Scudo fiscale: lo stato fa un regalo agli evasori ed un furto ai cittadini onesti, mentre IDV resta sola a difendere la legalità.

Lo scudo fiscale è diventato legge con soli 20 voti di scarto. Sarebbero bastati i  voti dei 22 assenti del PD per ribaltare il risultato. Con i 6 assenti dell’ UDC  la certezza di affossare questo provvedimento scandaloso era assicurata. Il PD minaccia sanzioni agli assenti ingiustificati e Casini annuncia addirittura sanzioni pecuniarie. Credo che la sanzione più ovvia sia quella di non rimettere mai più in lista questi “onorevoli”. Spero che in ogni caso gli elettori prendano buona nota dei nominativi e si ricordino alle prossime elezioni.

Questo è un provvedimento che contemporaneamente concede il più grande condono fiscale mai visto e una ignobile amnistia per i reati di falso in bilancio, dichiarazioni fraudolente, utilizzo di false fatture, occultamento e distruzione di documenti contabili. Forse ancora più grave il varco  che questo scudo fiscale offre ai delinquenti per godere in Italia dei frutti dei loro misfatti, nella perfetta clandestinità garantita per legge con la segregazione dei conti scudati.

In realtà l’aver esonerato gli intermediari dall’obbligo di segnalare le operazioni sospette di riciclaggio è un invito a riciclare tutto il riciclabile, considerate anche tutte le azioni di contrasto che i  paesi civili stanno mettendo in atto.

La segregazione dei conti lascia pure aperta agli evasori la possibilità di continuare ad evadere

sperando poi nello scudo fiscale quater.

Il Ministro Tremonti ha ripetutamente chiesto polemicamente se sia più grave esportare capitali o farli rimpatriare come sta facendo lui. La risposta è purtroppo semplice: si prende atto  dell’incapacità  dello stato di far rispettare le leggi. Questa è la cosa più grave Signor Ministro!

Per capire di cosa si tratta basta fare un esempio. Un imprenditore ha costituito dei fondi neri a suo nome per l’importo di 2 milioni di Euro e poi li ha illegalmente esportati all’estero. Lo ha fatto utilizzando  fatture false, falsificando  bilanci, distruggendo e occultando  le documentazioni contabili. Se venisse scoperto verrebbe incriminato ed incarcerato per i suoi reati (all’estero si fa così) e dovrebbe pagare tra tasse e sanzioni circa 2 milioni e seicentomila euro; ovvero il 10% per aver esportato all’estero pari a 200.000 Euro; il 40% di imposta presunta sul reddito evaso pari a  800.000 Euro; l’80% di sanzione – doppio dell’evasione pari a 1.600.000 Euro per un totale di 2.600.000 Euro

Invece pagando 100.000 Euro ottiene il completo condono e l’amnistia dai reati completamente estinti dall’elemosina versata.

Ma attenzione: è vietato chiamarlo condono! E’ proibito accennare all’amnistia!

Se veramente si voleva dare agli evasori la possibilità di mettersi in regola per poi iniziare a fare il proprio dovere di cittadini onesti era sufficiente concedere loro la possibilità di denunciare

il loro errore e di effettuare il cosiddetto “ravvedimento operoso”. In questo modo avrebbero pagato le imposte dovute senza sopportare le sanzioni e senza garanzia dell’anonimato; solo in questo modo poteva essere credibile che non avrebbero continuato ad evadere!

Cosa dire poi del contrasto tra il Ministro Tremonti e le Banche? Possibile  che il Ministro non abbia ancora compreso che sta facendo la concorrenza ai suoi Tremonti Bonds? Perché mai le Banche per ricapitalizzarsi dovrebbero utilizzare i  Tremonti Bonds pagando l’8,5% di interessi  dovendo poi  rendere conto allo Stato finanziatore anche sulle modalità di utilizzo del denaro ricevuto? Molto più semplice offrire agli evasori che rimpatriano la sottoscrizione di obbligazioni subordinate o di strumenti ibridi di capitale, a condizioni molto meno onerose dei Tremonti Bonds,  accollandosi magari  l’imposta del 5% per lo scudo fiscale.

Risultato:  Le banche ricapitalizzano senza rendere conto all’invadente Ministro Tremonti, gli evasori si mettono in regola senza pagare neppure un centesimo, il governo ottiene un paio di miliardi di Euro per concedere qualche  beneficio sociale accontentando anche qualche sigla sindacale. Tutti contenti, viva l’Italia! Il Presidente della Repubblica può firmare, tanto anche se rifiutasse gli ripresenterebbero la stessa minestra e non potrebbe più rifiutarla.

Perche mai l’Italia dei Valori ha ingaggiato una lotta furibonda contro questo provvedimento?

Solo a Di Pietro e ai suoi seguaci dell’Italia dei Valori interessa ancora il rispetto della Legalità?

Ai cittadini onesti, se ne restano, la risposta.

Andrea Zanoni - Paese (TV)

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