SGARBI E URBANI .... addio all'arte ?

Ma la classica goccia per Sgarbi, questa volta, è stata quella dell'emendamento al decreto Tremonti, un emendamento che metterebbe a rischio il patrimonio dello Stato, beni culturali compresi. Spiega Sgarbi: "Per l'alienazione dei beni nel decreto si legge l'espressione 'd'intesa col ministero': ma d'intesa si può fare tutto, anche vendere il Colosseo. Urbani mi dice: 'ma tu lo sai che il Colosseo non si vende'. Io gli rispondo: forse non lo vendi tu, ma un altro magari lo fa se il decreto non lo impedisce esplicitamente".

L'ultima polemica scoppiata tra i due, ma che in realtà coinvolge tutto l'Esecutivo, è sulla neonata società "Patrimonio spa", dove dovrebbero confluire tutti i beni dello Stato. Per finire, poi, sul mercato. Quali non si sa. E molto dipende dalle necessità di cassa, visto che la società è inserita a tutti gli effetti nel decreto salva-deficit voluto dal ministro Tremonti.

da queste poche righe si comprende, uno che il governo vuole per lo meno privatizzare monumenti e beni artistici della nostra italia, nella quale sono preseti piu' del 60 per cento delle opere mondiali storiche e archeologiche, questo per far tornare i conti al ministro tremonti e alla sua fallimentare riforma economica - e che sgarbi, pur non avendo condiviso spesso quello che egli stesso costruiva in questo periodo di gestione culturale , in questo caso ha ragione, l'arte e' un nostro patrimonio che dobbiamo difendere. e che deve rimanere pubblico.