Del Nulla, dei Buddha, e della stupidità umana e la sua presunta relatività

  Antefatto: (duemila anni fa) un centurione romano penetra con la forza in un santuario ebraico. Nel buio si aspetta di confrontarsi con un idolo dalle fattezze bizzarre e invece trova solo il Nulla. La stanza di Dio è vuota. Il popolo d'Israele adora un dio senza forma, senza raffigurazione, e questo lo turba più di qualsiasi mostruosità. Il Nulla. Molti secoli più tardi viene scritto il Libro dello Splendore, lo Zohar, ove Dio è ancora definito come il Nulla, dalla cui contrazione nascerebbe l'Infinito e poi, per degradazione, il nostro mondo. Dopo pochi secoli nasce la religione mussulmana. Un arcangelo, Gabriele, detta un libro sacro, il Corano, a un certo Maometto, che lo diffonde (nel nostro secolo un altro angelo, Aiwass, detta un altro libro, il Liber Al Vel Legis, a un certo A. Crowley, che si fa chiamare la Bestia 666, diffusione a opera di Beatles e Led Zeppelin e altri gruppi Rock... ma questa è un'altra storia, senza considerare i vari Angeli come Mormon e compagni di merende, sempre impegnati a dettare i loro bestseller a vari tizi). Secoli più tardi un famoso scrittore viene condannato per avere insinuato, in un celebre romanzo, 'I versi satanici', che tale arcangelo non fosse stato inviato da Dio, bensì da Satana (anche gli angeli caduti sono angeli), e per questo viene condannato a morte e costretto così a vivere in un bunker. Molti di quello che lo ricercano sono fanatici religiosi che non hanno mai nemmeno letto il libro sacro, il Corano che, tra le altre cose, invita alla tolleranza verso gli altri popoli del Patto, ovvero Ebrei e Cristiani. Ora, tutti pensano, e giustamente, che esista il relativismo culturale, secondo il quale ciò che è bene per alcuni, per altri sia male, e viceversa. Presso certe popolazioni le ragazze si sposano o hanno rapporti sessuali, tra i dodici e i quattordici anni, con uomini più anziani; nei paesi occidentali tali costumi verrebbero tacciati di reato (e di mostruosità), e come tali condannati. Difficile stabilire chi abbia ragione, ognuno pensa di possederla, la verità, la ragione, la giustizia. Per cui potrebbe non essere politicamente corretto, come si usa dire oggi, cercare di giudicare i corportamenti di persone appartenenti a culture altre. Donne mussulmane massacrate a sassate per presunta mancanza di rispetto verso il marito, donne indiane ustionate gravemente per la povertà della dote, ritenuta non adeguata alla famiglia dello sposo. Bambini e bambine mutilati nel sesso per motivi che oscillano tra la religione, l'opportunismo e motivi sanitari (al solito). Ragazzi castrati per essere poi costretti a elemosinare (e qui i soliti furboni direbbero che è colpa del capitalismo, come se questa usanza non facesse parte, da secoli, della cultura in questione). Certo, queste cose accadono più che altro in quelle curiose culture che noi occidentali osserviamo con un misto di (a seconda di chi giudica) ammirazione, distacco, incomprensione, disgusto. Pensiamo che da noi non possano esistere, tali costumi, almeno finchè i portatori di tali culture non penetrino nel nostro paese, in maniera legale o meno, portando le loro realtà più vicine al nostro delicato naso, non abituato alla puzza, alle piaghe, alla violenza, alla morte; noi ci rimaniamo male per le risse nelle discoteche e cose di questo tipo. Probabilmente se vivessimo in India saremmo abituati a vedere donne che muoiono per strada, con la pelle che si stacca a brandelli, e bambini piccoli che ivolontariamente allevano, tra le proprie carni, colonie di vermi e parassiti. Loro sono rassegnati, è il loro Karma e devono accettarlo (in occidente definiremmo tale comportamento Stoicismo; non è che gli orientali abbiano inventato nulla, e lo dico a beneficio di seguaci del newage, nato in Arizona, e di altri spaghetti-santoni). Noi invece non ci pieghiamo, alziamo la testa, spavaldi, per combattere il destino avverso, che non ci permette di mantenere il telefonino con le nuove funzioni di navigazione su Internet e di memorizzazione cazzate via SMS (così tanti mezzi per comunicare e tale pochezza da trasmettere; è un peccato). Ritornando al discorso principale (le divagazioni hanno scopo pedagogico) antiche statue di Buddha vengono abbattute a colpi di dinamite tra le proteste di tanti e l'indifferenza di altrettanti. Forse nel futuro anche il Colosseo farà la stessa fine, tra l'indifferenza più o meno generale. Se fate notare questo alla gente, i soliti furboni vi risponderanno che vi preoccupate per i monumenti artistici, belli quanto vuoi (dopottutto è solo pietra), e non per le persone che muoiono di fame. (Le persone che muoiono di fame però hanno i telefonini anche loro, davvero; l'ho visto in un documentario, c'era un tizio che affermava di essere povero, si lamentava e teneva il telefonino in mano come fosse un amuleto). Dio non ha immagine (e se la gente muore di fame forse è perchè non esiste nemmeno, vi direbbero i soliti furboni). E' bestemmia crearne le fattezze. Lo dice Dio, o forse gli uomini, che sono un po' stronzi. Considerando che Buddha non è un dio, è un illuminato, e chiunque, potenzialmente, possiede la facoltà (non con la simonia, però) di raggiungere tale stato di illuminazione (liberazione dal dolore e aspirazione, ancora una volta, al Nulla, il Nirvana, liberandosi dal Samsara, la ruota della reincarnazione, e non il profumo)... Considerando che sono stati tanti i Buddha, anche le Buddha (persino una scimmia lo è diventata, a detta di un antico poema cinese, che da noi si chiama Dragonball), e anche molti di quelli che, a un passo dall'illuminazione, si sono fermati e sono tornati indietro per aiutare altri esseri umani e rinunciare così, momentaneamente, alla santità. Si diceva, e si dice ancora oggi, che la religione è l'oppio dei popoli, e con questa scusa le truppe socialiste di Mao (ottimo poeta, riscopritene i versi, che si trovano anche su Internet) hanno massacrato milioni di tibetani, per il fatto che si rifiutarono di rinunciare alla spiritualità e abbracciare la causa marxista. Ma l'impressione che si ha dalla storia è che la religione sia solo un pretesto. E' l'ignoranza l'oppio dei popoli (e il gioco del calcio è l'oppio degli italiani). E' la sete di potere che impone l'oppio, non l'ideologia o la spiritualità, e l'ignoranza del popolo è la colonna portante che sostiene tale sete. Come affermavano filosofi e religioni antichi, il Nulla è l'unica realtà. E il nostro mondo, ove regna il molteplice, il caos, l'illusione, è solo menzogna. Non esiste la verità nel nostro mondo, e quindi forse non esistono nemmeno il bene e il male. Però esiste il dolore (o almeno il nostro corpo, macchina di percezioni, lo avverte), causato spesso dalle buone intenzioni, dalla fede in qualcosa, sia esso il cristianesimo o il marxismo, dall'amore, vissuto o imposto... e più semplicemente dalla stupidità.   Everybody should be happy. Come se fosse possibile...  

Il libro pensatore Niccolò Basilico  

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