Il crollo del titolo di Veolia e la
proclamazione dello stato di urgenza
di Marc Laimè
giovedì 9 0ttobre 2008
“La Francia ha paura„, vi ricorda
qualcosa? Anche oggi sui mercati finanziari regna
il panico, e la recessione sembra non avere termine: i
miliardi vanno e vengono in un valzer vorticoso. Di
nuovo si torna al sostegno finanziario da parte dello
Stato, senza ancora riuscire a intravedere un
termine, cominciando a dare fondo alle casse statali, che
poi sono le nostre casse, poiché fortunatamente,
gli appelli insistiti “all'unità nazionale„,
la mobilitazione coraggiosa “della maison
France„ proteggerà le principali società,
non dalla nube radioattiva di Cernobyl, ma
dall'affondamento… Fesserie. Abbiamo cambiato epoca
in un momento, ed è tempo oramai di prenderne
atto. Andiamo a vedere i nostri amici di Veolia,
uno dei nostri valenti “campioni nazionali„,
molto provato “dall'uragano yankee„. Fulgido
esempio della grande onda “di
distruzione creatrice„ che ci pende dal naso, con
dei danni collaterali lontani da qualsiasi
immaginazione.
Non è tanto terribile la quotazione
dell'azione Veolia Environnement,
24,23,22… E noi che credevamo che fosse “un
bene-rifugio„, eccola là massacrata come
tutte le altre! Forse il problema è “la folle
disperazione dei mercati„ per parafrasare il
buon Greenspan? O i mutui “ subprimes„?
Oppure è rappresentato dagli andamenti imprevedibili di
una finanziarizzazione in preda alla pazzia? In ogni caso
il crollo è evidente, come sottolinea Boursorama:
“Citigroup ha peggiorato il suo giudizio sull'azione
Veolia Environnement da "acquistare" a
"conservare", pur riducendo il suo corso
da 49 a 32 euro. Il broker pensa che il deterioramento
della congiuntura e la crisi del credito influirà sulla
redditività ed aumenterà il costo del debito. „
Bene, fino a li siamo d'accordo, tranne che la
spiegazione è un po 'breve, molto, molto, molto
breve… Sottolieniamo, per non creare crisi di
gelosia, che i nostri amici di Cheuvreux “hanno
rivisto al ribasso anche la loro opinione su Suez
Environnement da 'Superperformante a Sotto-performante
con un obiettivo di corso ridotto da 22 a 19 euro. Il
broker ha rivisto al ribasso le stime sui risultati
relativi al periodo 2009-2010 a causa dell'aumento dei
costi di finanziamento. „
Ma andiamo a vedere più da vicino. “Veolia
Environnement è il n° 1 mondiale nei
servizi all'ambiente. „, sostiene Boursorama. Prima
di descrivere le innumerevoli attività dei nostri
amici: “La classifica per settore
di attività si dipana come segue:
- servizi idrici (33,5%; n° 1 mondiale): servizi
di depurazione, distribuzione d'acqua potabile,
d'ingegneria industriale, di concezione e di costruzione
di impianti di trattamento delle acque;
- servizi ambientali (28,3%; n° 1 mondiale):
manutenzione di spazi pubblici, pulizia e manutenzione di
impianti industriali, depurazione del suolo, selezione e
riciclaggio di materie, trattamento e valorizzazione di
rifiuti con compostage, incenerimento e stoccaggio;
- servizi energetici (21,1%; Dalkia; n° 1
europeo): gestione delegata di reti urbane di
riscaldamento e di condizionamento d'aria, gestione di
servizi termici, multitecnici (gestione di sistemi
termici, concezione, realizzazione e manutenzione di
impianti, ecc.) ed industriali (analisi dei processi
industriali, sfruttamento, intervista e manutenzione di
attrezzature di produzione), gestione globale di edifici
e d'illuminazione pubblica;
- trasporto pubblico di passeggeri (il 17,1%): gestione
delegata di trasporto pubblico di viaggiatori, trasporto
merci ferroviarie e prestazioni di servizi aeroportuali.
La ripartizione geografica dellle attività è la
seguente: Francia (43,7%), Regno Unito (9%), Germania
(8,3%), Europa (18,5%), Stati Uniti (7,9%), Océania
(4%), Asia (2,9%), Medio Oriente (1,4%) ed altri (4,3%).
„
Una questione “capitale„
Se esaminiamo attentamente la composizione del capitale
del nostro valoroso campione nazionale, “la
crisi„ attuale comincia in realtà a schiarirsi.
Finalmento hanno smesso di ripetere : “Banda di
sporchi altermondialisti che non comprendono nulla,
finitela di calunniare uno dei campioni francesi che si
batte validamente sul campo della guerra economica
mondiale„, e patati, e patata… Un campione
“francese„? A osservare più da vicino,
non sono così sicuro di ciò. E i numerosi sindaci ed
eletti che presiedono i destini delle varie
Comunità locali francesi, che delegano tutto ciò
che può essere delegato ai nostri cari amici, farebbero
bene, anche loro, ad osservare più da vicino…
Come a Rennes, ad esempio, come ci ha raccontato in modo
eccellente alcuni giorni fa FR3… Vediamo dunque la
composizione precisa del capitale di Veolia
Environnement:
- 1. Capital Research and Management: 12,15%
- 2. Cassa dei depositi : 10,01%
- 3. Groupama: 5,76%
- 4. Natixis Asset management: 5,42%
- 5. EDF: 3,88%
- 6. Autocontrollo: 3,21%
Capital Research and Management?
Ci risulta che Capital Research and Management,
come sottolineava Les Echos il 13 ottobre 2006
“è diventato la prima società di gestione
straniera nell'indice CAC 40." Diavolo! Così
i fondi americani hanno considerevolmente aumentato in
questi ultimi anni la loro partecipazione nelle grandi
società francesi a scapito dei fondi francesi…
E l'organo centrale delle finanze dell' esagono e
di tutte le questioni connesse dovrebbe
interrogarsi su questo, cosa che avrebbe dovuto
fare il sig. Guaino, esperto di ossimori clamorosi:
“Il CAC 40 nelle mani dello zio Sam? La situazione
non è ancora definitiva ma una certa "
americanizzazione " sta prendendo forma. Secondo
l'ultimo barometro TLB, Factset e Fair Disclosure
Management, i fondi aperti statunitensi detengono il
20,8% della capitalizzazione controllata attraverso fondi
nell'ambito dell'indice phare, contro il 18,5% nel
settembre 2005 e 18,3% nel marzo 2006. Al contrario, la
parte dei fondi esagonali è passata dal 37,5% al 36,5%
nello spazio di un anno. „ Avete capito bene , e
così si comprendono i discorsi fatti da alcuni giorni
dal governo al grande completo… Notiamo,
inoltre, che il flusso di investimenti esteri che
ha trasformato la Francia nel primo obiettivo della
" zona euro" è legittimato da " la
place" a causa cioè delle eccellenti
infrastrutture francesi… (Sì, sì, i nostri
servizi pubblici, quest'eredità del passato che i nostri
governanti vorrebbero dare in mano ai privati. Proprio
nel momento in cui l'ideologia del libero mercato sembra
essere contraddetta dagli interventi dei vari stati nelle
loro rispettive economie) In breve, l'azionista di
maggioranza dei nostri amici di Veolia è dunque un
gigantesco fondo yankee il cui profilo e le cui
estensioni tentacolari, anche quando non si possiede
nemmeno l'ombra di un'azione di Veolia, lasciano per lo
meno nel dubbio… Poiché, sempre secondo Les Echos:
“Nulla di stupefacente dunque nel fatto che Capital
Research and Management, che ha in carico circa 900
miliardi di dollari, di cui 150 miliardi attraverso
American Funds EuroPacific Growth e World Growth &
Income sia diventato la prima società di gestione
straniera azionista dell'indice phare. Secondo i dati di
TLB, detiene in totale 19,7 miliardi di dollari in titoli
del CAC 40, appena dietro Ecureuil Gestion (24,6
miliardi) ed Ixis AM (23,6 miliardi). „
Damned! Che succede se i nostri amici di
Capital Research and Management, di cui non si immagina
neanche per un attimo che possano essere
'interessati dalla crisi attuale (quanti biglietti
verdi sono già andati in fumo sui 900 miliardi?
Per contare ci vorrebbe un container…),
decidono una bella mattina di piantare Veolia ed andare a
vedere altrove se l'erba è più verde (Nobody knows ed
io neppure)? Questo dovrebbe fare riflettere. Come anche
la presenza nel capitale di VE di Natixis deve causare
anche essa, immaginiamo, alcune preoccupazioni ai
nostri amici di Veolia… Natixis Natixis ah sì, i
briganti brokers “della banca d'affari„ delle
Casse di risparmio e delle Banche popolari che hanno
volatilizzato piacevolmente 5 miliardi di euro.
Non è molto intelligente tutto ciò.
Ed in più, i nostri amici di Veolia sono d'altra
parte incolpevolmente piombati in una terribile
situazione debitoria ereditata dall'ex presidente
Messier! Cosa che vale oggi a VE un rapporto
d'indebitamento pari a 479,17%… Arrivati a
questo punto, dato che non siamo il direttore finanziario
di VE, a ciascuno il suo mestiere, e quindi ecco alcuni
interrogativi a cui vorremmo avere delle risposte.
Immaginiamo, horresco referens, che il fondo yankee
che è il nostro primo azionista andasse in fumo, che
“la mancanza„ di Natixis si trasformi in un
stato di angoscia . Si inizia a comprendere perché il
broker di Citygroup citato più sù si preoccupava della
capacità di Veolia di sopportare l'aumento del costo del
suo debito… Bene, li lasceranno disimpegnare con i
loro derivati, sempre che ci arrivino, cosa che
appare poco certa ! Malgrado ciò i mass media
mainstream ci ripetono continuamente, che il sistema è
in grado di sopportare la crisi statunitense che la crisi
non è grave, che abbiamo raggiunto il massimo della
crisi e che i nostri risparmi sono garantiti.
Beppe di Brisco per il forum pugliese dei movimenti per
l'acqua