INTERVISTA AL COORDINATORE DEGLI STUDENTI - STEFANO D'ANIELLO.

di massimo d'andrea.

 

Perche’ manifestare ?

Questa manifestazione era stata indetta al Social Forum di Bombay, da un’assemblea studentesca mondiale. Comunque manifesteremo per la centralita’ del sapere e sottolineare l’importanza della scuola pubblica, in Italia, come in tutto il resto del mondo. Quindi il sapere come emancipazione sociale. Certo’ pero’ che noi italiani non e’ che possiamo sottovalutare le riforme in atto, e quindi saremo in piazza anche per contestare la riforma della Moratti e a chiederne l’abrogazione.

Perche’ ?

Perche’ e’ una riforma devastante che impedira’ ed ha impedito migliaia di ragazzi di andare a scuola, mentre noi vogliamo una scuola pubblica diversa e di qualita’, il diritto allo studio e i diritti degli studenti. Una scuola pubblica a cui tutti possono accedere e per questo ci vuole una legge nazionale con la quale valorizzare ed offrire cio’ con sicurezza, collaborando anche con gli studenti.

C’e’ un progetto in merito ?

Quello che noi ribadiamo e’ che la riforma Moratti e’ possibile cancellarla scuola per scuola, continuando a sostenere aule autogestite, rivendicando i nostri spazi all’interno della scuola, che ultimamente sono stati chiusi da una politica di repressione che tende ad eliminare questi luoghi d’incontro. Per questo nei prossimi mesi riproponiamo l’apertura di nuovi spazi autogestiti e un progetto che noi abbiamo chiamato : “ La Carta dei Desideri “

Tre punti importanti da contestare alla riforma Moratti ?

Il primo punto e’ l’abbassamento dell’obbligo scolastico, oggi con questa riforma abbiamo l’obbligo di andare a scuola fino alla terza media e poi bisogna scegliere se continuare il percorso dell’istruzione o la formazione professionale, e cio’ e’ veramente grave. Poi parlerei dei finanziamenti, i quali negli ultimi tre anni, con il governo Berlusconi e il ministro Moratti, non sono affatto stati sufficienti e per lo piu’ non hanno valorizzato la scuola pubblica e questo lo abbiamo vissuto direttamente sulla nostra pelle, perche’ le scuole pubbliche non avendo piu’ fondi economici erogati da parte dello Stato, si sono dovute organizzare, diciamo cosi’, aumentandoci le tasse. La terza questione problematica riguarda certamente la cultura della scuola, ovvero che cosa intendiamo noi per scuola pubblica. Dal nostro punto di vista e’ soprattutto uno spazio autogestito, uno spazio all’interno del quale i studenti e gli insegnanti cooperano e collaborano per poter realizzare un programma di qualita’. Con la riforma Moratti invece, la scuola pubblica diventa un servizio pagato dalle famiglie e quasi mai intervengono gli studenti nelle scelte da attuare e ognuno accede alla scuola che si puo’ permettere.

Non c’e’ anche una vera e propria operazione politica che va oltre la riforma, nello spingere lo studente a scegliere ,quando e’ ancora poco maturo, quale scuola intraprendere per il suo futuro ? voglio dire, non pensate che molti studenti scelgano una scuola tecnica con la quale pensano di inserirsi immediatamente nel mondo del lavoro, piuttosto che un liceo classico, per questioni anche economiche e di classi sociali ?

Oggi non vale piu’, per noi giovani, quello che valeva per voi ieri. Noi saremo costretti a cambiare spesso il nostro lavoro e tutto cio’ potrebbe funzionare solo se gli individui hanno delle grosse competenze culturali di base. Prima poteva bastare la terza media per andare al lavoro, oggi questa misura non vale piu’, perche’ le competenze e i mezzi tecnici hanno altre misure di valore. Cio’ determinera’ che una parte degli studenti, e quindi di societa’, potra’ andare avanti perche’ possiede la conoscenza, e gli altri si limiteranno ad avere semplici informazioni di base, diventando dei bravi consumatori precari. Se poi vogliamo aggiungerci un piccolo elemento e cioe’ che si investe su una scuola di elit e non su una scuola pubblica, si puo’ comprendere come tutto cio’ produrra’ delle differenze notevoli realizzando i famosi quattro quinti. Cioe’ un solo studente su cinque potra’ permettersi la scuola d’elit e gli altri no, formando successivamente una societa’ in cui quattro si ritroveranno precari e a lavorare a basso costo e uno sara’ la classe dirigente.

Dell’alternanza scuola lavoro cosa ne pensate ?

La contestiamo totalmente. Se non si capisce cosa vuol dire tutto cio’, si manderanno i ragazzi, come succede oggi, ad esempio nell’alberghiero, a fare manodopera a basso costo per alcune aziende.

Io credo che non sara’ neanche a basso costo ma totalmente gratuita.

Si penso anche io cosi’. Noi conosciamo ragazzi che lo stage se lo devono pagare. Ci sono alcune condizioni in cui lo studente viene portato ad essere sfruttato un paio di anni, con il miraggio dell’assunzione futura, nel luogo in cui lavora gratuitamente. Insomma la situazione attuale gia’ sfrutta gli studenti, con la Moratti si peggiora il tutto, perche’ secondo i suoi metodi non ci sara’ nessun controllo ai progetti di alternanza scuola lavoro, lasciando alle industrie la possibilita’ di fare quel che piu’ gli piace con gli studenti e di prendere i soldi dallo Stato per ospitarli.

Sapete che scegliendo le scuole professionali della Moratti difficilmente poi potete accedere all’Universita con quei diplomi ?

Si lo sappiamo, ci da la possibilita’ se ce ne accorgiamo prima di fare un anno in piu’ per poter recuperare le nostre scelte sbagliate e poter entrare poi all’universita’. Ma a prescindere dalla Moratti ci tengo a dire e che il sistema della scuola italiana e’ un sistema profondamente classista, perche’ il liceo classico e’ per gli studenti bravi, poi piano piano scendi fino ad arrivare agli istituti professionali dove ci vanno quelli meno bravi.

Oppure quelli meno facoltosi economicamente.

Non e’ solo un problema economico, ma anche una questione di intelligenze diverse. Ci sono dei ragazzi che riescono ad apprendere, studiando dalla mattina alla sera, un testo di filosofia, ed altri che hanno altre capacita’ che dovrebbero essere valorizzate a cui la scuola italiana non risolve il problema. Bisogna comprendere che i - saperi - sono tutti uguali, tutte le intelligenze hanno la stessa dignita’ e la scuola italiana si deve prendere le responsabilita’ di condurre tutti gli studenti al diploma. Se ci sara’ questa attuale separazione tra gli istituti; il liceo classico per i bravi e per quelli che se lo possono permettere, e gli istituti professionali, che sono alla portata degli sficati, pensiamo ad esempio agli istituti professionali del centro sud, la Moratti, cosi’ trova gioco facile a proporre la sua riforma, perche’ trova l’idea che esistono scuole per quelli piu’ bravi e scuole per i meno bravi.

Per quale motivo dal centro – centro sinistra e destra, stanno cercando, da tempo, attraverso le riforme, di mettere le mani sulla scuola ?

Fin dagli anni ottanta ed anche per questioni legate all’Europa, c’e’ l’idea che la scuola o in qualche modo i percorsi formativi, devono essere simmetrici con il mondo del lavoro. Scuola e universita’ diventano dei luoghi per sopperire a quelle famose sacche di disoccupazione strutturali della nuova economia. La riforma Moratti rappresenta un’avanzamento, perche’ piu’ che definirla liberista, la definirei reazionaria.

Voglio dire, c’e’ una grossa differenza tra la Moratti e gli ultimi 15 anni di riforme scolastiche, perche’ la Moratti espone un progetto totalmente reazionario, finalizzato ad escludere migliaia e migliaia di persone dal sapere, e dalla conoscenza, ingabbiandoli verso una dimensione di consumatori precari.

Il vostro movimento studentesco e’ apolitico ?

Ci definiamo, almeno da dieci anni a questa parte, il sindacato degli studenti, cercando di mettere al centro i bisogni materiali delle persone. Naturalmente per dare delle risposte a questi bisogni c’e’ la necessita’ di marcare una natura politica della nostra organizzazione. Proviamo si ad essere apartitici, ma abbiamo scritto nel nostro dna, l’essere antifascisti, ci riconosciamo nei valori della Costituzione italiana, siamo contro la guerra e quindi il termine apolitico ci priva di un pezzo importante della nostra storia.

Sapevate che oltre il novanta per cento delle scuole italiane non sono a norma ne sappiamo se sono agibili ?… stiamo parlando delle scuole che regolarmente frequentate…potrebbero crollare da un momento all’altro e nessuno ha mai fatto indagine accurata su questi edifici.

E’ uno scandalo, potrei raccontarti delle cose che neanche immagini. Pensa che ci sono Istituti scolastici, che possono erogare formazione professionale, e ne hanno fatto richiesta verso le loro regioni di appartenenza. Queste regioni hanno respinto la richiesta perche’ non rientrano nei criteri della 626. Quelle stesse scuole inagibili per gli eventuali corsi professionali di pomeriggio, la mattina sono frequentate e affollate dagli studenti. E’ dal 1999 che ci sono proroghe per la 626 nelle scuole, tra un mese scade l’ultima, ed e’ forse gia’ stata prorogata nuovamente. Il governo Berlusconi, nei suoi primi due anni del suo mandato, ha eliminato dalla finanziaria il fondo per l’edilizia scolastica, chiarendoci definitivamente che i problemi non intende risolverli.

Noi abbiamo proposto sia nelle nostre assemblee, ma anche alla commissione cultura della Camera, di fare un investimento di circa 10 mila miliardi delle vecchie lire, non per risolvere tutti i problemi, ma per cominciare ad ovviarne alcuni. Questa cifra, e’ una cifra enorme, ma non li vogliamo mica tutti subito… i finanziamenti possono esserci dati anche – spalmati - negli anni, per farlo basterebbe ripristinare la tassa di successione e destinarla totalmente a questo tipo di operazione. In un anno il gettito economico richiesto sarebbe ricoperto per un quinto.

Ma se Berlusconi continua a dire che le tasse bisogna abbassarle, bisogna abituarci all’idea di non avere fondi e quindi anche la prossima scadenza la 626 non sara’ rispettata.

Ma ragazzi, voi andate a mettere il dito sulla piaga della tassa di successione, avete presente quando Berlusconi dovra’ dare tutto il suo patrimonio economico ai figli e tentare di aggirare anche i conflitti d’interessi ?… e quando la ripristina ?

Anche noi siamo per lo slogan meno tasse per tutti, ma se cio’ vuol dire impoverire le scuole pubbliche e la spesa sociale … allora non e’ tanto giusto…

Nooo ma voi non vi dovete preoccupare… quello le tasse le leva ai ricchi… voi continuate a pagarle… non vi abbattete….comunque tornando a noi, l’ultimo elemento negativo che vediamo nella riforma della Moratti e’ l’eliminazione degli insegnanti di sostegno, tutto cio’ non e’ solo a discapito dei portatori d’handicap… ma anche dell’inserimento dei bambini stranieri…cosa ne pensate ?

La scuola deve saper portare tutti verso un obiettivo, in questo caso il diploma. Quando la Moratti elimina tutta una serie di servizi, questo vuol dire che gli stessi saranno a pagamento, oppure differenziati, come potreppe accadere per i - diversamente abili . Sulla questione degli studenti stranieri poi questo governo non ha le idee chiare. Pensano che i docenti si possano diminuire, perche’ contano solo i bambini italiani, mentre negli ultimi anni c’e’ stato un vero e proprio aumento demografico grazie alle nascite dei bambini stranieri che ora frequenteranno le scuole senza essere presi in considerazione neanche dalle statistiche della Moratti, figuriamoci per il resto.

 

 

 

 

 

 

 

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