ALLA CANNA DEL GAS

Le ferrovie sono in “rosso” di settemila miliardi di Euro e se non si provvederà, porteranno i libri in tribunale per sancire il fallimento.

Alitalia è allo sfascio e perde un sacco di soldi per ogni aereo che decolla.

L’università manca dei soldi per sopravvivere ed ha avuto 200 miliardi di tagli per il 2007 e più ancora sono previsti per il 2008 ( Fonte: corsera del 15-12-06).

Tutte istituzioni che sono state o sono sotto la tutela dello Stato sia con governi de centrodestra che con quelli di centrosinistra.

Gli investimenti per la ricerca e per l’istruzione, in rapporto al P.I.L., sono da diversi anni tra i più bassi del mondo occidentale e nessuno ha fatto nulla per invertire la tendenza al degrado, anzi allo sfacelo.

Si permette alle regioni di aggirare le disposizioni sulle diminuzioni degli stipendi e delle diarie e di arrivare addirittura ad aumentarsele alla faccia dell’austerità, si permette che le regioni facciano spese pazze per avere in tutto il mondo delle “Ambasciate” non previste da nessun ordinamento, si permette a regioni e Comuni di sperperare somme ingentissime in consulenze esterne trascurando i propri uffici tecnici solamente per favorire qualche politico, magari “trombato” alle elezioni, ma che bisogna mantenere perché parte integrante del sistema di raccolta dei consensi elettorali ai vari partiti, che sono la fonte del potere!

La decisione dei rettori delle università ( che hanno votato per l’87% per il centrosinistra) di dare l’ostracismo a tutti i membri del governo non invitandoli alle cerimonie ufficiali degli atenei, la dice lunga e chiara sullo stato di disagio, anzi, parlando fuor dei denti, di grande incazzatura che il disinteresse del governo per la stessa sopravvivenza delle università ha provocato..!

Non che sotto il governo Berlusconi la situazione fosse migliore, ché anche allora gli stanziamenti per l’università e, soprattutto per la ricerca, ci ponevano agli ultimi posti nel mondo, ma allora era quasi scontato mentre i rettori si illudevano che questo governo, dopo le critiche feroci a Berlusconi e dopo le promesse elettorali avrebbe, se non risolto il problema, almeno creato una inversione di tendenza che invece non c’è stata..!

Il sistema di “acquisto” dei consensi tramite scambio di favori e di remunerazioni, che dura da decenni, ha prodotto una pletora tale di “Clientela” che oramai una bella fetta del bilancio dello Stato va, direttamente o indirettamente, a riempirne le greppie e resta poco per amministrare la cosa pubblica in investimenti e spese produttive a favore dei Cittadini senza contare che più aumenta la preoccupazione di soddisfare la “cilentela”, sempre meno attenzione viene prestata al buon andamento delle istituzioni pubbliche!

Insomma, chi se ne frega delle ferrovie, dell’Alitalia, della scuola e della ricerca; l’importante è mettere le basi per poter vincere le prossime elezioni; tutti teniamo famiglia..!!

Alessandro Mezzano