1 - 10 - 100 - 1000 nassiriya...perche' concentrarci su questa inutile notizia ?

 

PRIMA DI LEGGERE QUESTA SERIE DI ARTICOLI SULLA MANIFESTAZIONE IN FAVORE DELLA PALESTINA DI CUI NESSUNO HA PARLATO RIPORTANDO SOLTANTO LO SCANDALO PER LO SLOGAN SCANDALO VOLUTO DALLA DESTRA E CAVALCATO DALLA SINISTRA PER TACERE ENTRAMBI.

RICORDIAMO CHE ... IN MERITO A MEDAGLIE - AI CADUTI - ALL'ORO E ALLA MEMORIA... COMINCIATE VOI POLITICI A DIRE PER QUALE MOTIVO SONO DECEDUTI SOLDATI ITALIANI A NASSIRIYA.

PERCHE' NON DITE CHE LI AVETE MANDATI IN QUEL LUOGO A DIFENDERE UN POZZO DI PETROLIO DELL'ENI - CONTRATTO CONCLUSO CON SADDAM - E MANTENUTO DAGLI USA DOPO LA CONQUISTA DEL PETROLIO IRACHENO.

PERHE' NON DITE CHE AVETE INVIATO PERSONE IGNARE COLPEVOLI SOLO DI CREDERE ALLA SOTTOCULTURA DELLA PATRIA INCULCATA E MEDIATICA...PER DIFENDERE UNA POMPA DELLA BENZINA E CHE HANNO PERSO LA VITA PER UN PIENO ?

RICORDATELO AI GENITORI E POI DATE MEDAGLIE E PENSIONE DOVUTE SOPRATTUTTO PER LA VOSTRA E ALLA VOSTRA VIGLIACCHERIA.

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Mail: forumpalestina@libero.it         
Sito: http://www.forumpalestina.org   

Un copione già visto nelle reazioni alla manifestazione

per la Palestina di Roma

Cinque domande per una lettera aperta alla "politica", all'informazione e agli inservibili 

Aprendo i giornali di oggi – domenica 19 novembre – sembra di vedere i quotidiani di nove mesi fa, esattamente del 19 febbraio. Una manifestazione pienamente riuscita in solidarietà con il popolo palestinesi, contenuti chiari che hanno portato alla luce l’inaccettabilità di accordi militari (in gran parte segreti anche al Parlamento) tra Italia e Israele e la vergogna di un embargo applicato alle vittime (i palestinesi) piuttosto che agli occupanti che li bombardano ogni giorno (Israele), sarebbe passata sotto silenzio o ridotta a cronache in piccoli francobolli di giornale. Ed invece le prime pagine e le cronache dedicano ampio a questa manifestazione ma solo per darne un’immagine completamente distorta fatta di pupazzi bruciati e slogans sbagliati.

E’ un copione che si ripete sistematicamente ad ogni manifestazione per la Palestina. Abbiamo conservato i giornali e le dichiarazioni della “politica” dal marzo 2002 e vi potrete trovare un campionario di falsità, mezze verità, anatemi e distorsioni. In sostanza la Palestina deve scomparire dall’agenda politica perché essendo una situazione “in bianco e nero”, con occupanti e occupati, con aggressori e aggrediti, non consente zone grigie e ambiguità oltre il buon senso e la coscienza comune.

Le reazioni ad alcuni episodi del tutto marginali ed estranei alla manifestazione di sabato 18 novembre – così come a quella del 18 febbraio di quest’anno – danno l’impressione di voler nascondere, dietro i toni indignati e le strumentalizzazioni politiche a fini interni, l’immondizia sotto il tappeto.

1. Vorremmo chiedere al Presidente della Camera Bertinotti: quand’è che oltre a commentare gli “slogans indicibili” vorrà dire qualcosa anche contro l’accordo militare Italia-Israele che l’attuale governo ancora non si decide a revocare? Gli “idioti” bruciano dei pupazzi in piazza, ma le nuove armi israeliane a Gaza o in Libano dilaniano le persone in carne d’ossa come è stato ampiamente documentato anche nel nostro paese.

2. Vorremmo chiedere ai ministri e viceministri della sinistra di governo: come mai l’Italia continua a tenere bloccati i fondi e i soldi destinati ai servizi sociali, alle donne, agli ospedali palestinesi  che erano in emergenza umanitaria ancora prima dell’embargo varato dall’Unione Europea?

3. Vorremmo chiedere al governo nel suo insieme: come mai sul Medio Oriente e sulla Palestina continuate a dichiarare una politica di equidistanza diversa da quella servile e unilaterale del governo Berlusconi, ma continuate a ritenere prioritari gli interessi strategici israeliani sul piano militare, economico, diplomatico?

4. Vorremmo chiedere anche alle redazioni dei giornali e delle televisioni: come mai effettuate decine di interviste, avete a disposizione ore di girato, ascoltate le ragioni di una manifestazione, ponete anche le domande più insidiose ai suoi organizzatori ma poi ne rappresentate solo un episodio in contrasto con lo spirito e il senso maggioritario di una intera manifestazione con migliaia di persone? I cameraman e i cronisti a cui lo abbiamo chiesto in piazza ci hanno risposto allargando le braccia. Forse è tempo che i giornalisti scioperino non solo contro l’arroganza degli editori ma anche a difesa della dignità e della libertà di informazione.

5. Infine vorremmo chiedere a chi nella manifestazione di sabato ha bruciato i pupazzi e lanciato slogans inservibili e insulsi (lo stesso era accaduto a febbraio). Se sapevate (e lo sapevate) che era pronta la trappola mediatica che sarebbe servita a manipolare e occultare una manifestazione sulla Palestina, perché vi siete coscientemente e puntualmente prestati alla trappola? O siete stupidi o siete malconsigliati. Nel primo caso ravvedetevi, nel secondo allontanate i cattivi consiglieri. La prossima volta sarà l’intera manifestazione che non permetterà che vi prestiate di nuovo alla trappola.

L’ultima domanda è per noi stessi. Sono cinque anni che cercano in ogni modo e con ogni mezzo di mettere a tacere o demonizzare le nostre iniziative di solidarietà con la Palestina. Non ci sono riusciti perché è la realtà sul campo a determinare la situazione. Il mattatoio palestinese a Gaza, la repressione militare e coloniale in Cisgiordania, la crescente tensione in Libano, l’invasione e la resistenza in Iraq, non consentono di nascondere la spazzatura sotto il tappeto e il mantenimento delle ambiguità. Se le contraddizioni agiscono concretamente sul campo, è sufficiente mettere in campo un minimo di capacità organizzativa e di chiarezza nei contenuti per incidere politicamente e orientare la gente. Questa è stata e rimane la funzione del Forum Palestina e sulla base di questa continueremo ad agire politicamente.

Roma, 19 novembre 2006

Il Forum Palestina

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Militante manifestazione promossa dal Forum Palestina
A Roma sfilano in 20mila per la Palestina libera
La destra e la "sinistra" del regime attaccano il rogo dei manichini dei soldati degli eserciti imperialisti americano, israeliano e italiano. L'indagine della Digos e della magistratura sul presunto "reato di istigazione a delinquere" è assolutamente infondata. L'iniziativa del rogo è coerente con l'art. 11 della Costituzione. A Milano le forze governative manifestano per Israele
La delegazione del PMLI diretta da Ganeri in prima linea a fianco della Resistenza palestinese

Sabato 18 novembre si è svolta a Roma un'importante e militante manifestazione, cui hanno preso parte oltre 20 mila persone provenienti da tutta Italia e anche dall'estero, in sostegno alla lotta del popolo palestinese contro l'occupazione e l'oppressione degli imperialisti sionisti israeliani e i loro complici Usa ed europei. La manifestazione è stata promossa dal Forum Palestina, nell'ambito della settimana di mobilitazione in 22 paesi contro il muro dell'apartheid che Israele sta costruendo nei territori occupati. Alla manifestazione hanno aderito diverse associazioni, partiti, tra cui il PdCI e il PCL, organizzazioni sindacali non confederali, centri sociali, singoli circoli Arci e sezioni del PRC e dei Giovani comunisti, ecc.
Anche il PMLI e "Il Bolscevico" hanno aderito alla manifestazione, ritenendone sostanzialmente condivisibile la piattaforma politica centrata sulle richieste di revoca dell'accordo di cooperazione militare Italia-Israele e di ogni accordo economico delle Regioni italiane con l'entità sionista, revoca del vergognoso embargo della Ue ai danni del popolo palestinese, contro il muro dell'apartheid, per l'autodeterminazione del popolo palestinese e per immediate sanzioni e boicottaggio contro l'occupazione sionista. Una delegazione del PMLI, guidata dal compagno Giordano Ganeri, ha partecipato in prima linea alla manifestazione a fianco della Resistenza palestinese.
Contemporaneamente alla ma-nifestazione di Roma, e in palese concorrenza e disturbo di essa, si è tenuta a Milano un'altra manifestazione, "Per la pace e la giustizia in Medio Oriente", organizzata dai partiti governativi, DS, Margherita e PRC in testa, con il supporto attivo di organizzazioni "pacifiste" di area cattolica recentemente convertite all'interventismo, come la Tavola della pace, Beati i costruttori di pace, Pax Christi, ecc., i sindacati Cgil e Cisl, Legambiente, Arci, Articolo 21, e molte altre sigle egemonizzate dalla "sinistra" di regime. Una manifestazione a cui hanno partecipato 50 mila persone, secondo gli organizzatori, purtroppo ingannate con la parola d'ordine ambigua e fuorviante dei "due popoli due Stati" (a cui il rinnegato Fassino, sponsor insieme al liberista-clericale Rutelli della manifestazione, ha aggiunto il marchio imperialista delle "due democrazie"), che mette sullo stesso piano i palestinesi aggrediti e occupati con i nazisti-sionisti occupanti, allo scopo di coprire nella pratica i crimini e le infamie di questi ultimi e legittimare la schiavitù del popolo palestinese.
Ovviamente, il PMLI non ha partecipato alla manifestazione governativa di Milano. Tuttavia, al concentramento alcuni compagni milanesi hanno diffuso un volantino del Partito in cui tra l'altro si chiede l'espulsione di Israele dall'Onu.
È quasi superfluo dire che tutto il consenso e l'appoggio della destra e della "sinistra" e dei mezzi di informazione del regime neofascista, sono andati alla manifestazione di Milano, mentre a quella di Roma è andato viceversa tutto il loro livore e disprezzo, prima durante e dopo la manifestazione stessa, trattata alla stregua di un raduno di facinorosi estremisti, se non anche di simpatizzanti del "terrorismo". Si è arrivati, su pressione della potente lobby sionista italiana, perfino alla revoca da parte di Trenitalia dei biglietti a prezzo scontato per le comitive di manifestanti dirette a Roma, nonché alla negazione del visto di ingresso, proveniente direttamente dalla Farnesina, cioè da D'Alema, imposto alla rappresentante palestinese Leila Khaled che doveva partecipare al comizio conclusivo della manifestazione.

Una risposta antimperialista


Ma i sinceri antimperialisti e amanti della pace italiani e non, nonostante l'infame opera di boicottaggio mediatico e organizzativo nei confronti della manifestazione romana, hanno dato a questi mentitori la risposta che meritavano, infliggendo un colpo durissimo agli imperialisti e a chi regge loro il sacco, in primis gli imbroglioni della "sinistra" borghese oggi al governo.
Presenti, oltre ai suddetti gruppi politici e sindacali, associazioni, gruppi religiosi, comunità di rifugiati, mass-media indipendenti e tanti semplici cittadini, tra cui molti elettori e militanti sdegnati dei partiti del "centro-sinistra", soprattutto di Rifondazione; ma anche studenti, pensionati, lavoratori, tanti precari, i centri sociali, il sindacalismo di base, ecc. Peraltro nel corteo si respirava un'aria fortemente antigovernativa e contro la Finanziaria e la politica economica e sociale del governo Prodi.
Il colorato, multietnico, combattivo e pacifico corteo ha sfilato da Piazza della Repubblica fino a Piazza Venezia, passando per Via Cavour e Via dei Fori Imperiali. Un camion adibito a palco ha visto parlare alcuni degli organizzatori della manifestazione, che hanno simbolicamente bruciato contro ogni forma di razzismo e imperialismo la bandiera con la croce uncinata nazista.
Forti e infuocati, appropriati e apprezzatissimi sono stati gli interventi dal palco, nella denuncia delle nefandezze della occupazione israeliana, della complicità dell'imperialismo occidentale e perfino di singole aziende capitalistiche, come ad esempio la Telecom, verso il regime nazista-sionista israeliano.
Sferzanti anche le denunce contro la politica filoisraeliana del governo italiano e dei partiti che lo sostengono: tra questi c'è anche il PdCI di Diliberto, che pure si è presentato in piazza (e anche a Milano, tanto per tenere il piede in tutte le staffe) con mille distinguo e dichiarazioni opportunistiche, come quella che la sua partecipazione alla manifestazione di Roma non era ostile a Israele. Inevitabili perciò i fischi e le proteste verso questo partito falso comunista. Stessa posizione opportunista, quella tenuta dalla corrente del PRC "Essere comunisti", presente sia a Roma che alla contro manifestazione di Milano: come dire con la Palestina e con il governo Prodi che regge il sacco ai nazisti-sionisti di Israele.
Il nostro Partito era rappresentato da una delegazione formata da compagni organizzati dalla Cellula "Rivoluzione d'Ottobre" di Roma e da alcuni simpatizzanti del PMLI provenienti da altre parti del Lazio e d'Italia. Splendida l'accoglienza dei manifestanti nei confronti del Partito, successo del banchino di propaganda tenuto durante il concentramento, vendute decine e decine di copie de "Il Bolscevico", distribuiti centinaia di volantini. I compagni sono stati intervistati da giornalisti della trasmissione di Raiuno "La vita in diretta", anche se poi le interviste non sono andate in onda e la delegazione, con le bandiere e i cartelli del Partito, è stata vista su Raitre, Rainews24 e Sky.
Centinaia le foto e i commenti positivi al cartello esibito dai compagni nel corteo recante la posizione del PMLI sulla Palestina: "Con il popolo palestinese fino alla vittoria sull'oppressore imperialista sionista".
Il Partito è stato citato da alcuni quotidiani nazionali del 19, tra i quali "la Repubblica". Ai membri della delegazione del PMLI alla manifestazione di Roma la Commissione per il lavoro di organizzazione del CC del PMLI ha inviato un messaggio di ringraziamento a nome di tutto il Partito, con alla testa il compagno Giovanni Scuderi, "per la bellissima e importante missione che avete compiuto sabato a Roma per la causa della Palestina libera".

Attacco concentrico della destra e della "sinistra" di regime


Vergognoso, anche se prevedibile, l'attacco sferrato alla manifestazione di Roma da parte di tutti i partiti e dai mass-media del regime neofascista. Tutti indistintamente, e con le stesse parole e argomenti, si sono dichiarati "inorriditi" per il falò dei tre manichini raffiguranti altrettanti soldati degli imperialismi americano, israeliano e italiano. Dichiarazioni indignate sono piovute immediatamente dal rinnegato Napolitano, che ha detto di condividere "lo sdegno per gli insulti ignobili" già espresso dal cacasotto Bertinotti, e ha ribadito che i "caduti di Nassiriya" sono un "esempio di mirabile dedizione al senso del dovere e all'amor patrio". Questo rinnegato, che mai ha aperto bocca sui quotidiani roghi veri di palestinesi da parte delle bombe al fosforo e dei missili nazi-sionisti e sulle stragi di donne e bambini a Gaza e nei territori occupati, si indigna però per il rogo di simboli militaristi e imperialisti! Analoghe dichiarazioni indignate, incredibilmente uguali tra loro, sono state fatte da tutti i leader dei partiti parlamentari, della destra e della "sinistra" borghese, da Fassino a Berlusconi, da Fini a D'Alema, da Veltroni a Casini, e chi più ne ha più ne metta. Il trotzkista Ingrao si è voluto associare alla canea militarista e filosionista nella condanna del rogo simbolico, per non parlare dell'imbroglione revisionista Diliberto, che è arrivato addirittura a profferire minacce di ricorrere alla violenza fisica nelle prossime manifestazioni per "isolare" gli "imbecilli" che osassero ripetere simili atti dimostrativi. Inoltre il ministro Di Pietro ha invocato persino leggi liberticide e forcaiole che vietino questo tipo di cortei e impediscano ai manifestanti di parteciparvi, esattamente come agiva Mussolini nei confronti degli antifascisti durante il ventennio.
Anche la procura di Roma si è mossa, sguinzagliando la Digos per acquisire foto e filmati atti a incriminare gli autori del rogo e degli slogan su Nassiriya per il reato di "istigazione a delinquere". Un atto assolutamente infondato e senza precedenti, che se passasse costituirebbe una gravissima violazione della libertà di espressione garantita dalla Costituzione, un atto degno del regime fascista mussoliniano. Le associazioni in difesa della Costituzione, tipo Articolo 21, Libertà e Giustizia, i Girotondi, non hanno nulla da dire?
Bruciare simboli fascisti e militaristi e lanciare slogan in una manifestazione antimperialista, per protestare contro la partecipazione dell'Italia ad occupazioni militari di altri paesi come in Iraq e Afghanistan e in combutta con gli aggressori americani e sionisti, è perfettamente legittimo e in linea con l'art. 11 della Costituzione. Da sempre nelle manifestazioni antimperialiste, come quelle degli anni '60 e '70 per il Vietnam, si è esercitato questo diritto. In tutti i paesi in cui si protesta in piazza contro gli aggressori Usa e sionisti si bruciano bandiere e fantocci raffiguranti Bush, Blair, Olmert e gli altri boia imperialisti. Perché la "sinistra" borghese, pienamente d'accordo in questo con la destra neofascista, non vuole che questo accada più in Italia? Il fatto è che ha ormai cambiato pelle, e regge il sacco all'imperialismo e al sionismo, e come i partiti socialtraditori alla vigilia della prima guerra mondiale imperialista denunciati da Lenin, vuole che tutto il popolo segua senza discutere la sua politica nazionalista, militarista e interventista, in tutto e per tutto simile e in continuità a quella ereditata dal governo neofascista e guerrafondaio di Berlusconi.

(Articolo de "Il Bolscevico", organo del PMLI, n. 43/2006)

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