Dal superato “regicidio” al rinnovato “presidenticidio”.

Rosario Amico Roxas

Nel tg4 del 23 dicembre, in obbedienza cieca ed assoluta alle indicazioni del padrone, il fido fede si è lanciato in una accurata analisi dell’attentato al cavaliere, ripetendo per la 600° volta che “avrebbe potuto costare la vita del presidente”.  Il cavaliere ha perdonato l’esecutore, ma ha inviato ai magistrati il suo segnale, che più che segnale è in ordine di servizio; ha, infatti, “suggerito” ai magistrati di non essere troppo teneri, altrimenti sarebbe passato il messaggio liberatorio di una libertà di “tiro al bersaglio” al presidente.

Il fidofede ha colto la palla al balzo ed ha ubbidito: il “duomatore”  deve essere denunciato  e processato per “tentato omicidio premeditato” , sfidando la magistratura a fare diversamente…!

 Che il fido fede non tema il ridicolo lo ha dimostrato e lo dimostra ad ogni apertura del suo TG4, ma quando afferma la premeditazione nel gesto di un malato di mente, offende anche la più banale intelligenza. La premeditazione prevede una integra capacità di intendere e volere, e non prevede il reperimento di un mezzo offensivo occasionale e improbabile.