LETTERA APERTA ALLA COERENZA DEI POCHI

di Maurizio CANOSCI

segnalato da paolo signorelli.

- portavoce di socialismo nazionale - Dopo quanto accaduto a Roma sabato scorso credo sia opportuno scrivere questa lettera aperta alla coerenza dei pochi. L’attacco trasversale ricevuto dall’on. Diliberto, segretario nazionale del PDCI, è sintomatico di una realtà che abbiamo più volte cercato di portare alla comprensione di chi ci legge; chiunque osi infrangere il tabù della sudditanza alla logica del pensiero unico globalizzato,  unilateralmente schierato con gli interessi della cupola plutocratica usuraia ed apolide - i cui vertici appartengono al sionismo e il braccio armato è rappresentato dalle forze di occupazione nord-americane con l’ausilio degli “ascari” delle colonie euro-atlantiste -deve subire il linciaggio mediatico. Così avviene per chiunque esca dal coro della verità “embedded”, come per esempio accade per il giornalista Giulietto Chiesa.

Di fronte a ciò, come socialista nazionale, ritengo necessario esprimere la mia solidarietà all’on. Diliberto e ad altri come lui che senza rinnegare le proprie radici così come facciamo noi ritiene doveroso e sacrosanto rimanere sulle proprie posizioni pur – giustamente – denunciando azioni di sciacallaggio provocate da gruppi di agitatori professionisti quali sono da tempo i mestieranti disobbedienti dei centri sociali.  Lo stesso sciacallaggio – si badi bene – che in maniera contrapposta li unisce a quanti invocano la parola “eroismo” per dei morti in divisa che in realtà sono semmai vittime sacrificali dell’aberrante logica imposta dalla dottrina liberalcapitalista dello sfruttamento economicista del globo terracqueo.

Sia, cioè, gli sgangherati patriottardi di destra, sia i perdigiorno (retribuiti da chi !?) dei paci-finti, in realtà rappresentano una volta ancora un unico maleodorante amalgama di ipocrisia farisaica che dovrebbe far vomitare non solo l’on. Diliberto e noi ma la coscienza della maggior parte dei cittadini italiani costretti a sentire dileggiati dei morti in trucidi slogan come in altrettante esortazioni retoriche. Gli imbecilli, per capirci, sono parimenti coloro che inneggiano a 1-100-1000 stragi destinate a recare lutto a famiglie italiane costrette a vedere i loro figli esposti – per qualche briciola in più in busta paga – ai rischi provocati dall’arroganza atlanto-sionista e coloro che hanno accettato prima (Berlusconi e soci)  e ora  si ostinano(Prodi e soci)  a voler prestare l’opera delle nostre Forze Armate – più utili sicuramente in difesa della nostra sicurezza e soprattutto della nostra identità nazionale in Patria – a cavar le castagne dal fuoco per conto di interessi altrui.

Dunque la coerenza come primo filo conduttore di un’azione politica che dovrebbe finalmente vedere riuniti tutti coloro che hanno individuato il vero “nemico”, senza più paraocchi, verso l’unico obiettivo oggi plausibile ed alternativo di “liberazione nazionale” dalla pusillanimità, dall’imbecillità, dal servilismo, dalla vera e propria schiavitù in cui stiamo definitivamente per cadere inesorabilmente senza un colpo di reni.

Certo tutti i tabù devono cadere, on. Diliberto , non solo quelli che più fanno comodo per semplice calcolo di bottega elettorale; tutti, nessuno escluso, così come i socialisti nazionali da tempo auspicano poco ascoltati. Una vera liberazione nazionale che cancelli quella troppo “mitizzata” e molto “mistificata” che ha tristemente ridotto la nostra Italia, la nostra Europa alla mercé dei “liberatori” atlantici oggi anche da lei – correttamente – considerati per quello che veramente sono e sono sempre stati: aggressori delle “Genti”. Se coerenza deve essere essa non può venire esibita a giorni alterni. Non può ripetersi una nostra solidarietà verso chi manifesta con forza le proprie convinzioni e successivamente rimarca di continuare a voler mantenere in vita un governo antitetico alle stesse. Ritroviamoci e discutiamone per portare misticamente, ognuno di noi, la propria coerenza fino in fondo, fino alle estreme conseguenze necessarie per riportare libertà al nostro popolo. Se questo non si è capaci di farlo significa – come diceva Erza Pound – che “non si crede nella giustezza delle proprie idee”. Un saluto dei socialisti nazionali alla coerenza dei pochi.