SOLIDARIETA' AGLI STUDENTI DI FIRENZE

di bassan saleh.

Ci uniamo alla protesta degli studenti contro Ehud Gol, ambasciatore dello stato di Israele, che avrebbe dovuto tenere una lezione sulle “prospettive di pace in Medio Oriente” alla facoltà di giurisprudenza di Firenze.  La  contestazione degli studenti fiorentini è la  stessa che legittimamente molti cittadini italiani rivolgono ad Israele e  che si sintetizza in poche parole: terra, pace e libertà per la Palestina.

La protesta degli studenti ha punto sul vivo l’ambasciatore israeliano, che,  anziché rispondere,  ha preferito indossare i panni della vittima  accusando gli  studenti di essere  foraggiati e istigati da oscuri finanziatori arabi. E’ scandaloso come accuse talmente grossolane abbiano  dato il via alla solita  campagna di linciaggio a mezzo stampa contro gli studenti fiorentini.

Una  regola non scritta prevede che Israele non si possa criticare, nonostante i 3600 palestinesi,  e più, assassinati nel volgere  di due anni, il mancato rispetto delle risoluzioni ONU,  la sistematica violazione dei diritti umani; e l’elenco potrebbe continuare ancora  per molto. Chi critica Israele è immediatamente accusato di essere antisemita, terrorista e via di questo passo. Ci  ricordiamo per esempio di Gol  che ingiuriava il segretario del PdCI all’indomani della comparsa di un manifesto che  raffigurava Diliberto a fianco del Presidente Arafat; come dimenticare poi gli insulti rivolti dall’ambasciatore israeliano contro le manifestazioni di solidarietà al popolo palestinese e per la fine dell’aggressione all’Iraq?

Lo scopo di tanto rissoso bailamme è quello di fare pressione sui media e condizionare la politica italiana. Per questo  la protesta degli studenti è anche una battaglia di verità, per  il diritto di informazione e contro le ingerenze nella politica estera italiana, e come tale  la sosteniamo .

Se mister Gol con  le sue esternazioni  rappresenta “il nuovo corso israeliano”, siamo ancora più preoccupati per il futuro della Palestina…La strada per la democrazia in Israele è molto lunga e al momento è intralciata dalla politica dell’apartheid, ben rappresentata dal muro della vergogna che strangola la Palestina. C’è bisogno, in questo momento, che Israele senta una pressione forte verso  un giusto accordo di pace, un accordo che riconosca ai palestinesi il diritto alla costituzione dello stato palestinese autonomo e sovrano sui confini del 1967.

Sia  la firma del trattato di cooperazione economica e militare tra Italia ed Israele,  sia  i prematuri giudizi positivi  che i media e la politica italiana, compreso  Bertinotti,  danno di  Sharon e del suo governo, non vanno in questo senso.

Agli studenti di Firenze rinnoviamo la nostra solidarietà e il nostro sostegno: la loro battaglia è anche la nostra .

                                                  Comitato “Con la Palestina nel cuore” - Roma