FEDERAZIONE DELLA SINISTRA: COME ESAURIRE LE ULTIME FORZE

La grande manifestazione contro Berlusconi ha visto  nello stesso giorno (quante concessioni per timore di non avere pubblico) la nascita ufficiale delle cosiddetta Federazione della Sinistra. Dapprima doveva essere l'unità dei comunisti, poi (dopo il flop della lista alle elezìoni europee) aveva assunto la denominazione di Federazione della Sinistra Alternativa; al momento del parto è scomparsa anche la definizione alternativa e sono iniziati invece i corteggiamenti a Sinistra e Libertà di Vendola. Il congresso di Chianciano per Rifondazione (che pure ci aveva interessato per i tratti di discontinuità dal bertinottismo) è ormai superato e si capisce anche sul terreno del quadro politico: dall'alternatività al PD si è rapidamente passati all'autonomia e, dopo la vittoria del triste Bersani (vista come un ritorno di fiamma della sinistra - non si capisce quale,  se non quella confindustriale) si ragiona (con l'alibi dei programmi, dai tempi dell'Ulivo "carta straccia" per "impacchettare" i sentimenti dei militanti) di alleanze col PD, e magari anche con l'UDC, per le prossime elezioni regionali. Tutto torna cioè ai tempi del pessimo governo Prodi e dell'Arcobaleno.
Infatti mentre quegli amari frutti continuano a dispiegarsi sulla pelle dei lavoratori( è di pochi giorni fa la notizia che da gennaio tutte le pensioni avranno una sottrazione del 3% in meno, conseguenza del maledetto protocollo sul welfare, votato anche da Pdci e Rifondazione), è riiniziata la pantomima sul ritiro delle forze militari dall'Afghanistan (senza neanche il pudore del silenzio dopo che per ben tre volte era stato votato, sempre da Pdci e Rifondazione, il rifinanziamento della missione). Federazione di lotta quando si è all'opposizione e federazione di governo quando si è sui banchi della maggioranza! Non sarà un caso che i leader della nuova formazione di sinistra sono solo personaggi di governo: Ferrero  ex ministro, Diliberto ex ministro, Salvi ex ministro (il peggiore del lavoro), Patta sottosegretario ( e oggi ispiratore della "non scelta" nell'appoggiare il documento alternativo della CGIL, in rispetto alla valutazione-tutta poltroniera- di Lavoro e Società, che ha deciso addirittura di stare con Epifani).
L'insuccesso del rilievo mediatico (a scapito di una paccottiglia viola liberal-generica) del grande sforzo di partecipazione di decine di migliaia di compagne e compagni è anche dovuto a questa decisione di costruire , per l'ennesima volta, una soggettività politica non protesa a riconquistare la fiducia della nostra gente, ma a corteggiarla maldestramente per averne un voto alle elezioni regionali. Pensando che un posticino da consigliere o da assessore regionale valga di più che non la prospettiva di medio lungo periodo con cui radicare nuovamente un moderno  soggetto politico comunista in Italia dentro un quadro di  sinistra anticapitalista, e quindi necessariamente alternativo al PD. E' un vero peccato che le residue forze di bravi compagne e compagni vengano destinate all'esaurimento in un progetto eclettico e fumoso che porterà non solo di nuovo alla sconfitta elettorale (non è il peggiore dei mali) ma al rischio di definitivo allontanamento dalla politica della parte migliore del Paese. Questo non è un appello politico ma è una amara constatazione dovuto alle lettura reale di quello che sta succedendo dentro Rifondazione e il Pdci ( da cui peraltro, in sintonia con un recente passato, è già stato lanciato il grido di battaglia: "tesserate pure i morti", per l'abbraccio e l'ispirazione unitaria che accompagna questo Frankstein politico). Serve invece ritornare per davvero tra la gente, ricominciare dalle lotte, con umiltà e senza fretta. Solo così, assieme all'evitare questi grossolani errori, si potrà ritrovare la rotta.      (Marco Rizzo)