*da Fiuggi a Casamicciola* Casamicciola? Competition is Competition!

Giuliana D'Olcese

  1. "Queste non ci devono scassare la minchia!". Punto. Non è un coppoluto luparato della "Onorata società", ne' della Camorra, ne' della Ndrangheta che, anzi, le loro donne le tengono in palma di mano, bensì un rappresentante del Popolo, tale "Onorevole" Giuseppe Gianni, uddiccino siracusano che, dalla sede della rappresentanza delegata dal Popolo, reputa, sancisce e decreta che il 52% delle elettrici italiane non devono scassare la minchia ai politici masculoni, o minchioni?, con il volere, almeno, il  25% di donne elette a rappresentarle in Parlamento. Quindi, competition is competition: Salvata la minchia, salvata l'Italia.


La eterna question delle
quote rosa negate, da destra e da sinistra, (quand'è che quote rosa, che fa tanto Intimo di Carinzia, cambierà in una espressione dignitosa?) è stata sollevata in quella che minaccia, io dico promette, di diventare la Casamicciola della politica italiota. La Rosa nel Pugno. L'alleanza tra i Radicali, lo Sdi, una fetta del Nuovo Psi - se non si fa prendere dagli abituali sturzilli socialistoidi - e la fettina dei socialisti con un piede dentro e uno fuori dal "Casino delle illibertà" per dirla alla maniera di Vittorio Feltri che, notoriamente, di sinistra non è.

Fatti gli scongiuri di rito e le dovute grattate contro fattucchiere e mammane di Ceppaloni, e dintorni Margheritosi nonchè verso intriganti, speziali e stregoni della Santa Inquisizione, la Rosa nel Pugno, se sarà Rosa nel Pugno, sarà il terremoto, costruttivo, la Casamicciola di quella marmaglia politica e di quella melensa e simoniaca classe dirigente di oltretevere. Poteri, forti, entrambi, che da decenni, tra ruberie e scandali giudiziari, finanziari e pedofili trascinano con se', alla rovina, gli inermi cittadini di questo discreditato Paese. Chi sbattendosene della tragedia dei 10 milioni di italiani che oltre la soglia della povertà a causa delle improntitudini governative e le truffaldine gestioni dell'euro, chi, come la Cei, sbattendosene delle volontà pastorali ereditate da Papa Wojtyla Giovanni Paolo II° e dei patti sanciti dal Concordato tra Stato e Chiesa.

Quindi, se il Vaticano si fa, arbitrariamente, da Stato straniero a Stato italiano e partito politico, niet 8x1000, niet bilanci truccati, niet fiumi di danaro investiti contro le regole della democrazia costituzionale. A proposito di laicità dello Stato, alla la Rosa nel Pugno, e quindi a radicali e socialisti, gli artefici della epica battaglia e della grande vittoria del Referendum sul divorzio, con questa nota ricordo al Governo e al Parlamento che provvedano alla modifica di una macroscopica, scandalosa ed iniqua legge che equipara l'Italia agli statarelli dell'Islam più misogino e classista: Sanno tutti costoro, o lo sanno bene solo il Vaticano, la Cei e il Tribunale del Santo Uffizio, che le mogli dei parlamentari che hanno ottenuto lo scioglimento del vincolo matrimoniale con l'annullamento sancito dalla Chiesa Apostolica Romana non hanno diritto alla quota della pensione spettante loro se invece hanno ottenuto il divorzio? Sanno che all'intera pensione hanno diritto le vedove di seconde nozze e, se esistono e finchè non si sposano, anche i figli nati dal primo matrimonio ne hanno diritto mentre la loro madre no?


Tutto quanto sopra è Inaccettabile. Anzi peggio. E' da califfati. Da califfi, concubine e favorite dell'harem.
2. Da Fiuggi alla Casamicciola del federalismo fiscale? Ebbene sì, finalmente. La Rosa nel Pugno ritira fuori il Federalismo fiscale rilanciato dal Congresso dei Radicali ma di cui nessun mezzo di "informazione" ha dato notizia. Perchè? Il "fattaccio" è che il Federalismo fiscale è inviso, e stupidamente temuto, dalla destra e dalla sinistra di sgoverno che fanno un gran polverone pro e contro la Devolution. Devolution che, a detta degli autentici federalisti, è un grissino al posto della pagnotta. Il termine Devolution, scelto per confondere l'elettorato, è quanto mai ingannevole.

La Devolution accentra i poteri, non li devolve verso il basso, verso i cittadini che invece, con il federalismo fiscale, controllerebbero il 63% delle imposte pagandole direttamente al proprio comune con il potere, federalista, di chieder conti e ragioni delle spese per la collettività. Ma, neppure la Lega, che si vanta e si pubblicizza come "l'arbiter federalismi", vuole il Federalismo fiscale.... Perchè?  Come non vuole i sani e democratici Referendum comunali. Perchè? 3. Per la Rosa nel Pugno, dalla Convention di Fiuggi al terremoto di Casamicciola il passo sarà breve se pur irto di spine? I cittadini stufi di corporativismo, immobilismo, oscurantismo, illiberismo, mancata innovazione economica e sociale, irriformismo, clericalismo, ecc. ecc. ecc., saranno in grado di dettare e far rispettare regole e leggi? E riuscirà la Rosa nel Pugno a spazzare la putredine in cui è immerso il sistema giudiziario?

Quello preposto a noi normali cittadini, non ai potenti e ai potentati.... E le regole del libero mercato, dell'economia e del vessatorio truffaldino sistema bancario saranno al centro delle riforme di quel manipolo di cocciuti, disciplinati, puntuali radicali che andranno in Parlamento? Certo che, tra l'euro = a 1000 lire, i "Queste non ci devono scassare la minchia!", gli affini di destra e di sinistra degli "Onorevoli" Gianni & Casini, il parlare ai cittadini sempre in idioma surreal fumoso politichese, l'oscurantismo tribale, superstizioso, misogino, e iconoclasta dei Cacicchi alla Gianni, gli atei devoti, i devoti atei, i meticci atei ma devoti, gli atei meticci ma non devoti, i laici ma non laicisti, i laicisti ma non laici, i cattolici ma laicisti, i laicisti ma cattolici e la montagna di puttanate megagalattiche varie e svariate che si sentono e si leggono ogni giorno, la Rosa nel Pugno potrebbe essere, a dispetto dei finti santi, una vera Santa benedizione. E risanare, mo' ce vo', la minchia a tutti. E sì, perché, cari miei, le minchie rosse e azzurre sono allo sfracello della sopportazione e una speranzella ci vuole. E' terapeutica.


Un benvenuto e un augurio, quindi, alla Rosa nel Pugno. Un augurio a queste che non ci devono scassare la minchia a che, queste, invece, la scassino a più non posso ai Cacicchi devoti e ad ogni risma di oscurantismo di Stato & di Sgoverno.
E un augurio di affermazione professionale, scientifica e morale va al medico ginecologo dell'Ospedale Sant'Anna di Torino, Silvio Viale, che, pur consapevole della impossibile elezione, si è candidato con coraggio a segretario di Radicali italiani per continuare ad avere quel minimo di visibilità mediatica che gli permetta di continuare a portare avanti la battaglia per la somministrazione, anche negli ospedali italiani, della pillola abortiva, la RU486, che sotto controllo medico provoca l'aborto senza intervento e anestesia.


Pillola che, quindi, evita l'aborto chirurgico destabilizzante sia per le donne sia per le casse della Sanità pubblica e dello Stato.
Viale, per ora, si è imbattuto in un ministro della Sanità che, va notato a suo onore, nonostante certe frange arretrate del partito che rappresenta, ha trovato il modo "politicamente corretto" di metterglielo, il pillolo RU486, con il burro.
Bravo Storace.
Allora, care queste che non devono scassare la minchia, il Premio Casamicciola lo diamo pure a
Storace?
        
Direi senz'altro di Sì. Senza quote rosa Palmolive..


              Dagli italiani ignari 484 milioni di euro alla chiesa.


La Chiesa cattolica di Roma si sta sempre più trasformando in una agenzia elettorale; ma nel momento in cui esaspera questi atteggiamenti, scatta il meccanismo implacabile della moneta cattiva che scaccia la moneta buona: la Chiesa non verrà vista più come il corpo mistico di Cristo ma come una agenzia elettorale, e non so se questo convenga alla Chiesa stessa.
E' indispensabile, quindi, una ferma opposizione laica al suo potere temporale e all'ingerenza vaticana nella politica nazionale. Chiesa che fu ferocemente contraria alla nascita dello Stato italiano e non lo riconobbe finché, nel 29, Mussolini, con il concordato, sancì i privilegi della chiesa di Roma.

A tutt'oggi, quindi, la chiesa cattolica mantiene non solo enormi vantaggi fiscali ma anche un privilegio nel rapporto con lo stato italiano che le garantisce, oltre che di essere ben difesa dai principi costituzionali, il radicamento nelle istituzioni del paese. Tra le conseguenze più pesanti vi è lo scandalo dell''87% dell'8x1000 attribuito alla chiesa cattolica a fronte del 30% di preferenze espresse dai contribuenti. Se non si sceglie a chi destinare l'8X1000, va allo Stato. Falsissimo.


E' il contrario: va quasi tutto alla Chiesa cattolica. Una truffa? No, è la legge dell'84. Ma la maggioranza degli italiani non lo sa, e difatti nel 2004 il 62% non ha espresso alcuna preferenza. Ogni anno il contribuente sceglie a chi destinare l'8x1000. Ha 7 opzioni: la Chiesa cattolica, la Chiesa valdese e metodista, i luterani, gli avventisti, la comunità ebraica, le assemblee di Dio in Italia e lo Stato. Nel 2004 solo il 38% degli italiani ha espresso una scelta, l'87% dei quali per la Chiesa Cattolica. Gli 8x1000 dei contribuenti che lasciano in bianco le 7 caselle - nel 2004 il 62%, - vengono spartiti tra le varie confessioni religiose e lo Stato, in base alla percentuale di preferenza dei contribuenti che hanno messo la x. Il che significa che la Chiesa Cattolica incamera non solo l'87% dell'8x1000 di chi sceglie, ma anche l'87% dell'8x1000 di chi non sceglie. Nel 99 la Chiesa di Roma si è aggiudicata 302 milioni di euro dai suoi fedeli e 484 milioni di euro dagli italiani ignari.

Allo Stato rimane solo il 10% dell'intera torta. Quindi i contribuenti pagano una grossa parte dello stipendio a suore e parroci, senza saperlo. Senza un'adeguata informazione governativa che informi sui reali termini di legge. Così la Chiesa Cattolica nel 2004 ha incassato un miliardo di euro, mentre le altre confessioni, tutte insieme, non hanno superato i 20 milioni. Fabrizio Rufo Università Roma 1 e un nutrito gruppo di docenti


Allora, sentiti i Radicali e lo Sdi che dichiarano:

"Abolire il Concordato tra lo Stato e la Chiesa cattolica. Noi non chiediamo di limitare la libertà della Chiesa. Lo potremmo fare in nome del Concordato, che in cambio di privilegi, regolamenta il campo di intervento della Chiesa negli affari interni italiani, ma ciò non corrisponderebbe allo spirito liberale che ci caratterizza. Se la conferenza episcopale italiana, diventa un attore politico, come tanti altri, ciò pone però il problema del superamento del concordato". ben vengano questi propositi e molti cittadini li sosterranno con il loro voto. Ma i nostri eroi saranno in grado di mantenere premesse e promesse? Angela Maddaloni P.:S.: Margherita Hack ha scritto: "Stiamo tornando al Medioevo. A quando il tribunale dell'inquisizione?" 

Giustizia?! E i bond Cirio, Argentina e Parmalat?


Fazio è responsabile di non avere esercitato il potere di vigilanza in vicende, come quella dei bond Cirio, che sono costate il patrimonio ed i risparmi a migliaia d'incolpevoli cittadini. Per questo avrebbe dovuto dimettersi, per questo era ragionevole che il Parlamento lo mandasse a casa con una seria riforma. Ma su questo Fazio ha avuto l'opposizione di pochi volenterosi, e fra questi il ministro dell'economia, che fu mandato a casa lui, con il plauso dell'opposizione. Poi Fazio è stato al centro di una storia torbida e ributtante, fatta di consuetudine familiare con soggetti discutibili e fatta anche d'intercettazioni telefoniche spiattellate ad arte, ed in violazione delle leggi, sui giornali. A quel punto scrissi che la faccenda si faceva losca ed a quel punto, guarda un po' il caso, l'opposizione, incassato il via libera per Bnl, ha scatenato la buriana. Avverto il disagio per una politica che, ancora una volta, non ha saputo fare il proprio dovere sul terreno che le competeva. Il terreno giudiziario non le compete, se non per fare quello che non sa fare: una riforma che non tradisca troppo il significato della parola "giustizia". Davide Giacalone


Uscita dalla porta rientra dal portone.


Parliamo di Ici, l'imposta comunale sugli immobili, che tutti i cittadini pagano ma che il Governo e la relativa maggioranza, vogliono abolire per gli immobili di proprietà di enti ecclesiastici destinati ad uso commerciale (es. alberghi). Già la legge (1) esenta dalla tassa gli immobili ecclesiastici destinati ad attività connesse a finalità di religione o di culto (chiese, oratori, ecc.). Una sentenza della Corte di Cassazione (2) ha decretato che "Il beneficio dell'esenzione dall'ICI non spetta in relazione agli immobili, appartenenti ad un ente ecclesiastico, che siano destinati allo svolgimento di attività oggettivamente commerciali".
Insomma se gli istituti religiosi vogliono gestire un albergo (come fanno già) devono pagare l'Ici,  perche tale attività è di natura commerciale e non destinata a finalità di religione. Apriti cielo (e il caso di dirlo)! Non sia mai. Così il governo corre ai ripari modificando la normativa in vigore. In sintesi: se una impresa vuole condurre un albergo deve pagare l'Ici, se invece tale attività è svolta da un ente ecclesiastico l'Ici non è dovuta. Al pari anche i cittadini pagano l'Ici. E' evidente un trattamento di totale disparità fiscale che dovrà essere sottoposta al vaglio della Corte Costituzionale se la norma verrà approvata dal Parlamento. Primo Mastrantoni, segretario Aduc - Associazione a tutela di utenti e consumatori.


(1) Decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504. (2) Sentenza della Cassazione 8 marzo 2004, n. 4645.

 

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