Aggredita e malmenata una famiglia di Rom
Un altro grave episodio di intolleranza
nel parcheggio di un market a Li Punti
Padre, madre e tre bambini sono stati accerchiati e
malmenati Danneggiata l'auto a bastonate


SASSARI. Una famiglia di nomadi mussulmani, residenti
nel campo di Truncu Reale, ha sporto denuncia alla
polizia dopo essere stata aggredita nei pressi di un
market di Li Punti da un gruppo di teppisti che
sostavano nel piazzale. Padre, madre e 3 bambini si
sono dovuti rifugiare all'interno del market, dove
sono stati protetti dal personale in servizio che li
ha sottratti alla violenza degli aggressori fino
all'arrivo di una pattuglia della polizia.
Un inaccettabile episodio di intolleranza che
purtroppo fa seguito ad altri quali quello dello
scorso novembre a bordo di un autobus dell'Atp, con i
nomadi insultati ripetutamente, e soprattutto la
molotov lanciata su una baracca del campo lo scorso
luglio. Episodi che dimostrano ancora una volta quanto
sia difficile parlare di integrazione raggiunta tra la
popolazione Rom e i sassaresi, visto che questi sono i
casi più gravi ma spesso si registrano altre
situazioni di reciproco disagio. Come quando, davanti
a un supermarket in pieno centro, una zingara espletò
le sue esigenze fisiologiche su un tappeto di foglie
secche: per i passanti uno spettacolo sicuramente
sgradevole, ma in assenza di wc pubblici sarebbe mai
stata accolta la donna in un locale pubblico?
Se ne parlò a lungo, ma davanti a questa aggressione
purtroppo c'è poco da dibattere visto che è avvenuta
davanti a numerosi testimoni, alcuni dei quali hanno
immediatamente sottoscritto la denuncia assieme agli
spaventatissimi nomadi mussulmani. I quali sono stati
circondati e aggrediti non appena il capofamiglia ha
parcheggiato l'auto. Immediatamente la stessa auto è
stata circondata da una ventina di persone che
brandivano alcuni bastoni e caschi da motociclista,
con i quali hanno cominciato a percuotere
violentemente il mezzo. La tensione è salita, i
delinquenti hanno cominciato a sballottare l'automezzo
nonostante le disperate grida della madre e dei tre
bambini (il più grande dei quali aveva 6 anni),
terrorizzati da quella scena da incubo. Invano il
capofamiglia, che era riuscito a scendere dall'auto,
ha cercato di difendere i suoi cari. Soverchiato dal
numero, è stato a sua volta deriso e spintonato e alla
famiglia di Rom non è rimasto altro che trovare via di
scampo all'interno del supermaket, dove sono stati
accolti e tranquillizzati sia dai dipendenti che da
numerosi clienti i quali, disgustati, avevano
provveduto ad avvertire la polizia.
L'attesa però si è trasformata in un vero e proprio
assedio, perché gli aggressori hanno continuato a
stazionare minacciosamente davanti all'ingresso del
market scappando poi a gambe levate alla vista
dell'auto della polizia. I Rom non hanno potuto far
altro che controllare i danni subìti dall'auto e
sottoscrivere la denuncia, assistiti da alcuni
testimoni che hanno confermato agli agenti il racconto
fornito dal capofamiglia.
L'episodio però ha lasciato il segno sui rapporti tra
i nomadi, soprattutto quelli mussulmani, e la
popolazione sassarese. Ora i Rom si sentono ancor di
più rifiutati e minacciati, anche non mancano le
manifestazioni di solidarietà. Con loro si è schierato
anche il collettivo antirazzista Haratuko, che ha
organizzato una manifestazione per domani pomeriggio.
«Presidieremo il campo di Truncu Reale - spiegano i
responsabili -, sia per dare visibilità alla
situazione che per difendere i Rom dalle aggressioni».
E quando si parla di botte, difesa e presidio, siamo
all'opposto del concetto di integrazione.
Aggredita famiglia nomade

Hanno circondato il suo furgone, lo hanno preso a
sassate, e poi cercato di sfondare il parabrezza a
colpi di casco, davanti ai bambini terrorizzati. Erano
almeno una ventina i giovani motociclisti che
mercoledì scorso hanno aggredito il capofamiglia rom
Halil Sulejmanovic e i suoi figli, di fronte al
supermercato dove si era recato per fare la spesa. Il
grave atto di intolleranza razziale si è verificato
nella borgata di Li Punti, ed è stato reso pubblico
ieri pomeriggio dal collettivo “Haratuko”, un gruppo
di giovani impegnato da tempo nel dialogo con la
comunità nomade di Truncu reale. Secondo quanto
raccontato dallo stesso Sulejmanovic alla polizia, i
teppisti hanno circondato il suo Ford Transit, che era
parcheggiato di fronte al centro commerciale di via
Camboni. Tre dei figli dello slavo si trovavano dentro
il supermercato, mentre il capofamiglia era rimasto in
auto insieme ai due più piccoli. È stato a questo
punto che la banda è entrata in azione. Prima la
sassaiola, poi le minacce con un grosso coltello.Ma
nonostante la pioggia di pietre, il nomade è riuscito
a uscire dall’auto, portare i figli in salvo dentro il
supermercato, e dare l’allarme, grazie anche alla
collaborazione di alcuni passanti. Pochi minuti dopo
sono arrivate una volante della polizia e una
pattuglia di carabinieri, ma gli assalitori si erano
nel frattempo dileguati.Secondo i ragazzi di
“Haratuko”, quest’episodio conferma il clima di
intolleranza che circonda la comunità nomade. Si
tratta infatti della terza aggressione subita dai rom,
dopo le due molotov che sono state lanciate nei mesi
scorsi contro le roulotte accampate a Truncu reale.Per
questo motivo, il collettivo ha invitato tutti i
sassaresi a ribellarsi a questa ondata di violenza
razzista. E ha organizzato una manifestazione di
solidarietà di fronte allo stesso campo nomadi.
L’appuntamento è per domenica prossima alle 15 e 30,
per quello che è stato definito un “presidio”: «È
necessario che ci sia una mobilitazione di tutti i
cittadini per la difesa del campo Ñ si legge in un
comunicato di “Haratuko” Ñ per dare una risposta
immediata alle aggressioni subite dai rom, che ormai
sono diventate costanti».