Padroni e padroncini

VOTATE IL SIMBOLO CHE DESIDERATE

Le persone le decidono i partiti

Mai elezione fu meno democratica e popolare.

di luigi melilli

Il grande Epulone nostro attuale Presidente del Consiglio – risaputo - un novatore, più o meno alla maniera del Duce. Dico più o meno perché il duce fece la Camera degli “sfasci e delle porcorazioni” senza scomodare gli obbedienti servi della Patria, mentre il Berlusconi fa le camere “diverse” nei compiti e nei modi di organizzazione ma con procedura elettorale simile.

E il popolo?..... Trilussa, nel suo bellissimo “Discorso della Corona” disse: “E er popolo si gratta!” Giusto! Erpopolo se gratta! Anzi non si è mai grattato come in questo caso.

Il Trilussa conclude in maniera davvero drammatica per una democrazia morente quale era quella alla quale il re faceva il discorso: Infatti, secondo i suoi bei versi, pronunciato il discorso il re abbassa la testa, e quando la rialza isi accorsee di essere rimasto solo.

Saran capaci gli italiani di lasciar solo “Re Berlusconi”, il cui regno è tutto di tipo casseforti e popolo affamato?

Lo auspico.

Per intanto però noi poveri popolani dovremo indicare solo il simbolo che ci è più caro, non chi in questo simbolo è accolto. Rapporto più democratico tra popolo e Parlamento che lo dovrebbe rappresentare non si sarebbe neppure potuto immaginare: il Capo Berlusconi – se capo ha – non si degna di trattara con le api o le formiche operaie: bastano i capi, non importa se grandi o piccoli, se pensanti o al servizio, non importa seautoproclamati o graditi alla base: ad essi le scelte.

Che dire? Invocare il Capo dei capi, quello da cui dipende l’intero universo, di scapocciare il nostro Negus Neghesti?.... No, io il male non lo auguro a nessuno, neppure a Silvio Berlusconi, convinto come sono che è capace ei farselo da sé per troppa boriosa sicurezza.

Ma il prossimo 10 aprile potrebbe essere il risveglio della mattina dell’Epifania: ciascuno di noi, desideroso di scoprire che sorpresa ci ha portato la befana elettorale, finirà con il sapere quanti e non quali politici sono stati nei vari schieramentieletti e la proporzione dei voti avuti ciascuno di essi con relativo premio di maggioranza.

Per sapere quello che i Magi troveranno nel presepio toccherà aspettare di conoscere i nomi dei prescelti per rappresentarci nelle due camere, diverse una dall’altra, pur non esistendo, si spera, una camera da letto.

Ma un auspicio almeno lo potremo formulare: che ci sia almeno una camera mortuaria per gli azzeccagarbugli che hanno voluto un’elezione di questo tipo per lasciare un’impronta nella storia, che, altrimenti, non li ricorderebbe che per deprecarli, dato il modo in cui si sono comportati. Così almeno avranno diritto al riconoscimento di aver inventato un nuovo giuoco, che piacerà tanto ai bambini usi a giocare a nascondino nella maniera tradizionale.

Rieti. giovedì 9 marzo 2006