Sinistra

Ho passato 40 anni della mia vita, in quel territorio ideologico che si chiama Sinistra. Un territorio che esce anche dai confini parlamentari e si dichiara rivoluzionario. Il risultato è la fine di una qualsiasi ideologia di riferimento e ancora la mancanza di una reale strategia visibile e condivisibile. Essere contro in tutte le sue forme ed aspetti, come l'informazione o l'analisi politica di questa area sempre più nebulosa che definiamo sinistra, vive di linguaggio che il tempo a reso trasversale a tutti i partiti. La vera causa di sconforto e il problema più importante viene semplicemente eluso. Quando condanniamo una scelta governativa, quando ci opponiamo ad una proposta di legge, quando critichiamo un modello sociale e una morale stantia, siamo solo al primo passo di una possibile trasformazione che resterà incapace di evolversi e andrà ad aumentare un pozzo senza fine di retorica e strumentalizzazione del linguaggio a fini sconosciuti.

Ieri la televisione ha intervistato un ex agente CIA che ha ammesso di aver fatto brogli elettorali e truccato le elezioni del 1948. Ha chiesto con candore, se avremmo preferito un governo guidato da Togliatti e con tutte le sue implicazioni.Se è vero, che del senno di poi son piene le fosse, è altrettanto vero che il prima il durante e il poi, sono sempreinterpretazioni di fatti distorti e volutamente falsificati. La coerenza di un processo storico, si può evidenziare in quna definizione, come nel caso della guerra partigiana, dicendo che i partigiani erano "Ribelli" poi sono divenuti "Banditi", e infine "Eroi".I tedeschi da alleati sono divenuti nemici, e gli americani, da invasori si sono trasmormati in liberatori e amici. Su questa traballante piattaforma, noi abbiamo costruito il nostro Stato, con i risultati che vediamo. Chi ha seguito l'evoluzione politico-economica del nostro Bel Paese, trova nel tira a campà , l'unica possibile strategia e proposta di vita. Giungendo alla realtà del terzo millennio, il caos è l’unica definizione attribuibile alla nostra società. Riferendomi a quanto sopra citato, ancora una volta il linguaggio si ritrova vuoto di significato e falso se non ipocrita e traditore.

Tutti accettano l’idea di essere cittadini italiani governati da una Repubblica democratica e costituzionale. Tutti accettano una religione di Stato, che si chiama Cristiana e Cattolica. Tutti accettano l’espressione Capitalismo o libero mercato e qualcuno accenna ad un post-capitalismo. Ancora una volta siamo nel mondo della falsità e dell’ipocrisia e della retorica vuota di significato. Chi siamo e dove stiamo andando allora? Quale vita abbiamo deciso di scegliere per affrontare il nuovo millennio? Dove possiamo trovare una risposta a tutto questo? Come agevolare un processo con convinzione e sicurezza del suo realizzarsi? L’ottimismo della volontà da chi è rappresentato? La mente reazionaria e conservatrice per natura chi la rende sempre più coerente al suo limite? Eppure il mondo procede anche senza il nostro consenso e la nostra partecipazione. Ma sono cose possibili o illusioni ulteriori, o speranza e paura a confronto? Un tempo relativamente vicino, avrebbe tacciato questo mio dire di qualunquismo pessimista, se non di catastrofismo.

In questo momento uno sguardo critico e realista all’intorno, parla molto più di mille pensieri possibili da cui pter trovare parole significanti. Un elenco dettagliato delle attuali barbarie e delle menzogne più evidenti, o dell’ipocrisia più fanatica e sadica, non farebbe che aggiungersi al coro stonato e isterico che è la nostra sinfonia per un massacro dei corpi e delle menti e la natura tutta. Teatri, cinematografi, sale  di ogni tipo e misura, ogni tanto si riempono di fedeli della politica, galoppini dei sindacati, aspiranti attori di una farsa democratica e pluralista, mentre una tecnica ed una scienza sconosciuta ai più e celata nel diluvio informazionale, galoppa verso un “mezzo” che è il fine ultimo della sua parabola. Tu Cittadino del mondo, pellegrino del cyber spazio, naufrago del linguaggio, bambino per tutta la vita, e per tutta la vita animale da laboratorio su cui sperimentare il tuo addomesticamento come fossi un cane ammalato di gratitudine e fedeltà, sei sempre così, o qualche volta piangi? Ti ricordi di pestare anche i piedi? Come direbbe Buscaglione,minacci di butarti per terra e sporcarti tutto?

Torno alla mia esperienza di militante di sinistra e di estrema sinistra. Oggi ho delle idee e potrei metterle a confronto, ma soprattutto potrei affidarle a un organismo che a sua volta ne produce altre e in un dialogo serrato e alla ricerca di un bene comune, muovere i miei passi in una direzione condivisa, ma non da parole come sinistra, socialismo, comunismo, o “Altra sinistra”, ne inzaccherate di Democrazia, Pluralismo, Pace, Tolleranza, Dialogo, e tutte incastonate in un concetto di Stato sia nazionale, sia Europeo, sia mondiale.

Posso lanciare questo messaggio se qualcuno mi ascolta e si propone una contro informazione non fine a se stessa, o semplicemente sente la mia necessità di un progetto di risveglio delle menti e della società tutta. Se ciò che ho detto è vero o comunque possibile, come riconoscere il nemico o il compagno di viaggio da intraprendere? La mia esperienza ancora una volta mi dice che posso essere scelto, ma in quanto ad essere io a farlo proprio non se ne parla. Mi viene alla mente una scienetta che a volte recitiamo senza volere, ovvero incontrando qualcuno che viene verso di noi, essendoci oco spazio, dopo un attimo di incertezza, si dirige verso la nostra destra e incontra noi che abbiamo optato per lo stesso lato. Quindi nel tentare di rimediare, ci si sposta entrambi e ci si ritrova ancora una volta l’uno di fronte all’altro. Purtroppo invece di approfittare per fare conoscenza, si finisce con qualche grugnito di disappnto e ognuno si allontana per la sua strada. Chi sarà stato? Aveva qualcosa da insegnarci o da condividere con noi? Avremmo forse scelto di proseguire con lui nella sua strada, o o forse lui avrebbe potuto seguire noi? La vita ci scorre accanto e noi neppure la vediamo. L’acqua del fiume non è mai la stessa che ci è

Passata accanto, ma se non supera l’argine e ci travolge, per noi è sempre uguale e la chiamiamo fiume. La vita è un fiume che scorre e invita a risalire la corrente per scoprire la sua origine, e da lì ricominciare a scendere verso il futuro incontro che sarà fine e nuovo punto di partenza verso nuovi orizzonti quanti sono quelli che riusciamo ad immaginare. Cerco una carta nautica e un orizzonte da condividere, oppormi all’attuale, non mi basta e non mi coinvolge.

Renzo.