Ecco chi è Lucia Annunziata,
ancora una donna al vertice Rai

ROMA - Nata a Sarno nel 1950, Lucia Annunziata, che era attualmente direttore dell'agenzia Ap-Biscom, ha alle spalle una lunga carriera di giornalista. E' la seconda donna designata alla guida della Rai. Prima di lei, Letizia Moratti nel 1994.

Da Sarno, dove nasce, la Annunziata si trasferisce a 13 anni a Salerno, dove si iscrive al Liceo Tasso, poi prende una laurea in Storia e Filosofia. Dopo l'esperienza politica giovanile, si dedica al giornalismo e diventa professionista dal 1979, corrispondente prima del "Manifesto" e poi di "Repubblica" dagli Stati Uniti. Dal 1993 passa al "Corriere della Sera".

La sua collaborazione con la Rai comincia nel 1995 con il programma "Linea tre" per Raitre. L'8 agosto del 1996 diventa direttore del Tg3, ma l'esperienza si conclude alla fine di novembre nello stesso anno, con una lettera di dimissioni all'allora presidente Enzo Siciliano e al direttore generale Franco Iseppi.

In Rai torna solo nel '99 con un programma radiofonico, a 20 anni da l'ultimo programma radio che aveva realizzato, che si chiama "Radio 3 mondo", e andrà in onda su Radiotre. Lo definisce un "appuntamento per esplorare non soltanto la politica estera ma anche la cultura e l'economia dal mondo".

Nello stesso anno scrive un libro molto discusso, "La crepa", dedicato alla tragedia di Sarno, in cui mette sotto accusa sui ritardi dei soccorsi e della ricostruzione. Nel 2000 inizia la nuova avventura della direzione di ApBiscom, l'agenzia di informazione frutto di un accordo tra Associated Press e E-Biscom, la società di telecomunicazioni e media fondata da Silvio Scaglia e Francesco Micheli. Ne era attualmente direttore. "E' una scommessa professionale che faccio a 50 anni, una scommessa di cui sono molto convinta", commenta in quella occasione Lucia Annunziata che è tra i primi giornalisti di fama a passare alla nuova avventura della rete.

Recentissimo, appena uscito per Donzelli, il libro dal titolo "No", La seconda guerra irachena e i dubbi dell'Occidente. Non una scelta pacifista, quella dell'Annunziata, che non si pone in posizione aprioristica di rifiuto nei confronti della guerra. Dice infatti di essere stata a favore dell'intervento militare in Iraq dieci anni fa, di quello in Kosovo e della recente guerra afghana. Il suo "No" riguarda esclusivamente questa guerra, vista come un rischio di cui è necessario valutare bene le conseguenze.