LA MIA SICILIA

intervista a RITA BORSELLINO

di massimo d'andrea.

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BIBLIOGRAFIA DI PAOLO BORSELLINO E GIOVANNI FALCONE

BIOGRAFIA

in un momento di stasi della politica, mentre si perdeva tempo nel decidere il candidato da proporre in Sicilia, per la corsa elettorale regionale, una donna, Rita Borsellino, che contiene nel suo cognome la storia di chi lotta per un reale cambiamento storico, si proponeva ai DS, si candidava per le primarie, sostenuta da migliaia e migliaia di persone che come lei attendono un'altra realta' da quella vissuta fino ad ora. una realta' dignitosa , di coraggio e benessere per la propria terra e per le nuove generazioni. Una Donna che non scuote solo la sinistra con la sua presenza passionaria, ma tutti coloro che non riescono a svegliarsi dallo stato delle cose vigenti, una Donna forte, intelligente e che veramente ha nel cuore la propria terra ; per questo suo amore non puo' che vincere, comunque vada.

PERCHE’ QUESTA SCELTA DI ENTRARE IN POLITICA ?

E’ stato un passo in piu’ rispetto a quello che fino ad oggi ho fatto. Sono da 13 anni in mezzo alla gente, parliamo insieme e insieme cerchiamo di comprendere e leggere i territori, capirne i bisogni e a riconoscerne anche le risorse. E in questo particolare momento politico ho pensato che la societa’ avesse bisogno del mio passo in piu’.

QUALE PARTICOLARE MOMENTO POLITICO STIAMO VIVENDO ?

Dopo tanti problemi, sia per il governo centrale che per quello regionale, sia per lo scontento che per la situazione economica in cui il paese si trova, ma anche per uno aspetto etico che la politica sembra aver perso, dove si ricostituiscono sia il governo centrale che quello regionale, possiamo parlare di un momento particolare da cogliere per dare una svolta complessiva. Quello che era accaduto per Prodi, in cui la gente ha partecipato numerosa alle primarie, mi ha fatto avvertire questa necessita’ e richiesta da parte dei cittadini.

LA VOGLIA DI CAMBIAMENTO ?

La voglia di cambiamento in cui ognuno si e’ sentito e si sente protagonista, altrimenti non si spiega questa partecipazione fuori dal comune e dalle aspettative.

COME SPIEGA QUESTA RICHIESTA POPOLARE PER LA SUA PRESENZA IN POLITICA ?

Per quello che le dicevo prima, sono tredici anni che sto in mezzo alla gente, e mi conoscono in Sicilia e in tutta Italia. Non c’e’ Comune della Sicilia in cui io non sia stata cosi’ come sono sempre presente nelle altre realta’ italiane, perche’ ho lavorato con passione nei percorsi della legalita’, legalita’ non chiusa in se stessa, ma rivolta verso i territori verso l’esterno, cercando di farla divenire un volano positivo.

EPPURE LEOLUCA ORLANDO E’ STATO RICHIAMATO DALLA MARGHERITA PERCHE’ SOSTENEVA LA SUA CANDIDATURA INVECE CHE QUELLA PROPOSTA DAL SUO PARTITO DI APPARTENENZA...

Sono questioni interne al partito, questioni delle quali non ho nessuna esperienza, perche’ io non faccio parte di nessun partito anche se sono tanti i partiti che mi sostengono, e questa e’ una cosa bella e positiva. Al di la delle differenze, il fatto che all’interno dell’Unione si siano trovate le convergenze intorno al mio nome e’ il segno che quello che ho avvertito e’ realta’.

CHI SONO FALCONE E BORSELLINO ?

Falcone e Borsellino, sono appunto due giudici ma sono anche due uomini con la loro storia e non scindevano il loro essere magistrati dal loro essere uomini, ma ci univano tutta la loro capacita’ di confrontarsi con le persone e con le situazioni. Questo ha fatto di loro due giudici diversi. Ma non solo questo, le intuizioni di cui sono stati capaci hanno fatto scuola in giurisprudenza e oggi credo che la magistratura abbia ricevuto da queste due persone una grande eredita’, eredita’ di metodo e passione nel condurre la propria professione.

COSA SECONDO LEI NON SI DICE SU FALCONE E SUO FRATELLO PAOLO BORSELLINO ?

Non si trova e non si dice la verita’ sulla loro fine. Soprattutto su quella di Paolo, sul perche’ e’ avvenuta cosi’ rapidamente dopo quella di Falcone nonostante che la mafia immaginava e prevedeva le conseguenze di come sarebbe stata messa alle strette. Questa rapidita’ attuata e di cui si parla anche nell’ultimo processo ancora in corso, fa pensare che ci siano stati dei mandanti esterni alla mafia, soprattutto per quanto riguarda la fine di Paolo Borsellino. Di tutto questo non se ne parla, se ne discute solo all’interno delle aule dei tribunali e sembra che sia un fatto che debba interessare solo i magistrati.

INTERESSI POLITICI ?

Ma non lo so, sicuramente ci sono quegli intrecci tra mafia, politica ed economia, che leggiamo spesso sui giornali, purtroppo.

COSA E’ CAMBIATO DA ALLORA ?

E’ cambiata la coscienza di tante persone, certo non di tutti perche’ altrimenti avremmo risolto il problema. Credo che oggi pero’, anche chi sceglie di stare dalla parte dell’illegalita’ e consapevole della scelta che sta facendo. Prima si poteva far finta che la mafia non esistesse, oggi no.

EPPURE QUALCUNO HA DETTO, COME SILVIO BERLUSCONI, CHE LA MAFIA NON ESISTE.

C’e’ chi continua ostinatamente a dire queste cose come c’e’ qualcuno che riempie i muri di manifesti scrivendo che la mafia fa schifo.

LA SICILIA E’ STATA PER ANNI IL BACINO CENTRALE E CARDINE PER LE ELEZIONI DEL GOVERNO CENTRALE. PRIMA C’ERA LA DEMOCRAZIA CRISTIANA CHE NE TRAEVA VANTAGGIO, POI C’E’ STATA FORZA ITALIA, ORA SEMBRA CHE SI STIA SPOSTANDO VERSO L’UDC – COSA MANCA SUL TERRITORIO PER AVERE IL CORAGGIO DI CAMBIARE REALMENTE ?

Vorrei dire con una parola semplice e forte nello stesso tempo, che manca la liberta’. Troppe persone non sono libere. Non sono libere non solo perche’ c’e’ il controllo del territorio da parte delle mafie, ma perche’ ci sono dei bisogni primari che non sono mai stati soddisfatti. In condizioni di bisogno non si e’ liberi di esprimere la propria reale volonta’, si cerca, con la politica del clientelismo che certi partiti offrono, la convenienza, cioe’ si da il voto a chi ti offre di piu’, anche se poi le promesse, spesso, non vengono mantenute, e soprattutto non sono mantenute per quanto riguarda lo sviluppo, lasciandole solo in termini di assistenzialismo.

C’E’ LIBERTA’ DI ESPRESSIONE IN SICILIA OPPURE VIGE LA CENSURA ?

No, se si vuole comunicare si riesce a comunicare. Se si vuole far finta che i fatti non esistano si puo’ fare, anche se oggi le pagine dei giornali e le cronache della tv, seppur a livello locale e mai riportate a livello nazionale, vedendo quello che accade ogni giorno, insomma, e’ difficile far finta.

PARLIAMO DELL’ECONOMIA CHE DOVREBBE ARRIVARE AL SUD ATTRAVERSO LA GRANDE OPERA DEL PONTE, LEI E’ D’ACCORDO ?

Io non dico aprioristicamente no al ponte, io dico ponte come e perche’. E quindi mi sono documentata, ho parlato con degli esperti e letto dei rapporti in materia del ponte, come lo studio fatto dall’Universita’ Cattolica di Milano dal professor Brambilla, il quale analizza con precisione e freddezza i dati. Questi dicono che e’ un’opera anti economica, una spesa enorme fatta in questo momento, in cui l’Italia e la Sicilia hanno bisogno di altre soluzioni. Mi chiedo quindi perche’ pensare prima al ponte invece che a tutte le infrastrutture di cui la Sicilia ha bisogno, come ad esempio le strade, le ferrovie, le autostrade del mare, i porti le comunicazioni, insomma se non si sviluppa tutto questo come prima azione, il ponte e’ perfettamente inutile. Infine c’e’ il problema dell’impatto ambientale di cui l’Europa si sta occupando, quindi sono tanti i motivi per dire no al ponte, o meglio dire no almeno in questo momento.

SECONDO LEI SI FARA’ IL PONTE ?

La mia paura e’ che si cominci e poi non vada al termine, come tante delle opere. Penso ad esempio alla Palermo Messina, che ha impiegato 35 anni per essere completata e ancora non lo e’ definitivamente perche’ non funziona come dovrebbe.

PERCHE’ I DS ERANO UN PO RESTII PER LA SUA CANDIDATURA ?

Contrariamente a quanto si dice, i cosi’ detti cespugli sono stati i primi a recepirla, ma la candidatura l’ho proposta io. Mi sono proprio proposta. Quando ho visto che vi erano delle incertezze intorno al nome di candidati anche validi e che avrebbero potuto quindi bene interpretare quello che desideravano gli elettori, perche’ si perdeva troppo tempo per una scelta definitiva sul nome, ho pensato di mettermi a disposizione e mi rendo conto che la mia e’ una candidatura anomala perche’ non ho esperienze politiche.

LI HA SPIAZZATI PRATICAMENTE.

Ecco bravo li ho spiazzati, visto che stavano discutendo di altro. E il fatto che siano arrivati a questa conclusione mi rende soddisfatta, perche’ penso che sia stata una decisione maturata dopo discussioni costruttive.

MA SOLO I DS GLI HANNO OFFERTO LA POSSIBILITA’ DI PARTECIPARE OPPURE C’E’ STATA QUALCHE ALTRA RICHIESTA POLITICA SEMPRE NELL’AREA DELLA SINISTRA ?

No ripeto sono stata io a propormi.

QUINDI E’ PROPRIO NEL DNA DELLA FAMIGLIA IL CONCETTO DI RIVOLUZIONE ?

Non mi dia anche lei della rivolzionaria estremista, perche’ al contrario sono moderata.

NO, NON ESTREMISTA, MA RIVOLUZIONARIA IN SENSO POSITIVO, CON L’INTENZIONE CIOE’, COME SUO FRATELLO, DI CAMBIARE GLI ORDINI DELLA COSE, LA STORIA IN MEGLIO...

In questo senso si , abbiamo voglia di migliorare.

SENTA LEI ENTRANDO IN POLITICA E QUINDI NEL PIANETA DEI DS SI DOVRA’ OCCUPARE ANCHE DEI PROBLEMI NAZIONALI, COSA NE PENSA DELLA TAV ?

Non ho avuto modo di documentarmi, ma ho seguito con attenzione quello che e’ accaduto e accade nel nord Italia. Se quello che dicono i tanti sindaci e i cittadini, che sicuramente sono documentati in riguardo alla pericolosita’ di forare queste montagne in cui c’e’ l’amianto e tante altre situazioni, e’ reale,si sconsigliano questi lavori. Credo che loro, che si sono documenti e stanno portando avanti questa battaglia, hanno ragione ad opporsi. E’ simile alla storia degli inceneritori che si vogliono fare in Sicilia, bisogna considerare prima di tutto la salute dei cittadini, successivamente la convenienza e quindi fare le opere pubbliche. Non bisogna fare opere pubbliche a prescindere dall’impatto che hanno con la vivibilita’ dei cittadini.

LEI SA CHE STA DICENDO QUALCOSA DI DIVERSO DAI DS VERO ?

Ma vede io sono abituata a dire quello che penso, non come un cane sciolto, ma ragionandoci su’. Cosi’ come ho detto per il ponte, no in termini preconcetti, dico la stessa cosa sulla tav, bisogna studiare la situazione e le varie possibilita’.

OLTRE GLI INCENERITORI IN SICILIA SONO ARRIVATE LE TRIVELLE DI NOTO...

Sono stata da poco a Noto, che gia’ conoscevo, ma ci sono ritornata in questi giorni per questioni legate alla mia candidatura. E’ una situazione pessima, sentire da un lato che l’Unesco afferma che Noto e la sua valle sono patrimonio dell’umanita’ e dall’altro lato arrivano le trivelle per scavare e cercare petrolio in un luogo che necessita di altre valutazioni.

PERO’ OLTRE QUALCHE GRUPPO DI GIOVANI, NON SI OPPONE NESSUNO A QUESTA SITUAZIONE DELLA TRIVELLAZIONE IN VAL DI NOTO. C’E’ UN SILENZIO PAUROSO PERCHE’ ?

Ma vede, il problema e’ che cosi’ come avviene per qualche industria chimica inquinante e di mancato adeguamento alle norme di depurazione, la gente afferma che preferisce morire ma con la pancia piena. E’ una cosa terribile che la popolazione sia costretta a rassegnarsi, a convivere con i danni che queste situazioni portano, pur di avere la possibilita’ economica di sopravvivere. Questo e’ un delitto.

COME RILANCIARE LA SICILIA, BASTANO LE SOVVENZIONI AL SUD ?

No assolutamente, dobbiamo smetterla con questa politica dell’assistenzialismo in qualsiasi direzione vada. Non dobbiamo piu’ parlare di assistenzialismo, dobbiamo parlare di economia sana innescando quei meccanismi per poterla raggiungere definitivamente. Dico no al precariato, anche se non possiamo gettare in mano i precari esistenti, non dobbiamo produrne piu’. Per lo sviluppo della Sicilia bisogna riscoprire e rivalutare le locazioni dei vari territori. Non serve portare dei mostri ecologici che disanimano le locazioni dei territori perche’ impongono dall’alto uno sviluppo senza tener conto di cosa c’e’ in quel territorio, della sua struttura, nella sua cultura, nelle sue capacita’.

Dobbiamo sfruttare al meglio il fatto che la Sicilia nei prossimi anni si trovera’ in una situazione particolare. Al centro del Mediterraneo c’e’ gia’ e questo intendo geograficamente ed e’ un patrimonio enorme che gli ha dato il Padreterno, ma si trovera’ anche al centro di grandi flussi e scambi economici culturali e di merci. Questo sara’ il grande volano della Sicilia, interpretato nella maniera giusta. Dobbiamo intercettare questi flussi, in modo che non passino solamente sulla nostra terra, ma che si fermino per poi ripartire con il marchio Sicilia. Questo momento importante o lo cogliamo oggi oppure e’ perso definitivamente. Quindi bisogna mettere in campo tutte le risorse per innescare questo sviluppo positivo. Abbiamo sciupato i fondi europei in questi anni, per creare progetti sponda senza formare vera economia, tanto che l’Europa ce li consegna nuovamente perche’ siamo ancora all’obiettivo uno, insieme a Cipro e la Lituania.

Con tutto il rispetto per questi paesi che devono ancora iniziare un processo di sviluppo, la Sicilia si trova in una paese industriale, cioe’ gia’ sviluppato. Quindi bisogna utilizzare al meglio questi nuovi fondi, e terminare quelli che ci sono ancora, soprattutto eliminando gli enormi spechi che sono presenti all’interno della Regione Sicilia, basta parlare di sanita’ e della stessa macchina regionale. Questi sono i due elementi che assorbono quasi completamente il bilancio economico senza produrre nulla.

COME SANITA’ CERTO LA SICILIA NON PUO’ DIRE DI STAR BENE...

A livello di sanita’ lo si legge su tutti i giornali che la Regione Sicilia non e’ adeguata. Attenzione, anche in questo caso non sono negativa all’esistenza di una sanita’ privata, che deve esserci come supporto alla sanita’ pubblica, ma non deve avere privilegi e soprattutto non deve essere strapagata come e’ accaduto fino ad oggi. Da quando la clinica che era gestita dall’imprenditore Aiello e passata nelle mani del curatore, perche’ sequestrata, le stesse prestazioni vengono pagate dalla regione siciliana il 70 per cento in meno. Le prestazioni private in Sicilia sono identiche a tutte le altre regioni d’Italia, e non si puo’ dire che ci sia un funzionamento tale della sanita’ per giustificare qualcosa che in ogni caso sarebbe ingiustificabile.

C’E’ ANCHE L’ARCHEOLOGIA E LA CULTURA COME RISORSA ?

Certamente e proprio da quelli che sono oggi i problemi della Sicilia, si puo’ ricavare sviluppo. Il clima, i paesaggi, la natura, i beni archeologici e culturali che la Sicilia ha, devono essere rivalutati come risorsa economica, e pensate che tutto questo deve essere ancora inserito in rete. Noi oggi abbiamo ancora delle ferrovie, in alcuni luoghi della Sicilia, da terzo mondo. Girando per questa campagna elettorale, mi sono resa conto cosa sono le strade di certi comuni dell’interno della Sicilia. Bisogna sviluppare tutto questo. Perche’ vede ci si puo’ impegnare anche nell’agricoltura, realizzarla biologicamente, ma se poi non la possiamo trasportare non serve a nulla e a nessuno.

IL PROBLEMA ACQUA ?

E’ un problema inesistente, nel senso che l’acqua c’e’ ma non viene utilizzata perche’ non e’ stata incanalata in modo efficiente. Ci sono acquedotti vecchissimi che perdono acqua ovunque. Ci sono dighe addirittura che non hanno collegamenti con le reti di distribuzione. Quando fu nominato commissario delle acque il Generale Iucci, alla fine del suo programma disse che la Sicilia aveva acqua a sufficienza per tutte le sue necessita’ pero’ ancora oggi abbiamo questo problema.

PERCHE’ NON SONO STATE FATTE LE OPERE PRIMA DETTE ?

Esatto, ma soprattutto non sono state razionalizzate.

COSA DIRA’ LA SICILIA ALLA DEVOLUTION ?

Io spero che la Sicilia, il suo popolo, sappia dare una risposta diversa da quella che hanno dato i 61 deputati siciliani. E’ una vergogna questo 61 a zero, da qualsiasi parte fosse andato, ed e’ andato da quella parte, cioe’ dove e’ assente la democrazia. Quei deputati che hanno votato la devolution ne hanno permesso l’approvazione, perche’ senza quei 61 voti non si sarebbe stata approvata.. Quindi ci sono siciliani contro la Sicilia, mentre noi vogliamo essere siciliani per la Sicilia.

COSA NON HA FATTO CUFFARO E COSA FARA’ LEI ?

Credo che da tutto quello che abbiamo detto fino ad ora, si puo’ trarre la conseguenza che Cuffaro ha fatto tante promesse, ma i risultati sono quelli che sono, molto deludenti. Infatti c’e’ un enorme mal contento, la Sicilia non funziona l’economia non e’ decollata e i problemi che abbiamo elencato fino ad ora sono tutte le cose che Cuffaro non ha fatto o che ha fatto con metodo distorto attraverso il criterio del clientelismo. Non si puo’ fare il Presidente della Regione Sicilia con il solito metodo delle clientele. Io non faro’ clientele, anche perche’ non ne ho, perche’ sono una persona assolutamente nuova alla politica e credo che questo sia un punto di forza. Sono una donna e anche questa e’ una novita’ in Sicilia. Quindi utilizzero’ queste novita’ per condurre e realizzare un nuovo metodo gia’ nella stesura del programma che sara’ concertato tra le varie parti, non solo politiche ma della societa’ civile e delle associazioni di categoria. Insomma stiamo costruendo insieme un cantiere, un cantiere per la Sicilia, in cui intorno a tanti tavoli tematici, vengono affrontati i problemi in modo competente e reale della Sicilia, e poi queste linee guida convergeranno tutte nella stesura di un programma unico.

 

 

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