scelta di quella commemorazione stava ad indicare un legame chiaro, inequivocabile e ben preciso con quell' omicidio. E allora, perche' rischiare di essere scoperti, nonostante le coperture dei servizi deviati, e di rimanere coinvolti anche nel delitto Calabresi se questo delitto non era stato commesso dalla parte politica che lancio' la bomba? Che senso avrebbe avuto per la destra farsi coinvolgere in un delitto non suo ? Sarebbe stato un assoluto controsenso, sarebbe equivalso a dare una mano alla sinistra extraparlamentare, sporcandosi le mani nella sua stessa pasta. Assurdo. Il senso invece si riacquisterebbe tutto nel caso in cui sia l'omicidio di Calabresi che la strage in occasione della commemorazione di Calabresi avessero fatto parte di uno stesso disegno per perseguire le solite finalita' di destabilizzazione e fare apparire che la mano dei due attentati era una sola, quella della sinistra extraparlamentare. Anche alla luce della sentenza di condanna dell'11 marzo quella strage, l'ennesima, di vittime innocenti, che ha colpevoli ben precisi, individuati e condannati nonostante le coperture, getta nuovi dubbi e inquietanti interrogativi sull' omicidio Calabresi, sulla sua vera matrice e sui veri mandanti ed esecutori. Ricordiamo ancora che Sofri, Bompressi e Pietrostefani sono stati condannati ''solo ed esclusivamente'' sulla base delle dichiarazioni di un pentito a 16 anni di distanza, dichiarazioni che oltre tutto non solo non hanno trovato nessuna controprova, ma che sono confuse, contraddittorie o addirittura contrarie a testimonianze di altri testimoni oculari (per esempio, l'autista della macchina del killer secondo testimoni oculari interrogati dopo il delitto era una donna, mentre secondo le dichiarazioni di Marino rese dopo 16 anni sarebbe stato un uomo, Pietrostefani). Dati questi presupposti e' piu' che lecito pensare che i tre siano effettivamente innocenti, quali si dichiarano, ma allora questo significa anche che i veri mandanti ed esecutori sono ancora liberi come la maggior parte dei mandanti ed esecutori dello stragismo nero che ha insanguinato il paese negli ultimi decenni. Detto questo voglio anche precisare che personalmente non ho mai approvato i movimenti della sinistra extraparlamentare perche' con la loro politica ed azioni estremiste, che venivano strumentalizzate dai governi di allora, compromettevano la politica della sinistra ''parlamentare'' ed in piu' si prestavano al gioco di copertura dell'eversione nera. Ma questo e' un altro discorso.