MISCELLANIA NON SOLO - SANITA'

di luigi sedita.

Il futuro mi interessa perché è lì che ho deciso di trascorrere i miei prossimi anni - Uno studente a Berkeley, 1968

I problemi di tutti vanno risolti da tutti …

"Il sottosegretario assume la figlia al Ministero"
(Corriere della Sera: pag. 17 - 15 febbraio 2005) - Elisabetta Casellati (FI), sottosegretario al Ministero della Salute, ha assunto sua figlia Ludovica, come capo della segreteria con un contratto da 60 mila euro l'anno, cioè quasi il doppio di quanto guadagna un funzionario ministeriale del 9° livello con quindici anni di anzianità. Molte, ovviamente, le polemiche dei maliziosi che mettono in dubbio la conoscenza in materia di salute o sanità del nuovo capo della Segreteria del Sottosegretariato di Stato e l''aspra selezione' fatta per affidarle l'incarico. Ma Ludovica Casellati assicura, anche a nome della madre, che non si tratta di 'clientelismo'. -
<http://www.aboutpharma.it/notizia.asp?id=7884>

Dirigenza Medica - Sciopero della sanità e dei medici il 4 marzo

La decisione arriva dopo la rottura delle trattative con la parte pubblica per il rinnovo del contratto della dirigenza medica. ''La sostanziale assenza della controparte al tentativo di conciliazione, …, e' un'ulteriore dimostrazione del disinteresse delle istituzioni per i problemi sollevati dai dirigenti del Ssn''. ''Lo stesso disinteresse dimostrato dal Governo che, a una settimana dalla dichiarazione di voler avviare un tavolo a Palazzo Chigi per affrontare i problemi contrattuali di medici e pubblico impiego, non ha dato alcun seguito all'iniziativa, cosi' come avevamo presagito''. S. Zucchelli Anaao

''Invece del contratto, volgari accuse per i medici''. E' il commento di Stefano Biasioli, presidente nazionale di Cimo-Asmd. ''In tempi di rinnovo del contratto compaiono regolarmente articoli provocatori contro la classe medica e contro il Sistema sanitario nazionale. L'arma impropria delle liste d'attesa viene utilizzata, come clava, in modo pretestuoso, provocatorio e volgare contro i medici, implicitamente accusati di lavorare poco e male, e contro il sistema sanitario, giudicato costoso ed inefficiente''. Per la Cimo, ''e' un modo falso di fare informazione… Il medico e' oggi vittima del sistema e opera senza rinnovo contrattuale mettendo professionalita' e serietà al servizio dei cittadini. Sarebbe ora che Governo e Regioni facessero altrettanto.

Il fallimento del tentativo di conciliazione oggi al ministero del Lavoro, a cui erano assenti sia le Regioni sia i tecnici del dicastero, ''rappresenta un'ulteriore conferma della volonta' di lasciare senza contratto i medici, portando la sanita' pubblica allo sfascio''. Lo sottolinea Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil medici, una delle sigle della dirigenza Ssn che hanno proclamato lo sciopero del 4 marzo. All'incontro e' intervenuto il solo rappresentate del ministero della Funzione Pubblica.

I medici - sostiene Garraffo della Cisl - a quasi quattro anni dell'ultimo contratto di Lavoro, non chiedono unicamente i soldi, come inopportunamente ha affermato l'Aran, ma regole nuove e un assetto normativo non penalizzante, che salvaguardi l'autonomia professionale e la responsabilita' del medico.

1 La prevenzione evita 9 tumori al colon su 10
2 Sanità, per Bush un altro buco
3 Farmaco antinicotina combatte l'Alzheimer
4 Il Governo francese vuole limitare gli extra sconti dei farmacisti
5 La contraccezione non piace alle italiane
6 Gl'immigrati «merdacce levantine e mediterranee»), «Papalia, il più terrone che ci sia», «Papalia, va' in Turchia», brandiva «randelli depapalizzatori», scopriva una lapide in marmo «Qui giace Papalia» … Questo è il Bene, il Partito dell'Amore … Nessun terzista, nessun «riformista», nessun «liberale» ha sentito il bisogno di intervenire. Si attendono con ansia i loro prossimi appelli ai magistrati, ai girotondi e all'Unità ad abbassare i toni, aprirsi al dialogo, non arroccarsi, non demonizzare, non dire sempre no, e soprattutto «non odiare». … Quo usque tandem … ! Fino a non molto tempo fa, a scolpire lapidi per i magistrati, a minacciarli con croci o proiettili in busta chiusa, erano i criminali, soprattutto mafiosi. Ora sono ministri e sottosegretari.
7 Tre milioni di italiani "sesso dipendenti"
8 La depressione si tramanda
9 La mammografia fa bene
10 Tra S. Valentino e S. Faustino
11 I politici "visti" da Trilussa
12 Dieta e rischio cardiovascolare, non tutti i grassi sono uguali
13 Oil for food - Tutti gli italiani nell’inchiesta Onu - Oil for migoni - «nulla mi viene contestato, perché nulla mi può essere contestato». e allora il "Sole 24 ore" fa partire un altro missile: le lettere che provano come nel 1998 fece pressioni su Baghdad per un contratto all’Alenia…
14 Morti sul lavoro e malattie professionali
15 Rep. Ceca - Gli assurdi prezzi dei taxi di Praga - Italia - Rimuovere la pubblicita' troppo licenziosa
16 Austria -Il turismo della banca del seme - Germania / I filetti di tonno congelati sono spesso trattati con coloranti
17 Austria - Attenti alla lira turca: e' simile ai due euro, ma vale 50 centesimi - Cina - 15 mila in galera per il gioco d'azzardo
18 Spagna / Approvare l'uso clinico dell'eroina per i tossicomani - Austria / Lo spreco d'energia attraverso il semplice standby
19 Sotto la chioma, mente di Marco Travaglio - … È stato Paolo Guzzanti a scrivere «mascalzone bavoso». Ma non di Berlusconi: di Prodi. …
20 Una lettera di Luttazzi a Dagospia
21 Il Peluffo di Ciampi va alla Corte dei Conti
22 Un interessante botta e risposta fra Sirchia e il pres. di Farmindustria: il ministro finalmente si accorge di certi fenomeni …
23 Tar Veneto - Licenziamento per giusta causa in ospedale
24 Il nuovo Codice della Pubblica Amministrazione Digitale: più diritti per il cittadino on line - In pratica nessun gestore di servizio può obbligare più i cittadini a fare una fila allo sportello per presentare documenti cartacei, per firmare domande o istanze, per avere chiarimenti. Dovrà essere sempre e comunque disponibile un canale on line certificato e con piena validità giuridica che permetta di accedere alla Pubblica Amministrazione dal proprio computer.
25 Italia / Sette italiani su dieci sono disposti a pagare piu' tasse in cambio di maggiori servizi - USA / Una giudice della Corte Suprema di New York ha abolito il divieto di matrimonio tra coppie dello stesso sesso - USA / McDonald's paghera' 8,5 milioni di dollari per l'uso di grassi insaturi - Italia / Vietato affiggere la pubblicita' che ricorda il quadro dell'ultima cena
26 Italia / Nel 2004 i contributi Inps evasi sono aumentati del 110% - Rimborso ai cittadini per i danni dello sciopero - Antitrust contro il monopolio per il Superenalotto
27 Spagna / Primo programma di distribuzione controllata di eroina in carcere - Spagna / Arrivano i bambini terapeutici - U.E. / Allarme contraffazione
28 Usura e gioco d’azzardo. la denuncia del procuratore Vigna cade nel vuoto di uno Stato biscazziere. Se questo gioco fosse liberalizzato….
29 I blocchi del traffico contro l’inquinamento da polveri sottili. a che servono e a chi giovano?
30 Multe autovelox. maggiori possibilita’ di successo nei ricorsi. La necessita’ di rivedere tutto in materia
31 Varato il Piano Sanitario Toscano 2005/2007
32 Sirchia, indagata la segretaria - Il Ministro si fa interrogare dai Pm
33 Qualcosa da copiare dagli USA: farmaci sicuri, nuovo ente di controllo
34 Sconto Irpef per chi acquista medicinali mediante carta magnetica
35 USA: aziende farma assumono investigatori privati
36 Ho due o tre persone che non sono state tanto cattive quanto te. Ne lascerò andare una e tu ne prenderai il posto
37 Corte di Cassazione - Per le assenza dal lavoro, serve il medico del Ssn
38 Non sempre naturale uguale a salutare
39 Il nuovo Codice della Pubblica Amministrazione Digitale: più diritti per il cittadino on line - In pratica nessun gestore di servizio può obbligare più i cittadini a fare una fila allo sportello per presentare documenti cartacei, per firmare domande o istanze, per avere chiarimenti. Dovrà essere sempre e comunque disponibile un canale on line certificato e con piena validità giuridica che permetta di accedere alla Pubblica Amministrazione dal proprio computer.
40 Indagine Bocconi-Demoskopea - Quello dei dirigenti e dei quadri espulsi dalle imprese è un aspetto, particolarmente penoso, di un dramma più generale - A 50 anni si ricomincia: troppo vecchi già a 45 anni. Emarginati. Pure licenziati. Una ricerca dimostra che nelle aziende l'età è un difetto. Specie per i manager. A cui non resta che reinventarsi

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1 La prevenzione evita 9 tumori al colon su 10
(Il Sole 24 Ore: pag. 13 - 10 febbraio 2005) - In Italia il tumore colon-rettale uccide 17.500 persone all'anno. Uno screening di massa, partito in Veneto e già allargato a 11 Regioni, sta dimostrando che si può contrastare l'espansione della malattia. I risultati indicano che tale patologia può essere curata e guarita in 9 casi su 10 se individuata precocemente. Questa campagna di controllo è stata realizzata nella ULSS 7 di Conegliano e Vittorio Veneto e vi hanno partecipato oltre 38.000 cittadini. Fabio Gava, Assessore alla Sanità del Veneto, afferma che tale esperimento è un vero e proprio investimento: 'a fronte di una spesa locale di 300.000 euro c'è un risparmio sociale nel medio periodo stimato in almeno 3 mln di euro'. - <http://www.aboutpharma.it/notizia.asp?id=7857>
 
2 Sanità, per Bush un altro buco
(Il Sole 24 Ore: pag. 5 - 10 febbraio 2005) - Un buco di 720 mld di dollari di spesa per le medicine per gli anziani in 10 anni nel programma Medicare, contro una stima originaria di 400 mld, ha creato non pochi problemi al Presidente George W. Bush. Le proiezioni iniziali erano relative al periodo 2004-2013, le nuove stime sono invece riferite al periodo 2006-2015, in cui le medicine gratuite per gli anziani cominceranno ad essere erogate. Secondo Bush, alcune modifiche previste nel suo piano di bilancio dovrebbero compensare almeno una parte degli ammanchi, ma le reazioni da parte dei democratici e di alcuni repubblicani sono state durissime. Nell'anno fiscale 2006 la Casa Bianca ha previsto un disavanzo in calo a 390 mld di dollari; ma il Segretario al Tesoro Snow ancora non aveva incluso i 320 mld di dollari di spesa in medicine in più per i prossimi 10 anni. - <http://www.aboutpharma.it/notizia.asp?id=7856>
 
3 Farmaco antinicotina combatte l'Alzheimer
(@lfa Il Sole 24 Ore: pag. 13 - 10 febbraio 2005) - Ricercatori dell'Università di Irvine (California) hanno individuato un nuovo farmaco che potrebbe essere utile a combattere la dipendenza da fumo. La nifrolidina si lega ai recettori cerebrali della nicotina, intervenendo nel processo di rilascio della dopamina, molecola responsabile dell'assuefazione. Tale sostanza potrebbe essere impiegata anche per la diagnosi precoce dell'Alzheimer, in quanto un indice della presenza della malattia è legato alla diminuzione dei recettori della nicotina. Lo studio, pubblicato su Journal of Nuclear Medicine, è ancora alle fasi iniziali e non è ancora cominciata la sperimentazione sull'uomo. - <http://www.aboutpharma.it/notizia.asp?id=7852>
 
4 Il Governo francese vuole limitare gli extra sconti dei farmacisti
(Les Echos online - 9 febbraio 2005) - Il Ministro della Salute francese vuole porre un limite al rilancio dei generici. Grazie a questo florido mercato i farmacisti traggono vantaggi di oltre 250 mln di euro all'anno, sotto forma di extra sconti. E' merito dei farmacisti se i generici si sono imposti in Francia, registrando, a fine dicembre 2004, il 13,3% in volume del mercato dei farmaci rimborsabili. Per favorire lo sviluppo dei generici ha iniziato, le aziende produttrici hanno sottoscritto contratti di cooperazione commerciale molto vantaggiosi per i farmacisti. Questi extra sconti rappresentano, in media, il 25% del prezzo di vendita, ma possono arrivare al 70% per i prodotti 'vedette'. - <http://www.aboutpharma.it/notizia.asp?id=7848>
 
5 La contraccezione non piace alle italiane
L'Italia, insieme alla Spagna, in coda alla classifica europea per impiego di contraccettivi Niente contraccettivi per una coppia italiana su tre e per un'adolescente su due. E le teenager meno protette - avvertono gli esperti - sono quelle senza partner fisso, che invece ne avrebbero piu' bisogno. ''Passano da un compagno all'altro per 'sperimentare' e rischiano di contrarre malattie sessualmente trasmesse: un problema in crescita anche nel nostro Paese, che aumenta di 8-10 volte il pericolo di infertilita' e di sei volte quello di gravidanze extra-uterine''. Sui contraccettivi circolano tuttora ''troppi pregiudizi e falsi miti'', ha spiegato il professor Annibale Volpe, ginecologo dell'universita' di Modena e presidente della Sic (Societa' italiana della contraccezione, nata l'estate scorsa), ieri a Milano per presentare il Primo Congresso Sic su 'Benessere della donna e contraccezione' (Modena, 16-18 giugno). Errate convinzioni o ''favole'' - le ha chiamate il professor Gian Benedetto Melis, ginecologo dell'universita' di Cagliari e vice presidente Sic - che spiegano perche' l'Italia sia, insieme alla Spagna, in coda alla classifica europea per impiego di contraccettivi: se una coppia su quattro utilizza la pillola, una su quattro il profilattico e una su cinque spirale, diaframma, spermicidi e metodi naturali, ''una su tre non usa alcun metodo oppure si fida del coito interrotto''. Ed e' particolarmente contradditorio l'atteggiamento delle ragazze, fotografato da un'indagine condotta nel 2003 dalla Societa' italiana di ginecologia e ostetricia: ''Del 40% che ha rapporti prima dei 17 anni - ha riferito il professor Gianfranco Scarselli, ginecologo dell'universita' di Firenze e vice presidente Sic - la meta' non usa contraccettivi, mentre l'altra meta' si divide essenzialmente tra profilattico (18-20%) e pillola (4%). Comunque poco usati, se si pensa che il 99,4% delle intervistate dice di conoscere bene il condom e il 95% anche la pillola''.
 
6 Gl'immigrati «merdacce levantine e mediterranee»), «Papalia, il più terrone che ci sia», «Papalia, va' in Turchia», brandiva «randelli depapalizzatori», scopriva una lapide in marmo «Qui giace Papalia» …
Lo scontro di civiltà in corso in Italia fra il Bene e il Male, ovvero fra il partito dell’Amore e quello dell'Odio, si arricchisce di nuovi, preziosi contributi. Il cosiddetto ministro Gianduja Calderoli, agghindato in toga per il Carnevale, ha voluto festeggiare il San Valentino a Verona, la città di Giulietta e Romeo. Lì, sentimentale com'è, ha guidato un corteo di camicie verdi al fianco di altri statisti del calibro di Borghezio, Bricolo, Gobbo, Speroni e Salvini. La marmaglia verdastra malediceva gl'immigrati («merdacce levantine e mediterranee»), urlava «Papalia, il più terrone che ci sia», «Papalia, va' in Turchia», brandiva «randelli depapalizzatori», scopriva una lapide in marmo («Qui giace Papalia») e scavava una fossa per il procuratore che ha appena fatto condannare - come prescrive la legge - sei razzisti per razzismo. Poi il presunto ministro delle Riforme Istituzionali chiedeva di «far eleggere i procuratori dal popolo», cioè dai suoi squadristi. E proseguiva: «Quando litigate, date una coltellata: si rischia meno che dire "scemo". Ora qualcuno dirà che ho incitato ad accoltellare gli zingari. Non l'ho mica detto! Magari l'ho pensato...». E ancora, sull'ipotesi di essere denunciato: «Io cresco di un metro a ogni condanna». Poi prendeva la parola Giampaolo Gobbo, sindaco di Treviso e neosottosegretario alle Riforme: «Papalia, la gente ne ha pieni i coglioni!». Chiudeva Borghezio, nel solito dolce stil novo: «Papalia, Forleo: scolpite i nomi di queste facce di merda!». E questo è il Bene, il Partito dell'Amore. Infatti, sui giornali di ieri, nessun terzista, nessun «riformista», nessun «liberale» ha sentito il bisogno di intervenire. Si attendono con ansia i loro prossimi appelli ai magistrati, ai girotondi e all'Unità ad abbassare i toni, aprirsi al dialogo, non arroccarsi, non demonizzare, non dire sempre no, e soprattutto «non odiare». Poi via all'attualissimo dibattito sulla falce e martello. Ma c'è almeno una frase, nel delirio della marcia su Verona, da salvare. L'ha pronunciata il sottosegretario Gobbo: «Andate nei rioni di Napoli, guardate cosa fa il popolo quando arrestano un capobastone. E noi niente, noi polentoni, testoni, accettiamo tutto senza reagire. Usque tandem, Papalia?». A parte il sottile accenno al tandem, tipico delle domeniche a piedi, giriamo la frase ai semiologi, per uno studio del linguaggio della nostra classe di governo. Fino a non molto tempo fa, a scolpire lapidi per i magistrati, a minacciarli con croci o proiettili in busta chiusa, erano i criminali, soprattutto mafiosi. Ora sono ministri e sottosegretari. A scendere in piazza contro le sentenze era la malavita più o meno organizzata, stretta intorno ai suoi boss per impedirne l'arresto. Ora è il governo. E visto che nessuno interviene a revocare la delega a questi squadristi da Carnevale, bisogna farsene una ragione. Se milioni di cittadini onesti manifestano in difesa della magistratura, il governo (e non solo) li accusa di aprire la strada al terrorismo e seminare odio. Se ministri e sottosegretari scendono in piazza contro le sentenze dei giudici, o se l'ex sottosegretario Taormina domanda «Il giudice Carfì non è ancora morto? Lo odio», è la cosa più normale del mondo. Un tempo era Luciano Liggio, in una celebre intervista Enzo Biagi, a definire «matti» i magistrati. Ora è il presidente del Consiglio. Difficile capire chi plagia chi. Il giovane Jucker, che ha assassinato la fidanzata e ottenuto in appello uno sconto di pena grazie al rito abbreviato, denuncia l'«accanimento giudiziario» ai suoi danni: sembra di sentir parlare il premier. Achille Lollo, interpellato dal "Corriere" sulla prescrizione della sua pena per il rogo di Primavalle, si stupisce dello stupore: «Con tutte le prescrizioni che avete in Italia, proprio della mia vi andate a interessare?». Forse non lo sa, ma il presidente del Consiglio di prescrizioni (processuali) ne ha avute sei. E ogni anno inaugura l'anno giudiziario in Cassazione, in rappresentanza degl'imputati prescritti. Ciampi, invece, a nome degl'incensurati. Perfino Cesare Battisti, il terrorista latitante in Francia, si scaglia contro i «giudici comunisti»: lo fa la sua difesa nella memoria depositata al Consiglio di Stato per scampare all'estradizione. «L'estrema sinistra - si legge nel documento - denunciava all'epoca il tradimento del Partito comunista che considerava passato nel campo delle forze borghesi al potere. E s'è così tirata addosso un odio feroce da parte del Pci, che non le perdonava queste accuse», e dei «giudici comunisti». Ecco perchè il governo Berlusconi si scalda tanto per far estradare Battisti: «Per ottenere benevolenza dai giudici rossi», dei «giudici comunisti», che lo processano a Milano. E' incluso nella lista - si apprende dalla memoria - anche Corrado Carnevale, che nel 1991 confermò l'ergastolo a Battisti. «Rosso» anche lui. E, aggiungerebbe il Cavalier Bellachioma, «matto». Chissà che direbbe la buonanima di Luciano Liggio, se fosse ancora tra noi.
 
7 Tre milioni di italiani "sesso dipendenti"
Sono oltre 3 milioni gli italiani 'sesso-dipendenti', ben il 5,8% della popolazione. Mentre piu' di 4 milioni e mezzo di cittadini del Belpaese (8,3%) rasentano il livello di guardia in una condizione di 'borderline'. La dipendenza da sesso e' piu' diffusa tra gli uomini (10% contro il 2% delle donne), single (8% contro il 5% degli 'accoppiati') e con un basso livello di scolarizzazione. I malati di sesso sono infatti piu' numerosi tra coloro che hanno un diploma di licenza media superiore (9,9%), seguiti dai diplomati (6,8%), e laureati (4,7%) 'fanalino di coda' della singolare classifica. I 'numeri' arrivano da una ricerca condotta dall'Associazione italiana per la ricerca in sessuologia (Airs) su un campione di 1.046 italiani 'over 18'. L'Airs ricorda che i dipendenti dal sesso, ''oltre a vivere un forte disagio psicologico, deteriorano progressivamente i rapporti affettivi e relazionali e compromettono la loro attivita' lavorativa ed economica''.
 
8 La depressione si tramanda
La depressione riguarda cinque milioni di italiani, di cui un milione in forma grave. Nonostante questo, però, l'Italia investe poco in terapie e prevenzione, visto che, secondo gli ultimi dati, dei 70 miliardi di euro impegnati per la salute, solo 2 sono riservati alla depressione, contro gli 8 previsti nei paesi dell'Unione Europea. Ma che cosa causa la depressione? Si pensa ormai con certezza che sia dovuta ad alterazioni biochimiche a livello cerebrale, cioè alla carenza di noradrenalina, dopamina e serotonina. Un fatto ormai accertato è che in molti casi di depressione maggiore, caratterizzata dalla presenza quotidiana, per almeno due settimane consecutive, di umore depresso, esista una chiara predisposizione familiare, visto che la malattia colpisce frequentemente i parenti di primo grado di soggetti che ne sono già affetti. Ma oltre il primo grado? Di questo si è occupata una ricerca statunitense, pubblicata sugli Archives of General Psychiatry. I risultati rafforzano l'ipotesi della familiarità. Lo studio statunitense Sono molti gli studi che hanno documentato l'associazione tra depressione maggiore e familiarità, con un aumento del rischio di 2 volte nei parenti di primo grado dei pazienti depressi se confrontati con i casi controllo. Pochi studi, però, si sono spinti oltre le due generazioni e hanno sviluppato un disegno longitudinale. Sembra che esista, comunque, dai dati retrospettivi una manifestazione precoce dei primi sintomi che aumenterebbe il rischio di tre volte in bambini e adolescenti appartenenti alla famiglia del paziente depresso. Per questo i ricercatori hanno preso in esame la prole di genitori depressi e non (prima generazione) per almeno 20 anni. La prole (seconda generazione) ha, a sua volta, in molti casi generato (3° generazione). Gia risultati preliminari avevano evidenziato come i nipoti di famiglie con una "lunga tradizione" di depressione erano ad alto rischio di psicopatologia. Lo studio si è così soffermato su le prime due generazioni e su 161 nipoti. I risultati? Sono state evidenziate, ma era del resto atteso, alte percentuali di disturbi psichiatrici, in particolare di ansia, nei nipoti delle due generazioni con depressione maggiore, con il 59,2%, dei giovani considerati, età media 12 anni, già con un disturbo psichiatrico. L'ansia, del resto, come già hanno mostrato altri studi, è seguita il più delle volte da fenomeni depressivi. A incidere comunque in modo significativo è lo status depressivo dei nonni. Rimane confermato un aumentato rischio di ansia (rischio relativo 5,17) e di altri disturbi della sfera psichiatrica (rischio relativo 5,52) rispetto ai soggetti senza genitori depressi. Il dato sicuro, perciò, è che la depressione maggiore familiare ha un forte impatto sulla vita complessiva della terza generazione, senza che altre variabili interferiscano sulla forza di questa associazione. L'auspicio è di poter anticipare il più possibile l'intervento. Nel frattempo nuovi studi di neuorimaging, nonché genetici e biologici hanno un nuovo target da prendere in considerazione. Marco Malagutti Fonte Weissman MM et al. Families at High and Low Risk for Depression. Arch Gen Psychiatry. 2005;62:29-36
 
9 La mammografia fa bene
Un'iniziativa presa in Danimarca circa quindici anni fa è stato lo spunto e lo scenario di un studio che ha permesso di valutare la validità dei programmi di screening nella prevenzione dei tumori. Nella fattispecie il tumore in questione era quello che colpisce il seno e l'esame proposto è stata la mammografia. Un esame salvavita Si tratta di un esame che è attualmente l'unica prevenzione possibile per questo tipo di tumore. La strategia fondamentale è intercettarlo prima che possa avere conseguenze gravi, cosa possibile con l'effettuazione periodica della mammografia, con la quale si diagnosticano carcinomi ancora in fase iniziale. Una diagnosi precoce permette il trattamento della malattia in uno stadio con una migliore prognosi e l'applicazione di terapie chirurgiche e mediche meno aggressive e meno invalidanti. Si tratta di un esame indispensabile dopo i 50 anni ma sicuramente consigliabile a partire dai 40 anni di età, con un intervallo consigliato di un anno, e in ogni caso non più di due. Programma decennale Nel 1991 a Copenaghen è stato avviato un programma di esami mammografici organizzati ed estesi alla popolazione femminile, che invitava le donne ogni due anni (quindi in totale cinque inviti) ad andare a sottoporsi alla visita. Le destinatarie erano circa 40 mila donne tra i 50 e i 69 anni, dal secondo invito anche fino a 71 anni, che sono state seguite per dieci anni oppure fino alla morte. Hanno aderito più di 30 mila donne cioè il 71% delle destinatarie, a testimonianza di grande interesse e sensibilità rispetto al problema. Nello studio è stata valutata la mortalità per tumore del seno e come gruppo di controllo è stata usata la popolazione femminile nelle regioni della Danimarca non raggiunte dal programma. In effetti i risultati ci sono stati e in linea con i migliori possibili: infatti la mortalità è stata ridotta del 25% rispetto a quanto ci si aspettava in assenza di uno screening decennale. Estrapolando i risultati sulla base della selezione applicata per includere le donne nello studio il rischio relativo già basso, 0,75 scendeva a 0,63, corrispondente a una mortalità del 37% più bassa di quella attesa senza screening. I motivi sono presto detti: la malattia scoperta in fase iniziale, quando le dimensioni del tumore sono ridotte, ha probabilità di guarigione molto alte. In caso di una piccola lesione, inferiore a un centimetro di diametro, la sopravvivenza a 15 anni è superiore al 90%. Quando le dimensioni aumentano le possibilità di sopravvivenza a distanza si riducono considerevolmente. E i vantaggi sono anche terapeutici: in fase iniziale i trattamenti necessari sono spesso più semplici e comportano, nella maggior parte dei casi , un intervento chirurgico di tipo conservativo. Simona Zazzetta Fonti Olsen AH et al. Breast cancer mortality in Copenhagen after introduction of mammography screening: cohort study. BMJ 2005;330:220
 
10 Tra S. Valentino e S. Faustino
La festa del vescovo e martire Valentino si riallaccia agli antichi festeggiamenti di Greci, Italici e Romani che si tenevano il 15 febbraio in onore del dio Pane, Fauno e Luperco. Questi festeggiamenti erano legati alla purificazione dei campi e ai riti di fecondità. Divenuti troppo orridi e licenziosi furono proibiti da Augusto e poi soppressi da Gelasio nel 494. La Chiesa cristianizzò quel rito pagano della fecondità anticipandolo al giorno 14 febbraio attribuendo al martire ternano la capacità di proteggere i fidanzati e gli innamorati indirizzati al matrimonio. Valentino, vescovo di Terni, fu infatti decapitato a Roma il 14 febbraio 273 dopo aver condotto una vita esemplare per la sua carità e umiltà. Molte sono le leggende sul santo martire, ma tutte dicono che amasse particolarmente le rose, fiori profumati che regalava alle coppie di fidanzati per augurare loro un’unione felice. Oggi la festa di San Valentino è celebrata ovunque come santo dell’amore, da intendere non solo come amore tra un uomo e una donna, ma anche come amore del prossimo e per Dio. Nell’amore risiede la solidarietà e la pace, l’unità della famiglia e dell’intera umanità. Questa giusta interpretazione della festa di San Valentino può essere uno spunto per riflettere sull’amore e sulla pace tra gli uomini, lasciando da parte i regali costosi tra le coppie di innamorati legati solo ad un modo consumistico di intendere la festa. Sarebbe bello in questo giorno d’amore regalarne un po’ a chi ne ha veramente bisogno. Il 15 febbraio, giorno dopo San Valentino, festa degli innamorati, si festeggia San Faustino e San Giovita, che da qualche anno è diventato il giorno della festa dei single, forse in virtù di quella par condicio che oramai controlla ogni nostra azione! Il culto dei due martiri bresciani si era diffuso in città fin dal IV secolo, allorché sul luogo del loro martirio (nei pressi dell’odierna Porta Cremona) venne edificata la chiesa di "San Faustino ad sanguinem" (ora S. Afra). Sembra che il culto dei due santi sia giunto in Valtrompia soltanto nella prima metà del IX° secolo ad opera del Capitolo della Cattedrale e dei benedettini del monastero di S. Faustino che in valle contavano numerosi possedimenti fondiari. Bisogna risalire a circa 1.200 anni fa, all’epoca carolingia, quando il vescovo di Brescia, Ramperto, (a. 821 - 844), nella zona nord-occidentale della città fece edificare il celebre monastero faustiniano. In quegli anni le spoglie dei due santi furono traslate dal luogo della primitiva sepoltura nella nuova chiesa di S. Faustino annessa al monastero. Gli statuti di Bovegno e Cimmo, risalenti al sec. XIV, stabilivano che la festa patro-nale del 15 febbraio si doveva celebrare in ogni comune della valle. Un tempo, tra la folla di fedeli accorsi, si intrufolavano talvolta dei furfanti o malintenzionati, gente che approfittava della ressa per compiere ribalderie o peggio ancora. Tra le bancarelle e le giostre si aggirava l’uomo del "verticale", il cantastorie al suono dell’organetto narrava il triste destino di ragazze tradite ed abbandonate dall’innamorato; il foglio con la patetica storia scritta in poesia si poteva acquistare per pochi centesimi. In omaggio alla tradizione secondo la quale S. Faustino dava alle ragazze l’opportunità di un incontro, la sera del lunedì crocchi di giovani si attardavano fino a notte inoltrata nella speranza di trovare il "moroso". La festa poteva dirsi finita quando gli ultimi giocatori di "morra" lasciavano l’osteria e annusando l’aria dicevano: "San Faüstì, mercant de nef".
 
11 I politici "visti" da Trilussa
Trilussa non dedicò molto spazio alla politica scrivendo solo alcuni sonetti per mettere in evidenza gli atteggiamenti politici sotto la specie dell’interesse, del personale tornaconto, movente che determina La crisi de coscenza di Checco e quella del droghiere dello stesso nome, in Paesetto, due personaggi che ragionano "cor tornaconto de la convenienza" in base al quale determinano appunto e si risolvono le più grosse crisi di coscienza, una eredità che Meo del Cacchio non dimenticherà nel suo testamento: A l’avvocato Coda, perchè impari a vive co’ la massima prudenza, je lascio quela "crisi de coscenza" che serve spesso a sistemà l’affari e a mette ne lo stesso beverone la convenienza co’ la convinzione... Ma Trilussa non sopportava la malafede che si esprime appieno quando parla della Vipera convertita: Appena che la Vipera s’accorse d’esse vecchia e sdentata, cambiò vita. S’era pentita? Forse. Lo disse ar Pipistrello: - Me ritiro In un orto de monache qui intorno, e farò penitenza fino ar giorno che m’esce fôri l’urtimo sospiro. Così riparerò, con un bell’atto, a tanto male inutile ch’ho fatto... - Capisco - je rispose er Pipistrello -la crisi de coscenza è sufficiente per aggiustà li sbaji der cervello: ma er veleno ch’hai sparso fra la gente crisi o nun crisi, resta sempre quello.
 
12 Dieta e rischio cardiovascolare, non tutti i grassi sono uguali
7 Febbraio 2005 - Non è tanto la quantità totale di grassi ingeriti con la dieta a influenzare il rischio cardiovascolare, quanto il tipo di grassi consumati: sono infatti l’acido linoleico e gli acidi grassi polinsaturi (PUFA) i grassi "buoni", responsabili della riduzione del rischio cardiovascolare a prescindere dagli altri grassi introdotti. Lo studio Lo sostiene una ricerca apparsa sugli Archives of Internal Medicine (Arch. Intern. Med. 2005; 165:193-199) condotta da David E. Laaksonen e i suoi colleghi dell’università di Kuopio, in Finlandia. I ricercatori hanno preso in esame l’introito di grassi (totali, acido linoleico e acidi grassi polinsaturi o PUFA) di 1551 uomini di mezza età, attraverso questionari sul cibo e test ematici per la valutazione della glicemia e della colesterolemia. I partecipanti sono stati seguiti per 15 anni, durante i quali si sono registrati gli eventi cardiovascolari in modo da analizzare la correlazione fra i grassi ingeriti con la dieta e il rischio cardiovascolare. I risultati Durante il follow-up si sono verificati 78 decessi per cause cardiovascolari e 225 per altri motivi. L’analisi dei dati ha dimostrato che: · Chi aveva una dieta ricca di acido linoleico, grassi insaturi omega-6 e soprattutto PUFA registrava un rischio di morte per cause cardiovascolari di tre volte inferiore rispetto a chi ne consumava di meno; · Solo il consumo di acido linoleico e PUFA è correlato a una riduzione del rischio di patologie cardiovascolari, e non l’introito totale di grassi. Il commento Alcuni studi in passato hanno dimostrato che i PUFA riescono a ridurre il livello sierico di colesterolo LDL, mentre i grassi saturi hanno l’effetto opposto. "Questa ricerca aggiunge un’ulteriore informazione: la qualità dei grassi introdotti con la dieta sembra più importante della quantità nell’influenzare il rischio cardiovascolare. Pertanto ha senso consigliare i pazienti di sostituire i grassi saturi della dieta con i PUFA", scrivono gli autori. "Lo studio scopre l’acqua calda", taglia corto il professor Carlo Cannella, direttore dell’Istituto di Scienza dell’Alimentazione dell’università La Sapienza di Roma, "è da molto che gli specialisti sanno tutto ciò e hanno ben presenti le qualità dei grassi polinsaturi. Gli studi finora condotti confermano sia l'importanza dell'apporto di PUFA della serie omega-3 nella prevenzione delle malattie cardiocircolatorie che il ruolo della serie omega-6 nel metabolismo lipidico. Semmai, è bene puntualizzare alcuni aspetti spesso trascurati da medici e specialisti. L’acido linoleico, contenuto nei semi dei cereali e nelle leguminose, è un acido grasso omega-6 e assieme all’acido linolenico è uno degli acidi grassi essenziali (AGE); gli acidi grassi polinsaturi, invece, consistono prevalentemente in grassi omega-3 e si trovano soprattutto nel pesce. I Livelli di assunzione raccomandati di energia e nutrienti per la popolazione italiana (LARN) indicano per gli omega-6 una quantità pari a 5 o 6 grammi al giorno e per gli omega-3 1-1.5 grammi quotidiani; le ricerche in Italia dimostrano che questi grassi rendono conto del 6% dell’introito calorico giornaliero, che significa circa 120 calorie. In poche parole, ogni giorno un italiano ingerisce in media 12 grammi di omega-6 e 1 grammo di omega-3: quantità più che sufficienti a coprire il fabbisogno giornaliero dei "grassi buoni". Inutile, quindi, ricorrere a integratori di omega-3, tanto pubblicizzati oggi". Le conseguenze "Tutto questo significa che AGE e PUFA sono molto utili per un sistema cardiovascolare in salute, come conferma questa ennesima ricerca, ma anche che la nostra dieta li fornisce a sufficienza", prosegue Cannella, "non è il caso, quindi, di consigliare a chi segue una dieta variata e ricca di pesce, frutta e verdura un’integrazione a base di acidi grassi o un’alimentazione ancor più abbondante in tali nutrienti. Le pillole a base di omega-3 tanto sponsorizzate come "salva-arterie" sono utili, fluidificano il sangue e modificano in senso positivo il sistema immunitario, ma nella stragrande maggioranza delle persone non servono a molto: possono essere opportune nel corso di certe terapie o in alcuni soggetti, ma non è necessario prescriverle a tutti né incentivare un maggior consumo degli acidi grassi "buoni" in chi è già abbondantemente al di sopra del fabbisogno quotidiano. Oltretutto, molti studi sconsigliano l’uso di miscele di acidi grassi in quantità e proporzioni non ben definite". Carlo Cannella è professore ordinario di scienze dell’alimentazione presso l’università La Sapienza di Roma, dove dirige l’Istituto di Scienza dell’Alimentazione e il Centro di Eccellenza per la Qualità, Sicurezza Alimentare e Nutrizione designato dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura. Ha condotto numerose ricerche relative al consumo di integratori alimentari e di acidi grassi polinsaturi per valutarne gli effetti sulla
 
13 Oil for food - Tutti gli italiani nell’inchiesta Onu - Oil for migoni - «nulla mi viene contestato, perché nulla mi può essere contestato». e allora il "Sole 24 ore" fa partire un altro missile: le lettere che provano come nel 1998 fece pressioni su Baghdad per un contratto all’Alenia…
Dal corriere del 13.2.2005 - L’inchiesta internazionale dell’Onu sulla gestione del programma «Oil for food» (petrolio in cambio di cibo) è stata avviata nella primavera 2004 e riguarda 266 soggetti di 52 nazioni: aziende o individui sospettati di aver beneficiato di assegnazioni di contratti petroliferi a prezzi di favore. Tra i nomi più in vista, l’ex ministro degli Interni francese Charles Pasqua, chiamato in causa per 25 milioni di barili con l’uomo d’affari Patrick Maugein (legato al presidente Jacques Chirac); il partito comunista russo del leader nazionalista Vladimir Zhirinovskij; Khalid Nasser, figlio dell’ex presidente egiziano Gamal Abdel Nasser; politici siriani e libanesi; produttori cinesi di armi; e perfino personaggi dell’Onu. Come Benon Stevan, che era il responsabile del programma «Oil for food». E Kojo Annan, figlio del segretario generale dell’Onu. L’Onu indaga sui favoritismi nelle assegnazioni del petrolio iracheno. E soprattutto sull’ipotesi che i soggetti beneficiati abbiano restituito il favore versando tangenti al regime di Saddam. Secondo la Corte dei conti americana (Gao) gli uomini dell’ex dittatore avrebbero accumulato 4 miliardi e mezzo di dollari con queste corruzioni e altri 5,5 vendendo petrolio di contrabbando, fuori dal programma «Oil for food». Ieri Il Sole 24 Ore ha rivelato che il regime di Saddam avrebbe corrotto anche l’ispettore portoghese Armando Carlos, della Saybolt, la società incaricata dall’Onu di controllare i carichi delle petroliere. La commissione d’inchiesta dell’Onu ha pubblicato in febbraio un primo rapporto generale sullo scandalo e ora si attendono le indagini sui casi specifici. Negli atti dell’Onu c’è anche un capitolo dedicato all’Italia che indica 9 soggetti: 5 società petrolifere (citate come West Petrol, Etrolic, Italtec, Abs, Italian Oil) e 4 persone fisiche. Oltre a Formigoni (24,5 milioni di barili) compaiono un broker petrolifero siciliano, Salvatore Nicotra (15,5 milioni); un politico ex dc, Gian Guido Folloni (6,5), già ministro del governo D’Alema; e un sacerdote francese che vive da anni in Italia, padre Jean-Marie Benjamin (4,5). La commissione dell’Onu dovrà accertare, come per i nomi che emergono dalle altre nazioni, se hanno effettivamente beneficiato di assegnazioni di petrolio; se ditte da loro segnalate le abbiano comprate a prezzi di favore e rispettando o meno i limiti del programma Onu. Ma soprattutto se qualche soggetto abbia ripagato il favore versando fondi neri sui conti segreti di Saddam. Tutte le persone coinvolte hanno finora smentito qualsiasi illecito. Ma con versioni diverse. Nicotra già l’anno scorso ha ammesso apertamente di aver ricevuto assegnazioni di petrolio, ma solo in qualità di broker, cioè come un normale intermediario professionale, per quanto «amico dell’Iraq». Padre Benjamin, che è famoso anche come segretario della fondazione Beato Angelico ed ex assistente del cardinale Casaroli, ha invece «smentito categoricamente di aver ricevuto qualsiasi finanziamento o assegnazione». «Mi sono stati offerti contributi - ha dichiarato - ma li ho sempre rifiutati. Su questo nel 2001 ho scritto anche una lettera a Tareq Aziz». Solo attraverso Formigoni sono entrate nell’inchiesta altre due aziende italiane, Cogep e Nrg Oils, che il politico avrebbe raccomandato con un fax al regime iracheno. L’ingegner Alberto Olivi, proprietario della Nrg, ha nominato un difensore solo dopo la perquisizione disposta dai pm milanesi: «Prima non ho mai avuto un avvocato. Finora credevo di poter al massimo perdere i punti della patente passando col rosso... Noi abbiamo sempre seguito la via dell’Onu, siamo sempre stati corretti. Nel 2001 ho fatto un affare con la Cogep comprando un carico di greggio iracheno, ma io sono un mercante e ho fatto il mio lavoro». Lo stesso Olivi conferma che la Cogep ha bruciato le tappe del successo: «La sua crescita è stata certo fuori media - commenta - ma non per questo dev’essere vista con sospetto. Io sono del mestiere, non me la sentirei di tirarle addosso la croce immaginando chissà quale retroscena. Ma in tutta franchezza non metterei nemmeno la mano sul fuoco per loro». P.B. Oil for migoni - «nulla mi viene contestato, perché nulla mi può essere contestato». e allora il "Sole 24 ore" fa partire un altro missile: le lettere che provano come nel 1998 fece pressioni su Baghdad per un contratto all’Alenia… Claudio Gatti per Il Sole 24 Ore «Nulla mi viene contestato, perché nulla mi può essere contestato» ha dichiarato Roberto Formigoni a seguito dell'inchiesta pubblicata ieri dal Sole-24 Ore e dal Financial Times sullo scandalo «Oil for food», il programma con cui, dal 1996 al 2003, le Nazioni Unite regolamentarono l'import-export iracheno. Il presidente della Regione Lombardia non ha però smentito alcunché di ciò che è stato scritto. L'inchiesta ha spiegato che da svariati documenti di contabilità interna della società petrolifera irachena risulta che Formigoni è stato indirettamente beneficiario di "buoni" per l'acquisto di petrolio a prezzi di favore. In quei documenti, a fianco al suo nome, c'era quello della Cogep, la società milanese che converti i "buoni" in contratti con l'aiuto di Marco De Petro, l'emissario di Formigoni che si recò di persona a Baghdad a firmare il primo di quei contratti. Vari esponenti dell'opposizione, sia a livello regionale che nazionale, hanno chiesto al presidente della regione, Lombardia e al Governo di fornire spiegazioni dettagliate su questi fatti. Il presidente della Regione Lombardia non è invece voluto scendere in particolari sul suo rapporto con De Petro, respingendo ogni accusa e dichiarandosi «orgoglioso di aver difeso e aiutato il mondo economico». Formigoni ha sottolineato il fatto di aver «guidato decine e decine di missioni lombarde in tutti i Paesi del mondo, sempre e ovunque promozionando le aziende lombarde». In realtà, da documenti in possesso degli investigatori dell'Onu, risulta che, almeno in Irak, Formigoni fece lavoro di promozione anche per ditte non lombarde. Lo attesta una lettera da lui scritta il 24 ottobre 1996 a Tarek Aziz, all'epoca vicepremier, e portata a mano a Baghdad dal suo uomo di fiducia, Marco De Petro. «Eccellenza - scrisse Formigoni nella lettera, oggi in possesso del Sole-24 Ore - il signor De Petro (che Lei conosce già ed è portatore di questa lettera) è nuovamente a Baghdad esclusivamente per continuare la collaborazione cominciata molto tempo fa con il ministero dei Trasporti. Egli rappresenta anche molte importanti società italiane impegnate in svariati settori - prodotti alimentari e farmaceutici inclusi - che vogliono ricominciare immediatamente la collaborazione commerciale con la sua Nazione. Sarebbe molto importante e utile per tutti noi se lei potesse presentare il signor De Petro a chi negli uffici governativi si occupa dell'approvvigionamento di prodotti alimentari e medicinali. Ma anche di altri settori, come le infrastrutture e le tecnologie. La prego di fare in modo che il signor De Petro possa ottenere un "mandato" per rendere operativa questa volontà di cooperazione. Spero di incontrarla presto e poter rinnovare di persona tutta la mia considerazione. Cordiali saluti». L'affare di gran lunga più grosso di cui si occupò De Petro in Irak, e cioè la ricostruzione degli impianti radar di tutti gli aeroporti iracheni, non riguardava affatto una ditta lombarda, bensì una romana. De Petro e Formigoni si fecero infatti sponsor dell'Alenia, società che già negli anni '80 (quando si chiamava Selenia) aveva lavorato molta in Irak. L'interlocutore principale di De Petro in questa materia fu Mohamed Auda, il direttore dell' Aviazìone Civile irachena. Con lui l'emissario della regione Lombardia apri un negoziato che si rivelò tanto lungo quanto sfibrante. Il 30 settembre 1998, dovette addirittura intervenire Formigoni con una lettera estremamente dura a Tarek Aziz. II Sole--24 Ore ne ha una copia: «Eccellenza, le sto scrivendo a proposito di una questione che ritengo estremamente grave e per chiedere il suo autorevole e pronto intervento. Come Lei sa, negli ultimi tre anni, la società italiana Alenia, rappresentata dal nostro amico Signor De Petro, ha collaborato con il General Management dell'Aviazione Civile del Suo Paese, fornendo tutta l'assistenza possibile e investendo risorse considerevoli (...) Alenia è stata adesso informata che l'Aviazione Civile sta prendendo in considerazione altre offerte e che la fornitura è in dubbio (...) Non posso nasconderLe il fatto che giudico questa situazione estremamente seria, sia per l'Alenia, visto tutto quello che ha fatto in questo periodo che per la mia credibilità personale, dato, che negli ultimi anni ho spinto l’Alenia a cooperare con il Suo Paese. E questo è un fatto stranoto in Italia. Ma mi lasci dire che se la fornitura dovesse all'ultimo momento essere affidata ad altri anche la credibilità del Suo Paese sarebbe danneggiata agli occhi dì coloro che hanno sempre mostrata amicizia nei momenti più difficili. Personalmente credo che in occasione della firma del contratto, ad Alenia si possa chiedere di fare un ulteriore sforzò sui termini economici, ma che il contratto stesso non possa essere messo in dubbio. Poiché credo che Lei capisca e condivida questo mio giudizio, mi rivolgo a Lei per chiedere un Suo pronto e autorevole intervento in modo da portare questa vicenda alla sua dovuta conclusione. Con continua stima e amicizia. Roberto Formìgoni». Alla fine, il contratto non venne, comunque mai assegnato. Né all'Alenia né ai suoi concorrenti. Gli americani non avevano infatti alcun desiderio di vedere riattivato il sistema radaristico iracheno. - Dagospia 10 Febbraio 2005
 
14 Morti sul lavoro e malattie professionali
Mi è capitato casualmente di ascoltare la conferenza stampa di oggi del ministro al "welfare" ( in epoca prebassaniniana si definiva "del lavoro") Maroni, ho così appreso che ci sono, disponibili, come fondi inutilizzati, presso l'INAIL, tre miliardi di euro, cifra considerevole, che il ministro vorrebbe restituire, per quanto possibile, alle aziende o come incremento del "bonus" per quelle con poche denunce di infortuni o, come incentivi, sempre per le aziende, per l'innovazione in materia di sicurezza. Lo stesso ministro ha citato, in modo trionfalistico, la riduzione del 6% del numero totale degli infortuni e del 9% del numero dei morti per infortuni, nessuna parola sulle malattie professionali, neanche ipotizzata da lontano la possibilità di incentivare i contolli e, soprattutto, le verifiche delle morti causate dalle nocività connesse alla produzione ed alla gestione delle merci, ricordo come sia noto che il numero di questi decessi, riconosciuti ed indennizzati dall'INAIL, siano sottostimati di almeno 20, ma forse anche 50, 100 o più volte. Al danno si associa la beffa. Anche nelle Regioni dove governa l'opposizione, purtroppo, niente viene previsto per difendere ed aiutare questi lavoratori, più spesso le loro vedove, lasciate sole davanti a lunghi, costosi e, molte volte, perdenti, cause legali. Vergogna, vergogna per tutta l'ideologia aziendalista che ci viene imposta, vergogna per questa politica trasversale, vergogna per tutto questo sporco silenzio. Michelangiolo Bolognini
 
15 Rep. Ceca - Gli assurdi prezzi dei taxi di Praga - Italia - Rimuovere la pubblicita' troppo licenziosa
Il sindaco di Praga, P.Bem, ha scoperto che i tassisti della capitale non si peritano ad applicare, ai turisti, tariffe maggiorate del 500%. Sollecitato dal quotidiano "Mlada Fronta Dnes", Bem ha preso in incognito un taxi per un percorso turistico classico; quei tre chilometri dalla piazza vecchia al castello gli sono costati 785 corone (27 euro), il 500% in piu' della tariffa normale. Di sicuro d'ora in poi ci saranno piu' controlli. Italia - Rimuovere la pubblicita' troppo licenziosa Il cartellone dello scandalo ha visto dibattere prima il consiglio comunale, fino ad arrivare all'intervento del Sindaco: rimuovete quella pubblicita' perche' troppo licenziosa, potrebbe distrarre gli automobilisti. I fatti avvenuti a San Sepolcro (AR) si riferiscono alla pubblicita' di un negozio di calzature: una giovane donna con una minigonna vertiginosa per pubblicizzare un paio di stivali.
 
16 Austria -Il turismo della banca del seme - Germania / I filetti di tonno congelati sono spesso trattati con coloranti
Sono dodici anni che a Graz opera un ambulatorio di andrologia e medicina riproduttiva. Dall'anno scorso, la sua attivita' e' enormemente aumentata "grazie" alla legge italiana sulla fecondazione assistita, che costringe molte coppie a recarsi all'estero. Perche' quella legge vieta, tra l'altro, la fecondazione eterologa, autorizzata in Austria dal 1992. Ecco perche' a Graz fiorisce "il turismo della banca del seme". Germania / I filetti di tonno congelati sono spesso trattati con coloranti I filetti di tonno congelati sono spesso trattati con coloranti, e cio' mette a repentaglio la salute. Si tratta del gas Co, non autorizzato, che da' al pesce una colorazione rosso-lampone. Il rischio sta nel fatto che il colore simula l'idea di freschezza nel pesce deteriorato. Con questo tipo di cosmesi aumenta il pericolo d'avvelenamento da istamina, un ormone tessutario, che si trova in grado elevato nel pesce non piu' fresco.
 
17 Austria - Attenti alla lira turca: e' simile ai due euro, ma vale 50 centesimi - Cina - 15 mila in galera per il gioco d'azzardo
In Austria c'e' il rischio che le macchinette automatiche emettano monete diverse dagli euro senza che il consumatore se ne accorga subito. Il pericolo viene dalla nuova moneta da 1 lira turca. Infatti, se l'apparecchio non e' ben messo a punto, essa puo' essere scambiata per quella da 2 euro che e' molto simile. La differenza di valore? Una lira turca vale 50 centesimi di euro. Cina / 15 mila in galera per il gioco d'azzardo Sono 15 mila le persone arrestate nel quadro della campagna contro il gioco d'azzardo, lanciata in novembre con il nome "Attacco implacabile". Nel mirino sono entrati soprattutto alti funzionari di partito e manager di imprese statali che usano denaro pubblico per tentare la fortuna nei casino' dei Paesi confinanti. Il gioco d'azzardo e' vietato dal 1949.
 
18 Spagna / Approvare l'uso clinico dell'eroina per i tossicomani - Austria / Lo spreco d'energia attraverso il semplice standby
Spagna / Approvare l'uso clinico dell'eroina per i tossicomani L'eroina somministrata come un farmaco aiuta a migliorare la salute e l'integrazione dei tossicomani emarginati. Partendo da questa conclusione la Junta andalusa, la prima ad avere realizzato una sperimentazione a base di eroina, ha chiesto all'agenzia spagnola del farmaco di approvare l'uso clinico della sostanza, visti i risultati del saggio fatto a Granada con 62 pazienti e con l'eroina acquistata in Scozia. Austria / Lo spreco d'energia attraverso il semplice standby Lo spreco d'energia attraverso il semplice "standby" e' calcolabile in 550-850 kwh l'anno, e puo' costare fino a 105 euro all'utente privato: un terzo della bolletta elettrica. Lo sostiene il deputato verde C.Chorherr, secondo il quale in Europa si potrebbe fare a meno di 15 centrali nucleari se un terzo dei possessori di televisore lo spegnessero del tutto.
 
19 Sotto la chioma, mente di Marco Travaglio - … È stato Paolo Guzzanti a scrivere «mascalzone bavoso». Ma non di Berlusconi: di Prodi. …
Debilitato dai postumi della bronchite del Male, ma soprattutto messo alle corde dalle incalzanti domande di Anna La Garofana, l'altra sera il Cavalier Peluria è apparso in leggera difficoltà. Saranno state le vertigini provocate dal cuscino a sei piazze sistemato sulla poltrona per non dover segare le gambe alle telecamere, saranno state le stigmate aperte sulla sacra nuca dal vile cavalletto («ne porto ancora i segni»): fatto sta che il Foltocrinito di Arcore non ha ancora ripreso conoscenza. Dimentica, rimuove, confonde. Prima denuncia la «canea di giornalisti plaudenti», mettendo in allarme Anna La Garofana, che temeva ce l'avesse con lei (poi s'è chiarito che parlava del congresso Ds). Poi cita ancora una volta l'Unità, sempre in cima ai suoi pensieri (e non solo ai suoi): «Mi hanno chiamato mostro bavoso, re dei bari, Peròn di plastica». Eccoli, i danni irreversibili inferti dal maledetto cavalletto: il Foltocrinito confonde l'Unità col Giornale e con la Lega Nord. È stato Paolo Guzzanti a scrivere «mascalzone bavoso». Ma non di Berlusconi: di Prodi. Che ora attende le sue scuse, prima di confrontarsi in tv. Quanto al «baro» e al «Peròn», è tutta farina del sacco di Bossi: nel '94, prima che Bellachioma gli pagasse i debiti, il Senatur lo chiamava «Peròn della mutua» (23-12-94), «il baro» (5-4-94), «piccolo tiranno dittatore» (20-12-94), «Berluskaiser» (6-4-94), «Berluskaz» (1-9-94), «qualcosa di nazistoide e di mafioso» (13-4-95), «mafioso di Arcore» (8-2-95). Poi c'è l'opera omnia di Roberto Calderoli, in arte Gianduja. L'8 marzo '95 interroga il governo per sapere «se a Palermo si indaga su Dell'Utri per mafia», essendo «stonata e illogica la definizione di stalliere per Vittorio Mangano». Il 26 maggio '95 Dell'Utri è arrestato a Torino per false fatture: «Gli uomini più vicini a Berlusconi si sono posti fuori dalla politica, dalla morale e dalla legge. Si smentisce la presunta persecuzione contro Berlusconi. Mani pulite non è finita, anzi per Berlusconi è appena iniziata». Inchiesta All Iberian: «È paradossale che Berlusconi fosse all'oscuro del versamento di ben 10 miliardi dalla sua azienda a Craxi. Quesito: Berlusconi è anche uno spergiuro?» (23-11-95). Il Cavaliere si sottrae agli interrogatori. E Calderoli: «A Milano non c'è posto per chi ha come scopo la distruzione del pool Mani pulite. Se Berlusconi pensa di essere milanese, ha un modo per dimostrarlo: vada dai giudici» (29-11-95). Ma Calderoli è anche un luminare dell'odontoiatria: «A Berlusconi i principi della democrazia sono insopportabili, gli provocano uno shock allergico. Sarebbe auspicabile, e lo dico da medico quale sono, che il dottor Berlusconi si facesse visitare da un buon internista. Sono a sua disposizione per consigliargliene qualcuno, anche gratuitamente» (19-2-96). Berlusconi ricandidato nel '96: «Inquietanti ombre si stagliano sulla politica italiana. C'è chi si candida alla guida del Paese nonostante sia imputato di gravi reati. C'è chi ha fondato un partito giudicato appetibile e utile agli interessi dei vertici della mafia. Invece di rinviare i processi, bisognerebbe rinviare le elezioni per accertare, prima, se siamo di fronte a uno statista o a un tangentista» (20-2-96). «Berlusconi accusa Dini di avergli copiato il programma. Strano, mi risultava che fosse Berlusconi ad aver copiato il programma di Licio Gelli» (28-2-96). Berlusconi paragona il pool alla banda della Uno Bianca. Calderoli lo fulmina: «Un'infamia. Berlusconi sappia che "complici" di questo "corpo deviato" dello Stato sono le centinaia di migliaia di milanesi che sostengono da anni i magistrati di Mani Pulite contro gli attacchi del regime di Roma, al quale Berlusconi era legato anche sentimentalmente, dato che Craxi era suo testimone di nozze» (14-3-96). Appello al voto, per una nuova Resistenza: «Fini dice che Mussolini è stato il più grande statista del secolo. Berlusconi è l'unico presidente del Consiglio rinviato a giudizio per corruzione. Gli elettori prima e il presidente della Repubblica sanno cosa fare» (27-3-96). I miliardi di Berlusconi a Craxi diventano 15: può mancare una dichiarazione di Calderoli? Certo che no: «Cos'ha dato Craxi a Berlusconi in cambio di 15 miliardi? Si sgretola la maschera televisiva di Berlusconi e appare l'inconfondibile ghigna dell'uomo di Hammamet» (31-3-96). Bicamerale: «Forza Italia voleva barattare le riforme del Paese con la fedina penale di Berlusconi» (3-6-98). Prima pagina della "Padania": «Berlusconi, rispondi: sei un mafioso?». Forza Italia protesta. Calderoli: «Reazioni un tantino scomposte e ingiustificate. È legittimo porsi certi interrogativi» (19-8-98). «Potremmo tappezzare la Lombardia con la prima pagina della Padania che chiede se Berlusconi è un mafioso» (27-8-98). Ora, non vorremmo aggravare le già precarie condizioni del Cavalier Bellicapelli. Ma ci corre l'obbligo di informarlo: a questa rubrica collaborano, clandestinamente, l'onorevole Bossi e il ministro Calderoli. Noi ci limitiamo a depurare i loro testi dalle frasi da querela. E a tradurli in italiano.
 
20 Una lettera di Luttazzi a Dagospia
Caro Dago, è divertente vedere come s’incazzano i berlusconidi ogni volta che riesco a far filtrare attraverso la mordacchia del padrone qualche fatterello da niente ( Dell’Utri, fondatore di Forza Italia ed ex presidente di Publitalia, condannato a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa; Previti, avvocato di Berlusconi e parlamentare di Forza Italia, condannato a 11 anni per corruzione giudiziaria e a 5 anni per corruzione semplice: in seguito alla corruzione, la Mondadori passò a Berlusconi e l’IMI, cioè lo Stato, perse 1000 miliardi.) Reati gravissimi su cui nessuno chiede conto al beneficiato dall’insiemistica, uno che si salva sempre dalle condanne o grazie all’interposta persona ( Dell’Utri ) o grazie alle leggi che si fa da sé ( falso in bilancio ) o grazie alle attenuanti generiche ( sono già 7 i reati gravi di Berlusconi, tutti prescritti o amnistiati, cioè commessi ). Ricordo questi fatti in una intervista su ReteA e subito (arf arf ) i cani da guardia si mettono ad abbaiare. C’è chi scopre che 22 anni fa, da bravo ragazzo cattolico, nonché capo scout, ero consigliere comunale d’opposizione a Santarcangelo (sinistra DC): lo raccontai nel 1988 all’Europeo nella mia prima intervista pubblica. Non lo definirei uno scoop. C’è chi ricorda che ho lavorato a Mediaset ( me ne andai dopo la censura a "Barracuda" ) e che ho pubblicato per la Mondadori (me ne andai dopo le censure al libro "Satyricon"). Oh, lo so: ai famigli riesce difficile capire che se Berlusconi ti paga, non per questo ti compra. Il punto è che la mia intervista a Marco Travaglio (Satyricon, marzo 2001 ) e le sentenze recenti fanno da spartiacque: adesso le cose si sanno e una scelta si impone. A maggior ragione dopo l’ukase bulgaro di Berlusconi: bieco maccartismo vigliacco che ha significato per me un danno professionale ed economico enorme, altro che storie. Nonché un indiretto vantaggio Auditel per Mediaset. (Luttazzi intervista l'antiberlusconiano Marco Travaglio) Quanto alla satira sulla sinistra, la faccio da sempre e impietosa; ma la sinistra al governo garantiva la libertà d’espressione in Rai. Che differenza abissale col caudillo del lifting, tronfio della Gasparri nella sua villa abusiva in Sardegna (tranquilli, s’è fatto da sé il condono ). Grazie. - Daniele Luttazzi Dagospia 10 Febbraio 2005
 
21 Il Peluffo di Ciampi va alla Corte dei Conti
A Washington Bush ha promosso Karl Rove, lo stratega della sua campagna elettorale, a vice capo di gabinetto (ruolo strategico in tutte le attività della Casa Bianca), tra polemiche dei democratici ("Bush sa che Rove non è un economista né un esperto di sicurezza nazionale"). A Roma, invece, Carlo Azeglio Ciampi, a differenza di Bush, sta smobilitando e ha pensato bene di far promuovere il fedele Paolo Peluffo, ex giornalista del Messaggero, attuale direttore dell’ufficio stampa del Quirinale, tra i consiglieri della Corte dei Conti. Che ci azzecca un giornalista alla Corte dei Conti? Mah. Comunque la nomina (governativa) è avvenuta due settimane fa - ma a differenza di quella di Rove-Bush - nel più completo silenzio-stampa.
 
22 Un interessante botta e risposta fra Sirchia e il pres. di Farmindustria: il ministro finalmente si accorge di certi fenomeni …
Sirchia attacca medici e farmaceutiche Duro botta e risposta 'in diretta', ieri a Milano, tra il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, e il presidente di Farmindustria, Federico Nazzari. ''Le case farmaceutiche non sanno proporre una vera politica del farmaco: chiedono e basta, senza mai prendersi nessun rischio - ha attaccato il ministro intervenendo in Assolombarda a un convegno sul consumo di medicinali tra gli anziani - Non producono nessuna nuova molecole, ma spacciano per innovazione modifiche di molecole vecchie solo per 'spuntare' prezzi piu' alti: un gioco di prestigio che noi non accettiamo''. E ancora. ''Se le multinazionali usano questo Paese soltanto per vendere, e non per investire, le aziende italiane, pur di fronte a reali possibilita' di sviluppo, pretendono solo detassazioni e maggiori rimborsi. Vogliono pagamenti a fondo perduto - ha rincarato il ministro - E' una politica impossibile''. Senza contare ''la promozione di alcune classi di medicinali presso i medici: un atteggiamento che non serve il malato, bensi' altri interessi'', ha ripetuto Sirchia. ''Io mi chiedo invece quale sia la politica di questo governo, che da tre anni a questa parte ci da' solo bastonate nei denti'', ha replicato Nazzari dalla platea, interrompendo il ministro. E al moderatore, che ha preso la parola invitando al dialogo, Sirchia ha ribattuto: ''Il dialogo, certo, ma senza argomenti e' difficile''. ''Qualcuno - ha continuato Sirchia - mi dovra' anche spiegare perche' la spesa aumenta in modo consistente solo in certe Regioni, che magari inseriscono nei Lea pratiche di efficacia non dimostrata e poi battono cassa''. E ''qualcuno - ha detto, arrivando alle aziende - mi dovra' spiegare anche la politica delle industrie farmaceutiche, perche' proprio non l'ho capita. Non investono, o se investono non lo fanno in Italia. Non vedo nuove molecole, ne' studi di confronto tra un nuovo farmaco e il medicinale di riferimento per quella categoria, ma vedo solo modifiche di vecchie molecole e studi di confronto con placebo''. E ancora. ''Servono farmaci per l'Alzheimer e le demenze, e invece vedo solo statine. Tante che non sappiamo piu' dove metterle''. Insomma, ''abbiamo tutti gli strumenti per lavorare insieme in modo costruttivo, ma bisogna capire se c'e' la volonta' per farlo'', ha concluso il ministro, precisando che ''l'etica del sistema viene prima degli interessi commerciali''. Ma Sirchia non ne ha solo per le aziende farmaceutiche ma anche per i medici, ''I medici prescrivono farmaci non indispensabili - ha osservato il ministro - e per questo fuori prontuario. E' un atteggiamento diffuso, tanto da generare periodicamente campagne stampa spesso strumentali. Ma com'e' possibile, con un prontuario come quello che abbiamo? E qual e' la ragione per cui la spesa e la ricettazione sono aumentate solo per due o tre classi di farmaci? Qualcuno me lo dovra' spiegare. Anche se la risposta la so e non la ripeto perche' e' impopolare: sono ragioni che nulla hanno a che fare con la salute, ma con interessi commerciali, e sono percio' intollerabili''. Immediata la risposta di Nazzari. ''In tre anni - ha riferito ai giornalisti, a dibattito concluso - questo governo e' stato capace di prendere nove provvedimenti a carico dell'industria farmaceutica, sui prezzi o sugli aspetti fiscali. Ed e' difficile pretendere da un comparto industriale che deve pianificare i suoi interventi per lo meno nel medio termine (ma nel lungo, se parliamo di ricerca), se poi ogni tre-quattro mesi lo prendi a bastonare sui denti. E' per questo motivo che le aziende investono fuori dall'Italia''. Nazzari ha inoltre precisato che ''i prezzi italiani sono il 21% sotto la media europea'' e che, ''dei 12 miliardi di spesa 2004, 800 milioni li sta restituendo l'industria in base a una legge iniqua''. Infine, ''sul tetto di spesa al 13%, che secondo il ministro nel 2005 sara' piu' alto'', Nazzari calcola invece che ''nel 2005 sara' sotto la spesa effettiva nel 2004''.
 
23 Tar Veneto - Licenziamento per giusta causa in ospedale
Sul recesso per giusta causa dal rapporto di impiego, per essere venuto meno il rapporto di fiducia con l'azienda ospedaliera Massima La giusta causa è configurabile in fatti ed elementi dal carattere di gravità estrema, di per se stessi tali da rendere intollerabile la prosecuzione anche provvisoria del rapporto di lavoro. Un comportamento, per quanto molto rilevante ma dal carattere assolutamente episodico, ben puo' essere legittimamente colpito da un'adeguata sanzione disciplinare (www.dirittosanitario.net <http://crm.dsmg.it/dm/r.aspx?i=37492296&u=http://www.dirittosanitario.net/>)
 
24 Cina / Produrre vino dai pesci - G. Bretagna / Si puo' vivere normalmente anche assumendo eroina - Belgio / La bara ecologica - Spagna / Parte la cannabis terapeutica a Barcelona
Cina / Produrre vino dai pesci Un imprenditore del porto di Dalian (Nord-est della Cina) intende produrre vino dai pesci. S.Keman fabbrichera' la nuova bevanda nella birreria biologica marittima da lui stesso costruita. "Fatto unico nella tradizione millenaria della produzione di birra, il birrificio pulira', fara' bollire e fermentare il pesce per ricavarne vino", spiega l'agenzia Nuova Cina. Pare che quel vino possieda qualita' nutritive e contenga poco alcol. G. Bretagna / Si puo' vivere normalmente anche assumendo eroina L’eroina puo’ essere assunta sotto controllo per un periodo ampio senza impatti negativi dal punto di vista sanitario e sociale. Lo afferma una ricerca della Caledonian University di Glasgow: i consumatori di droghe di classe A sono in grado di svolgere un impiego e altre attivita’ anche di insegnamento, cosi’ come accade per le persone che non sono tossicodipendenti. Belgio / La bara ecologica E' ecologica, bella, economica la bara commercializzata da "Arteus Europa", piccola azienda senza scopo di lucro che propone un approccio diverso alla morte. Anziche' pagare un occhio della testa per una brutta bara di legno, pesante e spigolosa, si sceglie un sarcofago in cellulosa riciclata e del colore preferito. E' una rivoluzione nel mondo funerario. L'obiettivo principale e' d'evitare l'abbattimento di intere foreste ogni anno. Spagna / Parte la cannabis terapeutica a Barcelona A partire dal secondo trimestre 2005 in 60 farmacie di Barcelona sara' disponibile la marijuana in capsule, dietro prescrizione medica. Il progetto pilota durera' un anno e coinvolge 4 ospedali. L'idea del Collegio dei farmacisti e della Comunidad catalana e' di un "atto di responsabilita'" verso quei pazienti che la usano senza prescrizione. Concordi la Catalogna, la Sanita' centrale e l'agenzia del farmaco. Manca solo la firma.
 
25 Italia / Sette italiani su dieci sono disposti a pagare piu' tasse in cambio di maggiori servizi - USA / Una giudice della Corte Suprema di New York ha abolito il divieto di matrimonio tra coppie dello stesso sesso - USA / McDonald's paghera' 8,5 milioni di dollari per l'uso di grassi insaturi - Italia / Vietato affiggere la pubblicita' che ricorda il quadro dell'ultima cena
Italia / Sette italiani su dieci sono disposti a pagare piu' tasse in cambio di maggiori servizi Sette italiani su dieci sono disposti a pagare piu' tasse in cambio di maggiori servizi, e soprattutto garantiti a tutte le fasce della popolazione. Il dato, a sorpresa, emerge da un sondaggio di opinione sulla qualita' della pubblica amministrazione e sulla qualita' della vita realizzato da Ispos a gennaio e presentato a Milano al Forum PA. USA / Una giudice della Corte Suprema di New York ha abolito il divieto di matrimonio tra coppie dello stesso sesso Una giudice della Corte Suprema di New York ha abolito il divieto di matrimonio tra coppie dello stesso sesso, in quanto violerebbe le liberta' fondamentali garantite dalla Costituzione dello Stato e degli Stati Uniti. La giudice D.Ling-Cohan ha emesso la sentenza su richiesta del gruppo "Lambda Legal Defense Fund" per conto di cinque coppie omosessuali cui, l'anno scorso, fu negata l'autorizzazione di celebrare il matrimonio. USA / McDonald's paghera' 8,5 milioni di dollari per l'uso di grassi insaturi McDonald's paghera' 8,5 milioni di dollari per l'uso di grassi insaturi nella frittura delle patatine. Si e' conclusa con un accordo la causa intentata da Ban-TransFat.com, un'associazione per la sensibilizzazione sulla pericolosita' di queste sostanze. 7 mln Usd andranno all'American Heart Association, mentre l'altro milione e mezzo servira' ad informare sulle iniziative per ridurre le quantita' di grassi negli olii da cottura. Italia / Vietato affiggere la pubblicita' che ricorda il quadro dell'ultima cena L'ultima cena di Leonardo con modelle e un ragazzo nudo di spalle per pubblicizzare un marchio francese d'abbigliamento. Prima l'istituto di autodisciplina pubblicitaria di Milano aveva espresso parere negativo per una parodia a fini commerciali di un'opera che richiama le fondamenta del credo cristiano, e che avrebbe offeso "le convinzioni religiose" di una parte della popolazione. Poi il Comune ha vietato l'affissione del cartellone.
 
26 Italia / Nel 2004 i contributi Inps evasi sono aumentati del 110% - Rimborso ai cittadini per i danni dello sciopero - Antitrust contro il monopolio per il Superenalotto
Italia / Nel 2004 i contributi Inps evasi sono aumentati del 110% Nel 2004 i contributi Inps evasi sono aumentati del 110% rispetto al 2003, una somma che sfiora 1,2 miliardi. All'impennata fa da contrappunto la situazione riscontrata nelle aziende: tre su quattro, fra quelle ispezionate, sono risultate irregolari. Sanzioni comminate: raddoppiano e raggiungono quota 501 milioni. Questi i dati salienti resi noti dall'Inps il 4 febbraio. Rimborso ai cittadini per i danni dello sciopero Un giudice di pace di Milano ha condannato l'Atm al risarcimento di 522 euro verso un avvocato che, nel corso dello sciopero dei suoi dipendenti che il 1 dicembre 2003 paralizzo' il capoluogo lombardo, non riusci' a raggiungere il tribunale per una causa e dovette farsi sostituire a volo da un suo collega che, per l'appunto gli costo' 522 euro. Antitrust contro il monopolio per il Superenalotto Secondo l'Antitrust, sarebbe lesiva della concorrenza la decisione del Governo di prorogare, senza l'espletamento di alcuna gara, la concessione alla Sisal spa della raccolta in esclusiva delle giocate del Superenalotto. La Sisal gestisce dal 1996 questo genere di giocate. Il rapporto gia' prorogato una volta, sarebbe scaduto il prossimo 31 marzo, ma per l'appunto il Governo e' intervenuto prorogandolo di altri due anni.
 
27 Spagna / Primo programma di distribuzione controllata di eroina in carcere - Spagna / Arrivano i bambini terapeutici - U.E. / Allarme contraffazione
Spagna / Primo programma di distribuzione controllata di eroina in carcere Sessanta detenuti del carcere di Nanclares de la Oca (Alava) saranno i protagonisti del primo programma di distribuzione controllata di eroina in carcere, realizzato in Spagna. L'esperimento, stimolato da "Direccion de Drogadependencias" del Governo basco, iniziera' a fine anno e riguardera' i tossicomani che hanno fallito il trattamento metadonico. L'esperimento si fa in un carcere dove il 54,5% dei 740 reclusi e' tossicodipendente. Spagna / Arrivano i bambini terapeutici Si' ai "bambini terapeutici", il Governo autorizzera' la preselezione genetica, affinche' le famiglie con un figlio ammalato possano concepirne un altro sano e compatibile per un trapianto di cellule staminali. Il progetto di legge preannunciato dalla ministra della Sanita' dovrebbe essere approvato dal Parlamento entro il 2006. Soddisfazione dall'Istituto Valenciano di Infertilita' che ha gia' diverse richieste pendenti. U.E. / Allarme contraffazione Una montagna di giocattoli falsi cinesi, ma anche fiumi di cd e dvd taroccati in arrivo dall'Est, tanti pacchi di Viagra adulterato intercettati dagli uffici postali inglesi e perfino un'intera stazione di servizio contraffatta con pompe di benzina marchiate Bp. L'allarme viene dal commissario alle Dogane, Laszlo Kovacs: un aumento del 9% nel 2003 per 92 milioni di articoli. Il 60% proviene dalla Cina.
 
28 Usura e gioco d’azzardo. la denuncia del procuratore Vigna cade nel vuoto di uno Stato biscazziere. Se questo gioco fosse liberalizzato….
Il procuratore nazionale antimafia Piero Luigi Vigna, parlando in un convegno a Roma, ha detto "Non e’ pensabile educare cosi’ le persone ad un uso responsabile del denaro. L’Italia e’ -non voglio dire una Repubblica- fondata sul gioco, alimentato dallo Stato attraverso giochi, giochini e lotterie. Ci sono stati 22 miliardi di euro giocati… sempre piu’ spesso si legge di gente che si impicca e si spara per problemi legati al gioco. E’ una battaglia di responsabilizzazione che va combattuta". Parole che, dette da persona si’ autorevole, sono a nostro avviso pesanti come macigni. Scagliate sul sistema schizofrenico monopolista del settore, producono un effetto deflagrante che, pero’ crediamo che fara’ solo "boom". Vediamo perche’. Lo Stato, direttamente o indirettamente, gestisce tutto il gioco d’azzardo legale, e dovrebbe anche impegnarsi per combatterlo. Schizofrenia? Si’, ma non l’aggravante che e’ tale non come malattia ma come scelta. Ne’ piu’ ne’ meno di quanto avviene per quel monopolio dei tabacchi che proprio ieri ci e’ stato detto che nel 2004 ha aumentato il gettito fiscale? No. Peggio. Perche’ se ai tabacchi e’ vietata la pubblicita’ e i pacchetti di sigarette sembrano raccoglitori di slogan macabri, non e’ altrettanto per il gioco d’azzardo: la pubblicita’ e’ ovunque, i giornali, le rubriche dei giornali e le trasmissioni televisive ad esso dedicato si sprecano, mentre i supporti delle giocate sono tutt’altro che macabri. Cioe’, per lo Stato il gioco d’azzardo, a differenza del tabacco, non nuoce alla salute, per cui e’ un vizio piu’ gradito di quanto non lo sia il tabacco. In questo contesto, dove finiranno le parole del procuratore Vigna "e’ una battaglia di responsabilizzazione che va combattuta"? A nostro avviso, dal libro dei buoni propositi, transitando per quale messaggio domenicale di qualche politico, religioso o amministratore, finiranno direttamente nel cestino della spazzatura. Stante la situazione, cosa dovrebbe/potrebbe fare lo Stato? Darsi una mannaia sui piedi fiscali e non solo? Impossibile. Una strada ci sarebbe, ma quanto sarebbe disposto il procuratore Vigna, ed eventuali altri amministratori, a sostenerla? La liberalizzazione del gioco d’azzardo e la conseguente uscita economica dello Stato dal settore, che gli consentirebbe -non piu’ Stato-biscazziere- di essere credibile nelle sue campagne di prevenzione e cura, e di trovare le energie in proposito (anche attraverso le tasse dei privati che farebbero business nel settore). E l’enorme mercato del gioco d’azzardo clandestino avrebbe una mazzata non indifferente. E’ la politica della convivenza con i vizi umani, che’ piu’ si conoscono meglio si gestiscono. Perche’ proibendoli si otterrebbero risultati opposti di quelli sperati: come, per esempio, avviene nell’ambito di quelle droghe illegali che, vietatissime, sono sempre in crescita con mercati sempre piu’ differenziati. Ma oggi, nel gioco d’azzardo, non e’ in corso una politica di convivenza, ma di assoluta incentivazione. <http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=162&id=105790>
 
29 I blocchi del traffico contro l’inquinamento da polveri sottili. a che servono e a chi giovano?
Secondo i dati dell’Aci di Milano e dell’Arpa della Lombardia, le citta’ non sarebbero inquinate per colpa della circolazione delle vetture private, ma essenzialmente per colpa degli impianti di riscaldamento, i mezzi di trasporto pubblico e i diesel commerciali. Per l’immissione nell’atmosfera del PM10 (polveri sottili), solo una percentuale del 10 e’ per colpa delle automobili private, mentre sarebbe al 70% la responsabilita’ degli altri fattori sopra indicati. Complessivamente il trasporto su strada e’ responsabile di questo inquinamento al 39%: 20% veicoli commerciali, circa 10% autobus e moto e altrettanto 10% per le automobili (che in citta’ come Milano, diventa anche 15%). Il dubbio che le politiche fino ad ora perseguite e che sono in corso in questo momento, da parte delle singole amministrazioni, sia un po’ fuori tiro, e’ quantomeno lecito. Targhe alterne, domeniche cosiddette ecologiche, vari limiti al traffico anche per piu’ giorni consecutivi… a che servono? Un mezzo pubblico circola nei giorni dei divieti e viene sempre incentivato; visto che singolarmente inquina come 600/700 automobili, non sarebbe meglio che i passeggeri che puo’ contenere (che sono certamente meno di 600) andassero ognuno con una propria automobile? Ci rendiamo conto che il problema dell’inquinamento da traffico urbano non e’ solo una questione di polveri sottili. C’e’ anche il rumore, la congestione, la quantita’ di forze dell’ordine impiegate, la mancanza di parcheggi, che rendono tutto ancor piu’ difficile. Ma se qualcuno ha pensato che i blocchi sotto varie forme del traffico possono servire anche per la diminuzione delle PM10, dopo questa indagine si puo’ dire che non sa di cosa stia parlando. Noi auspichiamo che queste nuove informazioni siano prese in considerazione e possano servire a rivedere le scelte delle singole amministrazioni in materia di inquinamento da polveri sottili. Una cosa e’ evidentissima: la colpa maggiore non e’ nei singoli cittadini, ma nelle amministrazioni che non attuano politiche sufficienti per usare mezzi meno inquinanti per il trasporto pubblico, diffondere i carburanti ecologici e incentivare la conversione a metano degli impianti di riscaldamento. <http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative_mostra.php?ed=162&id=106572>
 
30 Multe autovelox. maggiori possibilita’ di successo nei ricorsi. La necessita’ di rivedere tutto in materia
Sono ancora maggiori le possibilita’ di successo nei ricorsi contro le multe per infrazione ai limiti di velocita’. Lo scorso 8 novembre, in seguito ad una richiesta da parte del Comune di Treviso, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con il prot.3610, aveva risposto che gli attuali dispositivi di controllo della velocita' non possono essere adoperati in assenza dell'operatore di polizia. Nota ora anche confermata dalla circolare 4/2005 del dipartimento per gli Affari interni e territoriali del ministero dell'Interno, datata 28 gennaio 2005. Attenzione, pero’: non vuole dire che esiste la liberta’ di non rispettare i limiti di velocita’, ma solo che le norme devono essere rispettate da tutti, soprattutto da coloro che sono preposti alla vigilanza. Il buon esempio dell’istituzione, e’ l’arma prioritaria per combattere l’illegalita’. Stiamo parlando di multe che tutti i Comuni utilizzano per fare cassa, collocando limiti di velocita’ in posti assurdi, con un proliferare di rilevatori appositamente occultati, si’ da garantire il rilievo dell’infrazione, ma lasciando che il pericolo rappresentato da una velocita’ oltre i limiti continui ad esser tale. Un sistema cioe’, solo punitivo ed educativo per la paura della multa, senza alcuna responsabilizzazione individuale. Multe quindi odiatissime da gran parte degli automobilisti, che’ si sentono vessati piuttosto che giustamente multati per aver creato una situazione di pericolo, e quindi alla prima occasione continuano a farsi furbi, ingegnandosi su come violare il codice della strada. Per questo abbiamo approntato una specifico facsmile a questo indirizzo: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/modulistica/modu_mostra.php?Scheda=100446 Forse e’ la volta buona di metter mano pesante a tutte quelle norme introdotte nel Codice della Strada nell’agosto del 2003, che hanno dato ampi poteri discrezionali ai Comuni, tutto a svantaggio degli automobilisti. Necessita’ sempre piu’ impellente anche grazie alla sentenza n.27/2005 della Corte Costituzionale, che ha dichiarato l’illeggittimita’ della sottrazione dei punti al proprietario di un mezzo che non e’ stato fermato mentre il proprio mezzo commetteva un’infrazione.
 
31 Varato il Piano Sanitario Toscano 2005/2007
Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato il Piano sanitario regionale 2005-2007. Il nuovo piano corre sul filo delle scelte strategiche del precedente, come dimostrano gli assi portanti: politica sanitaria profondamente inserita nel tessuto sociale ed economico, con il coinvolgimento e l'integrazione di tutti i livelli istituzionali e organizzativi; assoluta centralità degli utenti e universale programmazione dell'assistenza sanitaria; evoluzione del sistema aziendale, con funzioni tecnico amministrative delle aziende sanitarie da gestirsi attraverso i consorzi di Area vasta. Per quanto riguarda il contenuto specificamente innovativo, il piano presenta dodici progetti speciali di interesse regionale, questi in sintesi: azioni per la prevenzione e la cura dei tumori; interventi di sorveglianza attiva a favore della popolazione anziana; controllo del dolore come diritto del cittadino; odontoiatria come percorso sostenibile, dove l'intervento pubblico diventa meccanismo regolatore di mercato; nascere in Toscana; artroprotesi dell'anca ortopedia chirurgica come modello di programmazione; miglioramento del sistema di emergenza urgenza intra ed extra ospedaliero; nuovo modello organizzativo territoriale per le unità di cure primarie; obiettivo di qualità per le visite specialistiche; alimentazione e salute; salute nei luoghi di lavoro; sicurezza alimentare. (Fonte: Consiglio Regionale della Toscana del 16/02/2005)
 
32 Sirchia, indagata la segretaria - Il Ministro si fa interrogare dai Pm
(Corriere della Sera: pag. 1 - 17 febbraio 2005) Indagata la segretaria particolare del Ministro della Salute per ipotesi di corruzione. Per 20 anni, e fino al 1998, a pagare lo stipendio della segretaria di Sirchia, all'epoca primario del Policlinico di Milano, è stata la società farmaceutica Ortho-Clinical Diagnostics, che nel contempo figurava anche tra i fornitori dell'ospedale. Nell'inchiesta sulla sanità milanese spunta, inoltre, un'altra somma di circa 110 mln di lire all'anno, dal 1997 al 2001, pagata da Jannsen-Cilag (collegata alla Ortho) a Sirchia. Nonostante dietro questa somma ci sia un dato formale ineccepibile, i Pm Maurizio Romanelli e Eugenio Fusco hanno deciso di verificare la cornice di questi compensi a Sirchia, al cui nome Immucor, nel periodo 1999-2000, aveva indirizzato tre assegni di 11.000 marchi l'uno a compenso di 'consulenze' che il Ministro continua a negare. - <http://www.aboutpharma.it/notizia.asp?id=7916> Il Ministro Sirchia si fa interrogare dai Pm (Corriere della Sera: pag. 29, la Repubblica: pag. 30, Il Messaggero: pag. 9 - 16 febbraio 2005) Il Ministro della Salute, Girolamo Sirchia, sarebbe già stato ascoltato venerdì in Questura a Milano riguardo l'inchiesta su presunte irregolarità nelle forniture di apparecchiature al Policlinico di Milano nel periodo in cui era primario al centro trasfusionale. Sull'interrogatorio l'avvocato del Ministro ha pronunciato un secco 'no comment'. <http://www.aboutpharma.it/notizia.asp?id=7909>
 
33 Qualcosa da copiare dagli USA: farmaci sicuri, nuovo ente di controllo
(Il Sole 24 Ore: pag. 1, Les Echos online, The Financial Times online - 16 febbraio 2005) L'amministrazione Bush ha annunciato la creazione di una nuova 'authority' indipendente, il Drug Safety Oversight Board, incaricata di controllare i nuovi medicinali dopo l'autorizzazione di FDA alla commercializzazione. Questo nuovo organo di sorveglianza dovrà informare medici e consumatori su qualunque aggiornamento dei rischi o dei benefici terapeutici dei prodotti. Il Drug Safety Oversight Board sarà composto da esperti di FDA e da scienziati provenienti da altre divisioni del Ministero della Sanità, ma si appoggerà anche a medici esterni e alle associazioni di difesa dei diritti dei pazienti e dei consumatori.
 
34 Sconto Irpef per chi acquista medicinali mediante carta magnetica
(Il Sole 24 Ore: pag. 23 - 16 febbraio 2005) Con la risoluzione 19/E del 15 febbraio 2005, l'Agenzia delle Entrate stabilisce che il contribuente che acquista medicinali mediante una carta magnetica, che riepiloga tutti i farmaci acquistati in un anno, ha il diritto allo sconto Irpef del 19% sulle spese per i medicinali acquistati. Per l'Agenzia delle Entrate, la prova della spesa sostenuta può essere desunta non solo dallo scontrino fiscale, ma anche dal documento riepilogativo nominativo, nel quale sono elencati tutti gli acquisti memorizzati nella carta magnetica personalizzata. Tale prospetto dovrà contenere: i dati identificativi della farmacia emittente, la data e l'ora di acquisto, la descrizione del prodotto, il prezzo unitario, la quantità, il prezzo complessivo, oltre al numero dello scontrino fiscale emesso per ogni acquisto. La farmacia e il contribuente, infine, dovranno attestare la veridicità del documento riepilogativo emesso sulla scorta degli acquisti memorizzati nella carta magnetica, con apposita annotazione in calce allo stesso.
 
35 USA: aziende farma assumono investigatori privati
(Herald Tribune: pag. 15 - 16 febbraio 2005) - Pfizer e altre aziende farmaceutiche americane stanno utilizzando agenti privati con l'obiettivo di combattere le prescrizioni false e l'acquisto incontrollato di farmaci via Internet. Questi investigatori affiancano agenzie come FDA, che non hanno uno staff adeguato per contrastare il fenomeno. Pfizer, l'anno scorso, ha bloccato circa 9 milioni di pillole false, soprattutto in Asia ed in Sud America. La società si avvale della collaborazione di 40 investigatori a NewYork, Londra e Hong Kong.
 
36 Ho due o tre persone che non sono state tanto cattive quanto te. Ne lascerò andare una e tu ne prenderai il posto
Un giorno, come d’altro canto succederà a tutti, Silvio Berlusconi muore e finisce di filato all'inferno, dove Belzebu lo sta aspettando. "Non so cosa fare", esordisce il Diavolo, "Sei nel mio elenco ma non ho più posto per te. D'altro canto devi obbligatoriamente stare qui". Dopo averci pensato su, il Diavolo prosegue: "Sai cosa faccio? Ho due o tre persone che non sono state tanto cattive quanto te. Ne lascerò andare una e tu ne prenderai il posto. Anzi, ti lascio addirittura scegliere quale liberare". A Silvio la proposta sembra accettabile e cosi il Diavolo apre la prima porta. Li dentro, in una grande piscina, nuota Craxi che si immerge ripetutamente tentando di portare in superficie un immenso e sfavillante tesoro, riemergendo però sempre desolatamente a mani vuote. E si immerge e riemerge, e ancora e ancora. Questo e il suo destino, all'inferno. "No" dice il Cavaliere " non ci siamo, non sono un gran nuotatore e poi a mani vuote non posso restare, non potrei fare questo per l'eternità". Il Diavolo lo conduce nella stanza successiva dove trovano Cossiga, che con un enorme piccone deve frantumare giganteschi massi di pietra durissima; e poi altri ed altri ancora. "No, sai che ho un problema alla spalla, mi farebbe male picconare in continuazione per l'eternità". Il Diavolo apre la terza porta. All'interno, l'ex presidente degli U.S.A. Bill Clinton, sdraiato sul pavimento, con le braccia dietro la nuca e le gambe larghe; china su di lui c'e Monica Lewinsky intenta nell'ormai famosa attività. Berlusconi osserva incredulo e dopo un po' dice: "Si, si puo fare, vada per questo". "OK" dice il Diavolo "Monica, puoi andare". Segnalata da Gabriella & Emilio Masseti
 
37 Corte di Cassazione - Per le assenza dal lavoro, serve il medico del Ssn
Sulla figura del medico competente e sull'obbligo del datore di lavoro di avvalersi solo dei medici del SSN per verificare la legittimita' dell'assenza Massima Mentre l'art. 5 della legge 300/1970, riferendosi a tutti i datori di lavoro, ha portata generale, gli artt. 2 lett. d), 16 e 17 D.LGS. 626/1994, hanno portata settoriale, perchè si applicano solo alle aziende che espongono i lavoratori a specifici rischi per le quali è positivamente prescritta la sorveglianza sanitaria sui luoghi di lavoro. Nelle aziende in cui è istituito il "medico competente" ai sensi del D. LGS. 626/1994, il datore di lavoro che voglia controllare lo stato di salute di un lavoratore per verificare la legittimità di un'assenza a titolo di malattia o infortunio, non puo' ricorrere al medico aziendale, pena la violazione dell'art. 5 legge 300/1970, ma dovrà attivare soltanto i medici del servizio sanitario regionale. Per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori "a rischio" il legislatore prescrive, che il datore di lavoro si avvalga della collaborazione di un medico di sua fiducia; ma per verificare la regolarità delle prestazioni lavorative in caso di malattia o di infortunio, il legislatore impone che il datore di lavoro ricorra al controllo imparziale di medici del servizio sanitario pubblico, che soli possono garantire il rispetto della dignità del lavoratore (www.dirittosanitario.net <http://crm.dsmg.it/dm/r.aspx?i=37770033&u=http://www.dirittosanitario.net>)
 
38 Non sempre naturale uguale a salutare
E’ apparso, pubblicato diversi giorni fa, sul quotidiano "Corriere della Sera", un impensabile articolo. Il giornalista che l’ha redatto, ha esposto, a nostro avviso, delle cose non vere e, come sovente, attraverso una promiscua capacita’ di visione d’insieme. Il tema e’ quello degli Organismi Geneticamente Modificati, la bonta’ della ricerca e del progresso delle tecnologie avanzate, che elimineranno la fame dal mondo… Con il titolo "IN MOLTI VEGETALI ESISTONO SOSTANZE ANTINUTRIENTI E TOSSICHE, PERSINO VERI E PROPRI CANCEROGENI", ecco la parte che a nostro avviso qualifica il tutto: "La zingara mi ferma, e prima che io me ne accorga mi prende un capello dalla testa, lo chiude nel pugno, poi apre la mano e mi dice che presto mi sposero’, con una donna bionda bellissima e avro’ due figli maschi e vivro’ molto a lungo felice. Poi mi chiede dei soldi, e al mio rifiuto (motivato dall'essere … sposato con una bruna ed avere figlie femmine!) passa all'insulto. Questa scena mi e’ tornata in mente mentre leggevo i soliti articoli sulla tutela del prodotto tipico agro-alimentare, della biodiversita’ …, della naturalita’… delle buone vecchie cose della nostra tradizione, affiancata alla denigrazione del progresso agro alimentare, e in particolare i diabolici OGM. La zingara in versione agro-alimentare ci dice che se mangeremo le lenticchie di Valdisotto, il lardo di Valdisopra, la caciottina di Valdimezzo, prodotti da "sempre" nello stesso modo usando le stesse materie prime (= tradizionali), nello stesso paesello di quella regione (= tipici), allora vivremo a lungo, saremo felici e godremo di buona salute (= salutare), perche’ avremo ingerito qualcosa che non e’ artefatto dalla tecnologia". Per fortuna sono sempre di meno i lettori che si lasciano coinvolgere in queste storielle. Cerchiamo di comprendere un po’ meglio… L’articolo, attraverso alchimie azzardate, e’ alla ricerca della assogettazione e della persuasione di masse di consumatori-utenti, facendo leva sulla bonta’ delle biotecnologie alimentari, figlie del progresso... quale? E’ del tutto banale osservare come l’autore esperimenta una bomba: "sfruttare" l’immagine innocua di una zingarella,con quella delle produzioni cosiddette Doc )denominazione di origine controllata). Ma e’ una bomba che potrebbe scoppiargli tra le mani… "qui gladio ferit,gladio perit". L’articolo, scarso di contenuti ma ricco di stereotipi, e’ un tentativo di organizzare e deviare le scelte dei consumatori. Ma in questo ambito siamo ad una tale saturazione, che la stragrande mole di consumatori, attenti alla propria salute, non si lascia piu’ convincere, e non cade piu’ in trappola. E’ chiaro inoltre il tentativo di indurre scelte commerciali ed economiche precise. Tentativo che si esaurisce con la banalita’ di una figura poco rappresentativa come quella citata, la zingarella, e la sua identificazione nei prodotti Doc, di cui il nostro Paese e’ uno dei maggiori produttori in tutto il mondo. Il modo di rappresentarli, non solo denigra i nostri connazionali occupati nelle genuine produzioni e nello sforzo di mantenere un marchio di autentica qualita’, ma denigrando si cerca di nascondere verita’ incontrastabili: il prodotto di qualita’ regionale risponde a quanto la natura ci insegna, l’esistenza di biodiversita’. Ad esempio, il vino Barolo, non puo’ essere prodotto in Sicilia. Uva e’ in Sicilia come in Piemonte, ma il Barolo e’ solo in Piemonte, ed il Nero D’Avola solo in Sicilia, e la differenza la fa il macro ed il microclima, che attraverso il terreno creano delle diversita’ biologiche peculiari, che non possono essere riprodotte in laboratorio. La certezza della sconfitta della tecnologia nei confronti della natura, si esercita cosi’ con tali sistemi. Mentre la biotecnologia alimentare e’ al massimo sforzo, per assicurarsi mercato e successo economico, servendosi dei nostri soldi attraverso ricerche inutili quali quelle del "carciofo probiotico" (ultima trovata partorita da illustri specialisti che lavorano al Cnr) (non chiedetemi a cosa serve, chiedetelo a loro…), e quindi i tentativi di rivoluzionare l’agro-alimentare mondiale attraverso i sistemi modificazione genetica. Potranno forse ingannare noi, ma non inganneranno mai e poi mai Madre Natura. Si continua a fingere e a nascondere, circa la pericolosita’ della globalizzazione e della dispersione della diversita’ biologica delle specie vegetali. Eppure, non sono pochi gli esperti che continuano a gridare allarmi su allarmi. Rimane molto pericoloso disperdere le diversita’ biologiche -frutto di un lento millenario adattamento- attraverso selezioni che solo la natura ha potuto compiere, ma sopratutto perche’ la biodiversita’ e’ una specifica identita’ biologica, che assicura la stessa vita sulla terra, per cui non proteggerla significherebbe un pericolo per la stessa esistenza. I meccanismi biologici alla base di questi allarmi sono molto complessi, non riportabili in un articolo divulgativo, tuttavia esprimibili nella facilita’ di una comprensione Olistica del mondo, dove i principi delle leggi naturali, se alterati, modificano gli equilibri. La perdita di biodiversita’ iniziata piu’ di un secolo fa, infatti, ha accelerato la sua corsa fino a raggiungere un ritmo mille volte superiore a quello naturale. Un disastro mai visto prima, se si pensa che a causare le crisi precedenti ci sono voluti svariati milioni di anni e delle catastrofi naturali. Nel lanciare l'allarme, si sono ritrovati un migliaio di scienziati, ecologisti e rappresentanti di circa 30 Paesi, riuniti lo scorso gennaio presso la sede Unesco di Parigi. La Conferenza Internazionale "Biodiversita’: scienza e governo", ha puntato il dito contro l'inquinamento e la frammentazione dell'ecosistema causati dagli esseri umani. Non si comprende a tal punto come sia accettabile immaginare di dover mangiare un carciofo probiotico. Ma cosa significa? Per proteggere il nostro organismo dal depauperamento e dalla alterazione della naturale flora batterica? Smettiamola! Iniziamo a non ingurgitarci di antibiotici, antinfiammatori, di tutte quelle innumerevoli specialita’ medicinali che potrebbero essere evitate. ''Il bando della coltivazione commerciale delle piante Ogm a uso alimentare e dei cibi che ne contengono, e l'avvio di ricerche indipendenti, e’ attualmente del tutto insufficiente, per la conoscenza dell’impatto degli Ogm sull'ambiente e sulla salute umana''. A parlare e' Roberto Romizi, Presidente dell'associazione Medici per l'ambiente - Isde Italia. ''Sulla base della propria esperienza quotidiana -afferma Romizi- i medici italiani si stanno sempre piu' rendendo conto della necessita' di impegnarsi non solo in campo diagnostico terapeutico, ma anche in quello della prevenzione e dell'identificazione dei fattori di rischio. Oggi la scienza non e' in possesso degli strumenti per capire cosa accade esattamente con una manipolazione genetica, tanto meno in una previsione a medio e lungo termine". E continua: ''sussistono preoccupazioni per la mancanza di test di verifica dell'impatto degli alimenti ogm sia sulla salute umana, che sull'ecosistema da cui dipendiamo e ne siamo figli". Dovremmo favorire le risorse naturali e l’agricoltura biologica, invece gli investimenti e gli sforzi sono tutti diretti alle diavolerie figlie di un tecnicismo che non ci convince. La salute e’ un bene inviolabile, va applicato il principio della saggia precauzione. Malgrado il Governo italiano abbia adottato il giusto principio della saggia precauzione, emanando alcune modifiche legislative, pubblicate nella Gazzetta Ufficiale n. 22 del 28 gennaio 2005 concernente le disposizioni legislative n.5 del 28/1/2005 "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 novembre 2004, n. 279, recante disposizioni urgenti per assicurare la coesistenza tra le forme di agricoltura transgenica, convenzionale e biologica". Il provvedimento, approvato in via definitiva dal Senato il 25 gennaio scorso, assicurera’ la coesistenza fra colture transgeniche, convenzionali e biologiche, impedendo che i diversi generi di coltura vengano a contaminarsi, attuando i criteri comunitari gia’ in vigore. Viene sancito il diritto, che la preesistenza di un genere di coltura, non possa e non debba essere motivo di danno verso un altro genere di coltura. Sono previste sanzioni per gli agricoltori che attuano piantagioni ogm senza aver avuto l’autorizzazione alla coesistenza da parte delle rispettive autorita’ regionali. Non possiamo dire che l’intervento governativo sia del tutto cattivo, ma e’ certamente ancora poco: si deve fare di piu’ e meglio. Ad esempio, ormai risultano essere diverse le specialita’ alimentari di derivazione geneticamente modificata, con le quali i consumatori italiani si cibano, senza nemmeno esserne a conoscenza. L’obbligo di permetterne la rapida identificazione -pena sanzioni gravissime- impedirebbe che gli italiani si cibino di alimenti di cui non vogliono cibarsi. Ancor piu’ che un principio di saggia precauzione, queste disposizioni sarebbero le fondamenta dell’inviolabile principio alla salute, sancito dalla nostra Carta Costituzionale, e molto spesso mal applicate. Giuseppe Parisi - <http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/index.php?ed=162&id=106764&TipiDoc_id=medi>
 
39 Il nuovo Codice della Pubblica Amministrazione Digitale: più diritti per il cittadino on line - In pratica nessun gestore di servizio può obbligare più i cittadini a fare una fila allo sportello per presentare documenti cartacei, per firmare domande o istanze, per avere chiarimenti. Dovrà essere sempre e comunque disponibile un canale on line certificato e con piena validità giuridica che permetta di accedere alla Pubblica Amministrazione dal proprio computer.
Numerose le novità in materia di maggiori diritti per il cittadino. E' una vera e propria rivoluzione. [ZEUS News - www.zeusnews.it - News, 14-02-2005] Il Ministro Lucio Stanca ha presentato nei giorni scorsi il nuovo Codice della Pubblica Amministrazione Digitale; è disponibile on line, in un sito dove si possono anche inviare richieste di charimento e di informazione, e raccoglie in circa 80 articoli i diritti e i doveri del cittadino rispetto alla pubblica amministrazione on line, cioè al complesso dei servizi dello Stato a cui si può accedere dal Web. Non si può negare che si tratti di una vera e propria "rivoluzione digitale" che in prospettiva, se verrà ben attuata, potrà sveltire i rapporti del cittadino e delle imprese, con la burocrazia stale e locale, facendogli risparmiare tempo e denaro. Vediamo le principali novità: all'articolo 3 del Codice si sancisce, per cittadini e imprese, il diritto di usare la modalità informatica per tutti i rapporti con qualsiasi amministrazione statale; in pratica nessun gestore di servizio può obbligare più i cittadini a fare una fila allo sportello per presentare documenti cartacei, per firmare domande o istanze, per avere chiarimenti. Dovrà essere sempre e comunque disponibile un canale on line certificato e con piena validità giuridica che permetta di accedere alla Pubblica Amministrazione dal proprio computer. Tutti gli atti e i procedimenti amministrativi in cui un cittadino è parte interessata devono essere a lui accessibili in modalità digitale, in modo sicuro e trasparente. All'articolo 5 si stabilisce il diritto del cittadino a effettuare qualsiasi pagamento in forma digitale: entro il 1 Gennaio 2006 tutte le imprese avranno il diritto di effettuare in modo sicuro qualsiasi pagamento verso le pubbliche amministrazioni, utilizzando le tecnologie informatiche e telematiche. L'articolo 6 stabilisce che i cittadini e le imprese che ne facciano richiesta hanno diritto a ricevere, da tutte le pubbliche amministrazioni, le comunicazioni che li riguardano a un indirizzo e-mail che avranno dichiarato. La posta proveniente dalla PA sarà certificata, nel senso che sarà certificata la data della spedizione, quella della sua ricezione e la provenienza; i documenti ricevuti in questo modo avranno validità giuridica anche verso altre persone o aziende. L'articolo 8 addirittura è una novità quasi assoluta anche a livello internazionale: il cittadino ha diritto di esercitare i propri diritti politici usufruendo delle possibilità delle nuove tecnologie. L'articolo 58 invece prevede il diritto a trovare on line tutti i moduli e i formulari aggiornati utili per le pratiche verso tutte le pubbliche amministrazioni; entro due anni tutte le pubbliche amministrazioni sono tenute a rispettare questo obbligo. L'articolo 9 stabilisce che anche gli "sportelli unici per le imprese", nati per semplificare la burocrazia per le imprese, che hanno bisogno di autorizzazioni e licenze da amministrazioni diverse, dovranno gestire i servizi tramite Internet e posta elettronica. Vi sono poi le novità che riguardano la Pubblica Amministrazione al suo interno e i rapporti tra pubbliche amministrazioni on line, che potranno tradursi in un notevole recupero di efficienza e in risparmi per lo Stato. L'articolo 37, per esempio, introduce la conferenza dei servizi on line: qualunque procedimento pubblico (un'opera pubblica come una strada, un ponte, un restauro) coinvolge più soggetti e per semplificare il suo svolgimento viene indetta una "conferenza dei servizi" a cui partecipano i responsabili di tutti gli enti coinvolti. Il Codice nuovo prevede la possibilità che queste conferenze si svolgano on line, evitando viaggi e spese di trasferta. Nasce il fascicolo informatico: tutte le pubbliche amministrazioni devono gestire i procedimenti utilizzando la modalità informatica; possono raccogliere in un unico fascicolo informatico i documenti relativi allo stesso procedimento amministrativo, anche se provenienti da amministrazioni diverse. Le basi dati di interesse nazionale devono essere interconnesse e comunicanti fra loro, anche per eliminare la richiesta di certificazioni che una Pubblica Amministrazione rivolge a un'altra: fra Pubblica Amministrazione centrale, Regioni, Province e Comuni, enti come Inps, Inpdap, Agenzia delle Entrate e viceversa. Il Codice introduce l'uso della posta elettronica certificata (avente pieno valore giuridico) come mezzo ordinario (e obbligatorio) di corrispondenza e relazione tra le varie Pubbliche Amministrazioni; il risparmio delle spese postali potrebbe aggirarsi, secondo una stima definita prudente dal Ministero per l'Innovazione, intorno ai 360 milioni di euro all'anno. Anche i documenti e i certificati che le varie pubbliche amministrazioni si scambiano o rilasciano al cittadino perché le produca presso altre pubbliche amministrazioni dovranno essere trasmesse e condivise on line in formato digitale, con ulteriori risparmi per lo Stato e per le imprese: si calcolano infatti in 35 milioni all'anno i certificati prodotti. Anche gli atti e i documenti dovranno essere conservati in formato digitale in archivi informatici, riducendo costi e tempi di gestione e manutenzione degli archivi, risparmiando spazi occupati da ingombranti archivi cartacei e rendendo più facile e veloce il reperimento delle informazioni.
 
40 Indagine Bocconi-Demoskopea - Quello dei dirigenti e dei quadri espulsi dalle imprese è un aspetto, particolarmente penoso, di un dramma più generale - A 50 anni si ricomincia: troppo vecchi già a 45 anni. Emarginati. Pure licenziati. Una ricerca dimostra che nelle aziende l'età è un difetto. Specie per i manager. A cui non resta che reinventarsi
A gennaio non avevo più un soldo... «Quando esco di casa mi sento addosso l'occhiata penetrante e quasi di rimprovero del portinaio che non mi vede più uscire tutti i giorni alla stessa ora». «La sera quando mia moglie rientra dal suo lavoro e mi chiede com'è andata la giornata, mi sembra che mi stia controllando». «Ho sofferto anche a livello fisico: ero sempre nervoso, depresso, al mattino mi svegliavo in un bagno di sudore». «Mi son sentito dire dai figli: "Vorrà dire che tra un po' ti manterremo noi"». Sono alcune testimonianze - e non le più tragiche, in alcuni casi si accenna al suicidio - di manager rimasti senza lavoro intorno ai 50 anni e che hanno sperimentato sulla propria pelle quanto sia difficile, e a volte impossibile, trovare una nuova attività. Quello dei dirigenti e dei quadri espulsi dalle imprese è un aspetto, particolarmente penoso, di un dramma più generale: la tendenza sempre più marcata a estromettere dai cicli produttivi gli over 45, per sostituirli con soggetti assai più giovani. Addirittura pare che progressivamente finiscano nel tritacarne sempre più quarantenni, e non solo cinquantenni. Parafrasando una tecnica contabile di valutazione delle rimanenze in magazzino ("last-in, first-out"), questa sorta di turn-over accelerato e malato è stato cinicamente ribattezzato "young-in, old-out". Il fenomeno è oggetto di una ricerca coordinata dal Laboratorio Armonia della Sda-Bocconi in collaborazione con Astra-Demoskopea e con il contributo di Fondazione Adecco e Boehringer Ingelheim. Ne anticipiamo i risultati, spesso sorprendenti.Ben un milione e 600 mila italiani dai 45 anni in su sono convinti di aver subito discriminazioni sul posto di lavoro a causa della loro età non più verdissima: trattasi dell'11 per cento di quanti lavorano o hanno lavorato come dipendenti. Si va dalle angherie minori - come il raffreddamento dei rapporti con colleghi e superiori o la percezione di minor rispetto e collaborazione - a quelle più brucianti, come la constatazione che l'azienda privilegia i più giovani o che si viene messi da parte, fino al licenziamento (queste ultime esperienze avrebbero interessato 900 mila over 45). Delirio di persecuzione collettivo di una fascia d'età dai fragili equilibri psicologici? Nient'affatto, poiché la discriminazione dei lavoratori maturi non è avvertita solo dai diretti interessati, ma da un'ampia quota della popolazione: il 24 per cento degli italiani afferma di conoscere personalmente dipendenti brizzolati e discriminati; il 53 per cento ritiene che vi sia motivo di allarme alto o altissimo nelle dinamiche del mercato del lavoro per la classe degli "anta". Tra i 40 e i 60 si rischia di essere licenziati più facilmente, sostiene il 35-40 per cento della popolazione. Peggio ancora: la metà degli italiani è convinta che gli over 40 buttati in strada fatichino più degli altri a reimpiegarsi a un livello equivalente. Non è una sensazione sbagliata. «Ho aiutato l'azienda nelle riduzioni del personale, nel modo più "fair" possibile. E anch'io alla fine me ne sono andato, cercando un accordo». «Ero a conoscenza della chiusura dello stabilimento: ho cercato un altro posto senza creare problemi». Di nuovo parlano due top manager intervistati per il rapporto Bocconi-Demoskopea. Se tutti i lavoratori maturi rischiano il posto più degli altri, i manager tendono spesso a comprendere il punto di vista delle proprie aziende e ad andarsene in punta dei piedi, consolandosi con il solo viatico di un incentivo monetario da aggiungere alla liquidazione. «Vengono convinti con la carota», sintetizza Cristina Bombelli, docente di Organizzazione del lavoro alla Bocconi e fondatrice del Laboratorio Armonia che si occupa di "integrazione delle diversità", «poi però son bastonate, soprattutto per gli esperti di marketing e di strategie, mentre gli iper-specializzati hanno maggiori possibilità. L'età può non essere un fattore di discriminazione solo ai livelli altissimi, da amministratore delegato». A volte le "dimissioni consensuali" vengono sottoscritte «dopo aver subito pratiche di mobbing, di isolamento, di progressiva dequalificazione professionale», ha denunciato nel corso di un'audizione parlamentare Armando Rinaldi, presidente dell'Atdal (Associazione per la tutela dei diritti acquisiti dei lavoratori), una delle due organizzazioni - l'altra è Lavoro over 40 - che, spesso agendo di conserva, cercano di sensibilizzare i politici e trovare soluzioni concrete al problema degli ultraquarantenni senza lavoro. In generale, i manager che lasciano accontentandosi di qualche soldo si sentono ancora nel fiore dell'età e sono certi che tanto, con la loro professionalità, non tarderanno a reinserirsi. Cantonata galattica. Tornati a casa, aprono il giornale alle pagine delle offerte di lavoro e scoprono che il 42,4 per cento delle inserzioni pone un vincolo esplicito di età e che questo tetto, nell'87 per cento dei casi, è inferiore ai 44 anni. E l'esperienza di lungo corso? Le aziende per lo più la snobbano. Nel 57,2 per cento degli annunci è sì richiesta una precedente esperienza di specifica durata ma, nell'88,9 per cento dei casi, ne basta una inferiore ai cinque anni. Gli altri 15 o 20 anni maturati dall'over 45 sono pura zavorra. Sono obsoleti e non se n'erano minimamente accorti. Per loro non c'è niente; grasso che cola se trovano lavoretti temporanei e qualche consulenza. Molti sarebbero disposti ad accettare serie decurtazioni di stipendio pur di riallocarsi. Ma non serve quasi mai. Il dirigente X. Y. è tra le eccezioni: «Formalmente sono ancora dirigente, ma guadagno la metà. E alla fine sono contento, perché tra il 50 per cento e il niente c'è differenza». Lui però ha riconquistato una busta paga non per le miti pretese, ma «per un rapporto di amicizia, i canali professionali non hanno dato nessun risultato». Nel processo di vera e propria rottamazione degli over 45, per le aziende vi sono due tipi di incentivi. Quello monetario, poiché spesso i nuovi assunti vengono pagati la metà. Ma soprattutto quello del maggior potere dispotico in azienda: i giovani sono più flessibili, più obbedienti, più formabili. Inoltre, come nota un ex dirigente del personale (che confessa: «Anch'io facevo screening dei curricula in base all'età», «l'amministratore delegato non vuole al suo fianco persone più vecchie di lui, perché anzianità e livello di gerarchia devono ancora essere collegati».Così il bilancio complessivo è tragico: dai dati raccolti dalla commissione Lavoro del Senato, che ha promosso un'indagine conoscitiva e non ancora ultimata sulla "condizione dei lavoratori anziani", vi sono in Italia tra 600 e 700 mila persone di età compresa tra 45 e 65 anni che sono state espulse precocemente dal lavoro e non l'hanno ritrovato, finendo nell'affollata trappola dei "troppo giovani per la pensione, troppo vecchi per lavorare". Si calcola che solo uno su quattro dei silurati ritrovi un impiego fisso. Nel 2002 in quella fascia d'età avrebbero perso il posto in 70 mila di cui, secondo la Federdirigenti, 6 mila manager. Dice il presidente di Lavoro over 40, Giuseppe Zaffarano: «È un fenomeno grave per tutti, ma certo le difficoltà di reinserimento sono direttamente proporzionali al livello di professionalità (le basse qualifiche hanno più chances) e all'età: un quarantacinquenne ha maggiori speranze di tornare al lavoro di un cinquantacinquenne». Abolire i limiti di età nei concorsi pubblici, creare nei centri per l'impiego (gli ex uffici di collocamento) sportelli dedicati ai lavoratori maturi, fare corsi di formazione specifici, incentivare la creazione di cooperative tra ultraquarantenni con le agevolazioni previste per le coop sociali, offrire facilitazioni contributive alle imprese che li assumono, favorire in vari modi il raggiungimento dei requisiti pensionistici minimi:queste e altre misure sono previste da un disegno di legge elaborato da Antonio Pizzinato, ex segretario della Cgil e ora senatore. L'ex operaio precoce Pizzinato, a lungo leader delle tute blu italiane, paradossalmente si preoccupa dei manager di mezza età senza poltrona: «Occorre anche uno sportello ad hoc, magari regionale, per le figure di alto profilo professionale: fino a pochi anni fa i processi di ristrutturazione raramente comportavano l'espulsione di quadri dirigenti. È un fenomeno nuovo, un cambiamento epocale, e per queste persone è più difficile ricollocarsi che per i lavoratori manuali. Oltretutto spesso non hanno ammortizzatori sociali (indennità di disoccupazione, cassa integrazione) e soprattutto non hanno voce all'esterno perché privi di rappresentanza sindacale. Anzi, per dirla tutta, fino a ieri erano la controparte del sindacato. Se è fuori discussione che in generale si debba puntare all'allungamento della vita di lavoro, per queste figure bisogna anche inventarsi regole speciali di transizione al pensionamento». Ma la legge Pizzinato non è mai stata messa all'ordine del giorno, pur essendo sottoscritta da una sessantina d'altri senatori dell'Ulivo e avendo raccolto apprezzamenti anche nella maggioranza. Il centro-destra, poi, ha già espresso la sua totale contrarietà alle norme per favorire l'accompagnamento verso la pensione degli over 45: non ci sono le risorse e si deve invece spingerli a reinserirsi. Comunque c'è un filo di speranza che a primavera 2005, al termine dell'indagine del Senato, il disegno di legge torni alla ribalta. L'espulsione degli "anta" dall'attività è un problema contingente? Quando la congiuntura economica volgerà al bello si ridurrà? Improbabile: la regola del "young in, old out" è oggi un perno dell'innovazione aziendale. Certo è che incide negativamente su una patologia strutturale già molto grave: il tasso di occupazione italiano per la popolazione tra i 50 e i 54 anni è del 58,1 per cento (media Ue: 70), tra 55 e i 64 anni è pari al 28,9 per cento, tra i più bassi d'Europa. L'Unione europea si è data per il 2010 l'obiettivo, per quest'ultima fascia di età, di un'occupazione pari al 50 per cento. Una distanza per noi incolmabile in così breve tempo, anche se alcune regole più restrittive per le baby pensioni e il "superbonus" potranno temporaneamente aumentare la partecipazione degli "anziani". Ma sicuramente il divario finirà per crescere se il reinserimento di quarantenni e cinquantenni presunti "decotti" continuerà a essere arduo come lo è oggi. (Paolo Forcellini - L’Espresso: N.50 del 16.12.2004

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