I misteri della “pazza” Forleo

I misteri della “pazza” Forleo

di alessandro mezzano

Il Corsera del 10 Gennaio 2008, riporta, sebbene in diciannovesima pagina e su due colonne a mezza pagina, una notizia, secondo noi sconvolgente.

Il Pm di Potenza Ferdinando Esposito, sta indagando sui Pm di Brindisi in merito alle reciproche accuse della Forleo e di questa procura sulle indagini sulla morte, avvenuta per incidente staradale, dei genitori della stessa Forleo.

I fatti che precedono e seguono l’incidente mortale sono gravissimi e degni di attenzione perché, oltre al caso umano e di giustizia che quelle morti hanno posto in essere, vi sono tali e tante coincidenze strane e misteriose che provano, secondo noi, un disegno premeditato di “convincere” la Forleo ad interrompere o ad addomesticare le indagini che essa conduceva in quel periodo e cioè quelle sulla scalata bancaria Unipol/Bnl in cui erano coinvolti i massimi livelli della dirigenza dei D.S.

La sequenza degli “avvertimenti” di stile prettamente mafioso sono i seguenti:

- 5 Maggio 2005, viene distrutta la villa dei genitori della Forleo.

- 20 Giugno 2005, viene distrutto l’intero raccolto dell’azienda agricola di famiglia.

- 21 Luglio 2005, la Forleo riceve una lettera minatoria che dice:” andrai dietro la bara dei tuoi genitori”.

- Tra questa data e quella dell’incidente automobilistico, i genitori della Forleo ricevono decine di telefonate di minaccia.

- 28 Agosto 2005, i genitori della Forleo muoiono in un incidente automobilistico.

- Il Pm di Potenza, Ferdinando Esposito, che sta conducendo l'indagine contro la procura di Brindisi, nei giorni scorsi ha avuto un incidente automobilistico, è finito fuori strada ed è stato ricoverato in fin di vita. Si è salvato per miracolo.

Il grande Carneluti diceva: “ Una coincidenza è una coincidenza, due coincidenze sono un indizio, tre coincidenze sono una prova! “

Ma senza scomodare il grande Carneluti, ci sembra che la sequenza e le modalità degli eventi che si sono succeduti dimostrino ampiamente che  ci troviamo di fronte ad una ben precisa macchinazione criminale e bisognerebbe essere ingenui sino alla imbecillità più assoluta, oltre che nemici giurati di ogni logica, per credere che non ci sia un nesso tra questi avvenimenti!

Se questo è vero, come è vero, si devono però trarre delle deduzioni logiche che portano a considerare conclusioni per lo meno agghiaccianti.

Scomodando ancora i padri del diritto che, in qualsivoglia indagine, si ponevano come prima domanda:”Cui prodest?” ( a chi giova? ), ma anche solo cercando la logica di un movente per le azioni criminali commesse, non si può non giungere alla conclusione che:

- Le indagini della Forleo avrebbero danneggiato ( come poi danneggiarono) i vertici Unipol/ D.S. e gli eventuali associati.

- I vertici de Unipol/ D.S. e gli eventuali associati erano certamente tra coloro che, più di chiunque altro, avevano interesse ad intimidire la Forleo.

A questo punto, la logica deduttiva vuole che i principali sospettati per la sequenza di azioni criminali contro la Forleo e la sua famiglia sino i vertici di Unipol/ D.S. e gli eventuali associati.

Date poi le modalità prettamente mafiose delle azioni criminali commesse, un ulteriore passo della deduzione logica ci deve portare a pensare che: o i vertici di Unipol/ D.S. possono avere agito con logica mafiosa, oppure gli eventuali associati sono essi stessi appartenenti ad una delle mafie che affliggono l’Italia e che, come disse il giudice Falcone nel suo libro:” Cose di cosa nostra “, “… colludono con lo stato..”

A questo punto, per le evidenti implicazioni che comporta, il caso Forleo assume una importanza vitale per la Nazione, ma per le gravissime conseguenze che potrebbe portare, temiamo che sarà piano, piano mimetizzata, confusa, insabbiata..!!

E’ vero, può darsi che la Forleo, in quel periodo, indagasse anche su qualche cosa d’altro, ma nessuna notizia in merito è mai trapelata dalla stampa ( e oggi, dalla stampa, trapela proprio, ma proprio tutto..!) ed in tal caso, se le indagini in corso proseguiranno e non succederanno altri “incidenti” agli indaganti, la verità verrà a galla…

Come diceva Andreotti:”.. a pensare male si fa peccato, ma ci si azzecca quasi sempre ..”