ore 15:21 del 11-05-2002

Napoli: liberi i poliziotti arrestati per le violenze al Global Forum

NAPOLI - Liberi gli otto agenti e funzionari arrestati a Napoli nell'inchiesta sulle violenze al Global forum del 17 marzo dello scorso anno. Il tribunale del riesame ha dato torto ai pubblici ministeri e dopo oltre venti ore di camera di consiglio ha deciso la liberazione dei poliziotti agli arresti domiciliari revocando l'ordinanza del giudice per le indagini preliminari. I poliziotti, 6 agenti e due funzionari, sono accusati di sequestro di persona e violenza sui manifestanti prelevati negli ospedali cittadini dopo la manifestazione e portati nella caserma Raniero dove, secondo diverse testimonianze, ci sarebbero state violenze sui fermati. Il tribunale del riesame ha annullato l'accusa di sequestro di persona, per le altre (resistenza, violenza e lesioni) l'ordinanza di arresto è stata revocata per mancanza di esigenze cautelari. Gli avvocati difensori hanno spiegato che il sequestro di persona è stato dichiarato insussistente e che l'operazione nella caserma Raniero è stata pertanto ritenuta legittima.

Il Guardasigilli annuncia l'avvio di un'inchiesta
amministrativa: "Nessun nesso col caso dei poliziotti"
Napoli, Castelli decide
l'invio di ispettori

L'iniziativa giunge poco dopo la denuncia di Cordova
Critiche dall'Anm e Rifondazione, Fi applaude


ROMA - Nel pieno dell'inchiesta sui presunti abusi dei poliziotti, con le conseguenti polemiche tra il procuratore Agostino Cordova e i magistrati titolari dell'inchiesta, il ministro della Giustizia decide l'invio degli ispettori al Palazzo di giustizia di Napoli. Ad annunciarlo è proprio il Guardasigilli, Roberto Castelli, che informa di aver dato incarico al capo dell'ispettorato del suo dicastero di avviare un'indagine amministrativa sull'attività della procura e del tribunale di Napoli.

Poco dopo, però, lo stesso Castelli precisa: non c'è alcun nesso tra l'indagine che ha portato all'arresto dei poliziotti e l'ispezione disposta oggi. "C'è un punto fondamentale che va assolutamente chiarito - ribadisce - noi abbiamo trovato ben 41 richieste di custodia cautelare riguardanti l'articolo 416 bis, cioè associazione camorristica, omicidi, rapine, quindi fatti gravissimi che risultavano inevasi. Si tratta di capire se sono rimaste inevase per questioni, diciamo legate al sovraccarico di lavoro o comunque capire quali sono queste ragioni per cui non c'è stata questa risposta dello Stato e intervenire".

"Ricordo - ha proseguito Castelli - che la legge richiede che il ministro della Giustizia faccia un'ispezione in ciascun distretto almeno una volta ogni tre anni. A Napoli erano cinque anni che non si facevano ispezioni. Noi l'abbiamo avviata a gennaio e naturalmente l'ispezione ha avuto i suoi tempi. Da questa ispezione sono emersi questi fatti negativi, che per altro sono stati poi contestualmente denunciati anche dal procuratore Cordova". "Quindi - conclude - l'ispezione disposta oggi non ha nulla a che vedere con le azioni della magistratura in questo momento. Sono due cose purtroppo che avvengono nello stesso momento".

Ma non tutti concordano sull'opportunità dell'iniziativa. "Mi inquieta che l'ispezione sia stata disposta pochi giorni dopo l'audizione del procuratore Cordova all'Antimafia ed è inopportuna alla vigila della decisione del Csm che deve pronunciarsi, tra pochi giorni, sulla incompatibilità dello stesso Cordova al vertice della Procura di Napoli": così Francesco Menditto, presidente del distretto di Napoli dell'Associazione Nazionale Magistrati, commenta la decisione. E se Giuliano Pisapia del Prc la considera "un atto di intimidazione", Giuseppe Gargani, responsabile Giustizia di Forza Italia, sottolinea che la cosa grave è la mancanza di unità all'interno della Procura.

(10 maggio 2002)