ATTACCO AD INTERNET E ALL'INFORMAZIONE

Il famoso - Piano Solo - di Licio Gelli si sta concludendo, naturalmente dubitiamo che saranno toccati i grandi delle rete, e che comunque tutto internet venga controllato da gente che intende non attraverso la cultura ma attraverso il populismo reprimere.

Il populismo e' uno strumento pericoloso, puo' vantare successi clamorosi perche' e' sormontato dalla disinformazione, si guardi ad esempio il TG1 che in questo periodo come non mai neaga di dare le notizie dovute, cosi' come da anni oramai fanno tutti gli altri TG italiani se confrontati con quelli stranieri. l'italia e' l'unico paese al mondo che ha un ORDINE per i giornalisti che non vale nulla e nel quale per scrivere la propria idea su un qualsiasi giornale devi avere un tesserino che ti autorizza la professione di scribacchino disinformato.

Tornando al populismo che permette queste leggi, e' vero anche che permette il contrario. Tanto per ricordare, abbiamo avuto una Italia tutta fascista che si schierava per Mussolini fino alla guerra e immediatamente dopo, una Italia che a Milano in piazza, Mussolini lo appendeva a testa in giu'. Il populismo quindi e' una forma di comunicazione senza cultura che presto rende quello che offre.

Non ci si potra' quindi schierare contro questa decisione, visto che la sinistra e' venuta a mancare in un periodo in cui non si comprende come e perche', continua a perdere voti, se per prima la sinistra non impara a fare opposizione schietta e sicura rispetto ai temi dell'informazione, cultura, operai, disoccupati, cassaintegrati, immigrati, norme anti violenza.

Possiamo pero' preoccupare i siti che gestiranno queste assurde censure sotto riportate e che stanno per diventare legge, evitando di dare il nostro contributo economico per l'adsl se applicheranno quanto segue, e prepararsi a diffondere in email quello che vogliamo far continuare a conoscere.

L'assurdo attacco infatti non e' soltanto riportato come un attacco all'informazione, ma come sempre al suo interno ci sono gli interessi economici del premier, non e' un caso che recentemente MEDIASET ha denunciato YOUTUBE per aver pubblicato all'interno di quest'ultimo una serie infinita di filmati di sua proprieta' per i quali chiede risarcimento economico.

IL PREMIER COMANDA I SERVI FANNO LE LEGGI :

L'attacco finale alla democrazia è iniziato! Berlusconi e i suoi sferrano il colpo definitivo alla libertà della rete internet per metterla sotto controllo.

Ieri nel voto finale al Senato che ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (disegno di legge 733), tra gli altri provvedimenti scellerati come l'obbligo di denuncia per i medici dei pazienti che sono immigrati clandestini e la schedatura dei senta tetto, con un emendamento del senatore Gianpiero D' Alia (UDC), è stato introdotto l'articolo 50-bis, "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet".

Il testo la prossima settimana approderà alla Camera. E nel testo approdato alla Camera l'articolo è diventato il nr. 60. Anche se il senatore Gianpiero D'Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo, questo la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della "Casta" che non vuole scollarsi dal potere.

In pratica se un qualunque cittadino che magari scrive un blog dovesse invitare a disobbedire a una legge che ritiene ingiusta, i provider dovranno bloccarlo. Questo provvedimento può obbligare i provider a oscurare un sito ovunque si trovi, anche se all'estero. Il Ministro dell'interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l'interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.

L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000 per i provider e il carcere per i blogger da 1 a 5 anni per l'istigazione a delinquere e per l' apologia di reato, da 6 mesi a 5 anni per l'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'odio fra le classi sociali.

Immaginate come potrebbero essere ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta con questa legge? Si stanno dotando delle armi per bloccare in Italia Facebook, Youtube, il blog di Beppe Grillo e tutta l'informazione libera che viaggia in rete e che nel nostro Paese è ormai l'unica fonte informativa non censurata.

Vi ricordo che il nostro è l'unico Paese al mondo, dove una media company, Mediaset, ha chiesto 500 milioni di risarcimento a YouTube. Vi rendete conto? Quindi il Governo interviene per l'ennesima volta, in una materia che vede un'impresa del presidente del Consiglio in conflitto giudiziario e d'interessi. Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di "normalizzare" il fenomeno che intorno ad internet sta facendo crescere un sistema di relazioni e informazioni sempre più capillari che non si riesce a dominare. Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet?

Chi non può farlo pensa bene di censurarlo e di far diventare l'Italia come la Cina e la Birmania. Oggi gli unici media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati Beppe Grillo dalle colonne del suo blog e la rivista specializzata Punto Informatico. Fate girare questa notizia il più possibile. E' ora di svegliare le coscienze addormentate degli italiani. E' in gioco davvero la democrazia!!!