COMUNICATO STAMPA
CS32-2006
USA: RAPPORTO DI AMNESTY INTERNATIONAL SUGLI ABUSI DELLA
POLIZIA
CONTRO
LESBICHE, GAY, BISESSUALI E TRANSESSUALI
Migliaia di lesbiche, gay, bisessuali e transessuali
(Lgbt) negli Usa
sono
vittime di un sistema che alimenta la discriminazione e
facilita la
tortura, i maltrattamenti e l’impunita’. Lo
afferma un rapporto reso
pubblico oggi da Amnesty International, in cui sono
denunciati gli
abusi
commessi dalla polizia statunitense sulla base
dell’orientamento
sessuale
o dell’identita’ di genere.
Il rapporto contiene testimonianze raccolte da Amnesty
International
tra
il 2003 e il 2005 all’interno della comunita’
Lgbt e provenienti anche
da
vittime di violenza di genere e di abusi da parte della
polizia,
attivisti
per i diritti umani, avvocati e appartenenti alle forze
dell’ordine.
‘Queste testimonianze svelano un modello assai
chiaro e preoccupante.
Casi
di percosse, violenza sessuale, abusi verbali, minacce e
umiliazioni
da
parte delle forze di polizia contro persone Lgbt si
verificano ogni
giorno
in centri di detenzione, prigioni, abitazioni private e
in strada’ –
si
legge nel rapporto.
Nel 2004 una donna di Athens, Georgia, ha denunciato di
essere stata
stuprata nel proprio appartamento, sotto la minaccia di
una pistola,
da
parte di un pubblico ufficiale che voleva ‘darle una
lezione’ in
quanto
lesbica.
All’interno della comunita’ Lgbt statunitense,
i transessuali, gli
appartenenti alle minoranze etniche, i giovani e i
migranti vengono
particolarmente presi di mira dalla polizia.
Una transessuale nativo-americana ha raccontato ad
Amnesty
International
che nell’ottobre 2003 venne bloccata da due agenti
di polizia mentre
stava
camminando, nelle prime ore del mattino, in una strada di
Los Angeles.
I
due agenti l’ammanettarono, la costrinsero a salire
a bordo della
loro
vettura e si diressero in un vicolo cieco nei pressi di
Hollywood
Boulevard, dove la picchiarono, la insultarono e la
violentarono per
poi
lasciarla sull’asfalto dicendole: ‘Ecco quello
che ti meriti!’
Nonostante i significativi progressi fatti negli ultimi
decenni sul
piano
del riconoscimento dei diritti delle persone Lgbt, la
persistenza di
attitudini discriminatorie ha determinato una situazione
in cui gli
abusi
nei loro confronti sono sovente giudicati ‘una cosa
normale’.
Spesso, le vittime non denunciano le brutalita’ e
gli abusi poiche’
temono
di trovarsi di fronte a reazioni ostili e violente da
parte della
polizia
e sanno, inoltre, che molte denunce non vengono
sottoposte a indagini
adeguate e imparziali.
‘Al di la’ del fatto che esistono ancora alcune
legislazioni
discriminatorie, il problema piu’ grande e’ il
modo discriminatorio in
cui
molte leggi vengono applicate. E’ questa situazione
a determinare,
frequentemente, l’arresto e l’imprigionamento
solo a causa
dell’orientamento sessuale o
dell’identita’ di genere della vittima’
–
afferma il rapporto di Amnesty International.
Nel dicembre 2003, a Chicago, un giovane attivista gay
afro-americano
che
si trovava in attesa a una fermata dell’autobus
venne arrestato dalla
polizia per vagabondaggio a scopo di delinquenza.
Nonostante avesse
fornito le proprie generalita’ e informazioni
sull’organismo in cui
militava, fu tenuto agli arresti per due giorni.
‘Perche’ le riforme siano efficaci, occorre che
siano sostenute ai
piu’
alti livelli. Deve esserci il fondamentale riconoscimento
del diritto
di
esprimere liberamente il proprio orientamento sessuale o
la propria
identita’ di genere’ - sottolinea Amnesty
International.
L’organizzazione per i diritti umani chiede alle
autorita’ federali e
statali degli Usa di intraprendere azioni per prevenire
l’
applicazione
discriminatoria della legge, indagare su tutte le denunce
di abusi
sessuali, fisici o verbali contro le persone Lgbt da
parte delle
forze
dell’ordine e sottoporre alla giustizia i
responsabili.
Ulteriori informazioni
Questo rapporto viene pubblicato nell’ambito di una
campagna di
Amnesty
International sugli abusi della polizia contro persone
Lgbt, lanciata
nel
settembre 2005. Nel corso del presente anno,
l’organizzazione
sottoporra’
le proprie preoccupazioni sulla situazione dei diritti
umani negli Usa
al
Comitato dell’Onu contro la tortura e al Comitato
dell’Onu sui
diritti
umani.
|