Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo (CARC)

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Direzione Nazionale

Comunicato del 30.11.06

Sul processo a Valter Ferrarato

Alle 10,40 di mercoledì 29 novembre il Pubblico Ministero Basilone, l’accusatore degli antifascisti che l’11 marzo scorso tentarono di fermare una parata fascista per le vie di Milano, ha esposto, davanti al giudice del tribunale del riesame, le motivazioni del ricorso contro la scarcerazione del compagno dei CARC Valter Ferrarato, poi processato (a piede libero) e condannato a 4 anni di carcere per antifascismo con altri 17 compagni che attualmente sono sottoposti ad obblighi di firma.

Il PM Basilone ha motivato il suo ricorso appellandosi ad una “questione di principio” che, a suo dire, verrebbe confermata dalla condanna del compagno e quindi dal riconoscimento di gravi indizi di colpevolezza a suo carico. L’inquisitore di antifascisti Basilone, ammettendo però che non sussisterebbero, ad oggi, motivazioni tali da giustificare la misura di arresti cautelari in carcere, ha chiesto al giudice del riesame l’applicazione nei confronti del compagno Valter di misure alternative, lasciando intendere che “si sarebbe accontentato degli obblighi di firma”.

Il giudice del tribunale ha però fatto notare al PM che il suo ricorso era relativo al provvedimento di carcerazione di Valter e che quindi il tribunale dovrà pronunciarsi a favore o contro un ulteriore arresto del compagno membro della Segreteria Nazionale dei CARC.

Dopo che l’Avv. Giuseppe Pelazza, difensore di fiducia del compagno ha ribadito la gratuità del primo arresto, confermata dal tribunale del riesame che aveva deciso per Valter la scarcerazione e l’assurdità della successiva condanna al processo, il giudice ha congedato i presenti riservandosi per la decisione che, molto probabilmente, verrà resa nota entro una settimana circa.

Questo nuovo attacco giudiziario nei confronti di un membro dei CARC si inserisce nel contesto più specifico della ormai decennale persecuzione contro i CARC e i compagni del (nuovo)Partito comunista italiano e in generale nella campagna di controrivoluzione preventiva tesa a colpire le avanguardie di lotta e i partiti e le organizzazioni che sono o potrebbero diventare punto di riferimento e di orientamento delle lotte di resistenza che le masse popolari oppongono al procedere della seconda crisi generale del sistema capitalistico e ai conseguenti attacchi della borghesia imperialista contro le conquiste di civiltà e benessere ottenute dalla Resistenza ad oggi e contro chi combatte e contrasta con tutte le sue forze la legittimazione e lo sdoganamento del fascismo.

Fuori dal tribunale i compagni del partito dei CARC hanno organizzato un presidio e un banchetto di raccolta firme contro la persecuzione giudiziaria dei CARC e dei compagni del (nuovo)Partito comunista italiano.

L’appello al presidio in solidarietà con il compagno Valter è stato raccolto da una folta delegazione del comitato dei genitori antifascisti 11 marzo di Reggio Emilia, dall’ASP (Associazione di Solidarietà Proletaria) e da compagni di altre realtà politiche milanesi tra i quali i compagni di Proletari Comunisti e dei centri sociali Garibaldi, ORSO, Transiti, e soggettività anarchiche.

Nel ringraziare tutti i compagni e le organizzazioni intervenute al presidio in solidarietà con il compagno Valter, rinnoviamo l’appello a fare fronte comune contro la repressione e contro la persecuzione dei comunisti e degli antifascisti. Difendere i comunisti significa anche difendere gli spazi di libertà e democrazia conquistati con la guerra di Resistenza .